Più passa il tempo e più mi convinco che questa GUERRA (perché è ora che la si inizi a chiamare con il suo nome) 
non ha scopi umanitari ma solo economici e geopolitici.
Gli stati occidentali con più interessi nella zona hanno fatto a gara per intervenire contro Gheddafi non appena si è presentata l'opportunità di un possibile "cambio di regime". Francia, Gran Bretagna, USA ed anche Italia, 
hanno utilizzato tutto il loro potere di influenza all'ONU e sull'opinione pubblica, per fare ciò che più gli interessava fare: non farsi sfuggire l'occasione ghiotta di poter mettere le mani su uno dei territori più ricchi di risorse fossili del pianeta (complici anche gli arabi che Gheddafi non lo potevano proprio vedere)
.
Infatti le cose sono precipitate fino ad arrivare ad una 
frettolosa risoluzione dell'ONU (mai così rapida come in questo caso) per evitare che Gheddafi potesse riprendere il potere in Libia (in passato situazioni del tutto simili sono passate quasi inosservate... massacri di ribelli civili compresi).
Sicuramente ci sono stati massacri contro i ribelli (sono civili o militari? e poi perché le vite dei soldati di leva del regime valgono di meno?), 
ma in nessun caso, prima d'ora, l'ONU se ne era interessata tanto... persino in Iraq (nel secondo conflitto) non bastarono i massacri reiterati verso i Curdi e le altre minoranze a convincere l'ONU, che 
non andò oltre alle solite risoluzioni ed embargo.
Mai prima d'ora si era parteggiato tanto per gli insorti contro un regime.
Per carità, io autorizzerei oggi stesso interventi militari per cacciare tutti i dittatori sanguinari del mondo intero... ma non credo che nella maggior parte dei casi ci sarebbe l'interesse a farlo.
La
 Francia questa volta si è distinta particolarmente in spirito di iniziativa per questa "buona causa" (gli aerei francesi erano partiti quando ancora a Parigi si discuteva del possibile intervento)... avendo le seguenti nobili motivazioni:
1) interessi della Total da difendere e poter rinegoziare con i "nuovi padroni della Libia"
2) bisogno di ridare a Sarkozy un'immagine da vincitore in vista delle elezioni.
La Gran Bretagna ha ambizioni ed interessi simili.
Gli USA vedono un Obama tutt'altro che convinto, che se fosse dipeso da lui non sarebbe andato oltre agli aiuti sottobanco ai ribelli e sanzioni contro il regime. Ma la Clinton e una frangia del suo partito sono molto più interventisti e temono che i repubblicani, favorevoli all'intervento, possano ridicolizzare ulteriormente la figura del Presidente e del partito democratico, fin troppo tranquillo e remissivo. 
Un'altalena tra la Clinton che vuole intervenire di più ed Obama che vuole intervenire di meno.
(
ricordiamoci che Obama si è dovuto ereditare 2 fronti aperti di cui avrebbe volentieri fatto a meno)
L'Italia divisa internamente nel governo, tra chi vorrebbe "l'assalto alla diligenza" per poter spartire meglio il bottino, e chi invece teme ritorsioni militari, terroristiche o di invasioni di profughi.
L'altra Italia invece è stranamente muta... 
 ritrovandosi per la prima volta quasi interamente interventista, credendo o facendo finta di credere alla "buona fede" di un intervento umanitario, quando stiamo assistendo ad un intervento militare (guerra) stranamente privo di tutta quella serie di atti diplomatici, economici e "pre-militari" che c'erano sempre stati in situazioni precedenti. 
I
 pacifisti contrari ad ogni guerra sono scomparsi quasi tutti, misteriosamente volatilizzati... giusto Vendola ed un coerente Gino Strada fanno sentire timidamente una flebile voce anti-guerra ad oltranza... qualsiasi cosa accada.   
 
La risoluzione dell'
ONU, non potendo autorizzare un intervento militare contro uno stato alle prese con "affari interni", ha optato per
 una no-fly zone per "proteggere i civili" (i civili o i ribelli?), sembrerebbe che gli italiani siano stati gli unici ad attenersi a questo scopo, non sparando a meno di non essere inquadrati dai radar 
nemici (parole del ministro... e i nemici ci sono in guerra), mentre tutti gli altri hanno approfittato della parte della
 lacunosa e vaga risoluzione 1973, dove si aggiungeva sibillinamente "utilizzando qualsiasi mezzo per impedire che vengano usate le armi contro i civili". 
E qui è chiaro che stabilire dei limiti risulta assai difficile essendoci un ampio margine di interpretazione.  
 
 
Ora si sono innescati dei veri e propri
 battibecchi tra Russia, Italia, Francia, GB ed USA, su chi stesse esagerando e chi intervenendo di meno... (tutti paesi che 
fino a poche settimane fa si sbracciavano nel manifestare amicizia al Dittatore: Obama, Berlusconi e Sarkozy... chi a pranzo e chi a cena con lui, con pacche sulle spalle, tende piantate nelle città, regali e quant'altro). 
Ora, invece, mi sembra di assistere alla proiezione di uno di quei documentari sulla savana, con leoni, iene ed avvoltoi che si litigano la carogna di una gazzella non ancora morta!  
 Tra l'altro tale risoluzione NON prevede l'uccisione del dittatore... quando forse sarebbe stata l'UNICA COSA SENSATA DA FARE.
 
Tra l'altro tale risoluzione NON prevede l'uccisione del dittatore... quando forse sarebbe stata l'UNICA COSA SENSATA DA FARE.  (è scontato che anche io sia dalla parte dei ribelli al regime)
PS(l'ho già detto ma lo ripeto: quando Bush attaccò l'Iraq perché 
Saddam Hussein non autorizzava le "perquisizioni" sul suo territorio per trovare le armi chimiche, e quando fu autorizzata la No Fly zone nel nord dell'Iraq per proteggere i Curdi, gran parte del mondo e d'Italia si schierò contro, condannando qualsiasi uso della forza... (tanto che via terra i massacri continuarono con il benestare dei pacifisti) 
eppure si trattava di un dittatore più sanguinario di Gheddafi... ora invece tutto tace... ssssshhh  

 )
PPS(ripeto, 
mi andrebbe benissimo se l'ONU facesse lo stesso con tutto il resto del mondo, con i paesi ricchi di risorse naturali come con i paesi poveri... ma l'ONU sta tristemente dimostrando di essere uno volubile strumento nelle mani di pochi che purtroppo non farà mai niente del genere verso i potenti (es. Cina e Russia) o per i più poveri)