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"Alcuni si sono chiesti sulla anormalità o meno delle severe grandinate degli ultimi giorni: ma è normale avere chicchi così grossi in Italia? Ed è colpa dei cambiamenti climatici?
La risposta è: probabilmente sì, o se vogliamo più si che no. Certamente negli ultimi anni chicchi enormi sono caduti a Pescara (2019), Napoli (2015) e in diverse aree della Pianura Padana (2002-2003 e via di seguito, fino allo scorso anno, peraltro anche in Romagna il 24 luglio e il 3 agosto), ma fare “statistica” su questo fenomeno è difficile, poiché più andiamo indietro nel tempo più i dati scarseggiano. Però qualcosa si può cercare di capire. La grandine severa è figlia di temporali severi. Cosa serve per averli? Molta benzina o energia (CAPE) e un profilo verticale e orizzontale del vento che consenta ai temporali di vivere a lungo e incattivirsi (semplifico, i puristi mi perdonino), che è il wind-shear. Molta benzina e molto vento orientato verticalmente e orizzontalmente in un certo modo = temporali violenti e rischio di grandine grossa (ma non solo). Allora siccome i dati “diretti” sono pochi, si può cercare di capire come sono evoluti nel tempo la benzina e quel particolare orientamento del vento. Vengono in soccorso le rianalisi ERA-5, e su queste ci hanno costruito un interessante lavoro Taszarek et al. (2021).
Ebbene, considerando il sud Europa e quindi il bacino del Mediterraneo e quindi anche l’Italia, dal 1979 ad oggi è aumentata la benzina (CAPE), ed è leggermente diminuito il wind-shear (in questo caso 0-6 km). La benzina è aumentata in particolare sulla superficie marina del Mediterraneo (e possiamo immaginare facilmente il perché), e anche per motivare la diminuzione del wind-shear serve poca fantasia. Il risultato sarebbe comunque un aumento delle precipitazioni convettive, un aumento del numero di ore con temporali, e un aumento del numero di ore con temporali severi (e il temporale severo volentieri mi porta grandine grossa).
Quindi, tra i due parametri, che hanno trend opposto, sembra che assuma maggior peso la benzina con più ottani, e questo segnale appare ben giustificabile con l’aumento della temperatura legato al climate change, (aria più calda nei bassi strati). Avvertenza: si tratta pur sempre di rianalisi (lo studio è stato fatto anche sui radiosondaggi che mostrano evidenze leggermente contrastanti, ma sono pur sempre valori puntuali); sono state considerate alcune soglie per il CAPE, ma qui semplifichiamo. Non sono certezze ma si cerca di capirci di più.
Nel grafico: l’aumento di “ottani” della benzina (il CAPE, arancio); l’aumento delle precipitazioni convettive (blu); il calo del wind-shear 0-6 KM (verde, anche se qui mi si consenta qualche piccolo dubbio, nel senso che in Italia l’orografia lavora molto bene sullo shear; consideriamo però che lo studio è sul sud Europa e non sulla sola Italia); più ore con temporali (rosso); più ore con temporali severi (viola). Siccome uno degli ingredienti per avere grandine di grosse dimensioni è avere tanta benzina e di buona qualità, se questa aumenta posso ottenerla più spesso.
Poi sia chiaro, il singolo evento non è correlabile al cambiamento climatico, ma certi segnali sul medio-lungo periodo lo sono.
Ite, missa est."