L'ondata di maltempo che precede Capodanno si caratterizza per svariati altri elementi. Intanto, per la sua capacità di formare un minimo molto profondo sul Centro Italia (990 hpa) anche se in movimento piuttosto veloce verso est. In secondo luogo, per il fatto di trascinare con sè svariate onde di vorticità in quota. In terzo luogo, per una fase fredda finale molto veloce, che reciterà un ruolo di comprimaria, specie in termini di accumuli precipitativi.



Questa la successione degli eventi nella classica mappa di pressione al suolo e geopotenziale in quota, prodotta da GFS.
Affluirà aria piuttosto fredda, anche se non freddissima, in quota: ecco il momento del transito dell'asse di saccatura sulla penisola italiana, giovedì mattina.

Un secondo nucleo sembra poter entrare fra giovedì sera e venerdì mattina presto.

Inutile dire che una siffatta struttura è in grado di apportare precipitazioni intense pressochè su tutto lo Stivale, con un privilegio, finalmente, per le zone tirreniche. Potremmo anche assistere a fenomeni temporaleschi, a causa dell'elevato valore di alcuni indici di instabilità.
Consiglierei a tutti i pianeggianti del Centro di non farsi troppe illusioni circa la neve, perchè a 850 hpa avremo al massimo la -4°C. occorreranno quindi precipitazioni molto intense per scendere al di sotto dell'alta collina.
Probabilmente, giovedì sera, con l'ingresso dell'inevitabile ritornante fredda adriatica, si potrebbe assistere a qualcosa di solido oltre i 6-700 metri.