L'elezione di Barack Obama a presidente degli USA porterà molto probabilmente ad un cambio di rotta anche sulle politiche energetiche di quel paese, sicuramente da cambiare a prescindere da qualunque teoria si sostenga sul Global Change.
Ecco un commento di Gianni Silvestrini, presidente del Kyoto Club.
"Cosa cambia con la vittoria di Barack Obama sul fronte energetico e climatico? Molto. Si tratta dell’ambito, insieme alla guerra in Iraq, dove più deciso sarà il mutamento rispetto all’attuale amministrazione. Obama ritiene, infatti, importante che gli Stati Uniti si impegnino nella lotta ai cambiamenti climatici e propone un rientro del paese nelle negoziazioni internazionali sul clima, senza attendere che Cina e India facciano altrettanto, evitando così una paralisi del processo decisionale.
Come strumento d’azione propone uno schema analogo a quello dell’emissions trading europeo, ma con un pagamento delle quote da parte delle industrie e la destinazione dei proventi (15 miliardi di dollari all’anno) per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica. Questo meccanismo penalizzerà evidentemente la produzione di energia da carbone.
Molto tiepida è la sua posizione sul nucleare: non si faranno centrali prima che venga definitivamente risolta la questione della messa in sicurezza delle scorie radioattive. Lo scenario nuclearista riceve quindi un duro colpo anche per la sua opposizione al grande cimitero di scorie di Yucca Mountain sul quale si è affannato il dipartimento americano per l’energia. Una scelta che avrà effetti anche su scala mondiale.
Non mancano poi obiettivi di settore. Innanzitutto la copertura del 25% della domanda di energia elettrica al 2025 con le rinnovabili; al 2012 l’obiettivo è del 10%.
Obama spingerà molto anche sul versante dell’efficienza energetica che nel settore dell’edilizia dovrebbe portare ad un’ampia riqualificazione degli edifici e dal 2030 a costruire solo case “carbon neutral”. Inoltre, i consumi di elettricità al 2020, grazie alle politiche di efficienza energetica, dovrebbero ridursi del 15% rispetto allo scenario tendenziale.
Insomma, l’ingresso di Obama alla Casa Bianca rappresenta il ritorno negli USA sulla scena mondiale per la lotta contro i cambiamenti climatici e un forte rilancio dell’industria delle fonti rinnovabili. Alla luce delle novità in arrivo risulta ancora più imbarazzante e penoso il balbettìo italiano per sottrarsi dagli impegni contro il riscaldamento del pianeta."
Insomma: è lanciata la sfida dell'innovazione ambientale e dell'efficienza energetica come volano di sviluppo economico, ma anche come modo per salvare gli equilibri ambientali e, last but not least, per rimettere in piedi i cocci di un rapporto col Vecchio Continente assai logorato dal bushismo.
Resta da domandarsi se la tremenda crisi economica (non solo finanziaria!) in atto consentirà di fare gli investimenti necessari, fatalmente pubblici a meno di non voler introdurre duri strumenti coercitivi in materia di riduzione delle emissioni. La mia impressione è che B.O. dovrà mettere seriamente le mani nelle tasche dei ricconi americani, e che probabilmente neanche questo basterà.
Yes we can... anche sul clima?
Titolo: Re: Yes we can... anche sul clima?
Dipende dai costi che si considerano nelle energie tradizionali: se non si mettono i costi accessori (guerre, geopolitca in generale) il confronto con le rinnovabili è insostenibile. Le seconde risultano decisamente più costose delle prime.
Se invece si mettono in conto?
Due numeretti: l'intero "Conto Energia" per lo sviluppo del fotovoltaico per lo Stato Italiano costa circa 5 miliardi di euro spalmati su 20 anni (250 milioni all'anno)
La guerra in Iraq è costata GIA' 700 miliardi di euro, in un paio di anni....
Dobbiamo solo cambiare le voci di costo :wink:
burjan ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Dipende dai costi che si considerano nelle energie tradizionali: se non si mettono i costi accessori (guerre, geopolitca in generale) il confronto con le rinnovabili è insostenibile. Le seconde risultano decisamente più costose delle prime.
Se invece si mettono in conto?
Due numeretti: l'intero "Conto Energia" per lo sviluppo del fotovoltaico per lo Stato Italiano costa circa 5 miliardi di euro spalmati su 20 anni (250 milioni all'anno)
La guerra in Iraq è costata GIA' 700 miliardi di euro, in un paio di anni....
Dobbiamo solo cambiare le voci di costo :wink:
Titolo: Re: Yes we can... anche sul clima?
Felicissimo dell'elezione di Obama (l'avrei votato anch'io... altro che Veltroni o Prodi...) , io come molti mi aspetto grandi cose da lui, ma forse dimentichiamo una cosa: lui farà gli interessi degli USA che non coincidono esattamente con gli interessi ecologici del pianeta.
Gli USA spendono molto in guerre e campagne militari proprio per mantenere il controllo dell'oro nero... e i miliardi spesi in guerra li considerano miliardi investiti bene perchè permettono a gran parte della loro industria ed economia di crescere e prosperare (anche se ultimamente non va così bene).
Figurati, allora, se si mettono a fare scelte antieconomiche proprio in questo periodo...
E poi, come molti esperti dicono, lui è Americano, e i valori che incarna e sente propri, pur democratico e progressista, a noi europei appariranno conservatori.
La "sinistra americana" (prova a dire ad un democratico americano che è di sinistra e come minimo ti guarderà male) è più a destra del nostro centro.
Riporto una frase sentita su Radio 1 (Radio Anch'io) a proposito delle aspettative riposte dagli europei ed italiani su Obama:
"probabilmente molti di noi saranno costretti ad un brusco risveglio nei prossimi mesi".
Spero che si sbaglino.
PS: comunque sarà, sarà sempre meglio di Bush, su questo non ci piove.
:bye:
Gli USA spendono molto in guerre e campagne militari proprio per mantenere il controllo dell'oro nero... e i miliardi spesi in guerra li considerano miliardi investiti bene perchè permettono a gran parte della loro industria ed economia di crescere e prosperare (anche se ultimamente non va così bene).
Figurati, allora, se si mettono a fare scelte antieconomiche proprio in questo periodo...
E poi, come molti esperti dicono, lui è Americano, e i valori che incarna e sente propri, pur democratico e progressista, a noi europei appariranno conservatori.
La "sinistra americana" (prova a dire ad un democratico americano che è di sinistra e come minimo ti guarderà male) è più a destra del nostro centro.
Riporto una frase sentita su Radio 1 (Radio Anch'io) a proposito delle aspettative riposte dagli europei ed italiani su Obama:
"probabilmente molti di noi saranno costretti ad un brusco risveglio nei prossimi mesi".
Spero che si sbaglino.
PS: comunque sarà, sarà sempre meglio di Bush, su questo non ci piove.
:bye:
Titolo: Re: Yes we can... anche sul clima?
Ultima modifica di marvel il Mer 26 Gen, 2011 14:19, modificato 2 volte in totale
DOCCIA FREDDA SUGLI AMBIENTALISTI DI TUTTO IL MONDO:
il CLIMA non è una priorità!

OBAMA, nel consueto discorso sullo STATO DELL'UNIONE che viene tradizionalmente pronunciato dal Presidente degli USA, al Congresso, nell'ultima settimana di gennaio, non fa cenno al Clima, ai Cambiamenti Climatici, all'Ambiente, alla Sostenibilità o ad investimenti in quella direzione.
Lo Stato dell'Unione è un lungo ed articolato discorso in cui si fa un rapporto dello "stato dell'arte" e si rilancia sui principali temi che l'Amministrazione intende portare avanti nell'anno a venire, le cosiddette "priorità".
Ebbene, solo una frase in cui accenna a qualcosa in quella direzione, ossia quando "sfida l'America" a riuscire ad ottenere ben l'80% della sua energia da "fonti pulite".
Si, pulite, in particolare il nucleare, il "carbone pulito" e il gas naturale!!! :D
Per il resto NIENTE!
Molto probabilmente la crisi si fa sentire, altrettanto probabilmente non è nelle condizioni politiche (dopo la riforma sanitaria) per poter chiedere agli americani altre tasse per l'ambiente, ma "forse", e questa è una mia speranza, anche lui si è reso conto di quanto l'industria "ecologista" sia in gran parte una semplice macchina da soldi dalla quale i benefici ultimi non arrivano all'ambiente, non arrivano al clima, ma arrivano solo nelle tasche di chi la sa sfruttare (i soliti). A questo punto che senso avrebbe incentivare con denaro pubblico i guadagni di aziende private?
Da noi è un'abitudine (sempre e solo per le stesse), in America questa è una di quelle cose che "non si fanno"... che abbiano ragione loro? 8))
Qui sotto una simpatica ed esplicativa vignetta su chi è l'IPCC e sulla sua "sospetta imparzialità"!

CONSENSO: l’IPCC è stato fondato nel 1988 con il compito di provare l’influenza delle attività umane sul clima sotto la guida dell’OMM e dell’UNEP.
:lol: :lol: :lol:
Grazie a Climatemonitor :inchino:
http://www.guardian.co.uk/world/201...dress-full-text
il CLIMA non è una priorità!
OBAMA, nel consueto discorso sullo STATO DELL'UNIONE che viene tradizionalmente pronunciato dal Presidente degli USA, al Congresso, nell'ultima settimana di gennaio, non fa cenno al Clima, ai Cambiamenti Climatici, all'Ambiente, alla Sostenibilità o ad investimenti in quella direzione.
Lo Stato dell'Unione è un lungo ed articolato discorso in cui si fa un rapporto dello "stato dell'arte" e si rilancia sui principali temi che l'Amministrazione intende portare avanti nell'anno a venire, le cosiddette "priorità".
Ebbene, solo una frase in cui accenna a qualcosa in quella direzione, ossia quando "sfida l'America" a riuscire ad ottenere ben l'80% della sua energia da "fonti pulite".
Si, pulite, in particolare il nucleare, il "carbone pulito" e il gas naturale!!! :D
Per il resto NIENTE!
Molto probabilmente la crisi si fa sentire, altrettanto probabilmente non è nelle condizioni politiche (dopo la riforma sanitaria) per poter chiedere agli americani altre tasse per l'ambiente, ma "forse", e questa è una mia speranza, anche lui si è reso conto di quanto l'industria "ecologista" sia in gran parte una semplice macchina da soldi dalla quale i benefici ultimi non arrivano all'ambiente, non arrivano al clima, ma arrivano solo nelle tasche di chi la sa sfruttare (i soliti). A questo punto che senso avrebbe incentivare con denaro pubblico i guadagni di aziende private?
Da noi è un'abitudine (sempre e solo per le stesse), in America questa è una di quelle cose che "non si fanno"... che abbiano ragione loro? 8))
Qui sotto una simpatica ed esplicativa vignetta su chi è l'IPCC e sulla sua "sospetta imparzialità"!
CONSENSO: l’IPCC è stato fondato nel 1988 con il compito di provare l’influenza delle attività umane sul clima sotto la guida dell’OMM e dell’UNEP.
:lol: :lol: :lol:
Grazie a Climatemonitor :inchino:
http://www.guardian.co.uk/world/201...dress-full-text
Ultima modifica di marvel il Mer 26 Gen, 2011 14:19, modificato 2 volte in totale
Titolo: Re: Yes we can... anche sul clima?
In realtà questa "lacuna" nel discorso di Obama sullo "stato dell'unione" non è una sorpresa.
Infatti nei giorni scorsi Carol Browner, un membro dello staff dell'ex Senatore Al Gore, aveva dichiarato che le questioni energetiche sarebbero rimaste prioritarie per il presidente e nel suo discorso.
Dichiarazione alquanto personale e poco gradita, quella della Browner, tanto che è notizia ufficiosa che verrà "allontanata" dalla Casa Bianca.
Evidentemente prima di rilasciarla non aveva adeguatamente consultato il Presidente stesso.
Obama, ultimamente, ha ammesso i gravi errori fatti dallo staff di Al Gore e dal Senatore stesso, nell'aver rallentato il cammino degli USA verso la ricerca e lo sviluppo di un nucleare pulito e sicuro, attualmente ritenuto dall'Amministrazione USA, il principale obiettivo nel campo energetico.
Infatti nei giorni scorsi Carol Browner, un membro dello staff dell'ex Senatore Al Gore, aveva dichiarato che le questioni energetiche sarebbero rimaste prioritarie per il presidente e nel suo discorso.
Dichiarazione alquanto personale e poco gradita, quella della Browner, tanto che è notizia ufficiosa che verrà "allontanata" dalla Casa Bianca.
Evidentemente prima di rilasciarla non aveva adeguatamente consultato il Presidente stesso.
Obama, ultimamente, ha ammesso i gravi errori fatti dallo staff di Al Gore e dal Senatore stesso, nell'aver rallentato il cammino degli USA verso la ricerca e lo sviluppo di un nucleare pulito e sicuro, attualmente ritenuto dall'Amministrazione USA, il principale obiettivo nel campo energetico.
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