Messaggi: 2594 Località: Olmo Costa d'Argento
Ven 25 Gen, 2019 12:26
Si, Stefano di Castello e Maurizio (Mausnow) di Corciano sono altre due ottime memorie storiche meteo, mi scuso per non averli citati. Effettivamente la "cadenza" dei cambiamenti citata da Stefano è un' altra caratteristica sfumata nel tempo.
Troppo buono :inchino:
In realtà la mia memoria è piuttosto empirica, non ho mai avuto la pazienza né la costanza di raccogliere dati come parecchi qui dentro diligentemente hanno fatto, però ho la fortuna di non soffrire di quella drammatica sindrome che va col nome di
"memoriaselettivite" :P
A grandi linee mi sento di concordare quanto detto da Stefc, così come condivido molto le osservazioni si Snow96 quando parla del clima appenninico, degli accumuli nevosi per nulla uniformi ed esposti alle dispersioni del vento nonché alle libecciate/sciroccate in grado di rovinare in breve tempo quanto seminato da un'irruzione rodanica o balcanica.
La mia memoria meteostorica parte dalla splendida nevicata romana dei primi di marzo 1971, avevo 7 anni.
Con tutta sincerità, come già altre volte ho sostenuto, sapete che tra i vecchiardi "matusa" io generalmente vado controcorrente: poiché non credo di vedere tutta questa grande differenza tra allora e adesso.
Se la differenza micidiale è quel benedetto mezzo grado, beh... allora anche prima eravamo sul filo del rasoio.
Attenzione, però: non sto dando maggior valore a quanto accade adesso, semmai tendo a "demitizzare" (non nel senso di Ciriaco, eh) ciò che è accaduto in passato.
E' vero, ricordo anch'io gli episodi degni di rimarchevole nota, ma tutti si contano tranquillamente nelle dita di due mani (composte da sei dita, va'... :lol: ), ma la nota costante NON in è questi bei ricordi.
La nota costante è nell'interminabile scialbo colore di anonimicità, composta da pioviggini, correnti miti, richiami caldicci, rimonte subtropicali, maccaje, nuvolicci e foschie.
Che sono parte
fondamentale, ahimè, dell'inverno italico centro-tirrenico. Chiaro che se passiamo al versante adriatico o saliamo in montagna / zone pedemontane / preappenniniche la musica già cambia.
Tra l'altro non ci ho messo le sciroccate epiche, perché quelle degne di nota (quindi non i richiametti così tanto frequenti) sono quasi altrettanto rare come le irruzioni fredde.
Insomma, la costanza è il grigiume... anche se pure esso è parte effettiva della meteo.
Ergo:
quest'anno è tutt'altro che grigio, ha preso una piega dinamicissima e sinceramente non posso altro che essere contento!
... e quando ricapita un Tezio così perennemente bianco? :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: