#1 zerogradi Mar 30 Giu, 2009 08:16
Menter Foschi non fa che ripetere di stare tranquilli...pare sappia dire solo quello...una nuova faglia si è attivata nel reatino. Gli esdperti pare siano assai preoccupati, anche in vista del G8, e per questo stanno installando numerosi sismografi nella zona interessate dalle numerose scosse delle ultime ore...più di 20!
http://www.apcom.net/newscronaca/20...e25_65009.shtml
Nonostante trapeli l'ottimismo (di facciata) ci si può attendere, secondo molti, una scossa maggiore.
Ricordo che la faglia è la stessa che nel 1703 distrusse parzialmente l'Aquila, Rieti, Leonessa e Norcia, interessando sensibilmente anche Terni e Spoleto.
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#2 mondosasha Mar 30 Giu, 2009 08:23
Alcuni giorni fà posi il quesito sul topic del sisma dell'aquila.
Mi è stato risposto che era tutto normale
Da quello che dici non pare essere proprio così!!!
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#3 zerogradi Mar 30 Giu, 2009 08:31
Amici che collaborano con l'Istituto nazionale di geofisica hanno consigliato ad altri amici reatini di dormire in tenda.... io non ci capisco nulla, però tanto tranquilli non mi sembrano........
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#4 Poranese457 Mar 30 Giu, 2009 08:37
Sarebbe dunque una faglia "dormiente" attivata dal precedente sisma de l'Aquila???
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#5 zerogradi Mar 30 Giu, 2009 08:55
Sarebbe dunque una faglia "dormiente" attivata dal precedente sisma de l'Aquila???
Credo di si.
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#6 mondosasha Mar 30 Giu, 2009 09:10
Sarebbe dunque una faglia "dormiente" attivata dal precedente sisma de l'Aquila???
Credo di si. 
Dalle parole di Boschi sembrerebbe di no, secondo lui non sarebbe collegata....in pratica si sarebbe attivata anche senza il terremoto dell'aquila.
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#7 DragonIce Mar 30 Giu, 2009 12:05
è bello svegliarsi e avere subito buone notizie...
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#8 Icestorm Mar 30 Giu, 2009 12:28
Non parlerei affatto di attivazione di nuova faglia, ma più che altro scuotimento di un distretto sismico adiacente a quello aquilano, posto a proposito il dettaglio di ciò che successe nel 1703, le dinamiche come vedrete sono molto simili e per questo la storia può darci un seppur minimo aiuto nel capire tali fenomeni e come sono correlati:
Il terremoto dell'Aquila del 1703 è stato un insieme di scosse verificatesi più volte durante l'anno 1703.
Un primo segnale era stato dato il 14 ottobre 1702. Ma, essendo trascorsi alcuni mesi da quell'episodio, la scossa del 14 gennaio 1703, giunse pressoché inaspettata. [1] Il cronista Marcucci testimonia per iscritto la caduta del campanile in L'Aquila e della facciata di San Pietro di Sassa e la parziale distruzione della chiesa di San Quinziano.
Nello stesso giorno del 14 gennaio una scossa violentissima aveva quasi del tutto annientato Montereale, provocando 800 vittime (su un totale di circa un migliaio) e aveva molto danneggiato anche Cittareale, Leonessa, Posta, con una quarantina di morti tra Borbona, Amatrice ed Accumoli.
Il 15 gennaio fu organizzata una processione di penitenza.
Un successivo scuotimento il 16 gennaio, sempre sul calar della sera. I danni furono maggiori della scossa verificatisi due giorni prima. Il magistrato aquilano, nella sua relazione al vicerè di Napoli, testimonia la caduta di due chiese, molte altre lesionate e le case rovinate. Come scrive Raffaele Colapietra [2], caddero torri campanarie a causa dei danni subiti due giorni prima: quello della chiesa di S. Maria di Roio e il robusto baluardo poligonale di S. Pietro di Coppito.
Il 2 febbraio del 1703, giorno della festività della Purificazione di Maria e del connesso rito della Candelora, un altro sisma si verificò a nord [3] della città di L'Aquila causando forti danni in tutta la regione e complessivamente più di 3000 decessi. La forte scossa sorprende i fedeli radunati nelle chiese poco prima di mezzogiorno; alcune centinaia erano i presenti in quel momento nella basilica di San Domenico in l'Aquila dove si concedeva una comunione generale. In pochi secondi le capriate del tetto cedono, seppellendo i numerosi presenti alla cerimonia di ringraziamento. La città dell'Aquila fu completamente distrutta. Solo nel giorno della Candelora i morti furono 2500; 600 nella sola chiesa San Domenico. I feriti in quella giornata furono 2000.
La scossa più violenta, circa alle 18.30 (?) del 2 febbraio, sorprese la comunità durante le celebrazioni della festa della Purificazione di Maria Sempre Vergine Nostra Signora, quando durante il crollo del tempio di San Domenico morirono ottocento persone.
Le chiese di San Bernardino (rimase in piedi solo il coro, la facciata e le mura laterali), San Filippo, la Cattedrale di San Massimo, San Francesco, Sant'Agostino e tutti i palazzi della città risultarono o rasi al suolo oppure pesantemente danneggiati. [4]
Alla scossa principale del 2 febbraio ne seguirono altre, per ben ventidue ore, durante le quali la terra esalava pessimi odori e l'acqua dei pozzi cresceva e gorgogliava a causa dei gas. [5]
Le varie scosse si irradiarono anche nelle località limitrofe facendo registrare circa 8000 vittime. Gli scuotimenti raggiunsero Norcia, portando rovine lungo il cammino alle località di Accumoli, Amatrice, Posta, Leonessa.
Sono d'accordo comunque a questo punto sul fatto che l'azione sismica si è fatta troppo insistente oltre che persistente, nel reatino interno.
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#9 prometeo Mar 30 Giu, 2009 14:57
Sicuramente una situazione da monitorare accuratamente senza cadere in facili allarmismi, l'emotività della gente di quelle zone ora è molto forte e anche un ipotesi andrebbe diffusa alla popolazione con un certo tatto.
Che dire? la sismicità dell'appennino centrale è nota, possiamo conviverci ed adattarsi, la storia ce lo insegna e ci insegna che faglie non si attivano ma al più possono avere dei periodi di quescenza e altri periodi in cui manifestano la loro energia con dei ritorni variabili anche dell'ordine dei 200/300 anni(vedi terremoto dell'aquila e colfiorito) detto questo sarebbe curioso sapere in che anni la faglia che interessa il reatino ha dato gli ultimi terremoti di un certo livello considerando che che il teremoto del 1915 che ha distrutto Avezzano e la Marsica ha causato notevoli sconquassamenti anche nella provincia laziale, la testimonianza è data dalla chiesa sfondata a terme di cotilia, chiesa che dal portone principale esce un corso d'acqua, ben visibile percorrendo la salaria.
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#10 massy Mar 30 Giu, 2009 18:47
Vi posto (sotto) alcune considerazioni (fonte:protezione civile emilia romagna) relative al terremoto di Colfiorito del 1997. Alcuni passaggi mi sembrano interessanti al fine di una analisi di quanto sta avvenendo con il sisma dell'Aquila e con l'attivazione di altre faglie.
Nell'arco di un anno, tra maggio 1997 e giugno 1998 si sono avuti almeno quattro eventi principali su diverse faglie, in una zona piuttosta ampia ... Massa Martana (13/05/97 - 4.5), Colfiorito (26/09/97 M 5.6 - 26/09/97 M 5.8), Sellano (12/10/97 M 5.1 - 14/10/97 M 5.4) e Gualdo Tadino (26/03/98 M 5.5 - 3/04/98 M 5.0).
* l'andamento delle scosse nella giornata del 26 settembre 1997 (con epicentro verso Colfiorito) ha significativamente limitato il numero delle vittime: infatti, a seguito della violenta scossa della notte, già con danni significativi ma con crolli molto limitati, le persone erano in spazi aperti (es. a Nocera Umbra le scuole erano chiuse) quando è sopraggiunta l'ancora più violenta scossa delle 11.40;
* le scosse delle due settimane successive hanno determinato problemi anche al lavoro dei tecnici impegnati nei sopralluoghi per le valutazioni di agibilità delle strutture, con significative caratterizzazioni di energia liberata per gli eventi del 3, del 7 e del 12 ottobre 1997;
* l'allora violenta scossa del 14 ottobre 1997 (con epicentro verso Sellano) ha evidenziato, usando le parole del Sottosegretario alla Protezione Civile Prof. Franco Barberi (apparse sul Corriere della Sera del 17 ottobre), che "..la crisi sismica.. ha attivato una <struttura sismogenetica>, cioè generatrice di terremoti, lunga circa 30 Km, da Nocera Umbra a Sellano-Preci. In particolare, si sono attivati vari segmenti di faglia, uno centrato su Colfiorito e poi, da domenica 12 ottobre, un secondo centrato su Sellano. Le grandi dimensioni della struttura attivata spiegano perché vi sono state una ventina di scosse con magnitudo superiore a 4,...";
* l’assenza di eventi con risentimenti significativi per i primi tre mesi circa del 1998 aveva fatto sperare nell’esaurimento della crisi sismica, che si è invece ripresentata con veemenza con il nuovo terremoto del 26 marzo 1998, con nuova zona epicentrale dislocata più a nord (tra Nocera Umbra e Gualdo Tadino). Si è subito evidenziata l’anomalia della nuova violenta scossa, risentita anche a notevoli distanze (fino in Slovenia) data la sua notevole profondità ipocentrale (oltre i 40 km) di gran lunga superiore a quelle ipotizzate (tra 2 ÷ 3 e 8 ÷ 9 km, comunque inferiori ai 10 km) per tutte le altre scosse, anche distruttive. Ciò fa anche ben comprendere come – pur a fronte di un alto valore di Ml = 5.5 (quindi pari a quello della scossa notturna del 26 settembre 1997) e nonostante la preesistenza di gravi e diffusi quadri lesionativi – si sia parlato di effetti epicentrali mediamente non superiori al VII grado MCS. Su questa stessa entità di effetti dovevano poi attestarsi le due ulteriori scosse (del 3 e 5 aprile 1998) nella settimana successiva: molto meno energetiche rispetto a quella del 26 marzo 1998, ma anche di nuovo molto più superficiali (h < 10 km);
* l'intensità MCS, associata alle singole scosse, è fornita dall'Istituto Nazionale di Geofisica (come sottolineato in un comunicato del 16 ottobre 1997 a firma del suo Presidente Prof. Enzo Boschi) "..su basi puramente empiriche... per dare in tempi brevissimi tutte le indicazioni utili alla Protezione Civile per dimensionare gli eventuali interventi di soccorso (ma è ovvio che solo con un'ispezione della zona colpita si può stabilire il reale grado di danneggiamento)..".
Infatti dal "Rilievo macrosismico degli effetti dei terremoti del settembre/ottobre 1997", condotto congiuntamente da operatori del GNDT, ING e SSN, che restituisce il quadro d'insieme delle intensità cumulative assegnate alle varie località (relative sia all’ "area di danneggiamento" che all’ "area di risentimento") emergono in genere altri valori di intensità, anche per località epicentrali, ad esempio per Sellano a cui in un primo momento era stata assegnata un’intensità I = VI-VII grado MCS (con aggiornamento al 7 ottobre), dopo la violenta scossa del 14 ottobre, è stata assegnata la nuova intensità I = VIII-IX grado MCS (con successivo aggiornamento del rilievo macrosismico al 20 ottobre).
Da un ulteriore aggiornamento del rilievo macrosismico, effettuato dopo le scosse di marzo e aprile 1998, emergono alcuni isolati aggravamenti dei danni solo in qualche frazione (Busche e S. Lorenzo) del comune di Gualdo Tadino.
Dubito che il terremoto "abruzzese" si sia esaurito qui e penso sia da SCELLERATI organizzare un evento come il G8 all'Aquila, con la terra che sembra essere ancora molto ballerina e visto che non si possono fare previsioni, chi può escludere un sltro evento significativo proprio in quei giorni?
Il terremoto di Colfiorito, ma anche quello del Friuli hanno avuto repliche importanti anche a distanza di tempo.
Vi posto anche alcune immagini del 1997, ho letto dei post in cui qualcuno non si ricordava dei crolli in riferimento al terremoto di Colfiorio, facendo paragoni con quello dell'Aquila ... per carità, i raffronti nelle tragedie non vanno mai fatti, le tragedie sono tragedie e basta, vanno però ricordate, affinchè un giorno si possano prevenire.
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#11 Icestorm Mar 30 Giu, 2009 20:04
Sono d'accordo Massy, per quanto riguarda i danni alle strutture però dobbiamo dire che solo nelle condizioni in cui versano attualmente possono verificarsi danni così evidenti e tragici, tutti i paesi in zone a sismicità elevata, andrebbero buttati giù e ritirati su di sana pianta con criterio...
Ma vai a sborsare tutto quel denaro ed a creare tutto quell'incomodo...ci penseranno i terremoti pian piano a far ricostruire le cose da zero con le loro distruzioni, i quali, ridistruggeranno poi tutto nuovamente, tutto ciò costruito con lo sputo e la sabbia.
Cioè non si può sentire che Massa Martana è stata distrutta da un terremoto con M=4.5, è davvero roba dell'altro mondo!
E nemmeno i 5.8 di Colfiorito che buttano giù le case, assolutamente no, per carità bella schicchera, ma non da un macello simile.
Il progresso va attuato se c'è, non bisogna aspettare la tragedia per attuarlo, e poi manco tanto.
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#12 burjan Mar 30 Giu, 2009 23:50
Purtroppo, il paragone con il sisma del 1703 veniva immediatamente spontaneo a chiunque avesse letto pubblicazioni in merito alla storia macrosismica dell'Italia centrale. E adesso, puntualmente, bisogna preoccuparsi. Un evento come quello dell'Aquila comporta inevitabilmente, nella sismologia appenninica, repliche e nuove attivazioni con sismi di intensità paragonabile al primo anche nei mesi successivi.
Personalmente sono assai preoccupato.
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#13 icchese Mer 01 Lug, 2009 11:28
Salve, non saprei, sono piuttosto perplesso e un pò scettico su questa nuova fonte di preoccupazione, vorrei documentarmi un po di più, ma ho poco tempo in questo momento.
Quello che so di sicuro però è che se ci sarà da preoccuparsi, che sia per la povera gente che ha già subito disgrazie e degli altri che potrebbero subirne. Il G8? E chi se ne frega...se dovesse capitare qualcosa, anzi se ci fosse una giustizia divina... Nell'era della comunicazione globale ci sono almeno altri 10 modi di incontrarsi senza andare in zone pericolose a rompere l'anima a gente che ha già dato, senza sprecare denaro pubblico, senza innescare pericolose manifestazioni di protesta.
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#14 prometeo Mer 01 Lug, 2009 13:23
Salve, non saprei, sono piuttosto perplesso e un pò scettico su questa nuova fonte di preoccupazione, vorrei documentarmi un po di più, ma ho poco tempo in questo momento.
Quello che so di sicuro però è che se ci sarà da preoccuparsi, che sia per la povera gente che ha già subito disgrazie e degli altri che potrebbero subirne. Il G8? E chi se ne frega...se dovesse capitare qualcosa, anzi se ci fosse una giustizia divina... Nell'era della comunicazione globale ci sono almeno altri 10 modi di incontrarsi senza andare in zone pericolose a rompere l'anima a gente che ha già dato, senza sprecare denaro pubblico, senza innescare pericolose manifestazioni di protesta. 
lo so, e hai ragione ma il dio immagine, il dio denaro , il dio opinnione pubblica nel mondo occidentale predomina, ora mi lascio andare ad una mia idea e sicuramente è tale e finisce qui, senza il volere innescare nessuna polemica; il G8 se il terremoto avveniva dopo le europee sicuramente sarebbe rimasto alla MAddalena  e non penso solo per motivi squisitamente logistici.
Ritornando OT, situazione da valutare ma non certo da procurare allarmismi
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#15 mondosasha Mer 01 Lug, 2009 14:23
il G8 se il terremoto avveniva dopo le europee sicuramente sarebbe rimasto alla MAddalena  e non penso solo per motivi squisitamente logistici.
Fare il G8 li significa dare un pò d'ossigeno all'economia di quei posti con un costo minore per lo stato, visto che già c'è molto personale per la sicurezza presente dal 6 aprile
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