Può sembrare poca se speriamo di riuscire a sostituire l'energia da fonti fossili e nucleare interamente con le rinnovabili, ma sembra ancora di meno se andiamo ad analizzarne i dettagli!
Infatti, andando a scomporre quel 13%, si scopre che l'energia rinnovabile è prodotta per:
il 10% dalla combustione del legno e di altre biomasse.
il 2,3% dall’energia idroelettrica
il restante 0,7% da solare termico, fotovoltaico, energia eolica, energia delle maree.

"Naturalmente" l'87% di energia prodotta e consumata al mondo proviene da: petrolio, gas, carbone, nucleare (2%).
Leggendo e ragionando sul Report IPCC scopriamo, quindi, quanto l'IPCC stessa non dica esplicitamente e cioè che l'energia rinnovabile, detta anche pulita, proviene per un 77% dalla combustione di legna, ovvero dalla versione riveduta e corretta della "tecnologia" primitiva che risale addirittura alla scoperta del fuoco, fatta appena 400.000 anni fa!

Un buon 18% delle rinnovabili lo otteniamo con tecnologie relativamente moderne, grazie alla caduta dell'acqua accumulata nei bacini idrici (idroelettrico) (i mulini ad acqua esistono da secoli).
Solo un 5-6% proviene da tecnologie moderne, dette verdi! (eolico, solare, ecc.)

Questa idea va a cozzare contro l'ormai diffusa opinione che le energie rinnovabili siano sinonimo di sole e vento.
Ora bisogna capire che cosa intendano l'IPCC ed Al Gore quando dicono che con un ulteriore "piccolo sforzo" quel 13% potrà crescere fino a poter sostituire l'energia da fonte fossile.
Non credo che sia semplice potenziare ulteriormente lo sfruttamento della legna senza far danno, né che sia pensabile di centuplicare in tempi e costi ragionevoli l'energia prodotta grazie a vento e sole.

Senza poi far notare che non tutta l'energia prodotta dalla combustione della legna è da ritenersi una fonte rinnovabile, visto che in molte realtà, come ad esempio ad Haiti, il 60% del fabbisogno energetico del paese è ottenuto dalla combustione della legna, ma riducendo del 98% la superficie delle foreste haitiane.

Nel nostro piccolo, torno a far notare che la legna prodotta e bruciata localmente in camini, stufe a legna e a pellets, sarà pur rinnovabile, ma non è certo pulita, essendo causa anche del 60% delle polveri sottili che ci respiriamo nel periodo invernale. (Fonte ARPA Umbria).
In conclusione credo che sia necessario muoversi, ed in fretta, per scoprire una fonte energetica alternativa a quelle fossili e il cui uso possa essere diffuso e di facile reperimento, altrimenti, visto il drastico e drammatico aumento della richiesta energetica mondiale prevista nei prossimi anni e l'avvicinamento dell'esaurimento delle fonti fossili, finiremo per coltivare tutti i terreni disponibili per produrre biofuel e per bruciare quel poco di foreste che ci sono rimaste.
Le alternative tecnologiche rinnovabili attuali sono ancora troppo costose e non in grado di funzionare per 24h su 24.

Fonte: climatemonitor.it