[left]http://www.esa.int/images/ERS_Greenland_mapping_L.gif[/left][right]http://www.esa.int/images/Greenlandsummary_L.gif[/right]
In proposito vorrei specificare alcune cose:
É vero che la banchisa polare sta soffrendo in questi ultimi decenni, ed in particolare si sono registrate fusioni stagionali piuttosto importanti in questi ultimi anni. Ma come é noto la banchisa artica é formata da ghiaccio marino per una percentuale altissima... anche al polo nord, come al polo sud, le precipitazioni normalmente sono scarse. Questo fa si che mentre lo zoccolo duro della Banchisa Artica é formato da ghiaccio "fossile", cioé formato da neve compattata durante i secoli ed i milenni che galleggia sul mare ed ha spessore di decine di metri, il resto della banchisa é prettamente stagionale e si forma e si scioglie ciclicamente ogni anno. Quindi, come annate anche recenti dimostrano, non é strettamente importante l'estensione del ghiaccio di anno in anno, quanto l'altezza del manto nevoso e di ghiaccio accumulato sulle parti piú antiche (insieme a quello Groenlandese).
In stagioni favorevoli, anche se nei pur disastrosi anni '90, il ghiaccio é riuscito a formarsi a livelli simili a quelli dei freddi anni '70... recuperando il divario in una stagione sola.... tendenza mostrata anche in questo autunno da record per il ritmo di crescita della banchisa stessa (dopo una primavera-estate disastrose che hanno prodotto il record minimo assoluto di estensione in settembre) che ha praticamente giá fatto recuperare il deficit.



Quindi é dimostrato che in condizioni favorevoli il ghiaccio marino riesce a recuperare importanti gap in poco tempo, quello che preoccupa invece é lo stato del ghiaccio continentale che, se fuso, necessiterebbe di lunghi periodi per riformarsi (inoltre parteciperebbe attivamente all'innalzamento del livello dei mari).
Il permafrost rappresenta un altro problema, che ha dei riflessi anche su ecosistemi e sul rilascio di gas nell'atmosfera... ma, contrariamente a quanto detto da molti, anch'esso sarebbe in grado di recuperare velocemente in condizioni favorevoli.
Ma quali sono queste condizioni favorevoli?
Sono quelle di un irraggiamento solare differente da quello che negli ultimi 70 anni, ed in modo via via crescente, ha bombardato la Terra (mai cosí elevato da almeno 1000 anni).

Altra condizione favorevole sarebbe quella creata da correnti artiche meno movimentate di quelle attuali. Correnti che, legate alla circolazione atmosferica stessa, stanno sottoponendo la banchisa a degli stress crescenti in questi ultimi decenni...provocandone fratture e dispersioni che prima non si registravano...anche in zone con spessore "normale" (l'intera calotta artica, che galleggia sul mare e che ha pochi "punti fermi" di ancoraggio alla terra ferma, e che in estate molla completamente gli ormeggi, si muove continuamente sotto la spinta delle correnti marine e di quelle atmosferiche, compiendo delle rivoluzioni su se stessa della durata di pochi mesi ... e le osservazioni dimostrano che ultimamente ha accelerato ulteriormente).
Quindi si torna al solito punto, ovvero: che sia il cambiamento di circolazione atmosferica, magari legato a mutamenti dettati dall'aumentata radiazione solare, ad aver provocato questi importanti cambiamenti nelle dinamiche artiche?
Aumento di temperature stratosferiche e basso troposferiche, possono aver indotto cambiamenti nella circolazione, tali da provocare le attuali condizioni?
Il fenomeno del Global Warming potrebbe dipendere in parte considerevole, se non totale, ancora una volta dall'andamento dell'attivitá della nostra stella (con ripercussioni sulla circolazione atmosferica globale e sulle principali figure bariche di dispersione termica... vedi grandi anticicloni termici continentali )...come giá successo in passato?
NB(anche i grafici che rappresentano i grandi indici climatici presentano una fase crescente opposta a quelle precedenti agli ultimi 20-30 anni (vedi NAO+) culminata proprio negli anni '90)


E l'attesa diminuzione di attivitá del Sole, porterá una normalizzazione delle condizioni climatiche?
Insomma stiamo solo assistendo ad un condizionamento ciclico dettato dal Sole?
Ricordo, inoltre, che l'aumento delle precipitazioni nevose sulle zone continentali, come la Groenlandia, é dimostrato dai carotaggi, sono sempre corrisposte a fasi "tiepide" ed umide, immediatamente precedenti a fasi fredde ed asciutte.
Gli stessi Vichinghi riuscirono a colonizzare le coste della Groenlandia, libere dal ghiaccio, in un periodo mite ed umido, per poi doverle abbandonare quasi improvvisamente in una fase successiva che diede il via alla Piccola Era Glaciale. I ghiacciai alpini crebbero nella PEG a ritmi elevatissimi, fino ed oltre i 50 metri all'anno verso valle, con popolazioni di montagna che dovettero abbandonare i villaggi... che vennero letteralmente invasi e spazzati via dal ghiaccio.
Anche i periodi glaciali sono stati caratterizzati da una fase iniziale di grandi precipitazioni nevose sulle suddette zone. Non a caso anche l'indice NAO é strettamente legato alla crescita dei ghiacci Groenlandesi. Ghiacciai che si comportano diversamente a seconda della quota a cui si trovano, in Groenlandia si trovano ghiacciai dal livello del mare sulla costa, fin circa sui 3000 metri nell'interno. In passato, in diverse fasi, i ghiacciai crebbero prima nella zona alta, e poi, in una fase fredda e piú secca, aumentarono sulle zone costiere, a bassa quota.
Attualmente la crescita é importante e lineare ad alta quota, mentre la diminuzione a quote inferiori ai 1500m sembrerebbe piuttosto contenuta e non avere una tendenza lineare, ma quasi ciclica negli anni.

Persino i ghiacciai che scesero sull'Europa furono sovralimentati di nevicate, il ritmo di avanzamento di alcuni ghiacciai durante la glaciazione era anche di 100 metri all'anno.
La stessa Corrente del Golfo avrebbe aiutato la crescita dei ghiacciai durante la fase iniziale dell'ultima glaciazione, apportando alle correnti atmosferiche fredde in arrivo, il carico di umidita necessario a provocare accumuli nevosi considerevoli e "necessari" per la crescita dei ghiacciai. Poi, in una seconda fase, anche la CdG avrebbe ceduto rispetto alla preponderanza delle correnti marine artiche e alla debolezza della radiazione solare.
Saluti

Marvel