Premesso che ci sono problemi e situazioni ben più importanti su cui accendere i riflettori (tipo la doverosa e lodevole cronaca che fa lo zio Burjan del vertice di Hopenaghen
), tuttavia, appena lasciato telecomando e spento il video, non posso fare a meno di fare qualche generica riflessione sul ns calcio. Premetto che non tifo le grandi, da sempre.
Stasera abbiamo avuto due partite esemplari per spiegare lo stato di salute del movimento in Italia: le due squadre più prestigiose (con l'Inter) hanno dato vita a penosi spettacoli della pedata. Nello "zappare" col telecomando (ai giocatori li farei "zappare" con altri strumenti al posto del telecomando
Ormai questo calcio italiano lo pompano solo i giornalisti sportivi, perchè sennò anch' essi seguirebbero i giocatori sull' auspicata, da me, via dell' orto. Mai come in questi casi viene da dire come facciano a meritarsi le laute prebende con cui si riempiono le tasche.
Io spero che, dopo Calciopoli e questo periodo di "interregno" postmoggiano, si inizi una radicale opera di riforma e, sopratutto, un deciso controllo delle società e loro amministratori: spese ancora pazzesche per acquisizone di "bidoni" (Melo? chi è? Anche con l'attuale "ciambella" che mi ritrovo sono convinto di non sfigurare al suo cospetto....
Per fortuna che il girone sudafricano fa ridere, se no.......
(*) Presidente CONI nei primi anni settanta: conio' la definizione che ho messo fra virgolette a proposito dei già allora presidenti spendaccioni.

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