La forzatura è implicita probabilmente. Non è manifesta. Come scrivevo prima, davanti a una formale libertà d'azione, alcune donne scelgono (liberamente?) la strada dell'assimilazione al maschio.
Detto questo, anche io non ho grande nostalgia della famiglia di un tempo, fatta di serenità MOOOOOLTO apparente! Anzi, l'uomo si che era sereno, la donna un po' meno....
Sono contento che la donna possa uscire di casa sbattendo la porta e non tornarci mai più senza essere marchiata a vita, è una grandissima conquista!
E sono contentissimo che se una donna decide che la sua vita è scalare l'Everest o gestire un'azienda, e della famiglia e dei figli non gliene importa nulla, lo possa fare!
Però, per completezza devo affermare che io, che ho sempre cercato fortemente la donna che vuole scalare l'Everest, devo confessare che con mia grande delusione mi sono spesso trovato di fronte non a una vera volontà, ma solo un triste tentativo di imitazione del modello maschile.
Sono poche le donne che intraprendono quel cammino davvero liberamente e sinceramente, almeno per la mia modestissima esperienza.
La differenza tra me e Marvel è che io spero che aumentino, e forse lui no.... :bye:
Ma no Marco,
qui non stiamo parlando di libertà delle donne nel poter fare quello che vogliono della propria vita, di diritti a poter arrivare a fare quello che fanno gli uomini.
Questo, sia io che Luisito l'abbiamo chiaramente detto, non solo è un sacrosanto diritto, ma deve ancora essere raggiunto!
Sono d'accordo che la famiglia di decenni fa fosse penalizzante per la donna, anche da questo punto di vista apprezzo molto di più molte famiglie di oggi.
Anzi, io mi auguro che le madri possano essere donne e madri senza dover vivere questa condizione come un handicap rispetto agli uomini.
Il problema nasce dal fatto che nella battaglia verso la parificazione, si sia preso come riferimento il modello maschile... andando in qualche modo a ricalcare, sempre di più, e in tutte le sue caratteristiche, il modus vivendi dell'uomo.
Non a caso sempre più donne, per poter realizzarsi nel lavoro e nella vita, scelgono di non avere figli , oppure, pensandoci troppo tardi (o "costrette" a farlo) alla fine devono rinunciare comunque a questa prospettiva.
Il movimento femminista, forse proprio per le caratteristiche stesse delle donne che hanno potuto energicamente sostenerlo, è nato e si è sviluppato in contrapposizione al mondo maschile e maschilista, ma il "problema" è che ha finito per assumere come riferimento da raggiungere proprio quel modello.
E la società, di origine maschilista, non ha fatto altro che accentuare questa tendenza offrendo alternative, rendendola forse l'unica percorribile, e quindi obbligatoria.
Caratteristiche come la sensibilità, la dolcezza, la comprensione e l'accoglienza, sono state mano a mano associate sempre di più alla debolezza, ora anche nella donna oltre che, come da sempre, nell'uomo.
Ne viene da sé che la donna ha sempre di più la percezione di doversi spingere verso quella direzione per poter essere stimata ed accettata.
Ed ecco che piano piano si sta andando verso la rinnegazione e
lo svilimento di caratteristiche che invece andrebbero premiate, e che non sono indice di minore intelligenza o capacità! Ma la società, per come è impostata, fa si che le donne per riuscire nella vita ed essere stimate (ed avere autostima) debbano assumere sempre più caratteristiche maschili... questo poi si riflette con effetto domino in tutti i contesti.
Questa trasformazione con negazione e privazione di differenze caratteristiche intrinseche nei 2 sessi, lo ripeto si tratta di dati reali, porta ad una minore riuscita nelle relazioni di coppia e ad una perdita di valori nella società.
Questa non è certo una bella cosa, anzi è una sconfitta per le donne quanto per gli uomini e la nostra società.