Al momento vengono confermate le prospettive di una retrogressione artico-siberiana che, innescata dallenergica spinta dell'anticiclone polare di origine stratosferica, scorrerebbe a latitudini nordiche per raggiungere l'Europa verso la metà della prossima settimana.
Attualmente l'impianto barico previsto, confermato anche dagli ultimi run modellistici, fa presagire una discesa meridiana dalla scandinavia verso il Mediterraneo che potrebbe raggiungere anche la nostra capitale .
Ancora una volta viene confermata la scarsa capacità dei
GM ad interpretare i movimenti stratosferici e di riflesso le conseguenze troposferiche. Infatti, nonostante fosse in atto già da diverso tempo un forte disturbo stratosferico capace di rimbalzare in troposfera immediatamente (quest'anno va così), i modelli hanno ripetutamente sposato l'ipotesi della zonalità a sfavore di un'antizonalità (inizialmente sottovalutata anche dalle carte stratosferiche).
Al momento l'isolamento del
VP canadese appare molto probabile (80%) con la possibile risalita azzorriana verso il polo che, pur non ricevendo una poderosa alimentazione subtropicale, verrebbe alimentata direttamente dal dinamico polare che sarebbe anche all'origine della scarsa propensione dello stesso vortice canadese a proseguire verso est (antizonalità).
Un'alto tassello da tenere sotto osservazione sarà l'eventuale cut-off del vortice nordeuropeo che, se avvenisse, realizzerebbe completamente la discesa del nucleo polare verso di noi (50%).