da repubblica:
ROMA - Finora lo scenario della Scandinavia sepolta sotto una coltre glaciale era affidato alla suggestione di film come "L'alba del giorno dopo", il kolossal di Ronald Emmerich uscito l'anno scorso. Ora, per la prima volta, è arrivata una conferma scientifica del rallentamento della Corrente del Golfo, il motore termico che scalda l'Europa nord occidentale.
Peter Wadhams, professore di Fisica degli oceani all'università di Cambridge, è sceso sotto la calotta artica a bordo di un sommergibile della marina britannica e ha scoperto che i mutamenti della circolazione oceanica, ipotizzati in un futuro imprecisato, sono già in atto.
"In passato", ha dichiarato Wadhams al Sunday Times, "noi abbiamo trovato una sorta di grandi "camini" del mare, colonne di acqua densa e fredda che scendevano dalla superficie al fondo marino, 3.000 metri più in giù. Ora sembrano essere quasi scomparsi". Sono rimasti solo due di questi 12 "camini" termici e anche questi due sono così deboli che l'acqua fredda non riesce a raggiungere il fondo del mare.
Se la Corrente del Golfo, che trasporta 27 mila volte più calore di quello prodotto artificialmente in Gran Bretagna, si dovesse arrestare, la temperatura scenderebbe di circa 8-9 gradi. Una prospettiva drammatica legata al maggior afflusso di acqua dolce che deriva dallo scioglimento dei ghiacciai artici.
Il meccanismo termico che scalda l'Europa atlantica è infatti basato sul flusso continuo di acqua calda che parte dal Mar dei Caraibi e arriva fino alle coste della Norvegia. Durante questo percorso la massa di acqua calda, che viaggia in superficie, evapora e diventa sempre più salata finché, arrivata in Scandinavia, incontra un'acqua più dolce e s'inabissa cominciando, in profondità, il viaggio di ritorno verso i tropici. Ora, se l'area di espansione dell'acqua derivante dallo scioglimento dei ghiacciai si allargasse, il tapis roulant termico si accorcerebbe: la Corrente del Golfo si fermerebbe prima. Dove, esattamente, nessuno può dirlo. Nel peggiore dei casi, legato a un riscaldamento di 6-7 gradi, potrebbe arrestarsi molto prima di raggiungere l'Europa nord atlantica che, in questo caso subirebbe un crollo delle temperature.
"È un segnale nuovo e allarmante perché si tratta di un fenomeno non lineare, cioè che procede a salti, con accelerazioni brusche", commenta Vincenzo Ferrara, l'esperto di clima dell'Enea. "Gli effetti sarebbero pesanti perché la Gran Bretagna è alla stessa latitudine del Canada e la Norvegia è alla stessa latitudine della Groenlandia: senza la Corrente del Golfo le temperature di queste zone tenderebbero ad omologarsi. Inoltre, l'aumento delle superfici ghiacciate produrrebbe un effetto moltiplicativo del freddo perché il ghiaccio riflette la luce e rispedisce verso l'atmosfera una quota maggiore di calore".
La minaccia alla Corrente del Golfo corre parallela a un altro processo - sempre conseguenza del riscaldamento climatico a cui dà un contributo fondamentale l'uso di combustibili fossili - che è stato misurato con precisione: lo scioglimento estivo dei ghiacci del Polo Nord. Il pack si è ridotto del 46 per cento negli ultimi 20 anni e, secondo Wadhams, il Polo Nord potrà essere attraversato senza scendere dalla nave in un periodo compreso tra il 2020 e il 2080.
Corrente Del Golfo : Ultime News....
Titolo: Re: Corrente Del Golfo : Ultime News....
Una banale osservazione: l'esistenza dei ghiacci artici è dovuta essenzialmente alle basse temperature della zona, che stanno via via aumentando.
Tuttavia, se si fermasse o riducesse la portata della CdG, il meccanismo di riscaldamento subirebbe un brusco dietrofront in tutto il comparto nord-atlantico europeo, è ciò rallenterebbe, se non arresterebbe, la fase di scioglimento dei ghiacci artici.
Insomma, mi pare un po' incongruente l'immagine, contemporanea, di Londra con le renne e del Polo Nord senza ghiacci....
Sbaglio???
pablo ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Una banale osservazione: l'esistenza dei ghiacci artici è dovuta essenzialmente alle basse temperature della zona, che stanno via via aumentando.
Tuttavia, se si fermasse o riducesse la portata della CdG, il meccanismo di riscaldamento subirebbe un brusco dietrofront in tutto il comparto nord-atlantico europeo, è ciò rallenterebbe, se non arresterebbe, la fase di scioglimento dei ghiacci artici.
Insomma, mi pare un po' incongruente l'immagine, contemporanea, di Londra con le renne e del Polo Nord senza ghiacci....
Sbaglio???
Titolo: Re: Corrente Del Golfo : Ultime News....
si in effetti pare anche a me un pò strano...... :confuso:
Titolo: Re: Corrente Del Golfo : Ultime News....
...Sta notizia mi sembra datata di oltre un anno, oppure è identica a quella che io avevo letto un anno fa?
Titolo: Re: Corrente Del Golfo : Ultime News....
Londra in glaciazione e il Polo in fusione sono due fenomeni impossibilitati ad avvenire contemporaneamente. Il tutto, invece, va spiegato con feedback e tempi di ritorno.
Insomma... se , e sottolineo SE quanto prospettato dovesse realizzarsi, cioè il blocco della CdG ecc, ecc...
Significherebbe che il meccanismo si è inceppato e che le correnti fredde polari starebbero per invadere l'Atlantico Settentrionale.
A questo punto le acque calde provenienti dall'Atlantico tropicale non parteciperebbero più allo scioglimento della banchisa in estate... di conseguenza la stessa banchisa ne "beneficierebbe".
E' pur vero che in zona artica arriverebbero meno umidità e meno precipitazioni che, quindi, non produrrebbero accumuli paragonabili a quelli odierni, ma il minor disgelo darebbe comunque atto ad una crescita dello spessore.
Il fatto è che ora si stanno osservando contemporaneamente 2 fenomeni che sono correlati ma non per forza biunivocamente influenti l'uno sull'altro:
l'aumento della fusione glaciale stagionale della banchisa, non perfettamente riequilibrato dal congelamento invernale, e
la diminuzione della salinità delle acque superficiali dell'Atlantico Settentrionale, con conseguente rallentamento di sprofondamento della CdG nei "camini" e la loro contemporanea diminuzione di intensità e numero, non vanno strettamente a braccetto.
Infatti l'aumento della fusione stagionale al Polo Nord è senz'altro dovuto ad una congiuntura termica e di circolazione atmosferica e marina avversa (non esiste solo la CdG ma anche la rotazione delle correnti presenti al di sotto della calotta influisce sulle dinamiche di "corrosione" della stessa), ma tale fusione non è considerata la vera causa dell'aumento di acque fresche (acqua dolce) che entrando nell'Atlantico Settentrionale ne diminuiscono la salinità superficiale (è un errore dei giornalisti associare l'una all'altra).
Se così fosse avremmo dovuto assistere ad oscillazioni (anche negli anni '70 ed '80) della salinità dell'Oceano Atlantico Settentrionale... cosa che invece non è avvenuta.
In realtà la diminuzione di salinità è praticamente costante da almeno 40 anni.
Probabilmente l'aumento termico medio ha prodotto la fusione dei ghiacciai continentali ed anche un aumento di precipitazioni nelle zone temperate che si affacciano su questa porzione di oceano che hanno di conseguenza prodotto un surplus di acqua dolce.
C'è da considerare anche l'impatto antropico che ha sicuramente diminuito le zone umide di accumulo continentali (paludi bonificate) dove l'accumulo di acque dolci, poi cedute all'atmosfera per evaporazione, è diminuito e poi si è provveduto a "velocizzare" e canalizzare i flussi fluviali, ingrandendo la portata dei bacini principali a dismisura (anche lo sfruttamento delle falde può avere parzialmente influito).
Insomma, il problema è che se e quando dovesse avvenire il blocco della CdG si avrebbe un calo termico... che tenderebbe, o meglio, tenterebbe di rimettere a posto gli equilibri salini e di circolazione della CdG... peccato che gli studi mostrano che la CdG per rimettere in moto il meccanismo termoalino impiega secoli se non millenni.
Infatti il meccanismo è di tipo "a scatto", quindi non si avrebbe un rallentamento progressivo del nastro trasportatore, ma una vera e propria rottura dello stesso. Come quando si interrompe un flusso laminare di un fluido e si produce una turbolenza... anche se le condizioni ritornano normali il flusso impiega molto tempo prima che si ristabilisca un flusso laminare.
Praticamente il rallentamento attuale è solo conseguenza della diminuzione della salinità, ma per ora non è determinante. Solo quando il livello di salinità sarà diventato troppo basso le acque rimbalzeranno sullo strato sottostante più denso e non affonderanno più bloccando il flusso.
Il problema è che non si è ancora riusciti a stimare questa concentrazione limite.
Alcuni dicono che siamo molto vicini a tale valore, altri dicono che siamo sufficientemente lontani, ed altri ancora dicono che non succederà niente.
Per questi motivi non sarà mai possibile assistere contemporaneamente alla "glaciazione" a Londra in e alla fusione del Polo Nord.
Ciao ciao
Marvel
PS(dopo una lunga e forzata assenza dovuta a problemi internettiani sono tornato)
snow96 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Londra in glaciazione e il Polo in fusione sono due fenomeni impossibilitati ad avvenire contemporaneamente. Il tutto, invece, va spiegato con feedback e tempi di ritorno.
Insomma... se , e sottolineo SE quanto prospettato dovesse realizzarsi, cioè il blocco della CdG ecc, ecc...
Significherebbe che il meccanismo si è inceppato e che le correnti fredde polari starebbero per invadere l'Atlantico Settentrionale.
A questo punto le acque calde provenienti dall'Atlantico tropicale non parteciperebbero più allo scioglimento della banchisa in estate... di conseguenza la stessa banchisa ne "beneficierebbe".
E' pur vero che in zona artica arriverebbero meno umidità e meno precipitazioni che, quindi, non produrrebbero accumuli paragonabili a quelli odierni, ma il minor disgelo darebbe comunque atto ad una crescita dello spessore.
Il fatto è che ora si stanno osservando contemporaneamente 2 fenomeni che sono correlati ma non per forza biunivocamente influenti l'uno sull'altro:
l'aumento della fusione glaciale stagionale della banchisa, non perfettamente riequilibrato dal congelamento invernale, e
la diminuzione della salinità delle acque superficiali dell'Atlantico Settentrionale, con conseguente rallentamento di sprofondamento della CdG nei "camini" e la loro contemporanea diminuzione di intensità e numero, non vanno strettamente a braccetto.
Infatti l'aumento della fusione stagionale al Polo Nord è senz'altro dovuto ad una congiuntura termica e di circolazione atmosferica e marina avversa (non esiste solo la CdG ma anche la rotazione delle correnti presenti al di sotto della calotta influisce sulle dinamiche di "corrosione" della stessa), ma tale fusione non è considerata la vera causa dell'aumento di acque fresche (acqua dolce) che entrando nell'Atlantico Settentrionale ne diminuiscono la salinità superficiale (è un errore dei giornalisti associare l'una all'altra).
Se così fosse avremmo dovuto assistere ad oscillazioni (anche negli anni '70 ed '80) della salinità dell'Oceano Atlantico Settentrionale... cosa che invece non è avvenuta.
In realtà la diminuzione di salinità è praticamente costante da almeno 40 anni.
Probabilmente l'aumento termico medio ha prodotto la fusione dei ghiacciai continentali ed anche un aumento di precipitazioni nelle zone temperate che si affacciano su questa porzione di oceano che hanno di conseguenza prodotto un surplus di acqua dolce.
C'è da considerare anche l'impatto antropico che ha sicuramente diminuito le zone umide di accumulo continentali (paludi bonificate) dove l'accumulo di acque dolci, poi cedute all'atmosfera per evaporazione, è diminuito e poi si è provveduto a "velocizzare" e canalizzare i flussi fluviali, ingrandendo la portata dei bacini principali a dismisura (anche lo sfruttamento delle falde può avere parzialmente influito).
Insomma, il problema è che se e quando dovesse avvenire il blocco della CdG si avrebbe un calo termico... che tenderebbe, o meglio, tenterebbe di rimettere a posto gli equilibri salini e di circolazione della CdG... peccato che gli studi mostrano che la CdG per rimettere in moto il meccanismo termoalino impiega secoli se non millenni.
Infatti il meccanismo è di tipo "a scatto", quindi non si avrebbe un rallentamento progressivo del nastro trasportatore, ma una vera e propria rottura dello stesso. Come quando si interrompe un flusso laminare di un fluido e si produce una turbolenza... anche se le condizioni ritornano normali il flusso impiega molto tempo prima che si ristabilisca un flusso laminare.
Praticamente il rallentamento attuale è solo conseguenza della diminuzione della salinità, ma per ora non è determinante. Solo quando il livello di salinità sarà diventato troppo basso le acque rimbalzeranno sullo strato sottostante più denso e non affonderanno più bloccando il flusso.
Il problema è che non si è ancora riusciti a stimare questa concentrazione limite.
Alcuni dicono che siamo molto vicini a tale valore, altri dicono che siamo sufficientemente lontani, ed altri ancora dicono che non succederà niente.
Per questi motivi non sarà mai possibile assistere contemporaneamente alla "glaciazione" a Londra in e alla fusione del Polo Nord.
Ciao ciao
Marvel
PS(dopo una lunga e forzata assenza dovuta a problemi internettiani sono tornato)
Titolo: Re: Corrente Del Golfo : Ultime News....
è sempre la stessa notizia
tifernate ha scritto: [Visualizza Messaggio]
è sempre la stessa notizia
Titolo: Re: Corrente Del Golfo : Ultime News....
quindi pero',se si "rompe la corrente del golfo" le perturbazioni atlantiche sarebbero ben piu' fredde e quindi le tirreniche piene di neve in inverno,no?
Titolo: Re: Corrente Del Golfo : Ultime News....
Forse.
Ma qualunque persona assennata e pacata dovrebbe sperare che ciò non accada mai, le conseguenze sarebbero disastrose per milioni, anzi miliardi di persone, e metterebbero in difficoltà anche noi e la nostra economia (i meteofili perdono spesso "la brocca" quando si parla di CdG) ;)
lorenzo88 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Forse.
Ma qualunque persona assennata e pacata dovrebbe sperare che ciò non accada mai, le conseguenze sarebbero disastrose per milioni, anzi miliardi di persone, e metterebbero in difficoltà anche noi e la nostra economia (i meteofili perdono spesso "la brocca" quando si parla di CdG) ;)
Titolo: Re: Corrente Del Golfo : Ultime News....
eh si mesà che ho postato la stessa notizia :? :? :? ...quindi nn è proprio un' ultima news..... :D .......va bè almeno è stato uno spunto per riaprire il dibattito....cmq ha ragione marvel...il gioco nn vale la candela....nn bisogna esaltarci per un eventuale blocco della corrente...altrimenti altro che appassionati di meteo....saremmo dei folli..pensiamo a tutte le conseguenze... :bye:
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