Effettivamente, come giustamente osservato da prometeo, i satelliti meteorologici solitamente consentono una previsione sul breve più che sul lungo periodo.
Ma noi siamo abituati a ragionare con i satelliti geostazionari che, orbitando a 36.000 km dalla Terra, pur avendo sensori ottici e ad ir sofisticati e sensibili, forniscono misurazioni di parametri quali la temperatura e l'umidità ai vari livelli atmosferici, comunque piuttosto approssimative e spazialmente non proprio puntuali.
Ed è proprio per ovviare a questi limiti che la scienza della meteorologia e del clima sta muovendosi nella direzione di misurazioni più precise che siano anche in grado di verificare e migliorare quelle effettuate da orbita geostazionaria.
Infatti, se ci pensate, anche migliorando notevolmente gli algoritmi dei modelli matematici deterministici, l'anello debole della catena resta l'acquisizione dei dati ai vari livelli che, se grossolana (quale quella attuale), può comportare conseguenze disastrose quando, dati in input ai calcolatori, vengono elaborati accumulando ed amplificando gli errori man mano che si allunga il termine cui intende riferirsi con la previsione.
Un satellite polare, invece, "volando" a quote relativamente basse, riesce ad essere estremamente preciso, con una risoluzione tale da poter distinguere differenze di temperatura e di vapore presente in aria, notevolmente migliori, eliminando approssimazioni esagerate e rendendo finalmente giustizia ai modelli con griglia "stretta".
Il limite di questa tecnica di rilevamento resta, comunque, quello dell'orbita polare a "soli" 824 km di quota che, come immaginerete, si tramuta in una velocità orbitale elevata e una successione di orbite con passaggio periodico sulla stessa area, ma con lunghe pause tra una rilevazione e l'altra per effetto del moto rotatorio terrestre (molto di più dei pochi minuti dei geostazionari che, come dice la stessa parola, restano costantemente sopra la stessa porzione del globo terrestre, avendo la velocità orbitale identica a quella di rotazione della terra).
Ed infatti il futuro (a partire dal 2017) di questo sistema di rilevamento vedrà la realizzazione di una costellazione di satelliti meteorologici polari che orbiteranno contemporaneamente per riuscire a coprire, con continuità, tutte le aree del globo terrestre, più o meno come fa la rete satellitare GPS.
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