Cambio di testimone (momentaneo?): dall’autunno all’inverno.
Andiamo insieme ad analizzare l’immagine satellitare per capire i motivi della situazione meteorologica in atto e la sua possibile evoluzione a breve termine.
Scopriremo le figure bariche che stanno comandando, meteorologicamente parlando, le “redini del gioco” a livello europeo.
L’immagine satellitare presa in considerazione presenta cinque figure bariche principali: andiamo a scoprirle insieme.
La prima, in alto a sinistra, è la “solita” depressione islandese, che sta inviando, proprio in questi momenti, un fronte freddo sul Regno unito (linea tratteggiata blu) preceduto, come da manuale, da un fronte caldo (linea tratteggiata rossa) presente su Francia, Paesi Bassi, Germania e Repubbliche Baltiche.
Più tardi ritorneremo su tale fronte freddo.
Più ad est, sui paesi dell’ex Unione Sovietica (Russia compresa) è presente un anticiclone “ibrido” (sia termiche che dinamico), succursale dell’anticiclone russo-siberiano.
In basso a sinistra, invece, troviamo un’altra zona sgombra da fronti perturbati significativi, dove, infatti, capeggia l’Anticiclone delle Azzorre. Qui il tempo è, in linea di massima, mite e piuttosto soleggiato.
Sull’Italia, invece, è presente una goccia fredda.
Tale goccia fredda è figlia di un affondo perturbato partito ad inizio settimana sull’Iberia e traslato verso Est (quindi verso di noi) in questo fine settimana. Tale depressione, poi, si è parzialmente staccata dal flusso perturbato principale (comandato dal vortice islandese, almeno a livello europeo) isolandosi sull’Italia e che andrà colmandosi (cioè esaurendosi) sulla penisola ellenica.
Tale depressione ha avuto il merito di richiamare venti più freschi nord orientali in questi ultimi giorni.
Con se è presente un fronte occluso (ne freddo e ne caldo, in quanto i due fronti si sono uniti) presente sul S/E dell’Europa (linea tratteggiata nera), mentre diversa instabilità è rimasta presente sull’Italia.
Nella sua parte sud-orientale, però, ha richiamato venti caldi e secchi da SW (freccia rossa), creando un promontorio anticiclonico transitorio sui paesi del S/E del Mediterraneo (ultima figura barica alto pressoria in basso a sinistra).
Ma torniamo indietro all’Anticiclone delle Azzorre. Quest’ultimo, domani, si ergerà in direzione NE (freccia rossa) “spingendo”, con maggiore enfasi, l’afflusso d’aria polare-marittima da NW (quella stessa aria in discesa sul Regno Unito - frecce blu - di cui parlavamo prima) sull’Italia martedì mattina, quando si creerà una depressione sul Mar Ligure (stante, anche, il mare ancora caldo), che rinvigorirà la perturbazione che apporterà piogge (seppur non consistenti) e nevicate a quote collinari (al Nord), anche se tali fenomeni saranno di durata piuttosto breve.
Il fronte, poi, attraverserà un po’ tutta l’Italia, accompagnato da un deciso calo termico (grazie ai venti di Maestrale e di Bora che lo seguiranno) che farà registrare, per circa 3 giorni, temperature, specie al Nord, sotto media (cosa che non capitava da circa 3 mesi).
Trattandosi di aria polare marittima, tale aria sarà fredda soprattutto in quota (in quanto, la parte nei bassi strati, avrà attraversato, riscaldandosi, le aree oceaniche, quindi “miti” grazie alla presenza del mare): per tale motivo, il maggior calo termico si avvertirà nelle aree dove vi saranno maggiori precipitazioni (Nord Ovest), a causa del rovesciamento dell’aria fredda in quota verso il suolo grazie alla presenza dei fenomeni precipitativi.
A seguire vi sarà un breve periodo di calma, durante il quale si avranno le prime estese gelate in pianura al Nord Italia (anche se, localmente, a fine ottobre, si registrarono già alcune temperature minime negative). Infine, probabilmente, tra circa una settimana, un nuovo innalzamento verso N/E dell’Anticiclone delle Azzorre potrebbe apportare un nuovo peggioramento freddo (ma meno del primo, anche se più piovoso), ma questa è un’altra storia…

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