Il sistema economico impedisce ed impedirà temo qualsiasi intervento .
Ad esempio il problema dei rifiuti viene affrontato in maniera sbagliata antieconomica ed anche inquinante.
Invece di ridurre quasi completamente imballaggi o incentivare il riuso , si opta per la raccolta differenziata porta a porta.
Perche questo produrrebbe decrescita. E sappiamo l'importanza di uno 0,1% di pil in meno.
Global Warming
Titolo: Re: Global Warming
E' anche da vedere come si campa,meglio arrivare a 60 anni sani o 90 sempre malati? ;)
Boba Fett ha scritto: [Visualizza Messaggio]
E' anche da vedere come si campa,meglio arrivare a 60 anni sani o 90 sempre malati? ;)
Titolo: Re: Global Warming
Ultima modifica di il fosso il Mer 03 Apr, 2019 14:08, modificato 1 volta in totale
Sul consenso alle teorie di un AGW dipendente dalla Co2 che sarebbero addirittura del 97% degli scienziati che si occupano dell'argomento, sapete quale è il criterio che è stato usato per determinare l'attendibilità delle varie voci sul tema e quindi inserirle in questa statistica? Il fatto di poter pubblicare regolarmente ricerche in questo campo su determinate riviste o blog o siti ritenuti attendibili dagli stessi che hanno pubblicato la ricerca... Simpatico no?
Siamo di fronte forse ad un piccolo conflitto di interesse? :lol:
Sarebbe come se un ente statale pubblicasse una statistica sul consenso pubblico all'incremento del reddito degli impiegati statali e ritenesse che hanno voce in capito e possono essere inseriti nella statistica solo i dipendenti statali e i loro familiari :lol: fate vobis...
Questa un'intervista a Franco Prodi, ex membro del CNR:
Bologna, 13 marzo 2019 - Franco Prodi, 77 anni, fisico e meteorologo della dynasty bolognese, è un esperto di fama mondiale. Voce fuori dal coro sugli allarmi climatici. "Un Paese serio come il nostro dovrebbe avere la documentazione radar degli eventi, vale anche per la tempesta di ottobre al nord. Ma io quella documentazione non l’ho vista. E il cambiamento climatico non c’entra".
"Insisto: non c’è una conoscenza sufficiente per fare previsioni sul clima. Non si può distinguere l’apporto antropico da quello che è naturale e dipende dall’astronomia, dall’astrofisica, dalla struttura e dalla composizione dell’atmosfera... Faccia una prova.
Chieda a chi dice queste cose di scrivere l’equazione del trasferimento radiativo in atmosfera".
Difficile. Anche no è un equazione differenziale.
Ma se lo sai vuol dire che sei del mestiere. Pochissimi hanno almeno le basi della climatologia".
E in conclusione all'intervista: Professore, dopo l’addio traumatico al Cnr oggi cosa fa?
"Continuo a lavorare, mi sono fatto un piccolo laboratorio personale a San Polo d’Enza, nel Reggiano. Amarezza? No guardi, più che altro provo uno stupore immenso per come stanno andando le cose".
Diciamo che è una voce di una certa autorevolezza. Forse sfugge ai più che le voci contrastanti sono più numerose e autorevoli di quanto pensano e comprendono un certo Rubbia e un certo Zichichi... tanto per fare due nomi che penso siano piuttosto conosciuti.
Ma forse a qualcuno è sfuggito il punto della questione che ho cercato, credo e spero piuttosto chiaramente, di illustrare con questo post.
Il clima è un sistema estremamente complesso e molti dei fattori che lo determinano, endogeni ed esogeni, sfugge ancora alla nostra conoscenza. Senza le basi necessarie è impossibile generare modelli in grado di descrivere il clima futuro, e infatti i tentativi fatti sono miseramente falliti. Ma è proprio su questi modelli che si basa tutto il castello del climate change antropico da Co2.
Non ho innanzitutto negato che negli ultimi 40 anni ci sia stato un graduale, non molto costante, riscaldamento globale, ma veniamo dal periodo più freddo dell'olocene, ed è assolutamente normale (anche auspicabile) che ci sia; pensando oltretutto che, come ho già illustrato, ci sono state fluttuazioni termiche naturali verso l'alto ben più nette in passato. Questi sono fatti, non opinioni personali.
Non c'è stata nessuna estremizzazione del clima, non ci sono siccità in aumento, non c'è desertificazione in atto;
bensì un clima più mite e favorevole alla vita, un estensione delle superfici coltivabili, un aumento delle superfici coperte da vegetazione, un incremento dei regimi pluviometrici. Questi sono fatti, non opinioni personali, ma nessuno informa la gente di tutto ciò.
L'opinione pubblica si forma in larga parte attraverso i mass media, e non può avere la coscienza critica necessaria per discernere il vero dal falso, avendo di fronte una materia così delicata e complessa, e risulta molto semplice generare consenso attraverso notizie false e teorie strampalate.
Così come è un fatto che siano stati fondati degli imperi sulle energie rinnovabili, ma senza un'efficacia sensibile e un miglioramento delle condizioni ambientali. Tutto a discapito dei contribuenti, che vede finire i propri soldi in tasca di chi si erge a paladino dell'ambiente, ma senza che l'ambiente ne abbia alcun beneficio.
Non si parla ne di Lobby, ne di complotti, ma di evidenze chiare e innegabili, che hanno generato ulteriore profitto per pochi e impoverito molti.
L'allarme ambientale è una emergenza seria e va affrontata, ma non è questo il modo, questo significa solo prendere in giro le persone e continuare a fare il proprio comodo.
Siamo di fronte forse ad un piccolo conflitto di interesse? :lol:
Sarebbe come se un ente statale pubblicasse una statistica sul consenso pubblico all'incremento del reddito degli impiegati statali e ritenesse che hanno voce in capito e possono essere inseriti nella statistica solo i dipendenti statali e i loro familiari :lol: fate vobis...
Questa un'intervista a Franco Prodi, ex membro del CNR:
Bologna, 13 marzo 2019 - Franco Prodi, 77 anni, fisico e meteorologo della dynasty bolognese, è un esperto di fama mondiale. Voce fuori dal coro sugli allarmi climatici. "Un Paese serio come il nostro dovrebbe avere la documentazione radar degli eventi, vale anche per la tempesta di ottobre al nord. Ma io quella documentazione non l’ho vista. E il cambiamento climatico non c’entra".
"Insisto: non c’è una conoscenza sufficiente per fare previsioni sul clima. Non si può distinguere l’apporto antropico da quello che è naturale e dipende dall’astronomia, dall’astrofisica, dalla struttura e dalla composizione dell’atmosfera... Faccia una prova.
Chieda a chi dice queste cose di scrivere l’equazione del trasferimento radiativo in atmosfera".
Difficile. Anche no è un equazione differenziale.
Ma se lo sai vuol dire che sei del mestiere. Pochissimi hanno almeno le basi della climatologia".
E in conclusione all'intervista: Professore, dopo l’addio traumatico al Cnr oggi cosa fa?
"Continuo a lavorare, mi sono fatto un piccolo laboratorio personale a San Polo d’Enza, nel Reggiano. Amarezza? No guardi, più che altro provo uno stupore immenso per come stanno andando le cose".
Diciamo che è una voce di una certa autorevolezza. Forse sfugge ai più che le voci contrastanti sono più numerose e autorevoli di quanto pensano e comprendono un certo Rubbia e un certo Zichichi... tanto per fare due nomi che penso siano piuttosto conosciuti.
Ma forse a qualcuno è sfuggito il punto della questione che ho cercato, credo e spero piuttosto chiaramente, di illustrare con questo post.
Il clima è un sistema estremamente complesso e molti dei fattori che lo determinano, endogeni ed esogeni, sfugge ancora alla nostra conoscenza. Senza le basi necessarie è impossibile generare modelli in grado di descrivere il clima futuro, e infatti i tentativi fatti sono miseramente falliti. Ma è proprio su questi modelli che si basa tutto il castello del climate change antropico da Co2.
Non ho innanzitutto negato che negli ultimi 40 anni ci sia stato un graduale, non molto costante, riscaldamento globale, ma veniamo dal periodo più freddo dell'olocene, ed è assolutamente normale (anche auspicabile) che ci sia; pensando oltretutto che, come ho già illustrato, ci sono state fluttuazioni termiche naturali verso l'alto ben più nette in passato. Questi sono fatti, non opinioni personali.
Non c'è stata nessuna estremizzazione del clima, non ci sono siccità in aumento, non c'è desertificazione in atto;
bensì un clima più mite e favorevole alla vita, un estensione delle superfici coltivabili, un aumento delle superfici coperte da vegetazione, un incremento dei regimi pluviometrici. Questi sono fatti, non opinioni personali, ma nessuno informa la gente di tutto ciò.
L'opinione pubblica si forma in larga parte attraverso i mass media, e non può avere la coscienza critica necessaria per discernere il vero dal falso, avendo di fronte una materia così delicata e complessa, e risulta molto semplice generare consenso attraverso notizie false e teorie strampalate.
Così come è un fatto che siano stati fondati degli imperi sulle energie rinnovabili, ma senza un'efficacia sensibile e un miglioramento delle condizioni ambientali. Tutto a discapito dei contribuenti, che vede finire i propri soldi in tasca di chi si erge a paladino dell'ambiente, ma senza che l'ambiente ne abbia alcun beneficio.
Non si parla ne di Lobby, ne di complotti, ma di evidenze chiare e innegabili, che hanno generato ulteriore profitto per pochi e impoverito molti.
L'allarme ambientale è una emergenza seria e va affrontata, ma non è questo il modo, questo significa solo prendere in giro le persone e continuare a fare il proprio comodo.
Ultima modifica di il fosso il Mer 03 Apr, 2019 14:08, modificato 1 volta in totale
Titolo: Re: Global Warming
Questa mi sembra proprio una risposta da complottista però eh, il 97% degli scienziati preferisce mentire solo per pubblicare degli studi... però oh, il restate 3% invece vuole il nostro bene, sia mai, ah :confuso:
Poi per la storia della co2 abbiamo già detto che non è assolutamente il solo responsabile... e questo lo dicono tutti.
Com'è palese che la vegetazione stia aumentando, insieme alle piogge, gli studi non sfatano questa cosa :mah:
il fosso ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Questa mi sembra proprio una risposta da complottista però eh, il 97% degli scienziati preferisce mentire solo per pubblicare degli studi... però oh, il restate 3% invece vuole il nostro bene, sia mai, ah :confuso:
Poi per la storia della co2 abbiamo già detto che non è assolutamente il solo responsabile... e questo lo dicono tutti.
Com'è palese che la vegetazione stia aumentando, insieme alle piogge, gli studi non sfatano questa cosa :mah:
Titolo: Re: Global Warming
Si campava male! Adesso uno di 60 anni è spesso ancora in forma e giovane, un tempo era un vecchio. Mi pare abbastanza palese.
Freddoforever ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Si campava male! Adesso uno di 60 anni è spesso ancora in forma e giovane, un tempo era un vecchio. Mi pare abbastanza palese.
Titolo: Re: Global Warming
Questo perchè la nostra generazione ha tutti i vantaggi del progresso e del comfort sfrenato e ancora limitati svantaggi dati dall'avvelenamento e dal deturpamento dell'ambiente... Le generazioni precedenti ci hanno lasciato un mondo pulito, noi cosa lasceremo? Il conto più salato si presenterà da ora in avanti.
Ultima modifica di Cyborg il Mer 03 Apr, 2019 16:17, modificato 1 volta in totale
zerogradi ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Questo perchè la nostra generazione ha tutti i vantaggi del progresso e del comfort sfrenato e ancora limitati svantaggi dati dall'avvelenamento e dal deturpamento dell'ambiente... Le generazioni precedenti ci hanno lasciato un mondo pulito, noi cosa lasceremo? Il conto più salato si presenterà da ora in avanti.
Ultima modifica di Cyborg il Mer 03 Apr, 2019 16:17, modificato 1 volta in totale
Titolo: Re: Global Warming
Niente, ti sfugge ancora il punto del discorso. Non è solo il 3% ad andare controcorrente, ma un numero ben più ampio e autorevole. E di scienziati che non ci guadagnano dalle teorie pro AGW da Co2, ma che riportano e studiano i dati in maniera oggettiva.
Si demonizza l’incremento termico in tutti i modi possibili e immaginabili, quando finora nessuna delle catastrofi annunciate da tempo si è palesata, al contrario di quanto lasciano intendere.
MilanoMagik ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Niente, ti sfugge ancora il punto del discorso. Non è solo il 3% ad andare controcorrente, ma un numero ben più ampio e autorevole. E di scienziati che non ci guadagnano dalle teorie pro AGW da Co2, ma che riportano e studiano i dati in maniera oggettiva.
Si demonizza l’incremento termico in tutti i modi possibili e immaginabili, quando finora nessuna delle catastrofi annunciate da tempo si è palesata, al contrario di quanto lasciano intendere.
Titolo: Re: Global Warming
La differenza è che le emissioni collegate alla produzione di elettricità sono facilmente misurabili, mentre è impossibile dimostrare una morte "da inquinamento"
Del resto i numeri non mi stupiscono, siamo il 5° paese al mondo sul fotovoltaico (sopra di noi la germania e poi paesi grossi 30 volte l'italia), l'idroelettrico è sempre là, l'eolico pure è cresciuto parecchio
MilanoMagik ha scritto: [Visualizza Messaggio]
La differenza è che le emissioni collegate alla produzione di elettricità sono facilmente misurabili, mentre è impossibile dimostrare una morte "da inquinamento"
Del resto i numeri non mi stupiscono, siamo il 5° paese al mondo sul fotovoltaico (sopra di noi la germania e poi paesi grossi 30 volte l'italia), l'idroelettrico è sempre là, l'eolico pure è cresciuto parecchio
Titolo: Re: Global Warming
quoto, mi sale l'isis ogni volta che devo scartare l'imballaggio di carta delle scatolette di tonno che serve solo a scrivere "3+1 gratis"
bix ha scritto: [Visualizza Messaggio]
quoto, mi sale l'isis ogni volta che devo scartare l'imballaggio di carta delle scatolette di tonno che serve solo a scrivere "3+1 gratis"
Titolo: Re: Global Warming
Il bello è che "in avanti" ci sarò io e tutti quelli della mia età. La mia insegnate di inglese me lo ripete sempre che non ci invidia per nulla a vivere in un mondo così (c'è da dire che è super-ambientalista e animalista) e che a pagare le conseguenze di tutto saremo noi.
Cyborg ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Il bello è che "in avanti" ci sarò io e tutti quelli della mia età. La mia insegnate di inglese me lo ripete sempre che non ci invidia per nulla a vivere in un mondo così (c'è da dire che è super-ambientalista e animalista) e che a pagare le conseguenze di tutto saremo noi.
Titolo: Re: Global Warming
Con l'aumento dell'età media crescono i problemi,la vita si misura non solo in quantità ma anche e soprattutto in qualità.
E poi siamo sicuri che i 60enni di qualche generazione fa erano così malandati?
zerogradi ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Con l'aumento dell'età media crescono i problemi,la vita si misura non solo in quantità ma anche e soprattutto in qualità.
E poi siamo sicuri che i 60enni di qualche generazione fa erano così malandati?
Titolo: Re: Global Warming
Ma infatti non nego che l'Italia stia facendo bene rispetto agli altri stati, ma ciò non basta assolutamente:
"Una situazione che tocca da vicino l’Europa, tanto che la stessa Agenzia europea per l’ambiente ha stimato che in Italia le morti premature da esposizione a lungo termine a polveri sottili (Pm10 e Pm2.5), biossido di azoto (No2) e ozono (O3) superino quota 80.000. Se gli edifici risultano essere i maggiori produttori dei primi, i secondi arrivano soprattutto da traffico veicolare, impianti di riscaldamento civili e industriali, centrali per la produzione di energia e un ampio spettro di processi industriali."
"Recentemente a rilanciare l’allarme sullo stato dell’aria nel nostro Paese è stato l’International Council on Clean Transportation (Icct), la stessa organizzazione no profit che portò alla luce lo scandalo “Dieselgate”. Per l’Icct, che ha analizzato 184 Paesi nel mondo, l’Italia si trova al nono posto per i decessi causati da gas e polveri sottili: le uniche due città in classifica sono Torino e Milano. Qui, hanno spiegato durante la presentazione del rapporto i ricercatori, l’inquinamento atmosferico è inferiore rispetto a centri urbani come Pechino o Delhi, ma a Milano e Torino è stato significativo l’impatto degli scarichi dei veicoli. Per l’Icct, nel 2015 poco meno del 40% a Milano e del 37,5% a Torino delle morti premature per inquinamento è attribuibile allo smog provocato dai trasporti. A conti fatti sono 25 persone ogni 100mila abitanti per il capoluogo lombardo e 23 per quello piemontese."
E ok, magari i numeri non sono giustissimi, ma anche solo fossero la metà (che ritengo abbastanza difficile siccome gli studi e i dati non si campano in aria) ti sembra una cosa buona e/o giusta e di conseguenza possiamo anche continuare a inquinare come se nulla fosse?
QUESTA COSA NON È VERIFICATA, quindi si fa pour parler:
Ho trovato comunque che una piccola fetta per creare la percentuale e lo studio è stata controllata così: "Sono Nanopatologie cioè patologie da polveri submicroniche che oltrepassano la barriera polmonare ( ma anche digestiva) vanno nella circolazione sanguigna dove realizzano nano-bio-interazioni e creano dei trombi o aggregati che poi rimangano intrappolati in altri organi. Questi effetti possono essere visti mediante la microscopia elettronica a scansione ad esempio."
Ultima modifica di MilanoMagik il Mer 03 Apr, 2019 18:22, modificato 1 volta in totale
Boba Fett ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Ma infatti non nego che l'Italia stia facendo bene rispetto agli altri stati, ma ciò non basta assolutamente:
"Una situazione che tocca da vicino l’Europa, tanto che la stessa Agenzia europea per l’ambiente ha stimato che in Italia le morti premature da esposizione a lungo termine a polveri sottili (Pm10 e Pm2.5), biossido di azoto (No2) e ozono (O3) superino quota 80.000. Se gli edifici risultano essere i maggiori produttori dei primi, i secondi arrivano soprattutto da traffico veicolare, impianti di riscaldamento civili e industriali, centrali per la produzione di energia e un ampio spettro di processi industriali."
"Recentemente a rilanciare l’allarme sullo stato dell’aria nel nostro Paese è stato l’International Council on Clean Transportation (Icct), la stessa organizzazione no profit che portò alla luce lo scandalo “Dieselgate”. Per l’Icct, che ha analizzato 184 Paesi nel mondo, l’Italia si trova al nono posto per i decessi causati da gas e polveri sottili: le uniche due città in classifica sono Torino e Milano. Qui, hanno spiegato durante la presentazione del rapporto i ricercatori, l’inquinamento atmosferico è inferiore rispetto a centri urbani come Pechino o Delhi, ma a Milano e Torino è stato significativo l’impatto degli scarichi dei veicoli. Per l’Icct, nel 2015 poco meno del 40% a Milano e del 37,5% a Torino delle morti premature per inquinamento è attribuibile allo smog provocato dai trasporti. A conti fatti sono 25 persone ogni 100mila abitanti per il capoluogo lombardo e 23 per quello piemontese."
E ok, magari i numeri non sono giustissimi, ma anche solo fossero la metà (che ritengo abbastanza difficile siccome gli studi e i dati non si campano in aria) ti sembra una cosa buona e/o giusta e di conseguenza possiamo anche continuare a inquinare come se nulla fosse?
QUESTA COSA NON È VERIFICATA, quindi si fa pour parler:
Ho trovato comunque che una piccola fetta per creare la percentuale e lo studio è stata controllata così: "Sono Nanopatologie cioè patologie da polveri submicroniche che oltrepassano la barriera polmonare ( ma anche digestiva) vanno nella circolazione sanguigna dove realizzano nano-bio-interazioni e creano dei trombi o aggregati che poi rimangano intrappolati in altri organi. Questi effetti possono essere visti mediante la microscopia elettronica a scansione ad esempio."
Ultima modifica di MilanoMagik il Mer 03 Apr, 2019 18:22, modificato 1 volta in totale
Titolo: Re: Global Warming
Mmh però il CNR per il quale lavorava il tipo che hai citato prima dice il contrario ""In Italia dal 2000 ad oggi i periodi di siccità sono diventati più frequenti, intensi ed estesi - spiega uno dei ricercatori -. Gli ultimi sono stati nel 2011-12 e nel 2016-17. La siccità è uno degli effetti del riscaldamento globale in atto. Dall'altra parte, è aumentato anche il consumo di acqua, per la crescita della popolazione e dei consumi industriali. E tutto questo riduce la disponibilità e aumenta i conflitti"
il fosso ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Mmh però il CNR per il quale lavorava il tipo che hai citato prima dice il contrario ""In Italia dal 2000 ad oggi i periodi di siccità sono diventati più frequenti, intensi ed estesi - spiega uno dei ricercatori -. Gli ultimi sono stati nel 2011-12 e nel 2016-17. La siccità è uno degli effetti del riscaldamento globale in atto. Dall'altra parte, è aumentato anche il consumo di acqua, per la crescita della popolazione e dei consumi industriali. E tutto questo riduce la disponibilità e aumenta i conflitti"
Titolo: Re: Global Warming
Il Global Warming di origine antropica vede varie scuole di pensiero: alcune sostengono che siamo avviati verso una nuova Glaciazione, altri che il Riscaldamento del Pianeta c'è, ma non è originato dalle attività umane, altri che invece lo è. Tra questi buona parte della scienza internazionale e nazionale, oltre che vari accordi internazionali che sostengono che il clima sta cambiando molto rapidamente ed in modo allarmante.
Noi del Meteo Giornale riportiamo spesso informazioni derivanti da pubblicazione scientifiche, lontane da manipolazioni, e occasionalmente anche coloro che sono contrari a tali teorie perché riteniamo che sia corretto dare la voce a tutti coloro, che con la scienza spiegano i loro perché.
Vi lasciamo alla riflessione del professor Riccardo Magnani. Buona lettura.
Mark Twain "una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo, mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe".
Ho pensato di trattare questa questione esponendo fatti ovvi e accettati da tutti, sostenitori della teoria e negazionisti. Ogni teoria (ipotesi) scientifica deve essere sottoposta a verifica e mai accettata per fede solo perché sostenuta da una pletora di uomini di scienza.
Qualche secolo fa tutti sostenevano che la Terra fosse piatta, tutti.... ma avevano torto. Non è il numero di scienziati che sostiene una teoria che la fa diventare vera ma è la capacità di resistere alle contestazioni opponendo validi argomenti e prove scientifiche. Dare del "negazionista" in senso dispregiativo a chi propone una più attento esame della teoria, ricorda molto i metodi della Santa Inquisizione che condannava come eretici chiunque negasse la "verità Biblica"
Anche i bambini delle elementari sanno che il clima sulla Terra è cambiato innumerevoli volte nella storia del nostro pianeta, passando da glaciazioni a periodi più caldi ben prima che l'uomo e la società industriale potessero emettere la tanto vituperata CO2.
L'ultima grande glaciazione è sfumata gradualmente verso un periodo caldo circa 12.000 anni fa, provocando ad esempio l'estinzione dei mammut ed altre specie animali. A testimoniare l'evento del ritiro dei ghiacciai delle alpi abbiamo i laghi prealpini (Garda, Iseo, Maggiore, Como ecc.) nonché spettacolari vallate di origine glaciale come la Val D'Aosta, Valtellina, Valle dell'Adige.
La fine della glaciazione ha permesso ai nostri antenati di iniziare l'agricoltura e in conseguenza lo sviluppo della civiltà.
Il presupposto che esista un rapporto stretto tra valori di CO2 ed aumento di temperatura richiede qualche spiegazione. La CO2 nell'atmosfera rappresenta lo 0.03/0.04 % dei gas in essa contenuti. La CO2 è un gas serra ma il principale gas serra è il vapore acqueo che incide per almeno il 75% dell'effetto serra totale. In realtà il più grande serbatoio di CO2 non è l'atmosfera bensì l'acqua degli oceani che ricoprono più del 70% della superficie del pianeta. La CO2 si scioglie nell'acqua secondo la reazione (reversibile)
CO2 + H2O = H2CO3 (acido carbonico) e ione bicarbonato HCO3-
Questa reazione (come tutte le reazioni chimiche) è influenzata dalla temperatura. Più alta è la temperatura, più si sposta verso sinistra (provate ad aprire una bottiglia di acqua gassata calda e capirete immediatamente). E' evidente che un aumento di temperatura degli oceani provocato ad esempio dai cicli di attività solare o da altri fattori astronomici, porta i mari a liberare grandi quantità di CO2 (e di vapore acqueo) che andranno nell'atmosfera ad aumentare col loro effetto serra la temperatura che a sua volta farà uscire altra CO2 e latro vapore, con un meccanismo che, una volta avviato, si autoalimenta senza che l'uomo abbia nulla a che fare con tutto questo. Quando la differenza di temperatura tra i poli e l'equatore sarà alquanto ridotta, le correnti marine come quella del Golfo che si muovono proprio per questo gradiente termico, tenderanno a rallentare.
L'apporto di calore ai poli diminuirà e si andrà nuovamente verso un periodo glaciale.
Riguardo allo scioglimento dei ghiacci e il conseguente innalzamento dei mari, è opportuno sottolineare che il completo scioglimento della calotta artica non porterebbe ad alcun innalzamento del livello oceanico dato che si tratta di ghiaccio galleggiante. Se avete dubbi prendete un bicchiere, mettete un cubetto di ghiaccio e aggiungete acqua fino all'orlo. Lasciate sciogliere il ghiaccio e vedrete che l'acqua rimarrà al livello di partenza fino all'orlo senza straripare.
Questione differente la calotta polare della Groenlandia che si sta sciogliendo Invece per la calotta polare Antartica si tratta di ghiaccio su un continente. Se si sciogliesse l'Antartide allora si che influirebbe sul livello dei mari. Attualmente questa calotta è stabile e nell'emisfero sud i ghiacciai della Patagonia, come il Perito Moreno, sono in espansione.
Ma perché demonizzare il diossido di carbonio come fosse un gas inquinante? La vita è basata su questa molecola. Le piante con la fotosintesi, la assorbono come nutrimento secondo la reazione:
CO2 + H2O -> Glucosio + Ossigeno
Un aumento della CO2 determina anche l'aumento della velocità con cui le piante fanno la fotosintesi compensando in parte questo effetto. Noi animali restituiamo poi la CO2 "bruciando" il cibo con l'Ossigeno chiudendo così il ciclo del Carbonio.
Glucosio + Ossigeno -> CO2 + H2O
Senza CO2 le piante morirebbero e noi con loro.
I dati che abbiamo dicono che stiamo vivendo un periodo interglaciale con temperature tendenzialmente in aumento. Tutto ciò è già avvenuto innumerevoli volte. Certo, terre fertili potrebbero diventare deserti, e terre inospitali e gelide come la Siberia o il Canada settentrionale potrebbero diventare zone fertili e produttive. Negli USA, la Mesa Verde N.P. è un luogo dove potete osservare abitazioni rupestri precolombiane che i nativi americani abbandonarono prima dell'arrivo degli spagnoli a causa di un cambiamento climatico che portò un lungo periodo di siccità. Innumerevoli altri luoghi nel mondo testimoniano come i nostri antenati hanno dovuto adattarsi a tali cambiamenti.
Da quanto detto quindi sembrerebbe che la CO2 in aumento, sia in realtà l'effetto del riscaldamento e non la causa. Lo stesso vale per il vapore acqueo.

Analizziamo i due grafici:
Consideriamo la Terra 20.000 anni fa. Le temperature sono molto basse, circa 8 ºC al di sotto dei livelli attuali. Le basse temperature degli oceani determinano livelli altrettanto bassi di vapore acqueo in atmosfera, come di anidride carbonica la quale raggiunge livelli che sono la metà di quelli attuali. L'albedo della Terra è elevata a causa della presenza di una vasta copertura di ghiaccio in Europa e Nord America.
Tutti questi fattori avrebbero portato ad una ulteriore diminuzione delle temperature terrestri, (facendo queste diminuire ulteriormente la concentrazione di CO2 fino a un'era glaciale permanente). Le temperature, invece, cominciano ad aumentare rapidamente, senza che la CO2 sia il motore di questo processo essendo, in realtà, diminuita.

Come si può osservare da questo grafico pubblicato da IPCC, dal 1940 al 1980, nonostante l'esplosione dei consumi energetici con combustibili fossili e la conseguente emissione di CO2,, non vi è stato alcun innalzamento delle temperature, anzi vi è stata una leggera diminuzione. Per quale motivo si è andati per 40 anni in controtendenza? Nessuno ha saputo dare una risposta plausibile. E' chiaro che tutto questo dovrebbe far nascere qualche scientifico nonché doveroso dubbio sui pilastri della teoria del riscaldamento globale di origine antropica e magari ad ammettere che sappiamo ancora molto poco di tutta questa materia prima di sparare apocalittiche previsioni.

Questo grafico permette di notare che dal 2002 al 2010 le temperature sono scese nonostante l'uomo abbia continuato a riversare CO2 nell'atmosfera.
L'attività degli alberi e in generale della vegetazione nell'assorbimento di CO2 risulterebbe maggiore di quanto ritenuto finora, a sostenerlo un gruppo di ricercatori della Wyoming University.
Stando alle elaborazioni fornite dall'università statunitense, pubblicate sulla rivista PNAS, la CO2 assorbita dalle piante risulterebbe maggiore in virtù dell'aumento della dimensione stessa della vegetazione, legata proprio all'incremento di anidride carbonica nell'atmosfera. Un processo che porterebbe le foglie a trattenere quantità superiori di questo gas serra e per un periodo di tempo più esteso.
Secondo i ricercatori statunitensi la quantità di CO2 trattenuta dalle piante risulterebbe sottostimata dai precedenti studi nella misura del 16%. Una teorie che sembrerebbe spiegare, secondo l'ateneo USA, gli andamenti attuali nell'incremento di anidride carbonica nell'atmosfera, inferiore rispetto alle previsioni sviluppate dai climatologi negli ultimi anni.

E che dire dello stretto rapporto tra l'attività solare (misurabile dal numero di macchie solari) e i minimi e massimi delle temperature con le rispettive mini ere glaciali degli ultimi 2000 anni? Sicuramente un altro elemento da approfondire se non si è dei fissati solo sulla CO2..
Un altro argomento astronomico che ha a che fare col clima è la differente durata delle stagioni tra emisfero nord e sud. In questo momento la primavera e l'estate nell'emisfero settentrionale durano quasi 7 giorni in più che in quello australe. Contate i giorni sul calendario dal 21 marzo al 23 settembre. Ciò è dovuto alla seconda legge di Keplero, ovvero la terra si muove più velocemente in perielio (gennaio) e rallenta in afelio (Luglio). Questo significa un maggior irraggiamento dell'emisfero nord e quindi un riscaldamento maggiore accentuato dal fatto che nel nostro emisfero abbondano i continenti che si scaldano più degli oceani. Ma questa situazione non durerà in eterno. Nel giro di circa 13.000 anni, la precessione degli equinozi porterà ad un rovesciamento della situazione con effetti imprevedibili.
A conclusione di queste riflessioni, quello che penso è che in un delirio di onnipotenza, noi vorremmo che il clima non cambiasse mai nonostante lo spostamento dei continenti, l'isostasia che li fa sollevare o abbassare, nonostante la nostra stella abbia cicli con diversa emissione di energia, nonostante lo spostamento degli equinozi, le eruzioni vulcaniche, alle correnti come il Niño e a un' altra miriade di fenomeni che non sono sotto il nostro controllo.
Questi sono solo alcuni dei rilievi oggettivi che si possono muovere al gruppo di esperti sul clima dell'Onu (Ipcc) e alla loro teoria che sostiene senza che un ragionevole dubbio li sfiori, che la CO2 di origine antropica sia la causa di tutto. Se la scienza dell'IPCC non vuole essere una religione che si accetta per fede, apriamo le porte alla discussione.
Professor Riccardo Magnani, dottore in Scienze Biologiche e docente Chimica e Biologia più Scienze della Terra.
FONTE: https://www.meteogiornale.it/notizi...arere-contrario
Perche' non credo al riscaldamento globale di origine antropica
Il Global Warming di origine antropica vede varie scuole di pensiero: alcune sostengono che siamo avviati verso una nuova Glaciazione, altri che il Riscaldamento del Pianeta c'è, ma non è originato dalle attività umane, altri che invece lo è. Tra questi buona parte della scienza internazionale e nazionale, oltre che vari accordi internazionali che sostengono che il clima sta cambiando molto rapidamente ed in modo allarmante.
Noi del Meteo Giornale riportiamo spesso informazioni derivanti da pubblicazione scientifiche, lontane da manipolazioni, e occasionalmente anche coloro che sono contrari a tali teorie perché riteniamo che sia corretto dare la voce a tutti coloro, che con la scienza spiegano i loro perché.
Vi lasciamo alla riflessione del professor Riccardo Magnani. Buona lettura.
Mark Twain "una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo, mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe".
Ho pensato di trattare questa questione esponendo fatti ovvi e accettati da tutti, sostenitori della teoria e negazionisti. Ogni teoria (ipotesi) scientifica deve essere sottoposta a verifica e mai accettata per fede solo perché sostenuta da una pletora di uomini di scienza.
Qualche secolo fa tutti sostenevano che la Terra fosse piatta, tutti.... ma avevano torto. Non è il numero di scienziati che sostiene una teoria che la fa diventare vera ma è la capacità di resistere alle contestazioni opponendo validi argomenti e prove scientifiche. Dare del "negazionista" in senso dispregiativo a chi propone una più attento esame della teoria, ricorda molto i metodi della Santa Inquisizione che condannava come eretici chiunque negasse la "verità Biblica"
Anche i bambini delle elementari sanno che il clima sulla Terra è cambiato innumerevoli volte nella storia del nostro pianeta, passando da glaciazioni a periodi più caldi ben prima che l'uomo e la società industriale potessero emettere la tanto vituperata CO2.
L'ultima grande glaciazione è sfumata gradualmente verso un periodo caldo circa 12.000 anni fa, provocando ad esempio l'estinzione dei mammut ed altre specie animali. A testimoniare l'evento del ritiro dei ghiacciai delle alpi abbiamo i laghi prealpini (Garda, Iseo, Maggiore, Como ecc.) nonché spettacolari vallate di origine glaciale come la Val D'Aosta, Valtellina, Valle dell'Adige.
La fine della glaciazione ha permesso ai nostri antenati di iniziare l'agricoltura e in conseguenza lo sviluppo della civiltà.
Il presupposto che esista un rapporto stretto tra valori di CO2 ed aumento di temperatura richiede qualche spiegazione. La CO2 nell'atmosfera rappresenta lo 0.03/0.04 % dei gas in essa contenuti. La CO2 è un gas serra ma il principale gas serra è il vapore acqueo che incide per almeno il 75% dell'effetto serra totale. In realtà il più grande serbatoio di CO2 non è l'atmosfera bensì l'acqua degli oceani che ricoprono più del 70% della superficie del pianeta. La CO2 si scioglie nell'acqua secondo la reazione (reversibile)
CO2 + H2O = H2CO3 (acido carbonico) e ione bicarbonato HCO3-
Questa reazione (come tutte le reazioni chimiche) è influenzata dalla temperatura. Più alta è la temperatura, più si sposta verso sinistra (provate ad aprire una bottiglia di acqua gassata calda e capirete immediatamente). E' evidente che un aumento di temperatura degli oceani provocato ad esempio dai cicli di attività solare o da altri fattori astronomici, porta i mari a liberare grandi quantità di CO2 (e di vapore acqueo) che andranno nell'atmosfera ad aumentare col loro effetto serra la temperatura che a sua volta farà uscire altra CO2 e latro vapore, con un meccanismo che, una volta avviato, si autoalimenta senza che l'uomo abbia nulla a che fare con tutto questo. Quando la differenza di temperatura tra i poli e l'equatore sarà alquanto ridotta, le correnti marine come quella del Golfo che si muovono proprio per questo gradiente termico, tenderanno a rallentare.
L'apporto di calore ai poli diminuirà e si andrà nuovamente verso un periodo glaciale.
Riguardo allo scioglimento dei ghiacci e il conseguente innalzamento dei mari, è opportuno sottolineare che il completo scioglimento della calotta artica non porterebbe ad alcun innalzamento del livello oceanico dato che si tratta di ghiaccio galleggiante. Se avete dubbi prendete un bicchiere, mettete un cubetto di ghiaccio e aggiungete acqua fino all'orlo. Lasciate sciogliere il ghiaccio e vedrete che l'acqua rimarrà al livello di partenza fino all'orlo senza straripare.
Questione differente la calotta polare della Groenlandia che si sta sciogliendo Invece per la calotta polare Antartica si tratta di ghiaccio su un continente. Se si sciogliesse l'Antartide allora si che influirebbe sul livello dei mari. Attualmente questa calotta è stabile e nell'emisfero sud i ghiacciai della Patagonia, come il Perito Moreno, sono in espansione.
Ma perché demonizzare il diossido di carbonio come fosse un gas inquinante? La vita è basata su questa molecola. Le piante con la fotosintesi, la assorbono come nutrimento secondo la reazione:
CO2 + H2O -> Glucosio + Ossigeno
Un aumento della CO2 determina anche l'aumento della velocità con cui le piante fanno la fotosintesi compensando in parte questo effetto. Noi animali restituiamo poi la CO2 "bruciando" il cibo con l'Ossigeno chiudendo così il ciclo del Carbonio.
Glucosio + Ossigeno -> CO2 + H2O
Senza CO2 le piante morirebbero e noi con loro.
I dati che abbiamo dicono che stiamo vivendo un periodo interglaciale con temperature tendenzialmente in aumento. Tutto ciò è già avvenuto innumerevoli volte. Certo, terre fertili potrebbero diventare deserti, e terre inospitali e gelide come la Siberia o il Canada settentrionale potrebbero diventare zone fertili e produttive. Negli USA, la Mesa Verde N.P. è un luogo dove potete osservare abitazioni rupestri precolombiane che i nativi americani abbandonarono prima dell'arrivo degli spagnoli a causa di un cambiamento climatico che portò un lungo periodo di siccità. Innumerevoli altri luoghi nel mondo testimoniano come i nostri antenati hanno dovuto adattarsi a tali cambiamenti.
Da quanto detto quindi sembrerebbe che la CO2 in aumento, sia in realtà l'effetto del riscaldamento e non la causa. Lo stesso vale per il vapore acqueo.
Analizziamo i due grafici:
Consideriamo la Terra 20.000 anni fa. Le temperature sono molto basse, circa 8 ºC al di sotto dei livelli attuali. Le basse temperature degli oceani determinano livelli altrettanto bassi di vapore acqueo in atmosfera, come di anidride carbonica la quale raggiunge livelli che sono la metà di quelli attuali. L'albedo della Terra è elevata a causa della presenza di una vasta copertura di ghiaccio in Europa e Nord America.
Tutti questi fattori avrebbero portato ad una ulteriore diminuzione delle temperature terrestri, (facendo queste diminuire ulteriormente la concentrazione di CO2 fino a un'era glaciale permanente). Le temperature, invece, cominciano ad aumentare rapidamente, senza che la CO2 sia il motore di questo processo essendo, in realtà, diminuita.
Come si può osservare da questo grafico pubblicato da IPCC, dal 1940 al 1980, nonostante l'esplosione dei consumi energetici con combustibili fossili e la conseguente emissione di CO2,, non vi è stato alcun innalzamento delle temperature, anzi vi è stata una leggera diminuzione. Per quale motivo si è andati per 40 anni in controtendenza? Nessuno ha saputo dare una risposta plausibile. E' chiaro che tutto questo dovrebbe far nascere qualche scientifico nonché doveroso dubbio sui pilastri della teoria del riscaldamento globale di origine antropica e magari ad ammettere che sappiamo ancora molto poco di tutta questa materia prima di sparare apocalittiche previsioni.
Questo grafico permette di notare che dal 2002 al 2010 le temperature sono scese nonostante l'uomo abbia continuato a riversare CO2 nell'atmosfera.
L'attività degli alberi e in generale della vegetazione nell'assorbimento di CO2 risulterebbe maggiore di quanto ritenuto finora, a sostenerlo un gruppo di ricercatori della Wyoming University.
Stando alle elaborazioni fornite dall'università statunitense, pubblicate sulla rivista PNAS, la CO2 assorbita dalle piante risulterebbe maggiore in virtù dell'aumento della dimensione stessa della vegetazione, legata proprio all'incremento di anidride carbonica nell'atmosfera. Un processo che porterebbe le foglie a trattenere quantità superiori di questo gas serra e per un periodo di tempo più esteso.
Secondo i ricercatori statunitensi la quantità di CO2 trattenuta dalle piante risulterebbe sottostimata dai precedenti studi nella misura del 16%. Una teorie che sembrerebbe spiegare, secondo l'ateneo USA, gli andamenti attuali nell'incremento di anidride carbonica nell'atmosfera, inferiore rispetto alle previsioni sviluppate dai climatologi negli ultimi anni.
E che dire dello stretto rapporto tra l'attività solare (misurabile dal numero di macchie solari) e i minimi e massimi delle temperature con le rispettive mini ere glaciali degli ultimi 2000 anni? Sicuramente un altro elemento da approfondire se non si è dei fissati solo sulla CO2..
Un altro argomento astronomico che ha a che fare col clima è la differente durata delle stagioni tra emisfero nord e sud. In questo momento la primavera e l'estate nell'emisfero settentrionale durano quasi 7 giorni in più che in quello australe. Contate i giorni sul calendario dal 21 marzo al 23 settembre. Ciò è dovuto alla seconda legge di Keplero, ovvero la terra si muove più velocemente in perielio (gennaio) e rallenta in afelio (Luglio). Questo significa un maggior irraggiamento dell'emisfero nord e quindi un riscaldamento maggiore accentuato dal fatto che nel nostro emisfero abbondano i continenti che si scaldano più degli oceani. Ma questa situazione non durerà in eterno. Nel giro di circa 13.000 anni, la precessione degli equinozi porterà ad un rovesciamento della situazione con effetti imprevedibili.
A conclusione di queste riflessioni, quello che penso è che in un delirio di onnipotenza, noi vorremmo che il clima non cambiasse mai nonostante lo spostamento dei continenti, l'isostasia che li fa sollevare o abbassare, nonostante la nostra stella abbia cicli con diversa emissione di energia, nonostante lo spostamento degli equinozi, le eruzioni vulcaniche, alle correnti come il Niño e a un' altra miriade di fenomeni che non sono sotto il nostro controllo.
Questi sono solo alcuni dei rilievi oggettivi che si possono muovere al gruppo di esperti sul clima dell'Onu (Ipcc) e alla loro teoria che sostiene senza che un ragionevole dubbio li sfiori, che la CO2 di origine antropica sia la causa di tutto. Se la scienza dell'IPCC non vuole essere una religione che si accetta per fede, apriamo le porte alla discussione.
Professor Riccardo Magnani, dottore in Scienze Biologiche e docente Chimica e Biologia più Scienze della Terra.
FONTE: https://www.meteogiornale.it/notizi...arere-contrario
Titolo: Re: Global Warming
beh sopratutto perchè gran parte delle persone (uomini sopratutto) facevano lavori usuranti ( contadini, operai, manovali, ecc)...oggi un 60enne se sta in ufficio sta sicuramente meglio di un 60enne che lavora in fonderia....rispetto a 30/40 anni fa la percentuale di chi fa lavori usuranti (grazie anche al progresso tecnologico) è diminuita rispetto a chi fa lavori non usuranti....teniamolo bene a mente.
zerogradi ha scritto: [Visualizza Messaggio]
beh sopratutto perchè gran parte delle persone (uomini sopratutto) facevano lavori usuranti ( contadini, operai, manovali, ecc)...oggi un 60enne se sta in ufficio sta sicuramente meglio di un 60enne che lavora in fonderia....rispetto a 30/40 anni fa la percentuale di chi fa lavori usuranti (grazie anche al progresso tecnologico) è diminuita rispetto a chi fa lavori non usuranti....teniamolo bene a mente.
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