La linea di convergenza esiste già, anche se sta avanzando lentamente (forse più lentamente del previsto) ed è molto attiva. Il problema non è tanto capire quanto precipiterà in mm, quanto piuttosto se precipiterà.
Infatti se dovesse avanzare fino all'Umbria, allora potrebbe scaricare enormi quantitativi di acqua, scorrendo sul posto quasi meridianamente (fronte semistazionario). Non sarebbero necessari tanto dei rilievi per produrre precipitazioni intense, si tratterebbe principalmente di temporali autorigeneranti tipici di questo tipo di configurazione perturbata. Certo, l'apporto umido del mare sarà comunque necessario ed indispensabile, ma la linea di convergenza prevista sarà tostissima, con notevole sovrapposizione di 2 masse d'aria di natura diversa, CAPE e lifted index molto elevati (certo, peggiori sul mare), e spinta ascensionale davvero notevole (ricorda quelle dei cicloni a cuore caldo).
Quindi il punto è: fino a dove arriverà tale linea prima di "rimbalzare" indietro?
Insomma, si rischia il "chi è fuori è fuori, chi è dentro è dentro"... e in questo caso, anche se potrebbe trattarsi di un'esperienza quasi unica, forse sarebbe meglio restarne fuori, piuttosto che dentro. :roll:
Ditemi quello che vi pare, ma questa era una previsione abbastanza facile, era lampante da tutto il modellame la potenza della situazione, con parametri da fondo scala.
Il problema, come è stato, era "solo" riuscire ad individuare con esattezza il posizionamento della linea perturbata, per il resto era già tutto scritto, nonostante lo scetticismo generale.
Osservando le caratteristiche delle masse d'aria in sovrapposizione e a contrasto, nonché la situazione semistazionaria, erano scontati accumuli vertiginosi su aree abbastanza limitate (nel senso che non si sarebbe spoastata di molto la linea di convergenza, una volta arrivata a maturazione.
:roll: