#1 burjan Sab 25 Giu, 2005 23:15
Se ne è parlato a pranzo... l'inverno del 1708-09!!!
Quindi vi posto un articolo molto bello uscito su Meteogiornale.
Domani spero di poterlo integrare con altre informazioni, non solo a sfondo meteorologico.
Quello fu davvero un periodo tremendo, per la nostra Europa...
http://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=9267
____________ Il dono della previsione è far comprendere quanto sia perfettamente inutile dare una risposta alle domande sbagliate (Ursula Le Guin)
Ultima modifica di burjan il Mar 05 Lug, 2005 22:28, modificato 1 volta in totale
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#2 burjan Dom 26 Giu, 2005 11:28
Altre notizie sull'inverno del 1709, che provocò grandi sofferenze, soprattutto in Francia, dove si sovrappose agli effetti della Guerra di Successione Spagnola. A Parigi si raggiunsero i -23°C, a Londra i -21°C.
Lucca: "Provvedimenti insoliti si presero nell'anno 1709, quando per il freddo eccessivo che aveva ruinato gli ulivi, si temette che dovessero susseguitare anni di totale mancamento de' frutti. "
Como: "In quest’anno fu un orrido gelo che disseccò moltissime piante, in ispecialità viti, ulivi e noci."
Torino: "Nel gennaio 1709 fece così freddo (circa -20°C) che il Po gelò completamente a San Mauro e lo si poteva attraversare sui carri: non avvenne mai più in seguito"
Val di Fassa: "Freddo intenso. (I faggi alla Pausa e Olmi si spaccano in piedi in senso longitudinale)."
Abruzzo: "…” Il verno del 1709 fu tanto rigido che le acque delle sponde adriatiche abruzzesi, e tutti i nostri fiumi, e lo stesso lago Fucino, agghiadarono in modo, e tanto profondo fu il ghiaccio, che la maggior parte de’ pesci o morti o intermentiti ne rimasero”…
In francese, sito bellissimo:
http://www.saosnois.com/Catastrophe...de_lan_1709.htm
E infine in Umbria, dove le notizie di cui dispongo per ora si riferiscono solo alla mia città:
5 gennaio: abbondante nevicata. Successivamente, la diminuzione della temperatura è talmente forte, che il Topino gela!! Dalla nostra esperienza diretta, si può quindi stimare che la temperatura sia scesa a livelli prossimi ai 20° sotto zero… il fiume di Foligno non ci risulta abbia mai gelato in questo secolo, neanche nel 1929. L’abbondanza della precipitazione ed il fatto che la successiva diminuzione della temperatura sia stata avvertita come molto rilevante fa pensare ad una perturbazione atlantica, con caratteristiche di fronte caldo, venutasi a sovrapporre ad una preesistente situazione anticiclonica fredda e stabile, subito ripristinatasi.
Brrrrr....
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#3 andrea75 Mar 28 Giu, 2005 08:56
Davvero interessante. Vengono i brividi solo a pensarci! Mi domando solo cosa avrebbero tirato fuori i media oggi con un evento simile...
Ora vi domando, a voi che avete sicuramente più mezzi di me per dirlo: quante possibilità ci sono che un evento simile possa verificarsi ai giorni nostri? E soprattutto, quali motivazioni ci sono per affermarlo, sia che sia un sì o un no?
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#4 burjan Mar 28 Giu, 2005 09:48
Per una volta devo essere totalmente d'accordo con Marvel. Per avere il 1708/09 è necessario che si ripeta una riduzione dell'attività solare analoga a quella che si verificò allora (minimo di Maunder). Direi che oggi le probabilità che una disgrazia simile possa ripetersi sono molto scarse. Per fortuna.
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#5 marvel Mar 28 Giu, 2005 11:51
burjan ha scritto: Per una volta devo essere totalmente d'accordo con Marvel. Per avere il 1708/09 è necessario che si ripeta una riduzione dell'attività solare analoga a quella che si verificò allora (minimo di Maunder). Direi che oggi le probabilità che una disgrazia simile possa ripetersi sono molto scarse. Per fortuna.
Béh, diciamo che le probabilitá non sono certo molte, ma che ci sono alcuni fatti prossimi venturi da tener presenti...vedremo
http://www.umbriameteo.com/editoriale.php?id=47
Testo
EDITORIALE 26/09/2004 | ARCHIVIO EDITORIALI
IL SOLE CI PORTERà VERSO UN NUOVO RAFFREDDAMENTO?
Le analisi fatte sulla variazione dell’attività solare degli untimi millenni nel Schroeter Institute for Research in Cycles of Solar Activity di Waldmuenchen, in Germania, indicano l’approssimarsi di un lungo periodo di clima freddo con la fase più fredda intorno al 2030, contrariamente alle speculazioni dell’IPCC sul riscaldamento globale causato dall’uomo, che potrebbe raggiungere nei prossimi anni fino a 5.8°C in più. E’ stato dimostrato che questo minimo, nel ciclo di 80-90 anni della radiazione solare, legato all’oscillazione (ciclo di 83 anni,166 anni da picco a picco) del centro di massa del Sole nel “centro” del sistema solare, coincide con i periodi di clima freddo della Terra. Dato che ormai si conosce bene il fenomeno, è relativamente semplice calcolare che il prossimo minimo, detto di Gleissberg, intorno al 2030, ed il successivo intorno al 2200, daranno origine ad un tipo di minimo simile a quello di Maunder (avutosi, appunto, durante la piccola era glaciale) accompagnato, probabilmente, da un regime climatico freddo. Questa previsione, dice il Dr. Theodor Landscheidt, basata sui moti ciclici orbitali del Sole, ha già dato buoni risultati sulla previsione degli ultimi 3 El Niño, anni prima che si presentassero, e su molti altri fenomeni rilevanti. Contrariamente, le ipotesi sfornate dai modelli dell’IPCC, frutto di ricerche sull’effetto serra di origine antropica, hanno fallito su quasi tutti i fronti. Il giudizio dell’IPCC secondo cui il fattore solare possa essere considerato trascurabile è basato sulle osservazioni satellitari, iniziate nel 1978, che mostrano come la radiazione solare totale, sarebbe variata solo dello 0,1% durante il ciclo undecennale del Sole. Questa argomentazione, però, non tiene conto dell’attività eruttiva del Sole che influenza pesantemente l’intensità del vento solare, e che il vento solare produce effetti più forti della totale radiazione solare. Il flusso magnetico totale che lascia il sole, trasportato dal vento solare, è aumentato di un fattore 2.3 dal 1901, mentre le temperature della Terra sono aumentate di 0,6°C. L’energia del flusso solare è trasferita nell’ambiente prossimo alla Terra da “connessioni” magnetiche e direttamente nell’atmosfera come particelle cariche. I solar flare, gli eventi più esplosivi nel sistema solare, rilasciano un'energia enorme, e sono in grado di aumentare la radiazione ultravioletta del Sole di un 16%. L’ozono stratosferico assorbe questo eccesso di energia, causando riscaldamenti locali e disturbi di circolazione. Il modello di circolazione generale sviluppato da Haigh (1996), Shindell (1999), e Balachandran (1999) conferma che i cambiamenti di circolazione, indotti inizialmente nella stratosfera, possono penetrare nella troposfera ed influenzare la temperature e la pressione atmosferica. Quindi vari fenomeni atmosferici, come le tempeste, sarebbero l’ovvia conseguenza del surplus energetico presente nell’atmosfera, provvedendo così a dissiparlo o ridistribuirlo. Insomma, tutto considerato la sola oscillazione del il Sole intorno al centro di massa del sistema solare, potrebbe spiegare, “da sola”, tutte le variazioni termiche e climatiche in atto sulla Terra nell’ultimo secolo (se non, addirittura, nei millenni trascorsi), senza scomodare, più di tanto, le attività umane (compreso l’aumento di CO2 atmosferica) che comunque potrebbe introdurre una nuova importante variabile nel sistema. Secondo il ciclo di Gleissberg, la PDO (Pacific Decadal Oscillation) mostrerà valori negativi intorno, al massimo, al 2016, e La Niña sarà più frequente e forte di El Niño intorno al 2018. Secondo tale ciclo, quindi, non bisognerà aspettare fino al 2030 per vedere se la previsione del minimo di Gleissberg è corretta. Un trend di diminuzione della radiazione solare (già in atto) e delle temperature globali dovrebbe iniziare a manifestarsi molto prima che venga raggiunto il minimo stesso.
Massimiliano Santini
Ultima modifica di marvel il Ven 29 Feb, 2008 15:27, modificato 1 volta in totale
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#6 burjan Mar 28 Giu, 2005 12:14
Confesso spudoratamente che questo tuo splendido articolo mi era sfuggito.
Enormemente interessante.
Domanda e dubbio atroce: che succederebbe se, in contemporanea, l'effetto serra fermasse la Corrente del Golfo e la radiazione solare raggiungesse il minimo previsto nel grafico?
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#7 zerogradi Mar 05 Lug, 2005 17:46
burjan ha scritto: Domanda e dubbio atroce: che succederebbe se, in contemporanea, l'effetto serra fermasse la Corrente del Golfo e la radiazione solare raggiungesse il minimo previsto nel grafico? 
Beh, verremmo ad avere all'incirca il clima che ha oggi la Norvegia.....
Addio albicocche e pomodori Luisì...andremo avanti muschi e licheni...
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#8 burjan Mar 05 Lug, 2005 21:45
Magari, temo che ci toccherebbe quello del Kazakhstan.
Altre notizie sull'inverno del 1708/1709, tratte da B.Fagan, "La rivoluzione del clima".
"L'inverno del 1708-09 fu eccezionalmente freddo su gran parte dell'Europa occidentale, ad eccezione dell'Irlanda e della Scozia. Ma anche qui il freddo provocò grossi disastri nei raccolti. Più ad est si percorreva a piedi sul ghiaccio il tratto fra la Danimarca e la Svezia, mentre la navigazione restava nuovamente bloccata nel sud del Mare del Nord. La neve cadde abbondantissima in Inghilterra e rimase a terra per settimane. La siccità e le gelate uccisero in Francia migliaia di alberi. La Provenza perse i suoi aranci e tutti i vigneti della Francia settentrionale furono abbandonati fino al XX secolo a causa del freddo. "
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#9 marvel Gio 19 Feb, 2009 15:28
Certo che questa discussione con il relativo articolo del settembre 2004 sono quanto mai all'ordine del giorno!
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#13 pablo Gio 19 Feb, 2009 19:59
collegandolo al ruolo del sole sul clima e visto anche il minimo solare che stiamo vivendo riporto la notizia che
c'è stato un errore di misurazione dei ghiacci artici, potremmo, dico potremmo avere invertito la tendenza ....si tratterebbe di un errore di ben mezzo milione di km quadrati!...vediamo nei prossimi giorni se è confermato ( sarebbe proprio una bella notizia):
http://nsidc.org/arcticseaicenews/
dovremmo essere ancora nettamente sottomedia ma con questo errore molto meglio del 2004,05,06,07,08 .... e l'antartico è in ottima salute , ma questo si sapeva.
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#14 marco Ven 20 Feb, 2009 00:10
Concordo che il sole è il motore principale del clima al quale però vanno aggiunte altre variabili come l'attività vulcanica o endogena in genere della terra. I gas che compongono l'atmosfera derivano dall'interno del pianeta e non conosciamo bene ne la loro evoluzione storica (centinaia/migliaia di anni) ne geologica (milioni di anni). Le eruzioni vulcaniche immettono nell'atmosfera ingenti quantitatà di gas e ceneri che influenzano la quantità di radiazione solare che raggiuge la superficie terrestre. A proposito di emissioni di gas endogeni, ricordo che l'Italia è uno dei paesi dove abbiamo le maggiori emissioni di CO2 endogena con circa 12.000 t/giorni.
Il freddo inverno del 1709 costituisce certamente un record, ma credo che l'influenza maggiore sulla nostra civiltà occidentale da parte del clima sia avvenuta circa 100 anni dopo, nel 1816. Quell'anno, ricordato come "anno senza estate", tutto il periodo estivo fu caratterizzato da piogge e freddo sia in Europa che nel nord America. Gran parte dei raccolti e delle colture andaro perse provocando morti, carestie e importanti migrazioni di popoli. Sembra che la scarsità di foraggio per i cavalli ispiro l'invenzione della bicicletta come mezzo di trasporto e che addirittura la famosa corsa verso West nel nord america avvenne a causa delle rigide condizioni meteo nella parte orientale.
Tutto questa sembra essere in relazione con l'eruzione del vulcano Tambora in Indonesia avvenuta nell'aprile 1815 che immise nell'atmosfera qualcosa come 180 milioni di kmc di roccia e gas. Per chi si ricorda, nel 1991 avvenne qualcosa di simile con il vulcano Pinatubo che immise nell'atmosfera solo 10 kmc di materiali.
L'attività endogena propria della Terra interferisce certamente con i cicli solari facendo del clima sulla terra uno degli elementi che contribuiscono all'evoluzione delle specie viventi.
Ricordo una frase di Will Durant che sintetizza un po' quanto ho cercato di dire : "Civilization exists by geologic consent, subject to change without notice. Civilization is an interval between ice ages"
Ciao
Marco
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#15 pablo Ven 20 Feb, 2009 12:37
collegandolo al ruolo del sole sul clima e visto anche il minimo solare che stiamo vivendo riporto la notizia che
c'è stato un errore di misurazione dei ghiacci artici, potremmo, dico potremmo avere invertito la tendenza ....si tratterebbe di un errore di ben mezzo milione di km quadrati!...vediamo nei prossimi giorni se è confermato ( sarebbe proprio una bella notizia):
http://nsidc.org/arcticseaicenews/
dovremmo essere ancora nettamente sottomedia ma con questo errore molto meglio del 2004,05,06,07,08 .... e l'antartico è in ottima salute , ma questo si sapeva.
la media trentennale alla fine di gennaio per l'artico è di 14,8 ml di km quadrati ....(senza includere il probabile errore di misurazione in corso) a fine gennaio siamo a 14,1 ml di km quadrati...se l'errore è confermato credo che l'artico stia effettuando un recupero prodigioso.
Certo per lo spessore la concentrazione il discorso sarà molto diverso ma considerando che ( udito con le mie orecchie) c' erano noti scienziati che prefiguravano il completo scioglimento durante l'estate entro 5-6 anni c'è da essere felici e contenti.
Un pochino più umiltà da parte della scienza nell'ammettere che ancora non sappiamo una mazza del funzionamento climatico del pianeta a volte non sarebbe male .
Nel bisogno di ridurre le emissioni siamo tutti concordi ma da qui all'affermare che l'uomo sia il principale motore del clima sulla terra ci passa un oceano ( anzi un mare ancora ghiacciato per fortuna)
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