#1 marvel Gio 24 Set, 2009 19:19
Prendo ispirazione da un Articolo dell'amico Guido Guidi su Climatemonitor.
Ebbene si, tra le polemiche e i catastrofismi di ogni sorta, i dati sono chiari:
le calotte glaciali, contro ogni previsione (se "previsioni" ancora vogliamo chiamarle), stanno riconquistando terreno... o dovrei dire "acqua".
Infatti la stagione estiva in chiusura ha segnato, per il secondo anno consecutivo, una forte controtendenza della banchisa Artica che continua a rafforzarsi e a recuperare pur restando ancora distante dalle medie di medio periodo ('79-2000).
Come fa notare Guido, un comunicato dell'NSIDC (National Snow and Ice Data Center), organo da cui siamo abituati sentire proclami più catastrofici che allarmistici (sbaglio o l'artico ad Agosto doveva essere scomparso???) ci dice che "la circolazione atmosferica ha aiutato a prevenire uno scioglimento ancora maggiore" della banchisa artica, mentre dovrebbero semplicemente sapere che i pattern atmosferici ed oceanici non aiutano, bensì regolano la quantità di ghiaccio presente.
Insomma, se l'aumento delle temperature scioglie il ghiaccio è perchè il pianeta si scalda e non per una particolare circolazione atmosferica (fenomeno osservato negli scorsi anni), se il ghiaccio si estende, invece, è per merito di una circolazione atmosferica "singolarmente" propizia e non delle temperature che sono scese!
In Antartide, invece, continua il trend di forte crescita, i dati sono tanto chiari quanto semplici da calcolare anche da satellite e deludono tutti quelli che negli anni scorsi parlavano di effetto di crescita dello spessore, dovuto all'aumento delle temperature (maggior contributo alle precipitazioni)... mentre continuavano a snocciolare km2 persi per il distacco e lo scioglimento di grandi iceberg o porzioni di banchisa estese quanto interi stati (episodi sempre accaduti... magari anche quando non avevamo i satelliti per osservarli).
Infatti ora resta assai difficile giustificare la crescita dell'estensione glaciale che, in solo 1 anno ha conquistato una porzione tanto estesa di oceano da rappresentare l'equivalente di metà della superficie che manca all'Artico per raggiungere la media di riferimento. Insomma, se l'Artide continuasse a questi ritmi ci sarebbe da preoccuparsi...!
Prima non era sufficiente che in Antartide i ghiacci crescessero di spessore, mentre l'estensione era in leggera (oserei dire "ciclica") anomalia negativa, si diceva che la situazione della banchisa era irrecuperabile.
Ora che tutto va nella direzione giusta si dice che la cosa è temporanea... anche perchè nessun modello era stato in grado di prevederla.
Sarà forse il caso di rivedere qualche modello???
Output dei modelli di previsione per settembre 2009 a confronto con i dati.
Saluti.
Marvel
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#2 snow96 Gio 24 Set, 2009 20:20
Quelli che hanno detto che ad Agosto l'artico sarebbe scomparso hanno commesso un reato, si chiama procurato allarme.
Io penso che prima o poi si dovrebbe passare dalle critiche alle denunce, molto semplicemente.
Vi ricordate quelli che pronosticarono la pandemia di SARS per dicembre di non so quale anno? Beh, a novembre non c'erano più casi in giro. Dovrebbero parlarne in tribunale, poche chiacchiere.
E vediamo come evolve la pandemia di suina, va.... vogliamo scommettere?
Chiuso l'OT, grazie per l'articolo, molto interessante!
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#3 il fosso Gio 24 Set, 2009 20:33
Bravo Marvel
Quello che più sconcertate è che l'anno scorso e due anni fà di questi periodi
si annunciava in lungo e in largo dell'inarrestabile scioglimento della banchisa
con annessa fantomatica apertura del famoso passaggio a NW,
TV, radio e giornali divulgarno al notizia a ripetizione, ci mancavano solo i "strilloni"
col giornale in mano, il tutto per diffondere solo falsita e allarmismi.
E quest'anno che il trend di crescita è evidente, non sè sentita volare una mosca.
Se questa non è disinfomazione io sono Diego Armando Maradona!
C'è da riflettere, la faziosita che circola nei media è allarmante... e
purtroppo non solo in questi ambiti
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#4 Poranese457 Gio 24 Set, 2009 21:06
Sulla disinformazione quando si parla di surriscaldamento globale vi sarebbero da fare 10000 processi, non uno solo!!
Il problema vero anche di questi studi è che se poi ve ne è uno che da risultati sballati, si vanificano anche tutti gli altri con un semplice "e ma tanto non c'azzeccano mai". Invece magari dietro a quegli studi ci sono mesi e mesi di lavoro, ne sono tratte poi conclusioni errate specialmente vista l'estrema difficoltà dell'ambito cui stiamo parlando.
Ecco: si rischia di fare di tutta l'erba un fascio, concentrandosi sempre poi sugli studi più catastrofisti (fannno più notizia, è scontato) e parlando con eccessivo buonismo, quasi con commiserazione, per quei pochi studi che invece il mondo lo vedono meno nero.
Grazie dell'articolo Massy, questo è un argomento che mi interessa moltissimo, se hai altra roba da pubblicare (magari anche col copia/incolla) ti prego fortemente di farlo!!
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#6 Meteotornazzano Ven 25 Set, 2009 07:39
......
per ora raggiunto il 2005

Non siamo messi così male come riportavano vari giornali o telegiornali...
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#8 Icestorm Ven 25 Set, 2009 10:16
Ora disinformazione a parte..che io sappia il passaggio a nord ovest è stato aperto fino a pochi giorni fa, quando si è richiuso. Non mi ricordo dove l'ho letto..
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#9 marvel Ven 25 Set, 2009 10:48
Ora disinformazione a parte..che io sappia il passaggio a nord ovest è stato aperto fino a pochi giorni fa, quando si è richiuso. Non mi ricordo dove l'ho letto..
Si, ma per apertura del passaggio a NW si intende la possibilità di attraversarlo in tutte le stagioni e non con i rompighiaccio. A tutt'oggi il passaggio è percorribile solo d'estate, non sempre, e solo con dei rompighiaccio.
Entro il mese di ottobre, anche nel 2007, i ghiacci si richiudono e nessuno osa avventurarsi con le navi lassù, troppo rischioso.
In proposito leggete il bellissimo "articolo" di Paolo Rumiz sull'Artico:
Viaggio nel Polo che si scioglie - Paolo Rumiz
...quest'anno il suo racconto sarebbe già meno catastrofico...
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#11 Pigimeteo Ven 25 Set, 2009 16:10
Gran parte della responsabilità di questa continua disinformazione, oltre che della "politica", è soprattutto dei media. Io non so se alcuni ci siano o ci facciano, comunque i messaggi che si dipartono dalla carta stampata e dalla televisione sono quasi sempre semplicistici e, quindi, distorti. Non so se questo nasca dalla convinzione che gli utenti dei media sono degli ignoranti, per cui sia necessario rendere il più semplici possibile le teorie e il linguaggio, a costo di far uscire un messaggio fuoriviante. In ogni caso, provate a trovare un quotidiano, un mensile, un periodico di grande diffusione che contenga articoli scritti in una lingua corretta e scientificamente ineccepibile (il che non vuol dire difficile) e che non divulghi argomenti scorretti o teorie non comprovate dalla scienza. Sinceramente è raro. alcuni errori fanno ridere. Altri fanno rabbia: ma perché del clima deve parlare chiunque, senza avere in testa nemmeno l'idea lontana di quanto sia complessa la questione dei cambiamenti climatici?
Se, poi, si arriva alla malafede, allora lo si fa solo perché il clima è diventata una questione politica, ma non in senso lato: in Italia, specialmente, ma non solo, il clima è diventato un cavallo di battaglia di certi movimenti politici, quando, invece, dovrebbe essere un affare di tutti. Se, quindi, agli errori, aggiungiamo le storture della politica, chi potrà salvarci dalla cattiva informazione sul global warming?
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#12 il fosso Ven 25 Set, 2009 16:23
Gran parte della responsabilità di questa continua disinformazione, oltre che della "politica", è soprattutto dei media. Io non so se alcuni ci siano o ci facciano, comunque i messaggi che si dipartono dalla carta stampata e dalla televisione sono quasi sempre semplicistici e, quindi, distorti. Non so se questo nasca dalla convinzione che gli utenti dei media sono degli ignoranti, per cui sia necessario rendere il più semplici possibile le teorie e il linguaggio, a costo di far uscire un messaggio fuoriviante. In ogni caso, provate a trovare un quotidiano, un mensile, un periodico di grande diffusione che contenga articoli scritti in una lingua corretta e scientificamente ineccepibile (il che non vuol dire difficile) e che non divulghi argomenti scorretti o teorie non comprovate dalla scienza. Sinceramente è raro. alcuni errori fanno ridere. Altri fanno rabbia: ma perché del clima deve parlare chiunque, senza avere in testa nemmeno l'idea lontana di quanto sia complessa la questione dei cambiamenti climatici?
Se, poi, si arriva alla malafede, allora lo si fa solo perché il clima è diventata una questione politica, ma non in senso lato: in Italia, specialmente, ma non solo, il clima è diventato un cavallo di battaglia di certi movimenti politici, quando, invece, dovrebbe essere un affare di tutti. Se, quindi, agli errori, aggiungiamo le storture della politica, chi potrà salvarci dalla cattiva informazione sul global warming?

Grande Pigi,
quoto tutto e ribadisco ce ciò non riguarda solo la divulgazione sul clima, anzi...
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#13 marvel Ven 25 Set, 2009 17:04
Gran parte della responsabilità di questa continua disinformazione, oltre che della "politica", è soprattutto dei media. Io non so se alcuni ci siano o ci facciano, comunque i messaggi che si dipartono dalla carta stampata e dalla televisione sono quasi sempre semplicistici e, quindi, distorti. Non so se questo nasca dalla convinzione che gli utenti dei media sono degli ignoranti, per cui sia necessario rendere il più semplici possibile le teorie e il linguaggio, a costo di far uscire un messaggio fuoriviante. In ogni caso, provate a trovare un quotidiano, un mensile, un periodico di grande diffusione che contenga articoli scritti in una lingua corretta e scientificamente ineccepibile (il che non vuol dire difficile) e che non divulghi argomenti scorretti o teorie non comprovate dalla scienza. Sinceramente è raro. alcuni errori fanno ridere. Altri fanno rabbia: ma perché del clima deve parlare chiunque, senza avere in testa nemmeno l'idea lontana di quanto sia complessa la questione dei cambiamenti climatici?
Se, poi, si arriva alla malafede, allora lo si fa solo perché il clima è diventata una questione politica, ma non in senso lato: in Italia, specialmente, ma non solo, il clima è diventato un cavallo di battaglia di certi movimenti politici, quando, invece, dovrebbe essere un affare di tutti. Se, quindi, agli errori, aggiungiamo le storture della politica, chi potrà salvarci dalla cattiva informazione sul global warming?

Guarda Pierluigi,
i mass media hanno una grossa fetta di responsabilità, direi che l'input l'ha dato e continua a darlo la Politica, a cui i giornalisti danno seguito, ma dietro ai politici c'è l'economia, le aziende multinazionali interessate al grande mercato che fa riferimento alla ecologia e quindi al cambiamento climatico!
Poi i giornalisti, spesso per ignoranza ma ancor più per superficialità ed incapacità, parlano di clima come se parlassero di gossip. Ormai gran parte del giornalismo è solo "urlato", la notizia non viene approfondita, anzi, il più delle volte la si distorce per attirare ancora di più l'attenzione.
Poi ora sono talmente convinti della catastrofe imminente che si sentono quasi giustificati a calcare la mano, e che nel sensibilizzare la collettività su certi temi si fa comunque e sempre del bene!
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#14 Pigimeteo Ven 25 Set, 2009 19:19
Be', non a caso l'Italia era l'unico paese al mondo in cui l'informazione era lottizzata: un po' di menzogne a te, un po' a te e un po' a te. Poi, non è che da tre verità mistificate uscisse fuori la Verità. Questo sono d'accordo. Oggi, poi, che la lottizzazione è in via di superamento, rimangono i giornalisti lottizzati che si spargono qua e là per le reti, a seconda dell'indirizzo. Quando vince le elezioni uno, tutti da una parte; quando le perde, via dall'altra. Qui siamo d'accordo.
Io, in aggiunta, mi riferisco alle castronerie colossali che tutti i giorni si scrivono sui giornali e si dicono nei telegiornali. "Lo sciogliemento dell'Artico provoca l'acqua alta a Venezia", "Quest'anno maree più alte a causa dello sciogliemnto dell'Artico", "Uragano a largo di Genova: volano ombrelloni" "Un tornado marino fa volare un pedalò". E via dicendo. E la notizia climatica ridotta al rango di curiosità spicciola, di battuta scherzosa. Qui, tra l'altro, si vede la grande cultura dei giornalisti - ahimé, mi ci metto anch'io, che sono all'albo! - l'unica categoria che non necessita di titoli di studio... Del resto, perché mai la meteorologia che è una scienza (quasi) esatta non dovrebbe essere trattata alla stregua di altre notizie di tipo scientifico che, invece, vengono delegate ai giornalisti, giustamente, più competenti in materia? Mica io voglio vedere scritto sui giornali quello che sento dire alla fermata dell'autobus? E dove la mettiamo la responsabilità dell'informazione?
Al Gore, quando realizzò il suo suggestivo documentario (molto discutibile, ma molto di successo), ebbe però l'onestà di impostare la questione come un testo di tipo argomentativo, che sostiene apertamente una tesi con argomentazioni di parte. Ma l'informazione è tutt'altro: deve informare, non convincerci di una tesi. Esattamente quello che fanno i giornalisti italiani...
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#15 Pigimeteo Ven 25 Set, 2009 19:24
Caro MArvel,
torniamo alla bella notizia. Secondo te, quante probabilità ci sono che il fenomeno sia in qualche modo connesso con la bassa attività solare di questi mesi? Certo, l'inerzia termica terrestre (specie oceanica) vorrebbe che fra la curva che descrive l'attività solare e quella che, invece, indica l'andamento dell'estensione dei ghiacci polari ci fosse uno sfasamento di almeno due-tre anni, però...
Che ne dici?
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