Da "Repubblica.it":
ROMA - Italia ad alto rischio siccità: è allarme per i prossimi mesi, anche per le forniture di elettricità. I tecnici che seguono la situazione si sono riuniti, oggi, al ministero per lo Sviluppo economico per fare il punto alla luce del dossier "Emergenza Estate 2006", e sarebbero orientati a chiedere al governo lo stato di crisi, prevedendo anche il contingentamento delle risorse idriche nei prossimi mesi, ma non di quelle ad uso domestico. A pesare sarebbero anche le previsioni delle temperature, sopra le medie stagionali, oltre alla carenza idrica: il lago Maggiore, ad esempio, registra un livello di invaso inferiore di 60 milioni di metri cubi rispetto al 2006.
All'ordine del giorno della riunione di oggi, l'ottimizzazione delle poche risorse a disposizione, con l'ipotesi di "rilasci controllati" che consentano di evitare sprechi e mantenere il più alto possibile il livello del Po, mai così basso ad aprile. Ma anche la predisposizione di misure operative che consentano di ridurre il rischio blackout. Non c'è ancora la dichiarazione di stato di emergenza ma, di fatto, il programma per la razionalizzazione dei consumi idrici è stato già avviato.
Produttori e gestori di energia, Authority e Regioni, Autorità di bacino e Protezione civile, nella riunione di questa mattina hanno ritenuto necessario definire un programma da subito operativo. Perché le previsioni per i prossimi mesi non consentono di recuperare il deficit idrico accumulato in autunno e in inverno e, dunque, il problema della siccità è ormai una realtà più che un rischio.
Il programma prevede quindi che già da ora vengano effettuati dei rilasci controllati di acqua, sia dai grandi laghi sia dagli invasi alpini, in modo da consentire di ripristinare soprattutto il livello del Po. Un ripristino che, in ogni caso, non consentirà di tornare a livelli abituali, visto che ad oggi il grande fiume ha una portata inferiore anche a quella del 2003, quando vi fu la necessità di intervenire pesantemente con la dichiarazione dello stato d'emergenza e il varo di una cabina di regia nazionale per la razionalizzazione delle risorse a disposizione.
La dichiarazione dello stato d'emergenza sarà fatta, con ogni probabilità, entro la fine di maggio: il programma avviato dai tecnici - che si riuniranno di nuovo nei prossimi giorni per aggiornare la situazione con i dati a disposizione, soprattutto quelli sui grandi laghi - serve proprio a definire i rilasci per i mesi più difficili, giugno e luglio, in cui servirà una grande quantità di acqua per usi irrigui e industriali.
Quanto al rischio blackout, sempre secondo quanto si è appreso, gli esperti stanno già studiando le misure necessarie per impedire che un eccessivo utilizzo di energia faccia saltare l'intera rete. Allo studio ci sono due misure: una interna, il distacco delle utenze industriali cosiddette 'interrompibili' (quelle cioè che a fronte di riduzioni tariffarie sono pronte ai distacchi) e una esterna, l'acquisto di una maggiore quantità di energia dall'estero.
(23 aprile 2007)
Verso lo stato d'emergenza
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burjan [ Lun 23 Apr, 2007 15:19 ] | |
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Ne parlavo nel topic delle segnalazioni di oggi... stanno pian pianino accorgendosene tutti ora del problema siccità, quando ormai sono 7-8 mesi che siamo in piena anomalia termica e soprattutto pluviometrica. Ma che si sperava che con quattro sguazzate primaverili si potesse uscire fuori dal problema? Soprattutto in zone come il Piemonte? Qualcuno forse si immaginava che il Pò con un centinaio di millimetri sarebbe risalito di qualche decina di metri, quando ne sta perdendo oltre un metro ogni 15 giorni?
Boh, a volte credo che i cosiddetti esperti o in realtà non lo sono o fingono di esserlo per qualche strano motivo. Di fatto credo che quest'anno di record ne toccheremo parecchi e di certo le premesse non erano state di certo così buone. Poi magari tra un paio di mesi parleremo solo di allarmismo ingiustificato, ma se avessimo risparmiato un po' d'energia o un po' d'acqua nel frattempo avremmo fatto un torto a qualcuno o cmq un bene per la nostra terra? Ai posteri l'ardua sentenza.......... |
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andrea75 [ Lun 23 Apr, 2007 21:26 ] | |
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Qui caro mio paghiamo una tendenza in atto da almeno 25-30 anni. Oggi il re è nudo.
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burjan [ Lun 23 Apr, 2007 22:33 ] | |
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Ok, l'autunno e l'inverno hanno lasciato molto a desiderare a precipitazioni e la primavera non ha ancora dato quanto di meglio poteva fare... l'estate a detta degli "esperti" (se l'uomo dei merli è un esperto allora siamo messi davvero male!) non promette bene.
Ma la SICCITA', quella vera è tutt'altra cosa! Il NW sta messo peggio... la nostra regione può avere precipitazioni anche in estate, ma lassù gli può andare davvero male, soprattutto considerando le attività agricole ed industriali che hanno che necessitano di ingenti quantità di acqua! Ma già nel milanese la questione è diversa, la Pianura Padana è un vero e proprio catino zuppo, a Milano l'acqua negli ultimi anni ha allagato praticamente tutti gli scantinati (infatti da quelle parti non si sente molto parlare di siccità.. o meglio, non gliene frega nmolto a nessuno), da quelle parti il problema, casomai, è energetico... l'idroelettrico potrebbe fermarsi... e allora qualcuno ora al governo, finalmente, dovrebbe prendersi la responsabilità di ammettere i gravi errori del passato in tema di politiche energetiche (chiusura centrali nucleari), invece di scaricare tutte le responsabilità sull'effetto serra e cavalcare e gonfiare il carrozzone del cambiamento climatico. NE APPROFITTO PER FARE UNA RIFLESSIONE E' paradossale come nel mondo moderno, a fronte di tecnologie avanzatissime e di agiatezze di ogni genere (ovviamente stiamo parlando del mondo cosiddetto "occidentale", ricco), si arrivi a temere la catastrofe più assoluta, la siccità globale! Effettivamente nutro dei dubbi sulla fondatezza di tale allarme, ma in parte la crescita demografica concentrata in poche aree e l'insensatezza di politiche azzardate, anzi sbagliate, possono mettere a rischio vaste aree del pianeta, o meglio le popolazioni, sempre più numerose, che le abitano. E' chiaro, infatti, che i mutamenti climatici, sia che essi siano naturalmente ciclici che eventualmente condizionati dalle attività umane, possono produrre fenomeni e conseguenze che, quando colpiscono zone densamente popolate, si rivelano letteralmente catastrofiche! Il problema principale della nostra epoca, infatti, non è il cambiamento climatico, ma la trasformazione delle società umane che, da prettamente rurali e distribuite su un vasto territorio in piccoli villaggi, si sono andate concentrando in megalopoli che necessitano di ingenti risorse (quest'anno per la prima volta la popolazione urbana globale, concentrata nelle grandi città, ha superato in numero quella rurale). In questo modo qualsiasi fenomeno locale, anche non particolarmente intenso, sia che si tratti di alluvioni o di gravi siccità, finisce per assumere proporzioni di devastazione bibliche, andando ad interessare, in un sol colpo, interi popoli. E' altresì vero che l'Uomo ha sempre temuto l'incognito, l'incontrollabie, l'ignoto... e in questo senso l'atmosfera e i suoi fenomeni rappresentano l'ultima frontiera! Rappresentano qualcosa che sfugge ancora al pieno controllo, che non è possibile domare o addomesticare. La meteorologia ed ancor meno la climatologia non danno delle risposte, nonostante che alcuni scenziati vogliano darle, a mo' di santoni o profeti (senza "prove" degne di questo nome). Insomma all'uomo del 21 secolo restano più poche incognite, e l'atmosfera ormai è il fulcro di tutte le sue peggiori paure. Ciao Ciao |
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marvel [ Mar 24 Apr, 2007 19:38 ] | |
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Carissimo,
a parte l'irresolubile diatriba che ci divide in merito alla diagnosi sul Global Change, credo di poter condividere la tua analisi dal punto di vista sociologico. La vulnerabilità del sistema è di molto accresciuta grazie alle nostre scelte scellerate. Il problema è che il modello di svilupo attuale è figlio di ben precise, ed anomale, condizioni climatiche: quelle degli anni 50 e 60, contrassegnate, in tutto l'Occidente, ma in particolare nel nostro paese, da livelli precipitativi ampiamente superiori alla norma delle epoche precedenti e successive. |
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burjan [ Mer 25 Apr, 2007 14:30 ] | |
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Da "Repubblica.it": ' reale il rischio che in alcuni comuni della Bassa Padana possa questa estate mancare l'acqua potabile. La conferma dei timori circolati in questi giorni viene dal presidente del Coviri, il Comitato di vigilanza sull'uso delle risorse idriche istituto presso il ministero dell'Ambiente, Roberto Passino. "Il rischio per la garanzia delle forniture di acqua ai cittadini c'e'. In particolare vi e' il pericolo che si asciughino le fonti di approvvigionamento nella Bassa Padana, perche' aumentera' la salinita' delle acque", spiega Passino all'Agi. Questo significa che vedremo al Nord scene in passato avvenute nel Mezzogiorno, con la distribuzione di acqua in contenitori, mentre nelle regioni del Sud i rubinetti non resteranno a secco, a parte qualche caso isolato dovuto all'inadeguatezza della struttura. Eppure - afferma Passino, gia' magistrato per il Po - la situazione di emergenza a cui si e' giunti si poteva evitare: "Ora tutti fanno gli eroi, ma avrebbero potuto fare i combattenti prima. Gli eroi non servono". :D :D :D |
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burjan [ Mer 25 Apr, 2007 21:00 ] | |
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Stasera hanno fatto vedere al TG5 le risaie in Lombardia completamente A SECCO, con le colture seriamente a rischio. E anche le testimonianze degli agricoltori del posto (gente di una certa età) parlano della situazione più grave da quando almeno loro si ricordano.
Insomma, non sarà un problema di tutti, ma nemmeno quello di pochi ;) |
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andrea75 [ Mer 25 Apr, 2007 21:05 ] | |
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Esatto, ed è questo uno dei motivi per cui l'Italia è passata da un consumo pro-capite/giorno di acqua di 30 l nel 1930 agli attuali 180 l!!! Inoltre negli anni 30 la popolazione italiana era di circa 30.000.000 di abitanti, per un cosumo totale pro-capite giorno di 30.000.000 x 30 = 900.000.000 l/acqua contro gli attuali 60.000.000 x 180 = 10.800.000.000. Ovvero, la pressione antropica è più che decuplicata! Questo vuol dire che, anche se il clima fosse rimasto assolutamente invariato, saremmo probabilmente alle prese con problemi di carenza di risorse. Guardate questo grafico: ![]() Impressionante, non credete? Toh, che somiglianza! ![]() Io lo penso, ma sto sempre attento a dirlo (ti guardano tutti storto): io credo che una seria politica demografica mondiale sarebbe auspicabile. Voi? |
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snow96 [ Dom 29 Apr, 2007 11:46 ] | |
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E' paradossale come nel mondo moderno, a fronte di tecnologie avanzatissime e di agiatezze di ogni genere (ovviamente stiamo parlando del mondo cosiddetto "occidentale", ricco), si arrivi a temere la catastrofe più assoluta, la siccità globale!
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Scusa quale sarebbe il cosidetto mondo "occidentale" pieno di agiatezze di ogni genere? Quello Europeo?Afflitto da precariato e disoccupazione?Quello americano?Dove a fronte di persone che navigano nell'oro ce ne sono altre (tante)che muoiono di fame e violenza? Il problema del surriscaldamento globale dovuto all'inquinamento ( ma l'America di Bush non è quella che non aderisce al trattato di Kyoto pur essendo la maggior produttrice di inquinamento nel pianeta?), al disboscamento indiscriminato e selvaggio,etc-etc... è un problema assolutamente reale!Gridare ai falsi allarmismi (non te ovviamente, ma chi vuole fartelo credere) è solo l'ultimo rantolo di chi specula sulla salute del pianeta! Sono stato recentemente a Bormio, lì m'han detto che ogni anno ci sono 15 metri in meno di neve sui pendii....quelli che venivano chiamati perenni...il polo sud si scioglie (ci sono immagini satellitari a dimostrarlo) e rappresenta la maggior riserva d'acqua dolce del pianeta, il polo nord idem..... :shock: !!!! |
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Saint Just [ Lun 21 Mag, 2007 22:17 ] | |
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Bhè, naturalmente si, mi riferivo a tutti i paesi cosiddetti occidentali, cioè quelli in cui il reddito pro-capite non è di 1 dollaro al giorno o, peggio, inferiore! La maggior parte degli "occidentali" non muore di fame o sete, non muore per una dissenteria o di parto, anzi, può andare a scuola, può beneficiare di cure mediche (il caso americano è un caso limite per quanto riguarda la sanità... anche se è meno peggiore di come molti lo dipingano, ma è pur sempre meglio dell'assistenza medica pubblica del Burkina-faso!). Insomma, chi ha mai detto che l'Occidente sia il paradiso?!?! Si, si grida all'ALLARME GLOBALE, si agisce in modo "frettoloso" e lo si sa, "la gatta frettolosa fa i gattini ciechi"! Insomma, Kyoto è una vera fregatura (mi sono voluto mantenere educato) fatta per farci pagare dei miglioramenti infinitesimali, in tema di emissioni, che verranno spazzati via da peggioramenti infiniti! Pensa che a Bormio, come su tutte le Alpi, prima della PEG non c'era traccia di ghiacci "cosiddetti perenni"!!! Pensa che la Groenlandia, nonostante che alcuni ricercatori vogliano negare lìinnegabile, nell'anno 1000 era possibile coltivare il grano lungo le pianure della costa orientale! Pensa in quali condizioni dovesse trovarsi il Polo, visto che oggi questo non è ancora possibile. Pensa che il Sole, la nostra principale fonte di energia e di calore, non è mai stato così attivo come ora e che negli ultimi 70 anni la sua attività magnetica è aumentata in maniera esponenziale! Pensa che il principale gas serra, il vapore, è considerato da molti climatologi il principale termoregolatore del nostro pianeta e variazioni seppure minime dello stato in cui si manifesta a livello globale, sono in grado di alterare notevolmente le temperature globali, soprattutto, come sta accadendo ora, a livello troposferico... senza dover scomodare CO2 & Co! Inoltre mentre la CO2 sembra avere molte discordanze sul suo ruolo di primario causa-effetto come gas serra, il vapore sembrerebbe essere in grado di giustificare anche le variazioni termiche che la CO2 non riesce a giustificare! Infatti il vapore può assumere a partire dalla bassa stratosfera (tropopausa) caratteristiche di trasparenza alla radiazione solare più o meno variabili, il vapore cosiddetto trasparente è quello che riesce a far filtrare verso il basso gran parte della radiazione solare, ma intercetta e riflette verso il basso la radiazione a onda lunga (infrarossa) riemessa dalla superficie terrestre (effetto serra). Il vapore non trasparente (nubi) riesce a riflettere verso lo spazio molta più radiazione solare! Ora, è ormai noto (e provato) che i raggi cosmici sono responsabili in gran parte della nucleazione delle nubi, è altresì noto che il vento solare (guidato e sospinto verso di noi dall'attività magnetica solare) è in grado di impedire ai raggi cosmici di raggiungere la nostra atmosfera, e di ridurne notevolmente le capacità di nucleazione. Meno nubi=meno effetto albedo=più effetto serra Questa ipotesi, provata anche da esperimenti ignorati e boicottati dalla commissione dell'IPCC, ha incontrato molte difficoltà, infatti i ricercatori non sono riusciti a raccogliere fondi per la riproduzione degli esperimenti (ma fortunatamente un gruppo di scienziati è riuscito a far si che se ne occupi il CERN di Ginevra, dove si tenterà di riprodurre e verificare l'esperimento, grazie all'utilizzo dell'acceleratore di particelle per la produzione di raggi come quelli cosmici). Tra le varie incongruenze della teoria serrofila da Co2 che invece quest'altra teoria sarebbe in grado di spiegare, oltre alla non corrispondenza di alcuni riscaldamenti e concentrazioni di CO2, c'è il fatto che il riscaldamento sia avvenuto solo negli strati più bassi dell'atmosfera (anche se la CO2 è aumentata anche in quelli superiori) e le differenze tra emisfero boreale e australe altrimenti difficilmente spiegabili. Invece in questo modo è di semplice spiegazione: il vapore è presente solo negli strati più bassi dell'atmosfera (al massimo fino alla tropopausa) imfatti in stratosfera, al contrario, si sono avute solo diminuzioni termiche. Inoltre la diminuzione di nubi avrebbe complessivamente ridotto l'effetto albedo nell'emisfero settentrionale (soprattutto in estate, stagione in cui il sole incide maggiormente alle alte latitudini, e in cui i ghiacci sciogliendosi diminuiscono notevolmente il loro apporto all'effetto albedo, e in proporzione aumenta l'importanza del contributo nuvoloso a tale effetto. Mentre in quello australe la stagione estiva è la stagione in cui il continente bianco produce il massimo effetto albedo, anzi, dove il ghiaccio riflette meglio delle nubi. Poi tale teoria spiegherebbe anche la generale diminuzione delle precipitazioni a livello globale, nonostante sia noto che l'aumento di temperature storicamente è spesso coinciso con un aumento di precipitazioni... evidentemente per altre cause. Staremo a vedere. Saluti. Marvel PS(non venitemi a fare il predicozzo e non provate a darmi dell'anti-ambientalista pro-inquinamento... chi mi conosce sa che semplicemente non mi piacciono le verità rivelate ed urlate... soprattutto se non ci sono prove che le confutino) PPS(si è vero, sono molti a speculare sulla salute del pianeta, ma a differenza di quanto possa sembrare a primo acchitto, molti lupi si nascondono dietro ad una facciata da pecorelle... ) |
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marvel [ Mer 23 Mag, 2007 18:31 ] | |
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Inoltre, ecco una serie di ricerche sulle ciclicità del clima provate, ma negate dai serristi, che farebbero apparire l'attuale riscaldamento come fenomeno naturale, normale e ciclico!
http://www.ncpa.org/pub/st/st279/st279.pdf |
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marvel [ Mer 23 Mag, 2007 18:47 ] | |
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