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Messaggio IPCC ed Energie Rinnovabili

#1  marvel Mer 01 Giu, 2011 15:06

Un documento, diffuso recentemente dall'IPCC sulle energie rinnovabili, ci fa sapere che il mondo ormai produce ben il 13% di energia rinnovabile!
Può sembrare poca se speriamo di riuscire a sostituire l'energia da fonti fossili e nucleare interamente con le rinnovabili, ma sembra ancora di meno se andiamo ad analizzarne i dettagli!

Infatti, andando a scomporre quel 13%, si scopre che l'energia rinnovabile è prodotta per:

il 10% dalla combustione del legno e di altre biomasse.
il 2,3% dall’energia idroelettrica
il restante 0,7% da solare termico, fotovoltaico, energia eolica, energia delle maree.
  

"Naturalmente" l'87% di energia prodotta e consumata al mondo proviene da: petrolio, gas, carbone, nucleare (2%).

Leggendo e ragionando sul Report IPCC scopriamo, quindi, quanto l'IPCC stessa non dica esplicitamente e cioè che l'energia rinnovabile, detta anche pulita, proviene per un 77% dalla combustione di legna, ovvero dalla versione riveduta e corretta della "tecnologia" primitiva che risale addirittura alla scoperta del fuoco, fatta appena 400.000 anni fa!  
Un buon 18% delle rinnovabili lo otteniamo con tecnologie relativamente moderne, grazie alla caduta dell'acqua accumulata nei bacini idrici (idroelettrico) (i mulini ad acqua esistono da secoli).
Solo un 5-6% proviene da tecnologie moderne, dette verdi! (eolico, solare, ecc.)

Questa idea va a cozzare contro l'ormai diffusa opinione che le energie rinnovabili siano sinonimo di sole e vento.

Ora bisogna capire che cosa intendano l'IPCC ed Al Gore quando dicono che con un ulteriore "piccolo sforzo" quel 13% potrà crescere fino a poter sostituire l'energia da fonte fossile.
Non credo che sia semplice potenziare ulteriormente lo sfruttamento della legna senza far danno, né che sia pensabile di centuplicare in tempi e costi ragionevoli l'energia prodotta grazie a vento e sole.  

Senza poi far notare che non tutta l'energia prodotta dalla combustione della legna è da ritenersi una fonte rinnovabile, visto che in molte realtà, come ad esempio ad Haiti, il 60% del fabbisogno energetico del paese è ottenuto dalla combustione della legna, ma riducendo del 98% la superficie delle foreste haitiane.  

Nel nostro piccolo, torno a far notare che la legna prodotta e bruciata localmente in camini, stufe a legna e a pellets, sarà pur rinnovabile, ma non è certo pulita, essendo causa anche del 60% delle polveri sottili che ci respiriamo nel periodo invernale. (Fonte ARPA Umbria).

In conclusione credo che sia necessario muoversi, ed in fretta, per scoprire una fonte energetica alternativa a quelle fossili e il cui uso possa essere diffuso e di facile reperimento, altrimenti, visto il drastico e drammatico aumento della richiesta energetica mondiale prevista nei prossimi anni e l'avvicinamento dell'esaurimento delle fonti fossili, finiremo per coltivare tutti i terreni disponibili per produrre biofuel e per bruciare quel poco di foreste che ci sono rimaste.
Le alternative tecnologiche rinnovabili attuali sono ancora troppo costose e non in grado di funzionare per 24h su 24.
 

Fonte: climatemonitor.it
 




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Messaggio Re: IPCC Ed Energie Rinnovabili

#2  tifernate Dom 05 Giu, 2011 10:27

.......molto si può fare con un cambio delle abitudini ed un notevole risparmio sui consumi.
Ad esempio asciugare i capelli utilizzando un phon da 800w piuttosto che 2200w, una TV a bassissimo consumo al posto delle vecchie scatole a tubo catodico, un frigorifero A++ e molto altro ancora.  
 




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Messaggio Re: IPCC Ed Energie Rinnovabili

#3  bix Dom 05 Giu, 2011 14:15

tifernate ha scritto: [Visualizza Messaggio]
.......molto si può fare con un cambio delle abitudini ed un notevole risparmio sui consumi.
Ad esempio asciugare i capelli utilizzando un phon da 800w piuttosto che 2200w, una TV a bassissimo consumo al posto delle vecchie scatole a tubo catodico, un frigorifero A++ e molto altro ancora.  



Con il phon da 800w impiegheresti il doppio(te lo dice un capellone), rottamare elettrodomestici o automobili perfettamente funzionanti per altri nuovi i cui consumi sono inferiori del 20% è completamente anti risparmio energetico.
l'energia o l'acqua consumata all'interno delle abitazioni è un inezia,rispetto a quella dissipata per la produzione di "beni".
(Mi capita di lavorare in aziende di meno di 10 operai il cui consumo energetico è superiore al mio paese di 500 anime).

Non nascondiamoci dietro un dito l'unica soluzione è ridurre  questo'inutile spreco di risorse acquistando di meno, e riscoprendo che si può anche decrescere senza drammi ,ed abbandonare la nostra religione a cui fa capo in dio PIL.
 




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Messaggio Re: IPCC ed Energie Rinnovabili

#4  marvel Mer 08 Giu, 2011 11:23

Il risparmio energetico può dare una mano, ma non si avvicina minimamente alla soluzione.
Come fa notare Bix, questa "moda" della rottamazione delle vecchie tecnologie, ivi comprese le automobili, non è altro che una trappola consumistica pensata ed attuata con il semplice scopo di mantenere ed aumentare la produzione, incentivando il ricambio delle tecnologie.
Per produrre un nuovo elettrodomestico, una nuova auto o qualsiasi altro oggetto, si consumano molte risorse energetiche, si richiedono materie prime, si inquina in quantità assolutamente non paragonabile a quanto avrebbe consumato un vecchio elettrodomestico o una vecchia auto a cui fosse stata prolungato il ciclo di vita.
Sostituire un vecchio televisore prima che ci abbandoni definitivamente, per acquistare un bel 50" lcd o led per vedere in HD le partite, è conveniente solo a chi sta cercando una scusa per giustificare la spesa difronte alla moglie inacidita,    e al rivenditore! La differenza di consumi non è tale da recuperare l'energia spesa per la produzione... non in tempi ragionevoli.
La moda di cambiare spesso un oggetto perché non aggiornato, quella di passare alla rottamazione (questa pure comporta dispendio di energia), all'usa e getta, invece della riparazione, è priva di qualunque buon senso ecologico e di risparmio energetico ed è promossa esclusivamente per mantenere o aumentare i consumi della popolazione.
Oggi uno che cambia la sua automobile viene portato a credere di stare facendo un'azione buona per l'ambiente, ma la realtà è molto diversa.
Si parla tanto di risparmio energetico e di risorse, quando i nostri vecchi ci insegnano che il vero risparmio era nel far durare a lungo le cose... mio nonno sfruttò fino in fondo la sua vecchia 127 prima di comprarsi una panda... oggi giorno nello stesso periodo di tempo di vita di quella 127 si comprano 4 macchine per percorrere più o meno gli stessi km e consumare la stessa benzina, ma per produrre ogni singola auto si consumano risorse a non finire.

Resto molto dubbioso sull'intero sistema produttivo e lo stesso sul sistema di approvvigionamento energetico.

Non sono convinto nemmeno su quello che voterò al referendum, la ragione mi dice una cosa, il sentimento e l'emotività me ne dice un'altra.
 




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Messaggio Re: IPCC Ed Energie Rinnovabili

#5  snow96 Mer 08 Giu, 2011 14:19

marvel ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Non credo che sia semplice potenziare ulteriormente lo sfruttamento della legna senza far danno, né che sia pensabile di centuplicare in tempi e costi ragionevoli l'energia prodotta grazie a vento e sole.  

Senza poi far notare che non tutta l'energia prodotta dalla combustione della legna è da ritenersi una fonte rinnovabile, visto che in molte realtà, come ad esempio ad Haiti, il 60% del fabbisogno energetico del paese è ottenuto dalla combustione della legna, ma riducendo del 98% la superficie delle foreste haitiane.  


Sante parole! Tutte le energie rinnovabili che iniziano per "bio" sono rinnovabili solo a determinate condizioni. In particolare per legna, biomasse, biodiesel è indispensabile che il ciclo di consumo abbia una durata pari o inferiore al ciclo di reintegro. Questo per due motivi. Uno, palese, è che solo sotto questa condizione il bilancio forestale/vegetale resta immutato (tanto brucio, tanto rinasce). Il secondo è un po' meno evidente e implica il fatto che i gas prodotti dalla combustione delle biomasse siano riassorbiti dalle nuove biomasse in fase di sviluppo (brucio una pianta di colza a Perugia e la CO2 prodotta viene assorbita dalla pianta di colza di Treviso che sta crescendo).

Per cui, a mio avviso (e non solo), la strada è percorribile solo in zone con ampia disponibilità di territorio (vedi il Brasile con il biodiesel) e solo per biomasse con tempi di reintegro brevi (ciclo annuale o inferiore, come colza, canna da zucchero, mais, canapa).

Non ho tempo di cercare studi dettagliati a riguardo, ma temo che se si brucia una quercia, di rinnovabile ci sia molto poco (per non dire niente).
 
 




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