Uno dei Febbraio più noiosi da quando ho memoria sembra voler darci un “contentino” sul finale.
Potrebbe essere un passaggio altamente spettacolare quello di Lunedì/martedì;
Classica sventagliata artica, con fronte freddo che, valicando le Alpi porterà sfondamenti nevosi, specie sulle Dolomiti, e forte stau alpino al seguito. Saltando la padana per favonio, si ripresenterà da Bassa Emilia/alta Toscana verso sud. Facile si formi un fronte temporalesco piuttosto compatto, con fenomeni intensi, probabilmente anche grandigeni, e con quota neve in rapidissimo calo fino alla bassa montagna/alta collina in area appenninica.
Tutto molto rapido, tra prime piogge prefrontali e coda del fronte non trascorreranno più di 3/4 ore.
L’areale dei Sibillini, reatino, aquilano, potrebbero avere una maggiore durata dei fenomeni per ragioni orografiche, quindi maggiori accumuli e
QN in maggiore calo.
Pericolose raffiche di vento con intensità da fortunale sui rilievi in generale e isole maggiori, assolutamente sconsigliato salire in aree esposte in Appennino durante il passaggio frontale (mi raccomando, non fate i matti…)
Poi l’ondulazione di medio/lungo termine;
L’azione dal Pacifico manderà in forte rotazione il lobo canadese, con probabile notevolissimo approfondimento della semi-permanente islandese;
Sembra possano crearsi i presupposti per strappo artico nei pressi della nostra penisola, con vortice freddo e instabilità di stampo invernale al centro/sud,
Che in questi casi di solito può colpire con neve a quote basse tra Emilia Romagna e Marche in particolare, ma è tutto da verificare.
L’accelerazione di flusso zonale alto che segue, con asse netto Canada est-Siberia est, può successivamente creare circuito continentale basso;
Vedremo se andrà effettivamente così e se sarà influente anche per noi.