ma a forza di gridare "al lupo al lupo" si finirà davvero per non crederci più.
Sia chiaro, io in fondo in fondo credo che l'uomo prima o poi si estinguerà, per una causa o l'altra (ha già rischiato diverse volte in passato), che sia per propria mano (guerre, inquinamento o virus apocalittici), o per mano di madre natura, che è tutto fuorché una madre premurosa (supervulcani, asteroidi, glaciazioni, altre catastrofi).
Di fronte a certe calamità siamo piccoli, molto piccoli...
Ma con tutto il cuore spero che questo accada il più tardi possibile, insomma, molto egoisticamente mi auguro che non accada almeno non nel corso della mia esistenza... sarebbe una bella sfiga.

Però... non ne posso proprio più della piega presa dalla civiltà odierna che ama visualizzare apocalissi in ogni dove, ovunque sia, che si tratti di siccità, che si tratti di virus, terremoti, allineamenti di pianeti, maremoti, calendari Maya o millennium bug, ecc
Insomma, invoco un ritorno ai princìpi dell'illuminismo!

Tutto questo falso misticismo new age, questa ricerca continua e quasi spasmodica di emozioni forti, di ansia e paura, quasi fosse una droga necessaria per farci assaporare meglio la breve vita che abbiamo, lo rifiuto con tutto me stesso... io non ne ho certo bisogno.
Leggendo i giornali o guardando la TV sembra quasi di vivere una infinita, interminabile e grottesca festa di liceali ad Halloween!!


Insomma, mi chiedo perché il mondo si sia improvvisamente riempito di una massa di "cagasotto" pronti a credere alle profezie di novelli nostradamus o dell'ultima cassandra...


Ecco il virus “armageddon”, tra 5 anni saremo tutti morti? Sos degli scienziati
LONDRA – Entro 5 anni saremo tutti morti? Gli scienziati temono che un nuovo virus simile alla Sars, trasmesso dagli animali agli esseri umani, possa ucciderci tutti. L’allerta è scoppiata dopo che un uomo di Glasgow è morto per aver contratto una malattia virale trasmessa da alcune zecche che si trovano sugli animali domestici e selvatici di Africa e Asia.
Lo scorso mese un altro uomo di 49 anni di Londra, è stato ricoverato per febbre altissima, tosse grave e serie difficoltà nella respirazione. I sintomi della Sars c’erano tutti ma dalle analisi è risultato che non si trattava né di Sars né di nessun altro virus ancora conosciuto dalla scienza medica. Poco dopo il paziente è andato incontro a insufficienza renale, condizione mai verificatasi in casi simili. L’uomo è stato poi messo in quarantena: di recente era rientrato dal Qatar in Medio Oriente.
Gli scienziati, cercando disperatamente di venirne a capo, hanno scoperto che il virus contratto dall’uomo era della stessa famiglia della Sars ma il suo “make up” era completamente nuovo. Casi simili sono stati trovati solo in alcuni pipistrelli dell’Asia.
Questo mese, un team di ricercatori internazionali ha annunciato di aver individuato un virus completamente nuovo africano che avrebbe ucciso due adolescenti nella Repubblica democratica del Congo nel 2009. Quello che spaventa maggiormente gli scienziati è che, a differenza della Sars, i sintomi possono non essere evidenti prima della diffusione dell’infezione.
Ricapitolando, i sintomi iniziali sono piuttosto comuni: mal di testa, febbre alta, dolori alrticolari, mal di stomaco e vomito. Col progredire della malattia, i pazienti possono manifestare vasti ematomi ed emorragie incontrollate.
Quando i ricercatori hanno diffuso i dati sul nuovo emergente virus, la paura ha cominciato a serpeggiare nel mondo accademico. Potrebbe trattarsi della prossima influenza aviaria, o della prossima spagnola, la più grande pandemia mai avuta che ha causato tra i 50 e i 100 milioni di morti in tutto il mondo nel 1918-19. Come nei casi precedenti, anche questa volta il virus è di provenienza animale.
Il virologo britannico, il prof. John Oxford del Queen Mary Hospital di Londra, un’autorità mondiale in fatto di epidemie, avverte che dobbiamo aspettarci che una super pandemia di origine animale colpirà il mondo entro i prossimi cinque anni, con effetti potenzialmente catastrofici sulla razza umana. Sarà vero? Certo i toni apocalittici non sono rassicuranti, ma è pur vero che è ancora tutto confinato nelle stanze ipotetiche del tempo condizionale. Perciò occhio all’igiene e al vicino in metro che tossisce senza mettere la mano davanti alla bocca, ma niente allarmismi.
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