@Marvel: questa è un'affermazione/domanda. Si riesce a inibire la reazione inserendo le barre inibitrici tra le barre di uranio, ma non cessa ovviamente il decadimento radioattivo dell'uranio, che genera comunque calore. Questo mi fa ritenere che anche negli altri reattori il raffreddamento debba continuare a tempo indeterminato, o sbaglio? O è sufficiente affidarsi a quel punto alla dissipazione in aria?
Si, le barre di controllo inibiscono il processo di fissione, tramite l'autoeccitamento dell'una con l'altra, ma come dici tu il decadimento radioattivo non lo fermi,
le barre del reattore le devi continuare a raffreddare per anni dopo lo spegnimento... e poi continueranno comunque ad emettere radiazioni per migliaia di anni (scorie). Il problema ora è che secondo me c'è il rischio che non siano in posizione nemmeno le barre di controllo (inibitrici)... poi non so i danni che possano aver prodotto alla struttura del reattore sia la scossa di terremoto che le esplosioni dell'idrogeno.
da wikipedia:
Le
barre di controllo sono barre metalliche (in genere leghe di argento, cadmio e indio o carburi di boro) atte ad
assorbire i neutroni in eccesso liberati dalla reazione che a loro volta alimentano;
possono essere inserite nel nocciolo e servono a modulare, tenere sotto controllo ed eventualmente arrestare la reazione a catena di fissione in caso di criticità.
Questo evita ad esempio che la reazione diventi incontrollata con la liberazione di enormi quantitativi di energia che possano condurre alla cosiddetta fusione del nocciolo (parziale o totale) per
temperature elevatissime, al successivo cedimento dei vari strati di contenimento del reattore incapaci di resistere meccanicamente a tali livelli di temperatura con dispersione nell'ambiente del materiale radioattivo, fino alla possibile esplosione del reattore stesso* con gravissime conseguenze sulla sicurezza pubblica per diffusione diretta di grandi quantità di materiale altamente radioattivo e livelli di radiazione altrettanto nocivi. Spesso anche a reattore arrestato deve continuare l'afflusso del fluido termovettore refrigerante per abbassare la temperatura del reattore e continuare a dissipare il calore residuo prodotto evitando ancora una volta i problemi di surriscaldamento di cui sopra
* l'esplosione sarebbe dovuta al contatto del materiale fissile con acqua ed altri liquidi... l'incubo peggiore di cui si parla è che l'uranio possa raggiungere acqua nel sottosuolo.
@Ominobianco:
non si tratta di fusione nucleare (per fortuna) ma di
fusione del nocciolo del reattore, che è ben altra cosa.
In pratica si fondono (si liquefanno) le barre di uranio che, dopo essere state rese radioattive, producono incessantemente calore.
Se il sistema di produzione di energia e di raffreddamento, non funziona, il liquido in cui sono immerse le barre evapora, producendo anche idrogeno gassoso (quello che è esploso) e le barre restano scoperte/esposte e, prive di liquido, si surriscaldano fino a fondere.
L'uranio fuso non finisce di surriscaldarsi e, producendo temperature elevatissime, è capace di bruciare e fondere qualsiasi altro materiale, compreso il cemento, e quindi di uscire dall'involucro in cui viene contenuto...