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Messaggio Diamo i numeri sul Folignate

#1  burjan Dom 03 Feb, 2008 22:11

Visto che è tanto che se ne parla, ho deciso di aprire un topic apposito e di analizzare la cruda realtà dei numeri.

Prenderò in considerazione solo gli anni per i quali vi sono valori omogenei, registrati sempre nello stesso posto e con lo stesso strumento: quelli della stazione della Regione sita fra Santo Pietro e Maceratola. Ci troviamo in pianura, ma a non più di 1,5 km. dal centro storico della città.

I dati disponibili riguardano il periodo 1993-2007. Soltanto l'anno 1996 ed alcuni mesi del 1997, mancanti, sono stati integrati con i dati della stazione di Bevagna-Ponte Nuovo, sita a circa 3 km. da Maceratola e sempre in pianura.

La media pluviometrica annua di questo periodo è di 773,3 mm. 2007 compreso.

Dal 2001 ad oggi il totale pluviometrico annuo è stato il seguente:

2001 538,5
2002 822,2
2003 575,5
2004 1097,6
2005 821,1
2006 531,7
2007 566,5

Gli ultimi 2 anni sono quindi ampiamente sotto-media, con un calo di circa il 25%.
Per inciso, valori di questo livello assoluto sono assolutamente insufficienti, come dovrebbe essere noto a chiunque si sia occupato di agraria, alla normale crescita delle leguminose foraggere, dei prati permanenti, per non parlare dell'orticoltura. Su questi livelli sopravvivono solo i cereali. In Italia zone che hanno una media annua di 500 mm. praticamente non esistono, salvo forse limitatissime aree della Sicilia interna o del Tavoliere delle Puglie.

La drammaticità della situazione è riassunta dallo stato delle sorgenti, vale per tutte quella di Rasiglia di cui di seguito posto il grafico.

La situazione è questa. Poi si può aggettivarla come si vuole. Se mi si brucia l'orto e non riesco a lavarmi il sabato e la domenica, l'aggettivo in modo pesante. Penso di essere giustificato.

RasigliaAlzabove_Portata.pdf
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Messaggio Re: Diamo i numeri sul Folignate

#2  zerogradi Lun 04 Feb, 2008 00:23

Lo ripeterò fino a sgolarmi...due anni al 25% di scarto dalla media non giustificano il fatto che si stiano prosciugando le sorgenti...tutto dipende dall'uomo e dal consumo che esso ne fa.
I dati della piovosità riportati da te sono normalissimi! Posso capire che nel folignate sarà presente anche un evapotraspirazione notevole...ma calcola che Londra ha poco meno di 650 mm annui di media...!!!!!!!!
Forse non ci rendiamo conto cosa significa avere una intera regione che va dai 7-800 mm di pioggia annua in pianura ai 1300 delle zone montuose...l'acqua dovrebbe bastarci per fare delle risaie....
 




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Messaggio Re: Diamo i numeri sul Folignate

#3  burjan Lun 04 Feb, 2008 07:42

zerogradi ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Lo ripeterò fino a sgolarmi...due anni al 25% di scarto dalla media non giustificano il fatto che si stiano prosciugando le sorgenti...tutto dipende dall'uomo e dal consumo che esso ne fa.
I dati della piovosità riportati da te sono normalissimi! Posso capire che nel folignate sarà presente anche un evapotraspirazione notevole...ma calcola che Londra ha poco meno di 650 mm annui di media...!!!!!!!!
Forse non ci rendiamo conto cosa significa avere una intera regione che va dai 7-800 mm di pioggia annua in pianura ai 1300 delle zone montuose...l'acqua dovrebbe bastarci per fare delle risaie....


Ci sono sprechi enormi, su questo non c'è alcun dubbio. C'erano però anche prima e le sorgenti non erano a secco. Ci sarebbero tanti elementi da considerare: una pianificazione urbanistica che ha concentrato gli insediamenti, e dunque la domanda d'acqua, proprio nelle zone più secche; l'agricoltura che si è anch'essa spostata lì; l'abnorme consumo dovuto ai lavori edili del post-sisma 1997. Ce ne sarebbero di analisi da fare.

Però, a mio giudizio, il punto è stata colto da Alfonso: piove di meno anche nelle zone che alimentano i bacini di raccolta dei corpi idrici sotterranei. Piove di meno a Nocera, a Colfiorito. Evidentemente, per poter percolare in falda le acque hanno bisogno di un quantitativo minimo, al di sotto del quale restano nei primi strati del terreno. Non si capirebbe, altrimenti, lo stato comatoso del lago di Colfiorito dopo i circa 600 mm. caduti da agosto a questa parte.

Fuorviante, poi, qualunque paragone con Londra: un'altra evapotraspirazione, un'altra regolarità di precipitazioni.
 




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Messaggio Re: Diamo i numeri sul Folignate

#4  zerogradi Lun 04 Feb, 2008 08:33

burjan ha scritto: [Visualizza Messaggio]
zerogradi ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Lo ripeterò fino a sgolarmi...due anni al 25% di scarto dalla media non giustificano il fatto che si stiano prosciugando le sorgenti...tutto dipende dall'uomo e dal consumo che esso ne fa.
I dati della piovosità riportati da te sono normalissimi! Posso capire che nel folignate sarà presente anche un evapotraspirazione notevole...ma calcola che Londra ha poco meno di 650 mm annui di media...!!!!!!!!
Forse non ci rendiamo conto cosa significa avere una intera regione che va dai 7-800 mm di pioggia annua in pianura ai 1300 delle zone montuose...l'acqua dovrebbe bastarci per fare delle risaie....


Ci sono sprechi enormi, su questo non c'è alcun dubbio. C'erano però anche prima e le sorgenti non erano a secco. Ci sarebbero tanti elementi da considerare: una pianificazione urbanistica che ha concentrato gli insediamenti, e dunque la domanda d'acqua, proprio nelle zone più secche; l'agricoltura che si è anch'essa spostata lì; l'abnorme consumo dovuto ai lavori edili del post-sisma 1997. Ce ne sarebbero di analisi da fare.

Però, a mio giudizio, il punto è stata colto da Alfonso: piove di meno anche nelle zone che alimentano i bacini di raccolta dei corpi idrici sotterranei. Piove di meno a Nocera, a Colfiorito. Evidentemente, per poter percolare in falda le acque hanno bisogno di un quantitativo minimo, al di sotto del quale restano nei primi strati del terreno. Non si capirebbe, altrimenti, lo stato comatoso del lago di Colfiorito dopo i circa 600 mm. caduti da agosto a questa parte.

Fuorviante, poi, qualunque paragone con Londra: un'altra evapotraspirazione, un'altra regolarità di precipitazioni.


Il livello dell'acqua su a Colfiorito si è comunque alzato parecchio da settembre ad oggi, dopo posto un animazione della nostra webcam al riguardo.
 




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Messaggio Re: Diamo i numeri sul Folignate

#5  snow96 Lun 04 Feb, 2008 08:57

burjan ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Però, a mio giudizio, il punto è stata colto da Alfonso: piove di meno anche nelle zone che alimentano i bacini di raccolta dei corpi idrici sotterranei. Piove di meno a Nocera, a Colfiorito. Evidentemente, per poter percolare in falda le acque hanno bisogno di un quantitativo minimo, al di sotto del quale restano nei primi strati del terreno. Non si capirebbe, altrimenti, lo stato comatoso del lago di Colfiorito dopo i circa 600 mm. caduti da agosto a questa parte.


Dai miei modesti studi di idrologia ricordo che per qualsiasi pioggia esiste un tempo di ponding, un periodo transitorio dipendente dall'intensità della pioggia entro il quale la percentuale di percolazione è inferiore al massimo teorico per il determinato terreno.
E' possibile che piogge intense ma brevi non raggiungano il tempo di ponding, ma comunque una forte percentuale della prp percola comunque. Inoltre non bisogna mai dimenticare che l'acqua dilavata non necessariamente è perduta, poiché quando essa termina la sua corsa, ad esempio in un avvallamento, tende comunque a percolare.

Osservando il grafico inoltre si nota che, se è pur vero che siamo al minimo di gennaio dal 95, veniamo anche dai tre maggiori picchi consecutivi in 10 anni. Come si può passare dal picco più alto del decennio alla valle più bassa così facilmente? Il 25% di piogge in meno secondo me non basta nemmeno a spiegare questo fatto.

Boh....
 




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Messaggio Re: Diamo i numeri sul Folignate

#6  burjan Lun 04 Feb, 2008 11:59

snow96 ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Osservando il grafico inoltre si nota che, se è pur vero che siamo al minimo di gennaio dal 95, veniamo anche dai tre maggiori picchi consecutivi in 10 anni. Come si può passare dal picco più alto del decennio alla valle più bassa così facilmente? Il 25% di piogge in meno secondo me non basta nemmeno a spiegare questo fatto.

Boh....


Cosa sia successo agli strati del sottosuolo dopo il terremoto del 1997-98 nessuno lo sa. Potrebbero giocare un ruolo anche fratture simili a quelle che hanno messo KO la diga di Ricciano.

Ho notato anche io l'incredibile velocità con cui abbiamo consumato le riserve. Consumi forsennati, inaccettabili. Su questo non ci sono dubbi.

Tutte concause che determinano un effetto veramente grave.  
 




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