Buonasera.

stante la stasi meteo, provo ad intavolare un dibattito nel forum, chiedendo, se qualcuno vuole, commentare una quesitone un po' "spinosetta" (eufemismo, come nel titolo .....).  

vedere sparata sul Corsera la seguente notizia

http://www.corriere.it/cronache/11_...1b4babb4e.shtml

mi ha oltremodo scocciato.

Nei primi periodo susseguenti alla disgrazia del '97, ho davvero sperato che il ns modello di ricostruzione potesse avvicinarsi a quello friulano, che non a quello irpino o, adesso, aquilano. Purtroppo, non sembrerebbe così.    Anche perchè abbiamo avuto la chiccheria di affidare non pochi lavori di ricostruzione a ditte quantomeno "fantasma", di provenienza certa ma di affidabilità quantomeno dubbia ......  

Non entro nella questione. Purtroppo, dico che è una faccenda già emersa in tempi passati, ma che continua a tener banco anche oggi.
Basta guardare il centro storico di Nocera Umbra (ancora solo a metà ristrutturato) o quello di Gualdo Tadino (con certe impalcature risalenti al 1998) per rendersi conto che la ricostruzione post sisma è ancora ben lontana, come obiettivo. I prossimi dolorosi tagli alla spesa pubblica la renderanno un miraggio.
Non so che cosa non abbia funzionato (le ditte fantasma, le demolizioni "troppo facili", i danni "inventati"...). I risultati sono, però, ben evidenti...  
 

Provo a dire la mia.
Il modello della ricostruzione affidata ai privati ma con fortissimi controlli pubblici aveva come presupposto necessario una solida e matura realtà imprenditoriale, civile ed economica in genere.

Purtroppo, i presupposti non sono e non erano reali. E' andata di lusso, tutto sommato: episodi come quelli che sono saliti alla ribalta della cronaca o esposti da voi sono in fin dei conti marginali. Il grosso della ricostruzione c'è stato ed è stato di qualità.

Il dramma del terremoto si è sommato a quello, preesistente, dell'abbandono delle montagne e dei centri storici: buona parte degli immobili danneggiati erano seconde case, e questo non ha certo fatto da stimolo, nè ha facilitato i controlli.

Personalmente, ritengo che sarebbe stato preferibile condurre la faccenda in modo autoritativo: requisire gli immobili, un solo appalto per ogni centro abitato, nessuna possibile ingerenza del privato nel progetto, ed alla fine dei lavori una bella fattura a casa con possibilità di restituzione tramite mutuo quarantennale. Un modello simile credo sia stato attuato in Turchia, dove la ricostruzione di Iznik ha comportato pochi anni.

Se si affida la ricostruzione ai privati, è poi chiaro che prima o poi il ladro, la carogna, l'incapace ci scappano. E' una mera deduzione statistica.

A Visso ho una casa che all'epoca del terremoto era 2° casa ( ora diventata la 1° visto che ci abito da 10 anni ma ci devo pagare l'ICI lo stesso per la capraggine del comune)....beh io intanto ho seguito i lavori personalmente, ho scelto la ditta per i lavori e poi almeno nelle marche era impossibile fregare!! Tutti i soldi viaggiavano su conto bancario vincolato dal quale era possibile pagare le fatture solo dopo le il direttore dei lavori metteva un timbro per approvazione e solo con bonifico bancario. La chiusura lavori è stata fatta solo dopo che le ditte ha portato i documenti che era i regola con l'inail contributi ecc....nel conto alla fine c'erano rimasti tipo 3- 4 euro che ho dovuto versare tramite bollettino postale al presidente regione marche....

La qualità è stata buona nel privato...discorso diverso nel pubblico lì qualcosa non ha funzionato benissimo sia per le ditte non qualificatissime ma sopratutto per mancanza di controlli continui....