Volevo fare una considerazione al riguardo e approfondire meglio la questione, magari avendo il contibuto di qualcuno più esperto ;)
Non so voi, ma noto che gli inverni europei sono proprio "annullati" dalla potenza del VP, i flussi zonali sono tesi e la zonalità atlantica spadroneggia in Europa durante le stagioni invernali da svariati anni, ma cosa ancora più interessante è notare l'innalzamento verso nord della Cella di Hadley che facilita quindi l'insediamento e lo sviluppo degli anticicloni alle medie/alte latitudini... mi domando per quale motivo accade ciò, e soprattutto a quali ripercussioni porterà ? :?
Su scala europea la situazione rimane bloccata, c'è una "sorta di squilibrio" , perchè di fatto il problema riguarda il nostro continente, una tendenza sempre più rivolta al caldo e "all'estremizzazione" degli eventi, la bilancia sembra pesare solo da una parte visto che a livello globale non è così per chiunque
Il VP E La Cella Di Hadley
Titolo: Il VP E La Cella Di Hadley
Ultima modifica di Adriatic92 il Sab 30 Gen, 2016 15:50, modificato 2 volte in totale
Ultima modifica di Adriatic92 il Sab 30 Gen, 2016 15:50, modificato 2 volte in totale
Titolo: Re: Il VP E La Cella Di Hadley
Giusta osservazione. La cella di Hadley si sposta verso Nord (basta vedere la situazione dell'ITCZ), per due ordini di motivi.
1) L'aumento della temperatura terrestre determina un maggiore sviluppo e sollevamento verso l'alto delle nubi dei temporali delle zone equatoriali. Quindi, l'aria asciutta che ricade alla periferia delle rainforest cade con più forza e più lontano.
2) L'aumento della temperatura terrestre ed i disboscamenti nella fascia tropicale africana tendono a rafforzare la fascia degli anticicloni permanenti. E' un meccanismo per cui il Sahara tende ad aumentare sè stesso.
Per fortuna, a livello precipitativo il meccanismo è un pò compensato dalla maggiore evaporazione dal Tirreno, dalla maggiore energia delle perturbazioni. C'è un effetto di feedback. Il precario equilibrio fra i due meccanismi tende però ad alterarsi sempre più. Ne costituiscono un esempio le blandissime ondulazioni, i debolisssimi minimi che vediamo lungo il bordo di un anticiclone sempre più predominante.
Gli ingressi dall'Ebro con un minimo a 995 hpa... specie ormai estinta.
1) L'aumento della temperatura terrestre determina un maggiore sviluppo e sollevamento verso l'alto delle nubi dei temporali delle zone equatoriali. Quindi, l'aria asciutta che ricade alla periferia delle rainforest cade con più forza e più lontano.
2) L'aumento della temperatura terrestre ed i disboscamenti nella fascia tropicale africana tendono a rafforzare la fascia degli anticicloni permanenti. E' un meccanismo per cui il Sahara tende ad aumentare sè stesso.
Per fortuna, a livello precipitativo il meccanismo è un pò compensato dalla maggiore evaporazione dal Tirreno, dalla maggiore energia delle perturbazioni. C'è un effetto di feedback. Il precario equilibrio fra i due meccanismi tende però ad alterarsi sempre più. Ne costituiscono un esempio le blandissime ondulazioni, i debolisssimi minimi che vediamo lungo il bordo di un anticiclone sempre più predominante.
Gli ingressi dall'Ebro con un minimo a 995 hpa... specie ormai estinta.
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