Conti Pubblici: Moody'S, Rating Non E' Sotto Pressione
(ANSA) - BRUXELLES, 30 MAG - L'analista preferisce non sbilanciarsi sui contenuti del colloquio avuto con il presidente del Consiglio, rispondendo con un cortese 'no comment' a una domanda in proposito, ma spiega che il motivo per cui il rating non solo non è variato, ma non è neppure in fase di revisione, é che "le probabilità di default (fallimento, ndr) dell'Italia nelle ultime settimane non sono aumentate".
Esattamente una settimana fa, Eurostat ha rivisto al rialzo, oltre il 'tetto' del 3%, il rapporto deficit-pil dell'Italia sia per il 2004 che per il 2005, elevando nel contempo anche il dato relativo al rapporto debito-pil. Anche l'Istat, poco dopo, era intervenuta sui conti pubblici italiani alzando il deficit al 3,2% del prodotto interno lordo nel biennio 2003-2004. Nel primo trimestre del 2005, inoltre, l'Italia ha registrato una sensibile contrazione del pil (-0,5%), cadendo così in una recessione 'tecnica', essendo l'economia arretrata anche negli ultimi tre mesi dell'anno scorso.
"Questi dati, in realtà, non sono una vera novità", puntualizza l'analista di Moody's, poiché è risaputo che l'Italia cresce poco e ha problemi sul fronte dei conti pubblici. "Ma il trend, anche alla luce degli ultimi dati, è stabile, ossia non è peggiorato né migliorato", prosegue Bertin, rimarcando che l'Italia, anche se "attraversa un periodo di bassa crescita, resta comunque un paese molto ricco".
"Il rating, pertanto, non è sotto pressione", argomenta l'analista francese, aggiungendo che "l'aumento del debito (dovuto alle riclassificazioni di Eurostat, ndr) è molto contenuto e non è in grado di influenzarlo". Restano, tuttavia, problemi nel medio e lungo termine, ha concluso Bertin, spiegando che la strategia che punta sulla vendita di asset pubblici per finanziare il debito non è sostenibile troppo a lungo. (ANSA).

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