Un fortissimo terremoto di magnitudo 7.0 è avvenuto alle ore 12:51 italiane al confine tra Grecia e Turchia ad una profondità di 10 km.
È stato lanciato sin da subito un allarme tsunami per le coste greche e turche, dove l'acqua iniziava a ritirarsi dai porti di alcune città, qui per esempio la foto è stata scattata a Sığacık (Turchia).
Lo tsunami, seppur piccolino è arrivato nelle ore successive su alcune coste turche, quasi esclusivamente nel distretto di Seferihisar, sempre nei dintorni di Sığacık.
Tale tsunami sembra aver interessato l'entroterra fino ad oltre 200 metri dalle coste.
Ovviamente le notizie sono ancora calde quindi potrebbero variare, soprattutto perché nella zona più vicina all'epicentro ci sono stati moltissimi guasti ed interruzioni alla linea elettrica.
I danni causati dalla scossa sono stati davvero molti, soprattutto a Izmir (Smirne) la terza città più grande della Turchia.
Qui sono crollati e collassati diversi edifici, mentre molti altri risultano inagibili.
Proprio a Izmir si scava incessantemente sotto le macerie per cercare di recuperare più corpi possibili e salvare più vite possibili.
Il bilancio che ha comunicato alle 18 il ministero della salute turco parla di oltre 400 feriti e 12 morti, tutti soltanto nella citta di Smirne.
Le unità di emergenza hanno invitato la popolazione a non rientrare nelle case danneggiate per il pericolo di nuove e forti scosse di assestamento.
Fino ad ora infatti le repliche sono state abbastanza clementi e "soltanto" 12 hanno raggiunto e superato magnitudo 4.0, soltanto una di queste 12 ha superato magnitudo 5 (Mw 5.2 alle 16:14 ora italiana).
Il meccanismo focale dell'evento è stato estensivo, come quelli che abbiamo nell'appenino centrale italiano.
In questi casi il blocco di roccia scende verso il basso, creando un “graviquakes” o più semplicemente terremoto gravitazionale.
Sabrina Mugnos, famosa e bravissima geologa scrive:
<<In generale, la regione è tettonicamente attiva a causa della convergenza tra la placca africana e quella euroasiatica, che si esprime attraverso un'ampia zona di subduzione (nota come subduzione ellenica), fonte diretta di terremoti compressivi ed, indiretta, di sismi distensivi (per l'esistenza di un bacino di retroarco tra Grecia e Turchia occidentale), come il caso in oggetto..>>.