Una perturbazione nord-atlantica, con al seguito una discreta quantità di aria artico-marittima, attraverserà ad inizio settimana l'Italia centro-settentrionale, apportando condizioni di spiccato maltempo al nord e centro, soprattutto versanti occidentali.

L'aria fredda al suo interno, con isoterme di 0/-2 ad 850hPa e fino a -28 a 500hPa favorirà nevicate a quote piuttosto basse per la stagione, si imbiancheranno i fondovalle alpini ed appenninici settentrionali, mentre qualche fiocco non sarà escluso nemmeno a quote prossime alla pianura nella fascia tra basso piemonte/oltrepò pavese ed Emilia, laddove le precipitazioni dovessero risultare intense e persistenti.
Al centro Italia Toscana, Umbria occidentale ed Alto Lazio in pole per accumuli più consistenti, nevicate in montagna a quote mediamente superiori ai 1000/1200 metri. Nuovamente imbiancate quindi molte cime umbre fino a quote piuttosto basse. Un'evoluzione tipica del tardo autunno più che della primavera.


A seguire è possibile (entrambi i principali GM lo ipotizzano) il persistere di una circolazione orientale secondaria, dovuta alla formazione di un'area anticiclonica sull'Europa centro-settentrionale (SCAND+), con isoterme prossime allo 0 (o anche sotto) per più giorni in area Mediterranea. Evoluzione piuttosto evidente per GFS ed ICON, meno (ma sempre presente) per Reading.

