Messaggi: 2594 Località: Olmo Costa d'Argento
Mar 14 Nov, 2017 14:22
Il problema è molto, molto più ampio e non riguarda solo il calcio.
In Italia nello sport non si investe: non abbiamo strutture, non abbiamo una mentalità "sportiva", nelle scuole l'ora di educazione fisica è vista come un ora di riposo invece che costruttiva.
La proposta formativa per i bambini è molto limitata e per i maschietti si riassume tutta nel giocare a calcio: guai per un bambino provare a fare uno sport diverso dal calcio.
Per le bambine ancora peggio, gli sport a loro relegati partono già per essere di seconda fascia e se esulano da quei 2/3 più conosciuti (pallavolo, basket) non hanno praticamente alcun tipo di visibilità mediatica.
Nelle palestre si sta perdendo ogni senso dello sport: la vocazione al commercialismo è talmente tanta che si tende sempre più a dare al cliente ciò che vuole piuttosto che ciò di cui avrebbe bisogno. Vendiamo lo Zumba come sport per tonificare, demonizziamo l'uso dei pesi, non c'è alcun interessamento all'alimentazione che invece dovrebbe essere interesse ed obiettivo primario non solo in ambito sportivo ma salutare in genere. In pratica, ragioniamo al contrario.
Ripeto, non mi stupisce affatto l'esclusione dell'Italia dai Mondiali, è solo la punta di un immenso, gigantesco iceberg che sotto la punta ha una completamente erronea idea dello sport nel nostro paese.
E si potrebbe ampliare ancora di più... finendo inevitabilmente OT,
però aggiungerei che ad esempio tanti allenatori di scuole calcio si ritrovano tanti ragazzini con grossi problemi di postura, di coordinazione motoria, perfino di equilibrio :eek: , e non sto parlando di problematiche oggettive in merito a patologie.
Questa impostazione dovrebbe ad esempio già essere avviata nelle scuole, durante le ore di educazione fisica; ma il problema è anche dei genitori, che:
1) quanto tempo riescono a dedicare ai figli per fare qualche sport
assieme a loro? (giocare a pallone, fare un giro in bici, effettuare qualche escursione/passeggiata etc., insomma intanto per far scoprire autonomamente il piacere dello sport)
2) quanta paura abbiamo noi genitori a farli scendere in strada? Certo, una volta i ragazzi si vedevano per stare assieme, per giocare a qualcosa, per vivere cose reali... e adesso si vedono solo per spippettare col cellulare.
Ora pare che si possano portare i ragazzi solo da un posto "controllato" ad un altro "controllato".
Eppure quando ero piccolo, negli anni '70 stavo a Roma, vicino a la Magliana, e c'era delinquenza, droga, malavita, come adesso stare a Fontivegge, erano poi anni di piombo,...
beh, tuttavia i nostri genitori mica erano così pieni di tutte 'ste pippe mentali.
Uscivamo e basta, si tornava la sera, prima delle 20. E nessuno che portasse loro notizie, mica c'erano i cellulari, appunto. E ci facevamo le ossa per strada.
Altri tempi? Sì, ma non tanto per l'ambiente esterno... quanto per la testa. Oggi ci stiamo letteralmente rimbambendo, i figli ma anche e soprattutto i genitori.
... Ai quali, loro per primi, non rimane che la Zumba. :ohno:
Il discorso sarebbe lungo, lunghissimo... e mostruosamente OT
Chiedo venia :oops: ;)