Cambiamenti Climatici: è vero che non ci sono più le mezze stagioni?
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 Re: Non Esistono Più Le Mezze Stagioni?
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Condivido pienamente quanto scritto nei 2 articoli che hai linkato... la gente ormai è abituata a credere che il clima debba essere costante, invece vive di ciclicità, tra cui quelle che ho evidenziato anche io, di periodo differente che vanno incrociandosi continuamente, sommando o sottraendo gli effetti. Anormale è pretendere che, anno dopo anno, decennio dopo decennio, secolo dopo secolo, le stagioni si comportino sempre allo stesso modo, in poche parole che faccia sempre lo stesso "tempo".
La meteorologia moderna ti insegna che pensarla così è un grave errore.

É no...hai iniziato sostenendo che quanto accade negli ultimi anni in Europa, e cioè la totale assenza di correnti atlantiche, è normale...
Che da ragazzo andavi al mare in ottobre, che succedeva anche negli anni 80 quindi...cosa assolutamente nn vera.
Ora inizi a parlare di secoli...beh, facile così. Che il clima cambia lo sanno anche i sassi, che quanto accaduto ora sia successo magari 1000 o 2000 anni fa è assolutamente possibile...ma qui si critica il fatto che da almeno un secolo, dati alla mano, non accade.
E che tutto è successo repentinamente, con forza e impeto.
Quello che stiamo vivendo non appartiene alla climatologia dell ultimo secolo, e ne va preso atto! Dire che tutto è normale perchè il clima varia è troppo semplicistico e comodo.
Questo tuo discorso venne già fuori quando parlammo della nevosità drasticamente calata in Appennino negli ultimi anni. Cercasti di riportare tutto alla norma...dicendo che succedeva anche un tempo, quando eri piccolo... e tutti controbatterono che non era affatto vero quanto sostenevi, bensì che in Appennino nevica realmente di meno ora, e nemmeno poco! Ci fu una sorta di rivoluzione popolare, con foto, dati etc sulle precipitazioni nevose in Appennino.Io credo che la memoria corta, qui dentro, non ce l'abbiamo noi...ma qualcun'altro.
La tua insistenza nel voler per forza confutare o il riscaldamento globale, o la variazione di circolazione atmosferica, o l'assenza di precipitazioni, o cmq tutto quanto di anormale è assolutamente non imparziale ed evidente. Non hai mai postato uno studio che avalli la causa antropica tra i motivi del riscaldamento globale, e ce ne sono di autorevolissimi. E perché? Non sei tu stesso a dire che la scienza non sa che pesci prendere ora? Quindi perché non dare voce a tutti ma solo a quello che ti fa comodo? Non mi piace questo modo di affrontare le teorie...con il paraocchi...
TUTTI???... No, no, no. Mi dispiace ma qui proprio non ci siamo!!
Vado in Appennino da una vita, inverni compresi, sono socio CAI da circa 30 anni, cita pure chi vuoi ma sicuramente io NON sono tra quelli che hanno fatto un'affermazione del genere.
Di inverni con neve bella e abbondante (atlantica!!!) finora ne avrò visti al massimo 3 o 4, mentre invernate di neve insulsa, ventata, crostosa e inconsistente l'ho viste spessissimo e pure in tempi non sospetti, persino nei mitici anni '70.
(anzi sai che ti dico? tutto il rispetto, ma per me chi sostiene il contrario non è un profondo conoscitore dei nostri monti. Dalla LAGA in giù è tutto un altro discorso)
Tanto per parlà di un montarozzo vicino, ma in realtà mi riferisco anche all'intera catena sibillina, ho un solo ricordo del Subasio coperto fino in cima da muri di neve atlantica (era il 1974-75, o 75-76) e peraltro muri simili l'ho visti solo quest'anno, il 2012... tanto pè parla', appunto...
Certo la situazione è brutta e io sono il primo a dirlo... e sposo in primis l'esortazione di Luisito nel dover correre ai ripari... ma che prima fossero tutte rose e fiori, no, eh!

Ecco, appunto, non ci sarebbe da aggiungere altro... la memoria è un fattore altamente volubile.
Mausnow, pensa anche io ricordo bene quegli anni, avevo casa sui Sibillini da poco e la frequentavo molti fine settimana all'anno, per anni... e già negli anni '70 ci si chiedeva se non fosse stato un azzardo costruire gli impianti da scii su questa parte dell'Appennino...
Il mito del "bel clima di un tempo" è simile a quello del "buon selvaggio", andata molto di moda tra gli anni '70 ed '80. Credere che un tempo fosse tutto ok e che oggi è tutto cambiato, che andiamo rapidamente verso il disastro, è tipico anche dei nostri giorni.
Credere che i nostri nonni abbiano vissuto "il vero clima dell'Europa", quello "giusto", è come pensare che gli indiani d'America fossero pacifici e rispettosi dell'ambiente, un modello da seguire (sono essi stessi stati capaci di deforestare un continente intero, appiccando incendi a non finire) per fare spazio alle praterie che attiravano e facevano proliferare le mandrie di bisonti, ed essi stessi hanno sterminato le tribù indigene che popolavano il continente prima di loro... per non parlare delle continue e sanguinose guerre "freatricide" tra di loro).
Manca l'obiettività e soprattutto la conoscenza.
Lo ha spiegato molto bene il blogger linkato da tramontana, che le stesse medie di riferimento sono state prese a partire dagli anni '60, perché solo da allora si avevano dati sufficienti per tentare questo approccio statistico al clima, mentre c'era troppa incertezza, per scarsa attendibilità e rappresentatività, sui dati precedenti.
E, guarda caso, oggi si pensa che non potesse esserci periodo meno rappresentativo da cui partire, dato che gli anni successivi ai'60, hanno mostrato subito sintomi di forte discontinuità dal periodo iniziale.
Il "tempo" non si ripete mai allo stesso modo, la variabilità è propria dell'elemento atmosferico che risponde caoticamente alle oscillazioni di migliaia di variabili.
In tutto ciò è però possibile riscontrare delle ciclicità, una delle quali ho evidenziato nelle pagine indietro, ossia quella della circolazione atmosferica sull'Europa (testimoniata dall'andamento degli indici NAO-AO) e che ha dimostrato avere periodo 30-40ennale, ciclicità sulla quale si stanno concentrando molti degli ultimi studi avviati sul tema e che ritrova molti parallelismi nella periodicità delle dinamiche di circolazione e stagionalità osservate.
Certo, questa è solo una delle numerose armoniche, molte delle quali interdipendenti, che plasmano il nostro clima, e che agiscono con periodicità diverse che si incrociano di continuo, tali da amplificare o attenuare gli effetti dell'una o dell'altra.
I modi di dire "le stagioni non sono più quelle di una volta" o "cose del genere non si ricordano a memoria d'uomo", sono una costante nella storia dell'uomo, e in particolare dell'Europa, se ne trovano abbondantemente fin dall'antica Grecia, poi in epoca romana, medievale e rinascimentale, fino ai nostri giorni! 
Persino sui papiri egiziani si parla di variazioni senza precedenti, siccità epocali mai verificatesi prima, o di fenomeni alluvionali disastrosi, e si parla di tanti altri fenomeni considerati, già all'epoca, un segno premonitore di un cambiamento catastrofico.
Insomma, come spiegano sociologi e psicologi, è nella natura umana ed ora, più che mai, grazie al circo mediatico che tutto storpia e tutto esalta, siamo in un momento in cui è praticamente impossibile contrastare la percezione della catastrofe imminente.
Basti pensare alla facilità con cui si stanno diffondendo le profezie apocalittiche (più abbondanti che nel Medioevo).
Grazie a Stefc per il tentativo, ma credo sia inutile quando non c'è la volontà di ragionare sui dati oggettivi e soprattutto si da tutto per opinabile.
Concordo pure su quanto detto da Plutodik64 e Luisito, quello che fa la differenza è l'antropizzazione del territorio e non tanto la variazione climatica o l'impatto antropico sul clima.
50 anni fa un periodo siccitoso aveva un impatto limitato, oggi è preoccupante.
50 anni fa la mancanza di neve sull'Appennino era benedetta da chi viveva su quelle lande, per tutta una serie di difficoltà in meno da affrontare, oggi incide pesantemente sulla, relativamente debole, industria degli sport invernali dell'Appennino.
PS(lavori autorevolissimi che avallino la causalità antropica al GW? Onestamente non ne vedo se, per autorevolissimi, intendiamo studi e ricerche basate su dati reali, prove tangibili che accertino la responsabilità antropica. Esistono solo e soltanto ipotesi modellistiche che tentano di ricostruire (non riuscendoci) una simulazione del sistema climatico. Purtroppo queste simulazioni vengono sbandierate come prove, ma sono più simili a dei videogames che alla realtà ed hanno sbagliato di continuo... ma purtroppo vengono utilizzate impropriamente come oracoli.
In realtà non esiste nessuna "smoking gun" dell'AGW (lo dicono professori, ricercatori, professionisti del settore), anzi, più avanti si va con gli studi sul passato e più si riescono a scorgere, nei meandri dei dati disponibili, periodi del tutto assimilabili a quello odierno, con oscillazioni termiche uguali se non superiori in periodi brevi.
Il problema è che quando si ha a che fare con i bias, la normalizzazione adoperata, che tende a livellare tutto, è quasi sempre imposta dalla stessa natura dei sistemi di rilevamento dati utilizzati. Andare a scorgere variazioni termiche paragonabili a quella odierna (0,6°C) in periodi così ristretti, di poche decine di anni, è come cercare un ago in un pagliaio. E' perfino più facile trovare eventi ancor più estremi, perché lasciano tracce più profonde.
E' un po' come in archeologia, quando si cerca di localizzare le città antiche, ormai sepolte sotto i sedimenti che nel tempo le hanno sotterrate, livellando ogni cosa... quello che si riesce a scorgere a primo acchito è solo qualche pietra, ma poi, scavando bene, viene alla luce ben altro.
Così nella climatologia, più si affinano le tecniche e maggiori sono questo tipo di scoperte. )
Ultima modifica di marvel il Sab 06 Ott, 2012 15:17, modificato 11 volte in totale
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marvel [ Sab 06 Ott, 2012 11:18 ]
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Cambiamenti Climatici: è vero che non ci sono più le mezze stagioni?
Commenti |
 Re: Non Esistono Più Le Mezze Stagioni?
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quindi quanto sta accadendo in questi anni è tutto normale. Se i maggiori fisici dell'atmosfera mondiali sono preoccupati per il nostro imminente futuro non conta nulla, perché è normale. È normale il caldo, è normale in secco, è normale tutto.
Ahh, ora sto più tranquillo. Grazie a voi.
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zerogradi [ Sab 06 Ott, 2012 12:19 ]
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 Re: Non Esistono Più Le Mezze Stagioni?
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Poranese457 [ Sab 06 Ott, 2012 12:22 ]
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 Re: Non Esistono Più Le Mezze Stagioni?
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Tranquillo, ci penserà l'imminente catastrofe climatica a sterminarle! 
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marvel [ Sab 06 Ott, 2012 12:30 ]
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 Re: Non Esistono Più Le Mezze Stagioni?
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Qualunque sia la soluzione c'è da dire che non ci si annoia mai a leggervi!!Per le mosche c'è poco da fà Leo.... 
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rob [ Sab 06 Ott, 2012 12:54 ]
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 Re: Non Esistono Più Le Mezze Stagioni?
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quindi quanto sta accadendo in questi anni è tutto normale. Se i maggiori fisici dell'atmosfera mondiali sono preoccupati per il nostro imminente futuro non conta nulla, perché è normale. È normale il caldo, è normale in secco, è normale tutto.
Ahh, ora sto più tranquillo. Grazie a voi.
Forse non mi sono spiegato bene. Di normale non c'è nulla, anzi, e chissà se è mai esistito "il normale".
Ora certo che siamo nella M, ma in realtà ci stavamo pure prima... nella M
E sembrava meno appariscente, perché?
Perché quello che è drasticamente cambiato sono i consumi, a mio avviso, per i quali non siamo adeguatamente attrezzati per fronteggiarli con questo regime precipitativo. Ed è un problema da affrontare subito!

Ultima modifica di mausnow il Sab 06 Ott, 2012 13:55, modificato 1 volta in totale
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mausnow [ Sab 06 Ott, 2012 12:59 ]
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 Re: Non Esistono Più Le Mezze Stagioni?
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marvel ha scritto: Ecco, appunto, non ci sarebbe da aggiungere altro... la memoria è un fattore altamente volubile.
Mausnow, pensa anche io ricordo bene quegli anni, avevo casa sui Sibillini da poco e la frequentavo molti fine settimana all'anno, per anni... e già negli anni '70 ci si chiedeva se non fosse stato un azzardo costruire gli impianti da scii su questa parte dell'Appennino...
Il mito del "bel clima di un tempo" è simile a quello del "buon selvaggio", andata molto di moda tra gli anni '70 ed '80. Credere che un tempo fosse tutto ok e che oggi è tutto cambiato, che andiamo rapidamente verso il disastro, è tipico anche dei nostri giorni.
Credere che i nostri nonni abbiano vissuto "il vero clima dell'Europa", quello "giusto", è come pensare che gli indiani d'America fossero pacifici e rispettosi dell'ambiente, un modello da seguire (sono essi stessi stati capaci di deforestare un continente intero, appiccando incendi a non finire) per fare spazio alle praterie che attiravano e facevano proliferare le mandrie di bisonti, ed essi stessi hanno sterminato le tribù indigene che popolavano il continente prima di loro... per non parlare delle continue e sanguinose guerre "freatricide" tra di loro).
Manca l'obiettività e soprattutto la conoscenza.
Lo ha spiegato molto bene il blogger linkato da tramontana, che le stesse medie di riferimento sono state prese a partire dagli anni '60, perché solo da allora si avevano dati sufficienti per tentare questo approccio statistico al clima, mentre c'era troppa incertezza, per scarsa attendibilità e rappresentatività, sui dati precedenti.
E, guarda caso, oggi si pensa che non potesse esserci periodo meno rappresentativo da cui partire, dato che gli anni successivi ai'60, hanno mostrato subito sintomi di forte discontinuità dal periodo iniziale.
Il "tempo" non si ripete mai allo stesso modo, la variabilità è propria dell'elemento atmosferico che risponde caoticamente alle oscillazioni di migliaia di variabili.
In tutto ciò è però possibile riscontrare delle ciclicità, una delle quali ho evidenziato nelle pagine indietro, ossia quella della circolazione atmosferica sull'Europa (testimoniata dall'andamento degli indici NAO-AO) e che ha dimostrato avere periodo 30-40ennale, ciclicità sulla quale si stanno concentrando molti degli ultimi studi avviati sul tema e che ritrova molti parallelismi nella periodicità delle dinamiche di circolazione e stagionalità osservate.
Certo, questa è solo una delle numerose armoniche, molte delle quali interdipendenti, che plasmano il nostro clima, e che agiscono con periodicità diverse che si incrociano di continuo, tali da amplificare o attenuare gli effetti dell'una o dell'altra.
I modi di dire "le stagioni non sono più quelle di una volta" o "cose del genere non si ricordano a memoria d'uomo", sono una costante nella storia dell'uomo, e in particolare dell'Europa, se ne trovano abbondantemente fin dall'antica Grecia, poi in epoca romana, medievale e rinascimentale, fino ai nostri giorni! 
Persino sui papiri egiziani si parla di variazioni senza precedenti, siccità epocali mai verificatesi prima, o di fenomeni alluvionali disastrosi, e si parla di tanti altri fenomeni considerati, già all'epoca, un segno premonitore di un cambiamento catastrofico.
Insomma, come spiegano sociologi e psicologi, è nella natura umana ed ora, più che mai, grazie al circo mediatico che tutto storpia e tutto esalta, siamo in un momento in cui è praticamente impossibile contrastare la percezione della catastrofe imminente.
Basti pensare alla facilità con cui si stanno diffondendo le profezie apocalittiche (più abbondanti che nel Medioevo).
Grazie a Stefc per il tentativo, ma credo sia inutile quando non c'è la volontà di ragionare sui dati oggettivi e soprattutto si da tutto per opinabile.
Concordo pure su quanto detto da Plutodik64 e Luisito, quello che fa la differenza è l'antropizzazione del territorio e non tanto la variazione climatica o l'impatto antropico sul clima.
50 anni fa un periodo siccitoso aveva un impatto limitato, oggi è preoccupante.
50 anni fa la mancanza di neve sull'Appennino era benedetta da chi viveva su quelle lande, per tutta una serie di difficoltà in meno da affrontare, oggi incide pesantemente sulla, relativamente debole, industria degli sport invernali dell'Appennino.
PS(lavori autorevolissimi che avallino la causalità antropica al GW? Onestamente non ne vedo se, per autorevolissimi, intendiamo studi e ricerche basate su dati reali, prove tangibili che accertino la responsabilità antropica. Esistono solo e soltanto ipotesi modellistiche che tentano di ricostruire (non riuscendoci) una simulazione del sistema climatico. Purtroppo queste simulazioni vengono sbandierate come prove, ma sono più simili a dei videogames che alla realtà ed hanno sbagliato di continuo... ma purtroppo vengono utilizzate impropriamente come oracoli.
In realtà non esiste nessuna "smoking gun" dell'AGW (lo dicono professori, ricercatori, professionisti del settore), anzi, più avanti si va con gli studi sul passato e più si riescono a scorgere, nei meandri dei dati disponibili, periodi del tutto assimilabili a quello odierno, con oscillazioni termiche uguali se non superiori in periodi brevi.
Il problema è che quando si ha a che fare con i bias, la normalizzazione adoperata, che tende a livellare tutto, è quasi sempre imposta dalla stessa natura dei sistemi di rilevamento dati utilizzati. Andare a scorgere variazioni termiche paragonabili a quella odierna (0,6°C) in periodi così ristretti, di poche decine di anni, è come cercare un ago in un pagliaio. E' perfino più facile trovare eventi ancor più estremi, perché lasciano tracce più profonde.
E' un po' come in archeologia, quando si cerca di localizzare le città antiche, ormai sepolte sotto i sedimenti che nel tempo le hanno sotterrate, livellando ogni cosa... quello che si riesce a scorgere a primo acchito è solo qualche pietra, ma poi, scavando bene, viene alla luce ben altro.
Così nella climatologia, più si affinano le tecniche e maggiori sono questo tipo di scoperte. )
Quoto in pieno!... Comunque, ho evidenziato il passaggio che mi pare più importante, similmente a come aveva fatto notare anche Plutodik64, perché bisogna porre rimedio a questa situazione e le falde sono in esaurimento!
Riciclo acque piovane e acque chiare, sdoppiamento rete idrica (potabile / non potabile), controlli sui pozzi, riparazione della rete colabrodo, e probabilmente qualche bacino in più... fatto come Cristo comanda... cisterne casalinghe... etc etc etc
Tutte cose che sicuramente non guasterebberero neppure col ritorno di un "normale" regime pluviometrico da Atlantico basso (che prima o poi ritornerà , ci butto la crania  )
Per i Sibillini, cito un episodio, partendo dal Gran Sasso  : nel 1989 a fine giugno traversammo il Corno Grande salendo per la Direttissima e scendendo per Prati di Tivo. Scendendo, appunto, trovammo un fracasso di neve indurita fino ben oltre il Franchetti e fu drammatico e pericoloso traversare il Passo del Cannone dove già qualcuno nel corso degli anni, ahimè, ci ha lasciato le penne (piantammo le corde legate alle piccozze conficcate nella neve e ricordo che dovetti gradinare per fare le tracce).
Insomma, Gran Sasso stracolmo di neve praticamente a luglio. E i Sibillini? L'estate successiva, 1990, i laghi di Pilato erano totalmente seccati.
Ho detto tutto.
I Sibillini sono generalmente montagne disgraziate, anche negli stupendi anni 70.
Ultima modifica di marvel il Sab 06 Ott, 2012 15:17, modificato 2 volte in totale
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mausnow [ Sab 06 Ott, 2012 14:39 ]
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 Re: Non Esistono Più Le Mezze Stagioni?
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Rispondendo al Leo....
qui c'è una zanzara che mi sta facendo
Purtroppo siamo finiti sullo scontro e non se ne esce, nessuno è disposto a smussare un idea
per trovare un equo e giusto compromesso
Lo scorso anno facemmo una ricerca per conto di Umbra acqua si vide che nel computo dei 100 anni le precipitazioni su Perugia sono state identiche sai nel 1° cinquantennio, che nel 2°
Pero', c'è sempre il pero' le anomalie, suddividendo il tutto per decenni si amplificavano, con divergenze anche marcate
Il prolema semmai è un altro, siamo sicuri che l'utilizzo dell'acqua sia uguale a 50 anni fa?
Qui concludo
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prometeo [ Sab 06 Ott, 2012 15:42 ]
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 Re: Non Esistono Più Le Mezze Stagioni?
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Ribatto ulteriormente ciò che ho scritto più sopra....
Non ha senso fare paragoni con "i bei tempi che furono" semplicemente perchè la terra non è un pianeta nè piatto nè fermo nè stabile, ma in continua evoluzione. Vulcani, terremoti, maremoti ci insegnano che è improponibile pensare che la climatologia sia ogni anno uguale a se stessa. Ripeto, il problema è che se prima dovevano bere e lavarsi(poco) in 100, adesso lo fanno in 100.000 usando enormemente di più le risorse idriche. Ma queste non sono aumentate di 1.000 volte!!!!
Il problema è tutto lì, a parer mio. 
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Plutodik64 [ Sab 06 Ott, 2012 15:51 ]
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 Re: Non Esistono Più Le Mezze Stagioni?
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Ribatto ulteriormente ciò che ho scritto più sopra....
Non ha senso fare paragoni con "i bei tempi che furono" semplicemente perchè la terra non è un pianeta nè piatto nè fermo nè stabile, ma in continua evoluzione. Vulcani, terremoti, maremoti ci insegnano che è improponibile pensare che la climatologia sia ogni anno uguale a se stessa. Ripeto, il problema è che se prima dovevano bere e lavarsi(poco) in 100, adesso lo fanno in 100.000 usando enormemente di più le risorse idriche. Ma queste non sono aumentate di 1.000 volte!!!!
Il problema è tutto lì, a parer mio. 
Le falde stanno a monte!!! Qui si sono seccate sorgenti che portano acqua da sempre...da piú di un secolo...
Il consumo non c' entra( aggravala situazione semmai)...piove proprio di menoooo!!! Siete duri è...
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zerogradi [ Sab 06 Ott, 2012 16:21 ]
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 Re: Non Esistono Più Le Mezze Stagioni?
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sinceramente non so se effettivamente piove di meno o di piu'..qui piu'o meno gli 800mm di media sono quasi sempre rispettati(spiccano nell'ultimo decennio un anno chiuso con 560mm e un altro con 1200mm)ma so che quando prende la piega di non piovere non c'e'verso di modificarla..e quando prende quella opposta non c'e' verso di farlo smettere..ad esempio..il settembre appena trascorso qui con oltre 120mm e'stato uno dei settembre piu'piovosi da quando faccio misurazioni..pero'erano 4mesi che non cadeva una goccia d'acqua.alla fine penso che le piogge siano mal distribuite e soprattutto mal concentrate..se vuole e'in grado su zone anche ampie di far 200mm in una settimana,per poi magari il nulla per 3mesi..questo vuol dire che dopo 1mese si ripresenta la siccita'..ma se questi 200mm fossero spalmati su periodi di tempo piu'lunghi,il fenomeno sarebbe molto meno vistoso
Ultima modifica di tramontana il Sab 06 Ott, 2012 16:50, modificato 1 volta in totale
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tramontana [ Sab 06 Ott, 2012 16:49 ]
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 Re: Non Esistono Più Le Mezze Stagioni?
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hai provato a lavarti? 
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Fili [ Sab 06 Ott, 2012 18:25 ]
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 Re: Non Esistono Più Le Mezze Stagioni?
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Ribatto ulteriormente ciò che ho scritto più sopra....
Non ha senso fare paragoni con "i bei tempi che furono" semplicemente perchè la terra non è un pianeta nè piatto nè fermo nè stabile, ma in continua evoluzione. Vulcani, terremoti, maremoti ci insegnano che è improponibile pensare che la climatologia sia ogni anno uguale a se stessa. Ripeto, il problema è che se prima dovevano bere e lavarsi(poco) in 100, adesso lo fanno in 100.000 usando enormemente di più le risorse idriche. Ma queste non sono aumentate di 1.000 volte!!!!
Il problema è tutto lì, a parer mio. 
Le falde stanno a monte!!! Qui si sono seccate sorgenti che portano acqua da sempre...da piú di un secolo...
Il consumo non c' entra( aggravala situazione semmai)...piove proprio di menoooo!!! Siete duri è...
Allora diamo la colpa ai terremoti....
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prometeo [ Sab 06 Ott, 2012 19:52 ]
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 Re: Non Esistono Più Le Mezze Stagioni?
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Che piova di meno ormai lo sanno anche i sassi.
Che poi questo riguardi maggiormente l'area centronord-tirrenica è altrettanto evidente.
Che infatti non sia un problema generalizzato poichè esistono aree come la Sicilia che stanno notevolmente beneficiando di questa situazione è ugualmente chiaro.
Che poi il tutto si accanisca specie contro la valle de lu centru de lu munnu è ormai pleonastico.
Dunque? C'è una soluzione immediata per riportare sollievo alla verde, pardon, marrone Umbria che a quanto pare è a rischio desertificazione se le correnti umide non gli arrivano secondo una precisa inclinazione? No. Neppure se da domani bloccassimo tutte le emissioni dei gas serra del pianeta (vulcani compresi però  )
Piove di meno, punto e basta. Possiamo discutere per decenni sul perché, e difficilmente ne verremo a capo. L'unica cosa certa è che si sono modificati gli aspetti barici, da una maggiore ondulazione delle correnti e pressocché stop della zonalità... e se tutto ciò dipende dal fatto che c'è maggiore calore, non sono in grado di capirne il motivo, anche se indicherei come primo imputato il Sole... ma non per il calore diretto.
Possiamo solo agire nel piccolo, e pertanto haivoglia se il consumo c'entra!! Cribbio, è l'unica cosa che possiamo fare!... oltre che aspettare!... che altro??? 
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mausnow [ Dom 07 Ott, 2012 01:12 ]
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 Re: Non Esistono Più Le Mezze Stagioni?
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Che piova di meno ormai lo sanno anche i sassi.
Che poi questo riguardi maggiormente l'area centronord-tirrenica è altrettanto evidente.
Che infatti non sia un problema generalizzato poichè esistono aree come la Sicilia che stanno notevolmente beneficiando di questa situazione è ugualmente chiaro.
Che poi il tutto si accanisca specie contro la valle de lu centru de lu munnu è ormai pleonastico.
Dunque? C'è una soluzione immediata per riportare sollievo alla verde, pardon, marrone Umbria che a quanto pare è a rischio desertificazione se le correnti umide non gli arrivano secondo una precisa inclinazione? No. Neppure se da domani bloccassimo tutte le emissioni dei gas serra del pianeta (vulcani compresi però  )
Piove di meno, punto e basta. Possiamo discutere per decenni sul perché, e difficilmente ne verremo a capo. L'unica cosa certa è che si sono modificati gli aspetti barici, da una maggiore ondulazione delle correnti e pressocché stop della zonalità... e se tutto ciò dipende dal fatto che c'è maggiore calore, non sono in grado di capirne il motivo, anche se indicherei come primo imputato il Sole... ma non per il calore diretto.
Possiamo solo agire nel piccolo, e pertanto haivoglia se il consumo c'entra!! Cribbio, è l'unica cosa che possiamo fare!... oltre che aspettare!... che altro??? 
Perdonami, ma qui fino a ieri qualcuno sosteneva che tutto questo era accaduto già qualche decinadi anni fa... Che era una situazionenormale, e invece non è vero.
Siamo passati dal normale, accadeva 20 anni fa, al normale, accadeva anche in epoche passate...
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zerogradi [ Dom 07 Ott, 2012 10:34 ]
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