Lasciando da parte la depressione da rientro che mi assale di già, voglio spendere due parole su Cogne perché mi ha veramente colpito.
E' un paesino di montagna che ha saputo bilanciare bene il turismo con le tradizioni, conservando quindi quella genuinità che altrove, ahimè, si è un po' persa.
Si, c'è il negozietto tutto figo per i turisti, c'è l'apres-ski e la boutique di Prada o chi per lui, ma c'è anche il ferramenta, un bazaar dove vendono dalle calze ai quaderni a quadretti (la bottega di una volta) con la roba negli scatoloni e il falegname. E si trovano ancora le vecchie insegne di latta "Da Mario Calzature" e qualche edificio che mostra i segni del tempo. Non come in certi gioiellini dove tutto sembra stato costruito ieri! Insomma, un paese che campa di turismo, ma non succube del turismo.
Tra l'altro i Cognesi sono molto simpatici e alla mano e poi ... si mangia DIVINAMENTE! E senza spendere patrimoni. Anche qui, alta cucina, ma evitando il lusso fine a se stesso.
Cogne è il paradiso del fondo, ma ci sono anche tre impianti per la discesa che servono 5 piste sublimi: stamattina mi sono divertito come un matto, anche perché erano deserte! E comunque, per gli irriducibili, Pila è a 35 minuti di macchina.
Bellissime anche le passeggiate: causa maltempo il 6 abbiamo raggiunto Lillaz a piedi, attraverso il bosco e fino alle cascate. 3 h nella neve fresca e senza ciaspole: è come 10 ore normali!!!
Insomma, io vi straconsiglio Cogne, se cercate una montagna un po' diversa!

Presto metto le foto ...