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Meteocafè - Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione



Adriatic92 [ Mar 06 Giu, 2017 16:14 ]
Oggetto: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
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L’Italia è a forte rischio siccità dopo un inverno poco piovoso e una primavera dalle temperature già estive. A maggio le precipitazioni sono dimezzate rispetto alla media (-51%) e questo ha messo a rischio i raccolti. Le conseguenze sono pesanti per l’agricoltura ma anche per le riserve idriche che in molte regioni sono scese sotto il livello di guardia, anche perché pure marzo e aprile avevano registrato piogge inferiori alle medie (-40,3% e -52,3%). Senza contare che a dicembre era caduto addirittura il 67% di acqua in meno sulla Penisola. La situazione varia molto da regione a regione.

Sul Lazio in 6 mesi un terzo di piogge in meno

Nel Lazio la siccità degli ultimi sei mesi, con precipitazioni diminuite del 30% rispetto alle medie, ha colpito finora soprattutto l’agricoltura, per ironia della sorte flagellata anche da alcune improvvise gelate e ondate di maltempo fuori stagione. Il caldo e la siccità tra aprile e maggio hanno indebolito sensibilmente le piante che, in anticipo rispetto al ciclo produttivo, si sono trovate impreparate di fronte al brusco sbalzo termico che ha bruciato gemme e prime fioriture devastando le produzioni, come ha denunciato la Coldiretti che ha chiesto l’intervento della Regione Lazio. “In un periodo di congiuntura economica di per se’ gia’ molto difficile, diventa fondamentale sostenere le imprese agricole attraverso interventi efficaci e strategie mirate“, ha chiesto la Coldiretti.


In Liguria piogge dimezzate rispetto al 2016

siccità liguria: Il 2017 e’ stato finora avaro di pioggia in Liguria: gennaio e’ stato costellato da una serie di incendi – oltre 100 che hanno percorso 6.000 ettari di terreno – dovuti anche alle scarse precipitazioni e all’ambiente secco che, insieme al forte vento, avevano favorito il rapido propagarsi delle fiamme. Non da meno la primavera che, come ha sottolineato la Coldiretti e’ stata segnata dalla repentina alternanza di nubifragi, Siccita’ e gelate fuori stagione che hanno provocato danni alle coltivazioni. In aprile si sono verificate temperature invece superiori di 1,65 gradi rispetto alla media di riferimento, secondo le elaborazioni Coldiretti su rilevazioni Isac Cnr. Ma e’ l’assenza di pioggia ad allarmare agricoltori e non solo: secondo i dati ufficiali di Arpal, Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure, dal 1 gennaio al 2017 il quantitativo di pioggia e’ pressoche’ dimezzato in tutta la regione: a Genova (dati raccolti dal Centro funzionale, ndr), da inizio anno al 31 maggio sono caduti 157,4 mm di pioggia a fronte dei 368 nello stesso periodo del 2016 (–210,6); a Savona (dati raccolti dall’Istituto Nautico, ndr), 173,6 mm a fronte dei 421 dello scorso anno. Non meglio a Imperia (dati raccolti dall’Osservatorio Meteo sismico, ndr) dove sono caduti 146,6 mm di pioggia a fronte dei 277, 8 del 2016. E’ la provincia di Spezia il luogo dove in Liguria, rispetto allo scorso anno, ha piovuto di meno: 260,4 mm contro i 610,2 del 2016.

Emilia Romagna, ha piovuto il 50% in meno

Continua in Emilia Romagna, la lotta contro la siccita’. La scarsita’ di precipitazioni nelle campagne colpisce, soprattutto, le produzioni foraggere e cerealicole. Secondo elaborazioni Coldiretti su dati dell’Agenzia regionale per l’ambiente, in media tra inverno e inizio di primavera e’ piovuto su tutto il territorio regionale il 50 per cento in meno della norma. Ad essere penalizzate sono soprattutto le province di nord-ovest in cui si sono create situazioni di grave siccita’, con minori piogge, calate tra ottobre 2016 e aprile 2017 rispetto alla norma, da 250 a 300 millimetri, a Piacenza e Parma, e di 200 millimetri a Reggio Emilia. Si tratta di territori dove sono concentrati gli allevamenti di Parmigiano Reggiano che hanno bisogno di foraggere la cui produzione e’ in calo proprio a causa delle minori piogge, creando cosi’ problemi di approvvigionamento per le stalle. Precipitazioni in calo anche nelle aree occidentali con Modena che in alcune aree collinari ha fatto registrare una carenza di 200 millimetri. Meno preoccupante, al momento la situazione in Romagna dove, comunque, si stimano minori precipitazioni mediamente di 20-40 millimetri, con punte che nelle zone collinari e montane arrivano anche ad un calo di 100 millimetri. “Per far fronte a questa situazione – ricorda Coldiretti regionale – molti agricoltori in diverse aree hanno gia’ avviato l’irrigazione di soccorso gia’ a fine aprile, per evitare la perdita di produzione in alcune colture, soprattutto cementiere”. Le preoccupazioni riguardano oltre alle foraggere anche piante industriali (pomodoro da industria, barbabietole, girasole), con rischi di danni e minor produzione anche per ortofrutta e viticoltura. Apprensione anche per il bacino idrografico del Po dove il livello idrometrico a fine maggio, a Pontelagoscuro; era a meno 5,63 metri, un dato inferiore al mese di agosto 2016. “Siamo di fronte – precisa Coldiretti – agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestando con pesanti conseguenze sull’agricoltura italiana perche’ si moltiplicano gli sfasamenti stagionali e gli eventi estremi con precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal maltempo al sereno. Siccita’ e bombe d’acqua, ma anche gelate estreme e picchi di calore anomali – conclude l’organizzazione agricola – si alternano lungo l’anno e lungo tutta la Penisola sconvolgendo i normali cicli stagionali”.

In Campania piove sempre meno, allerta per il Cilento

siccità Campania: La situazione della Siccita’ in Campania si sta ancora delineando, ma il trend e’ in negativo, come negli ultimi due anni. Sulla regione piove sempre meno, soprattutto nel periodo tra ottobre e marzo, quello cioe’ che serve alla ricarica delle falde acquifere che nutrono il sistema idrico regionale. Ed e’ subito allarme. Le strutture deputate dell’Assessorato dell’Ambiente della Regione sono in procinto di fornire una mappatura completa delle situazioni di possibile crisi, aggregando i dati pluviometrici e comparandoli a quelli delle stagioni precedenti; un lavoro che sara’ pronto solo alla fine della prossima settimana. Ma intanto gia’ anticipano all’Agi che i bacini, soprattutto quelli di acqua potabile, potrebbero registrare delle criticita’. L’allarme in realta’ e’ stato lanciato anche da Legambiente Campania che ha scritto nei giorni scorsi alla Regione affinche’ dia indirizzi i sindaci ad emanare ordinanze di razionalizzazione dell’uso dell’acqua e a fare appello ai cittadini a evitare gli sprechi, predisponendo anche gia’ un servizio di autobotti. In Campania, in sofferenza sicuramente ci sara’ il Cilento, soprattutto la larga fascia dei comuni costieri che ha gia’ difficolta’ di approvvigionamento idrico per problemi legati alla quasi inesistenza di fonti autoctone e che durante l’estate vede aumentare e di molto la popolazione residente. Problema identico a quello di Ischia e Capri, isole molto frequentate da turisti. Ma c’e’ anche una parte del beneventano e della provincia di Caserta dove l’acqua potrebbe mancare ad agricoltori e famiglie. Per la Coldiretti regionale, inoltre, le prime criticita’ si vedono ora nel vesuviano, dove i frutticoltori sono gia’ alle prese con una mancanza di piogge da marzo e un terreno asciutto e polverizzato in superficie. L’associazione degli agricoltori segnala anche problemi pure adesso esistenti nel Casertano. Molti comuni del Salernitano, poi, da Agropoli in giu’, hanno ridotto da settimane del 10/15% la portata dell’acqua immessa nelle conduttore. Del resto il Sud per intero sconta, a guardare dati pluviometrici, un decremento del 34% nelle nella piovosita’ questo inverno. Dati raccolti da un docente della Federico II per un sito internet che si occupa di meteo, e che riguardano solo la citta’ di Napoli, danno un’idea del problema: a gennaio di quest’anno c’e’ stata pioggia per 80 mm, -15% rispetto alla media; a febbraio 26 mm appena, un terzo di quanto cade abitualmente; a marzo 24 mm, meno 62%; e ad aprile 12 mm, meno 80 %.

Sicilia a secco, niente piogge e crollano le riserve

Expo 2015/ In Italia ogni giorno consumo di suolo è pari a 90 campi calcioLa Siccità non e’ uno spettro, ma una realta’ concreta in Sicilia, dove nel mese di maggio appena concluso le piogge sono state pari a zero, dopo un aprile avaro e con un’estate che si annuncia assai problematica. Le 23 dighe, che costituiscono l’ossatura del sistema idrico dell’isola, in base all’ultimo dato disponibile – quello di fine aprile – dell’Osservatorio delle acque della Regione, hanno accumulato 461,98 milioni di metri cubi d’acqua, circa il 15% in meno rispetto all’anno scorso, quando il dato era di 537,28 milioni, con una perdita secca di quasi 80 milioni di metri cubi. Ma la perdita stimata e’ piu’ alta, considerato che e’ ancora da quantificare quella legata al mese di maggio, annuncio di un declino che sembra inesorabile dei volumi invasati. Secondo il Sias, il Servizio informativo agrometeorologico siciliano, l’andamento delle piogge dall’inizio dell’anno fino ad ora e’ stato molto discontinuo. A gennaio e’ continuata la tendenza del mese di dicembre: su gran parte del territorio regionale le precipitazioni abbondanti hanno creato notevoli difficolta’ alle operazioni di semina dei cereali perche’ i campi non erano accessibili per le abbondanti piogge. Nel mese di febbraio le precipitazioni sono state decisamente inferiori, specialmente nelle aree interne. A marzo le precipitazioni si sono del tutto esaurite: in molte aree gli accumuli pluviometrici non sono andati oltre i 10 millimetri, quantita’ insufficienti per permettere lo sviluppo vegetativo dei cereali vernini seminati in ritardo per le difficolta’ di accesso dei campi nel mese di gennaio.

I quantitativi accumulati sono stati decisamente inferiori rispetto ai valori climatici di riferimento mostrando deficit idrici pari anche, sottolinea ancora il Sias, al 500%. Ad aprile si sono verificati isolate precipitazioni su alcuni rilievi interni, mentre sulla piana di Catania, sul Trapanese e sul Siracusano le precipitazioni sono state poco rilevanti. A maggio in molte localita’ le precipitazioni sono state pari a zero, accentuando le difficolta’ idriche manifestatasi gia’ a marzo. Si e’ dovuto anticipare l’inizio della stagione irrigua negli agrumeti, iniziando a consumare le riserve idriche, gia’ non abbondanti. Quindi il 2017, ancora prima di iniziare il lungo periodo estivo, sempre quasi privo di piogge, ha avuto un andamento deficitario dal punto di vista pluviometrico a causa degli apporti nulli di maggio e a quelli poco rilevanti di aprile. In alcune aree come la piana di Catania, la piana di Gela, il Siracusano, la parte bassa dell’Ennese, il Trapanese, gli apporti pluviometrici sono stati decisamente inferiori alle medie climatiche di riferimento. Coldiretti Sicilia lancia dunque l’allarme: “L’andamento delle pioggia, cosi’ come evidenziato dal Sias dimostra una variabilita’ pluviometrica che ci preoccupa”, dice il presidente regionale Francesco Ferreri, “in quanto dimostra quello che ormai e’ acclarato e cioe’ che i cambiamenti climatici dettano legge. La carenza di pioggia quindi necessita di interventi mirati che vanno dalla manutenzione del sistema idrico agli incentivi per il basso consumo, fino a una politica di rinnovamento degli enti preposti per l’irrigazione. Senza una strategia da avviare subito con un’attenta politica di salvaguardia idrica, in futuro i problemi si aggraveranno”.

La Calabria teme un’emergenza estiva

siccità sila lago cecita (1) Le riserve idriche, in Calabria, non sono ancora in situazione di allarme, ma le criticita’ potrebbero emergere nel corso dell’estate. La Siccita’ incombe sia sull’agricoltura sia sulle risorse idropotabili. L’approvvigionamento della regione e’ assicurato da 25 invasi, fra grandi dighe e invasi di media e piccola dimensione, la cui gestione e’ ripartita fra i consorzi di bonifica, cui fanno capo 9 dighe; Enel e Sorical, la societa’ mista a cui e’ demandata la distribuzione dell’acqua ad uso potabile. La capacita’ e’ di 898 milioni di metri cubi d’acqua, ma le riserve sono gia’ sottodimensionate sebbene non ancora in rosso. “Al momento – dice all’Agi il presidente regionale della Coldiretti, Pietro Molinaro – non ci sono situazioni critiche, grazie all’esistenza di una rete di invasi e infrastrutture, realizzate anche negli ultimi anni, che, se potenziata, consentirebbe alla Calabria addirittura di esportare l’acqua”. Preoccupa cio’ che potrebbe avvenire nei mesi estivi, quelli piu’ caldi ma anche quelli in cui la presenza dei turisti lungo le coste calabresi determina un incremento notevole delle necessita’ e dei consumi d’acqua. Il problema deriva innanzitutto dalle scarse nevicate dello scorso inverno sugli altopiani, in particolare sul massiccio della Sila. Per questa ragione la Sorical sta per inviare una lettera ai Comuni, invitandoli a gestire al meglio l’acqua disponibile, evitando in primo luogo gli sprechi derivanti da un utilizzo improprio ma anche a vigilare sul fenomeno sugli allacci abusivi e a individuare e sanare eventuali perdite lungo le condotte. La Sorical prevede possibili criticita’ sulla fascia costiera cosentina e nell’Alto Ionio cosentino e, per quanto riguarda l’acqua destinata al consumo civile, la zona del Crotonese, dove invece dovrebbe essere sufficiente quella destinata all’agricoltura. Migliore la situazione di Catanzaro e del Vibonese; nel primo caso grazie al duplice uso dell’acqua di alcuni invasi, come quello del Passante, attrezzato sia a scopo irriguo sia per alimentare la rete idrica cittadina; nel secondo grazie alla diga dell’Alaco che garantira’ acqua a sufficienza, mentre per quanto riguarda la citta’ di Reggio ed il suo hinterland sta per entrare in esercizio la diga del Menta. In ogni caso, nel complesso, la disponibilita’ d’acqua in tutta la regione potra’ accusare un calo compreso fra il 30 ed il 50%. “A preoccupare – dichiara Sergio De Marco, ingegnere e direttore dell’area operativa di Sorical – sono soprattutto le sorgenti, fiumi e pozzi in particolare, che rischiano di rimanere asciutti. Sara’ un’estate difficile e per questo si rende necessario allertare i Comuni”.

La Puglia soffre: in 5 anni -26% di precipitazioni

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siccità pugliaUn recente studio condotto da Coldiretti evidenzia come in Puglia, dal 2012 ad oggi, si sia registrata una diminuzione delle piogge del 26%. Nel periodo preso in esame si sono registrati 146,7 millimetri di pioggia, mentre nei primi tre mesi del 2012 erano caduti 197,5 millimetri di pioggia. Coldiretti Puglia ha analizzato gli “effetti sui campi della tropicalizzazione del clima“, tra cui “perdita di produzione, aumento dei costi per le risemine, ulteriori lavorazioni, acquisti di nuove piantine e sementi”. In Puglia e’ stato anche potenziato il servizio di assistenza tecnica alle aziende per la difesa delle colture dalle avversita’ meteoriche e dai parassiti e per il supporto alle scelte operative aziendali. Tra gli effetti piu’ vistosi del clima bizzarro vi e’ poi la maturazione precoce dei prodotti agricoli, come mandorli e peschi in fiore a febbraio, mimose gia’ pronte a dicembre e a gennaio, maturazione contemporanea degli ortaggi in autunno. A cio’ va aggiunto che la Puglia ha un territorio fragile, con 232 comuni su 258 (78%) a rischio idrogeologico a diversa pericolosita’ idraulica o geomorfologica. Sempre secondo l’analisi di Coldiretti, sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni. C’e’ poi da considerare che le violente grandinate e bombe d’acqua sono ormai una costante e mettono ogni anno a repentaglio la produzione di ciliegie nel comprensorio vocato tra Conversano, Turi, Rutigliano, Castellana, Sammichele, Putignano, Gioia del Colle, Acquaviva. La Siccita’ ha attanagliato per mesi il granaio d’Italia delle province di Foggia e Bari, dove si registra, a causa della scarsita’ d’acqua, la perdita del 50% della produzione. Non diversa la situazione in provincia di Foggia dove “se si eccettua il periodo a cavallo tra febbraio-aprile questo non e’ stato un anno particolarmente arido“, come conferma Giuseppe De Filippo, presidente della Coldiretti della provincia di Foggia che all’Agi spiega che quest’anno e’ stato un periodo particolarmente secco – per quel che riguarda i grani – tra febbraio, marzo e aprile soprattutto nelle aree sud della Capitanata tra Cerignola e Manfredonia. In Capitanata c’e’ una zona irrigua di circa 150mila ettari su 550mila ettari di Sau, la Superfice agricola utilizzata. Foggia e’ la prima provincia in Italia per estensione di Sau. “Comunque – ribadisce De Filippo – non possiamo lamentarci quest’anno. Certo e’ lontano il ventennio della piu’ grande Siccita’ tra il 1975 e il 1995“. Anche i vari invasi sono regolarmente pieni compreso quello di Capacciotti, che serve le campagne di Manfredonia e che in passato aveva sempre fatto registrate problemi per la mancanza di acqua. “Ora – ha concluso il presidente di Coldiretti Foggia – speriamo che non piova perche’ ci stiamo avvicinando alla raccolta del grano“.

Per le Marche nessun problema, piogge superiori alla media

Marche: Non esiste al momento nessun “rischio Siccità” per il territorio delle Marche. Lo sostengono operatori della Protezione civile e rappresentanti delle associazioni agricole che lavorano nella zona, e che monitorano costantemente la situazione nelle varie aree interne, montane e collinari e quelle piu’ vicine alla costa adriatica. L’aumento limitato delle temperature nel mese di maggio – +0,8 gradi rispetto alla media storica – e anche una piovosita’ relativamente costante e ripetuta, con punte che nel mese appena trascorso hanno fatto registrare addirittura un incremento di 4 millimetri sulla media del periodo, hanno evitato un impatto significativo delle ondate di calore che si sono prodotte in particolare nelle ultime tre settimane. “Per le produzioni agricole regionali – dicono dalla Coldiretti regionale – allo stato attuale non si segnalano condizioni critiche in alcune settore, e in quelle giornate dove l’arrivo del caldo ha avuto effetti maggiori sulle coltivazioni si e’ intervenuto in maniera efficace con l’irrigazione di soccorso. Questo soprattutto nel comparto ortofrutticolo, mentre per il resto il quadro al momento resta nella norma. E anzi per il grano, si prevede di anticipare la raccolta alla meta’ di giugno, in considerazione della pioggia caduta nei periodi precedenti, anche se in maniera irregolare“. Pericolo Siccita’ scongiurato , nelle Marche anche sul fronte civile e urbano, in relazione tanto agli interventi di prevenzione effettuati fino ad ora che alle previsioni per il prossimo futuro. “Non sono stati emessi avvisi al sistema delle agenzie ed enti pubblici e alla popolazione residente, che sono legati direttamente al disagio bioclimatico come effetto dell’aumento delle temperature nel periodo recente – affermano dalla Protezione civile regionale. E quindi allo stato presente non riscontriamo particolari problemi per il territorio locale“. Come conferma anche l’ultimo bollettino diramato dallo stesso Dipartimento giovedi 1 giugno, che prevede un “livello 0” – il piu’ basso – di “pericolo per ondate di calore”, per tre giornate consecutive fino al 3 giugno. La citta’ di Ascoli Piceno, sara’ quella piu’ calda con temperature massima previste di 31 gradi, seguita da Fermo e da Jesi con 30 gradi. Non destano al momento preoccupazioni anche i livelli degli invasi artificiali dislocati sia nel nord che nel sud della regione, anche se le condizioni delle infrastrutture vengono continuamente tenute sotto controllo, specie dopo le conseguenze e i rischi seguiti ai numerosi eventi sismici avvenuti negli ultimi 10 mesi. Da segnalare che un’equipe del Parco nazionale dei Monti Sibillini si e’ appena recata a verificare la situazione del Lago di Pilato, a 2 mila metri di quota sul massiccio del Monte Vettore, dopo l’allarme lanciato a meta maggio da un alpinista che aveva fotografato l’invaso di origine glaciale senza acqua, forse a causa dello spostamento delle falde provocato dal terremoto. L’equipe ha annunciato che l’acqua e’ tornata ad emergere sul posto, e questo viene ritenuto un segnale incoraggiante per il quadro idrogeologico locale.

Dopo un autunno ‘secco’, ora l’Abruzzo è un’isola’ felice

Abruzzo montagna gran sasso parco nazionale: Se fino a dicembre la Siccita’ aveva caratterizzato anche l’Abruzzo, con le abbondanti piogge e nevicate iniziate nel mese di gennaio la regione si presenta alla stagione estiva come un”isola’ felice, non facendo registrare nessun problema di approvvigionamento idrico. Insomma il ‘secco’ autunnale e’ un lontano ricordo.I diversi bacini imbriferi hanno raccolto l‘acqua necessaria soprattutto per far fronte ai bisogni dell’agricoltura. Che la situazione non rappresentasse un problema lo aveva sostenuto anche il sottosegretario con delega all’Ambiente, Mario Mazzocca: “stiamo monitorando – aveva detto agli inizi di febbraio – ma non c’e’ nessuna emergenza. Vedremo tra un mese cosa accadra’”. E’ comunque innegabile che prima delle tanto attese precipitazioni – una manna anche per gli operatori turistici montani che attendevano la neve – la crisi idrica sia stata un incubo anche per questa regione. Anche gli esperti erano in allarme. Una cosa del genere – affermo’ il meteorologo abruzzese Giovanni De Palma – e’ certa: da almeno un decennio non cadeva cosi’ poca acqua. Da non sottovalutare che il terremoto del 18 gennaio scorso e gli altri eventi sismici che avevano comportato anche lo svasamento della diga di Campotosto, nel Teramano, pregiudicando non solo l’irrigazione ma anche la produzione di energia elettrica. Anche secondo Appennino Ecosistema, dicembre e’ stato il mese piu’ siccitoso degli ultimi 10 anni, visto che e’ piovuto il 10 per cento di quanto piove mediamente sull’Appennino centrale. Emergenza, comunque, rientrata, e anche le produzioni ortofrutticole della piana del Fucino, nella Marsica, sono salve. In definitiva, in quanto a Siccita’, l’Abruzzo sembra ora essere un'”isola” felice.

Molise, nessun problema imminente ma ha fatto danni

Molise: Nessun problema di approvvigionamento idrico per le campagne molisane che, pero’, scontano i danni di un inverno rigido e con abbondanti precipitazioni nevose. La ventesima regione, grazie agli invasi ed alle sorgenti, garantisce le risorse idriche anche a Campania (sorgenti del Matese e S. Bartolomeo), Abruzzo (diga di Chiauci) e Puglia (lago artificiale di Occhito), oltre a centri urbani e coltivazioni locali. Al momento non vi sono situazioni critiche per quanto riguarda le disponiblita’ di acqua. “Abbiamo avuto una stagione primaverile non proprio esaltante dal punto di vista climatico – spiegano i funzionari della Coldiretti – mentre non sono mancate le precipitazioni”. Al momento, dunque, i flussi idrici sono regolari, mentre le aziende del settore primario continuano a fare i conti con i danni dei mesi invernali. A gennaio scorso la coltre bianca ha distrutto stalle, bloccato i rifornimenti di foraggi e la raccolta di latte, distrutto diverse colture di ortaggi. A questo si sono aggiunte le gelate del 25 Aprile scorso, che hanno colpito i frutteti anche a quote basse. “Una situazione non piu’ sopportabile – rimarcano ancora i dirigenti dell’organizzazione degli agricoltori – anche perche’ gli indennizzi, ammesso che vengano erogati, arrivano dopo anni. Intanto, le aziende devono sopportare costi alti e prezzi sempre piu’ bassi, a causa dei prodotti esteri”.


L’Umbria
nella morsa del caldo

paesaggi-umbria: La danza della pioggia sembra non bastare per scongiurare il rischio di una vera e propria catastrofe. L’Umbria, al pari di tante altre regioni e’ a secco. All’autunno e all’inverno scarsi di millimetri di pioggia e neve sui rilievi, si sono aggiunti una primavera particolarmente ‘arida’. Secondo alcuni esperti, questa situazione sara’ solo la prima di una serie di lunghi periodi con i quali dovremo fare i conti. Gli studi sui cambiamenti climatici lo confermano: a periodi sempre piu’ lunghi caratterizzati da un aumento delle temperature e una diminuzione della piovosita’, si accompagneranno una concentrazione delle precipitazioni in periodi piu’ brevi, e quindi emergenze. Negli ultimi anni in Umbria, come del resto in molte regioni del centro e del sud del Paese si e’ verificato un inasprimento dei fenomeni estremi. Dall’emergenza idrica’ si e’ passati ad eventi alluvionali di tipo tropicale e per quanto ci si voglia attrezzare per affrontare al meglio queste calamita’, con piani di monitoraggio e prevenzione e un’attenta programmazione per la tutela delle risorse idriche e la difesa idraulica del territorio, la forza della natura ci prende quasi sempre in contropiede. Ma a garantire l’approvvigionamento idrico e ridurre gli impatti dei prolungati periodi con scarse precipitazioni, l’Umbria puo’ contare sui due invasi di Montedoglio e della diga sul Chiascio e su un sistema di interconnessione di condotte e acquedotti. Di sicuro, spiegano alcuni esperti, la gestione della risorsa idrica e la messa in sicurezza del territorio rappresentano una priorita’. Come sempre in queste circostanze le associazioni dei coltivatori, i primi ad essere interessati da questa sciagura, hanno lanciato l’ennesimo grido di allarme. E se ad una primavera ‘avara’ di pioggia, si dovesse aggiungere un’estate rovente, a far la parte del leone saranno gli incendi che gia’ in molte regioni del centro fanno registrare i primi focolai. E le previsioni mostrano senza appello il volto della preoccupazione. Per i prosimi giorni sono infatti attese temperature massime sopra i 30 gradi. A parte i probabili annuvolamenti pomeridiani sui rilievi, il tempo si manterra’ stabile e soleggiato su gran parte del Paese, mostrando, in generale per l’area centrale dell’Italia, un consolidamento ulteriore dell’anticiclone atlantico con caldo e Siccita’ crescente. Secondo il meteo ‘solo’ in Valnerina, salvo sorprese, sono attesi occasionali rovesci.

In Sardegna allarme per pascoli e colture di cereali

Siccità Sardegna: Situazione di allarme in Sardegna per la Siccita’ a causa delle scarsissime piogge invernali: in pratica da febbraio non ci sono state piu’ precipitazioni di rilievo. Le scorte sono di un miliardo e 418 milioni di metri cubi d’acqua, ma solo ad aprile ne sono andati perduti 45 milioni tra consumi, perdite ed evaporazioni. Nessun problema per quanto riguarda l’acqua potabile e quella a uso industriale. Qualche situazione di difficolta’, invece, per l’irriguo ma situazione che rischia di diventare drammatica per la zootecnia e per le grandi coltivazioni di cereali. L’autorita’ di bacino ha invitato tutti i sindaci a emanare ordinanze per promuovere l’uso razionale dell’acqua. Siamo in una situazione di Siccita’ “conclamata” con un’anno idrologico, in base ai dati di aprile, tra i piu’ siccitosi di sempre. La zona piu’ colpita e’ la Nurra, nel Nord Ovest dell’isola, con la piovosita’ piu’ bassa mai registrata dal 1922. Non ci sono problemi particolari per i sistemi alimentati dai grandi invasi e non vi saranno neanche in estate tranne l’Iglesiente dove, per quanto riguarda le colture irrigue si registra un -40% di risorse, la Nurra con un -30% e la Baronia, nel Nord Est della Sardegna, con un -10%. Le difficolta’ maggiori si avranno, come segnalato in questi mesi dalle associazioni agricole, per il bestiame e le grandi colture di cereali che si sostengono solo con l’acqua piovana. In particolare l’assenza di piogge sta creando gravi problemi per i pascoli per cui gli allevatori avranno necessita’ di approvvigionarsi di foraggio in vista di un’estate che si annuncia molto difficile.

Toscana, agricoltori in ginocchio: maremma a secco

siccità Toscana: Coltivazioni a rischio, foraggi per il bestiame che scarseggiano, apicoltura in crisi: la scarsita’ di precipitazioni dei primi mesi del 2017 sta mettendo in ginocchio il mondo agricolo toscano che parla di vera e propria calamita’, per alcuni, senza precedenti. I coltivatori hanno scritto alla Regione Toscana per chiedere di poter attivare, con urgenza, “percorsi a sostegno del mondo produttivo analoghi a quello intrapreso per la gelata primaverile, anche per la Siccita’ 2017″. A essere in crisi e’ soprattutto il territorio della Maremma, per la quale gli agricoltori chiedono alla Regione di attivarsi al piu’ presto presso il Governo per venire incontro agli effetti della situazione di emergenza. La scarsita’ di precipitazioni, che, dall’inverno appena trascorso, si e’ protratta anche nel periodo primaverile, come emerge anche dai dati del consorzio Lamma (il servizi meteorologico regionale) sta infatti provocando danni soprattutto sulla fascia costiera della provincia di Grosseto (tra le zone piu’ colpite del centro Italia) e rischia di compromettere gravemente l’annata agricola. La Siccita’ aggrava una situazione gia’ critica, spiega Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana: “Si pensi al comparto cerealicolo, che ha risentito lo scorso anno del crollo del prezzo del grano e delle scarse semine, alle perdite delle coltivazioni di erba e fieno e alle semine di girasoli e mais che sono gia’ a rischio, con conseguenze anche sul settore zootecnico (in Maremma e’ concentrato il 60 per cento della produzione toscana) che ha a disposizione poco foraggio. Senza contare che se non piove nelle prossime settimane a rischio potrebbe essere anche la produzione di pomodori”. “La Regione – aggiunge Miari Fulcis – deve ascoltare il nostro grido d’allarme perche’ il rischio vero e’ che i coltivatori abbandonino le produzioni soprattutto di cereali, con ripercussioni non di poco conto”. All’allarme della Maremma si aggiunge poi il dramma dell’apicoltura toscana. Le associazioni degli apicoltori spiegano che i primi cinque mesi del 2017 sono stati letali per la produzione di miele in tutta la regione. La Siccita’, le forti escursioni termiche tra giorno e notte, il vento e le gelate di meta’ aprile hanno privato il territorio di fioriture ricche di nettare. In queste condizioni climatiche, gli alveari hanno divorato le scorte di miele del nido, costringendo gli apicoltori a ricorrere a nutrizioni di emergenza, con costi imprevisti ed elevati. Gli apicoltori segnalano che la produzione di miele di acacia 2017 e’ gia’ stata pesantemente ridotta, come pure si prospetta una situazione molto poco rosea per le successive fioriture.

Veneto in crisi, riserve ai minimi da 20 anni

siccità Veneto: Falde che stanno superando in negativo ogni record degli ultimi 20 anni, inverno caldo con poche piogge e pochissima neve. E’ questa la situazione della Siccita’ di Veneto, dove la Regione ha dichiarato lo scorso 15 aprile lo stato di crisi. Fra ottobre e marzo, infatti, sono mancati 170 millimetri di precipitazione a fronte dei 350 attesi, con un calo del 50% e conseguenze che si vedono anche sui corsi d’acqua. A spiccare fra tutti e’ il caso dell’Adige, la cui portata e’ scesa a 25 metri cubi al secondo; il fiume e’ stato anche al centro di una querelle fra la Regione Veneto e le province autonome di Trento e Bolzano. “I bacini di montagna non hanno incamerato acqua a causa delle scarse precipitazioni e i fiumi sono sotto il livello di guardia. Il quadro tracciato non e’ incoraggiante e in attesa del tavolo di crisi fissato per il 7 giugno si fanno i conti sui giorni di autonomia“, spiega la Coldiretti. Lo scorso 31 maggio sul tema si e’ confrontata anche la commissione Agricoltura del Consiglio Regionale. Dopo le audizioni delle organizzazioni agricole, dei Consorzi di Bonifica e degli addetti di settore, il presidente della commissione, a fronte dei problemi provocati dalla mancanza di precipitazioni e della situazione di particolare criticita’ in cui versa il fiume Adige, ha proposto una ‘soluzione mediana’ che contemperi i vari interessi in gioco e che sara’ contenuta in una Mozione che verra’ presentata in Consiglio regionale, un atto politico che consentira’ alla Giunta di predisporre un Piano Irriguo Regionale per prevedere e prevenire queste situazioni che ormai si presentano con una certa ciclicita’ e che tengano conto del fatto che, nel caso dell’Adige, la regione Trentino Alto Adige non potra’ non essere coinvolta. Gli ultimi dati mostrano che il livello delle sorgenti montane appare in ripresa, mentre rimane ai minimi storici il livello di falda.

Piemonte sotto osservazione, ma nessuna emergenza

image: http://www.meteoweb.eu/wp-content/u...ana-300x300.jpg

Alpi Monviso Piemonte Pianura Padana: Situazione di attenzione ma al momento nessuna emergenza Siccita’ in Piemonte, dove dopo le alluvioni di novembre in provincia di Cuneo e nella zona di Moncalieri, le piogge sono state molto rare. Nelle dighe sono stati immagazzinati 138 milioni di metri cubi d’acqua, il 17% inm meno rispetto ai valori storici. Le associazioni agricole, da Coldiretti a Confagricoltura, sottolineano la difficile condizione delle colture in questi giorni di forte ed anticipato caldo. “Sicuramente siamo di fronte ad una stagione troppo calda – spiegano dalla Confagricoltura Piemonte – e lo testimonia il fatto che per alcune colture, dal mais alle foraggere, si e’ gia’ iniziato ad irrigare, in anticipo rispetto ai tempi normali”. “C’e’ una situazione di soglia di attenzione – si dice ancora – certo se dovesse continuare cosi’ qualche problema potrebbe esserci”. “Di Siccita’ al momento in Piemonte non si parla”, conferma Franco Ramello, responsabile economico Coldiretti Piemonte.

Lombardia, preoccupano i bacini alpini e prealpini

Lombardia: Resta grave la situazione per la Siccita’ in Lombardia anche se qualche precipitazione nei primi 15 giorni di maggio ha in parte mitigato l’allarme. I dati evidenziano un netto deficit idrologico soprattutto per l’area prealpina ed alpina, che puo’ contare su una riserva pari a 1.086 milioni di metri cubi d’acqua, fornita dal manto nevoso e dai laghi. Il totale della riserva, invasata nei grandi laghi, risulta inferiore sia alla media del periodo (-45,7%), sia ai quantitativi dell’anno piu’ critico in tempi recenti, il 2007. Nel dettaglio, sulle montagne si stima una quantita’ di neve, secondo gli ultimi dati di Legambiente, pari a 550 milioni di metri cubi quando in questo periodo la media e’ di 950 milioni. Simile la situazione negli invasi indroelettrici: su una capacita’ di oltre 500 milioni di metri cubi, le dighe montane ne trattengono al momento 70 milioni. Tutti i grandi laghi si trovano in deficit idrico, ma la situazione peggiore si registra per i laghi di Como e d’Iseo largamente al di sotto delle medie stagionali. Il contributo della neve risulta inferiore del 62% rispetto alla media annua di riferimento e del 30% rispetto a quanto registrato nell’anno critico 2007. Per quanto riguarda gli invasi artificiali, si registra una diminuzione del 31%, sulla media stagionale, nel volume d’acqua presente nei serbatoi del bacino dell’Oglio mentre, per gli invasi artificiali afferenti al bacino del fiume Adda, la diminuzione e’ del 5%.


zeppelin [ Mar 06 Giu, 2017 19:29 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Interessante. Umbria e Toscana come prevedibile le zone messe peggio d'Italia praticamente, come dicevo in altri post qua nella mia zona a cavallo tra le due regioni stiamo circa al 55-60% di defici di precipitazioni da inizio anno, ancora di più se si considera l'inizio dell'anno meteorologico e quindi dicembre, mese quasi completamente secco per il secondo anno di fila. Anche l'Alto Lazio sta messo male comunque, il Lago DI Bracciano è in forte crisi con una lotta strenua tra i paesi del lago e il comune di Roma per gli attingimenti di acqua nonostante la siccità.


daredevil71 [ Mar 06 Giu, 2017 21:56 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Aggiungerei che l'area umbra piu' in difficolta' e' la nostra ad ovest ( da me non piove praticamente da marzo)...altotevere eugubino e fascia centro sud almeno hanno beneficiato di qualche temporale).


Boba Fett [ Mar 06 Giu, 2017 22:48 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
daredevil71 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Aggiungerei che l'area umbra piu' in difficolta' e' la nostra ad ovest ( da me non piove praticamente da marzo)...altotevere eugubino e fascia centro sud almeno hanno beneficiato di qualche temporale).


Ma è piovuto comunque di più nel 2016 sui settori occidentali. Perugia over 1000 mm voglio ricordare


Burian Express 94 [ Mar 06 Giu, 2017 23:09 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Boba Fett ha scritto: [Visualizza Messaggio]
daredevil71 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Aggiungerei che l'area umbra piu' in difficolta' e' la nostra ad ovest ( da me non piove praticamente da marzo)...altotevere eugubino e fascia centro sud almeno hanno beneficiato di qualche temporale).


Ma è piovuto comunque di più nel 2016 sui settori occidentali. Perugia over 1000 mm voglio ricordare

E 2015 annata siccitosa, i 1000mm del 2016 tutti fatti da piovutine tranne il giorno dell'alluvione di Pianello, qua il Tevere non esonda da tre anni ed esondava ogni anno da quando ero piccolo
Grazie a Daniel per il topic interessante, l'Umbria come non dicono però va divisa come sempre in due parti, quella orientale e occidentale (due mondi opposti )


andrea75 [ Mer 07 Giu, 2017 09:50 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Questa la situazione nella mia zona, con la piovosità degli ultimi 12 mesi e i relativi discostamenti dalla media 2005-2017
cattura_1496821820_813314


zeppelin [ Mer 07 Giu, 2017 11:44 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
andrea75 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Questa la situazione nella mia zona, con la piovosità degli ultimi 12 mesi e i relativi discostamenti dalla media 2005-2017
cattura_1496821820_813314


Dati sostanzialmente analoghi ai miei Andrea. E ci son zone (il Lago ad esempio) dove è addirittura peggio. Da Perugia in qua la situazione vede un 60% in meno di precipitazioni da dicembre a ora, in maniera piuttosto diffusa mi pare.


Adriatic92 [ Mar 25 Lug, 2017 07:59 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
http://www.dire.it/24-07-2017/13539...uzione-di-olio/

"ANCONA – Nella seconda decade di luglio le precipitazioni sono diminuite del 77%. L’allarme siccità si estende così anche agli ulivi con la produzione di olio che rischia di essere dimezzata nelle Marche. A lanciare l’allarme è la Coldiretti regionale con i nuovi dati Ucea che evidenziano come le precipitazioni si siano ridotte di tre quarti rispetto al normale andamento del mese. Secondo l’associazione di categoria le olive degli uliveti marchigiani rischiano di cadere prima di crescere a causa della mancanza di acqua. Coldiretti teme un calo di produzione stimato tra il 50/60%.

“Nella speranza della pioggia, resta alto l’allarme anche per le altre colture, dagli ortaggi alla frutta, dal mais al girasole, con gli agricoltori costretti ad irrigare per salvare i raccolti- spiega in una nota Coldiretti Marche-. Ma è pesante la situazione anche per il fieno e per l’alimentazione degli animali, per il quale le imprese sono riuscite ad effettuare regolarmente solo il primo raccolto dei tre normalmente previsti, con il secondo che è stato minimo e il terzo che con tutta probabilità non ci sarà nemmeno”. Le alte temperatura comportano per gli agricoltori anche pesanti costi in più per l’irrigazione: fino a 60 euro a ettaro nel caso del mais, che senza acqua vedrebbe azzerata la produzione. Sul fronte del girasole invece si teme un calo del raccolto intorno al 20/30%."

http://www.agi.it/regioni/marche/20...oltura-1978596/

(AGI) - Ancona, 24 lug. - La Regione Marche pronta a dichiarare lo stato di calamita' per l'agricoltura a causa della siccita'. E' in corso la ricognizione della situazione attraverso i dati degli Ato e del Servizio Agricoltura che dovranno corredare il provvedimento. Dal punto di vista dei fabbisogni per gli usi idropotabili invece, fino ad oggi, l'unica emergenza e' stata segnalata per alcune zone della provincia di Pesaro-Urbino, risolta con l'aumento della portata del pozzo di emergenza del Burano (Cagli): da 200 a 300 litri al secondo. E'quanto si legge in una nota.
"Al momento non sono stati riscontrati particolari problemi per l'approvvigionamento di acqua nelle case - spiega l'assessore alla Protezione Angelo, Civile Sciapichetti -. Diverso e', invece, il discorso per quanto riguarda il settore agricolo. La situazione e' sotto il costante monitoraggio della Protezione Civile e del servizio Agricoltura e, se i dati raccolti confermeranno l'emergenza, venerdi' prossimo l'esecutivo si riunira' appositamente per dichiarare lo stato di calamita'". (AGI)


daredevil71 [ Mar 25 Lug, 2017 08:16 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Adriatic92 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
http://www.dire.it/24-07-2017/135395-siccita-coldiretti-nelle-marche-a-rischio-il-50-della-produzione-di-olio/

"ANCONA – Nella seconda decade di luglio le precipitazioni sono diminuite del 77%. L’allarme siccità si estende così anche agli ulivi con la produzione di olio che rischia di essere dimezzata nelle Marche. A lanciare l’allarme è la Coldiretti regionale con i nuovi dati Ucea che evidenziano come le precipitazioni si siano ridotte di tre quarti rispetto al normale andamento del mese. Secondo l’associazione di categoria le olive degli uliveti marchigiani rischiano di cadere prima di crescere a causa della mancanza di acqua. Coldiretti teme un calo di produzione stimato tra il 50/60%.

“Nella speranza della pioggia, resta alto l’allarme anche per le altre colture, dagli ortaggi alla frutta, dal mais al girasole, con gli agricoltori costretti ad irrigare per salvare i raccolti- spiega in una nota Coldiretti Marche-. Ma è pesante la situazione anche per il fieno e per l’alimentazione degli animali, per il quale le imprese sono riuscite ad effettuare regolarmente solo il primo raccolto dei tre normalmente previsti, con il secondo che è stato minimo e il terzo che con tutta probabilità non ci sarà nemmeno”. Le alte temperatura comportano per gli agricoltori anche pesanti costi in più per l’irrigazione: fino a 60 euro a ettaro nel caso del mais, che senza acqua vedrebbe azzerata la produzione. Sul fronte del girasole invece si teme un calo del raccolto intorno al 20/30%."

http://www.agi.it/regioni/marche/20...oltura-1978596/

(AGI) - Ancona, 24 lug. - La Regione Marche pronta a dichiarare lo stato di calamita' per l'agricoltura a causa della siccita'. E' in corso la ricognizione della situazione attraverso i dati degli Ato e del Servizio Agricoltura che dovranno corredare il provvedimento. Dal punto di vista dei fabbisogni per gli usi idropotabili invece, fino ad oggi, l'unica emergenza e' stata segnalata per alcune zone della provincia di Pesaro-Urbino, risolta con l'aumento della portata del pozzo di emergenza del Burano (Cagli): da 200 a 300 litri al secondo. E'quanto si legge in una nota.
"Al momento non sono stati riscontrati particolari problemi per l'approvvigionamento di acqua nelle case - spiega l'assessore alla Protezione Angelo, Civile Sciapichetti -. Diverso e', invece, il discorso per quanto riguarda il settore agricolo. La situazione e' sotto il costante monitoraggio della Protezione Civile e del servizio Agricoltura e, se i dati raccolti confermeranno l'emergenza, venerdi' prossimo l'esecutivo si riunira' appositamente per dichiarare lo stato di calamita'". (AGI)

Purtroppo non posso che confermare in termini peggiorativi quanto riportato; parlo per la mia realtà: olivo già abbondantemente per terra, vitigno in grossa difficoltà, ortaggi lasciamo perdere, frutteti e impianti tartufigeni praticamente improduttivi e per alcune piante con caduta foglie precocissima e principi di seccume, impianti boschivi a ceduo con principi di seccume, fieno scarso di quantita e chiaramente bloccato dopo il primo taglio. Aggiungo che oltre ad i costi per irrigare, il problema è la scarsità di acqua per l'operazione stessa....poi per ortaggi e frutteti è pressoche inutile irrigare in zone esposte a pieno sole in quanto le foglie (e nel caso degli ortaggi anche il " fusto" ) sono letteralmente scottate e lessate, rendendo improduttivo e antieconomico l'operato dell'irrigazione.


Francesco [ Mar 08 Ago, 2017 15:11 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Stato d'emergenza dichiarato per Umbria e Lazio (per la siccità)

http://www.umbria24.it/attualita/si...za-umbria-lazio


Adriatic92 [ Ven 06 Ott, 2017 09:00 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
http://www.lastampa.it/2017/10/04/c...VrL/pagina.html

https://www.atnews.it/2017/10/regio...-siccita-25347/

http://www.quotidianopiemontese.it/...-ora-e-estrema/

"Dopo il mese di settembre praticamente “a secco” peggiora la siccità in Piemonte, che ora è diventata “estrema” su tutta l’area appenninica, e “severa” nel resto della regione. “Sull’intero bacino idrografico del Po alla confluenza con il Ticino – spiega l’Arpa – nel mese di settembre sono stati registrati mediamente circa 50 mm di pioggia cui corrisponde un deficit pluviometrico di circa il 30 per cento”. Ma, continua l’agenzia, “analizzando i valori mensili ragguagliati sui singoli bacini appare evidente la netta differenza tra le precipitazioni che hanno interessato i bacini nord-orientali e la restante porzione del territorio a cui corrispondono deficit del 50-70 per cento”. Ciò è dovuto al fatto che nel mese di settembre, si evidenziano soltanto 3 giornate con piogge significative (più di 5 mm di media sul territorio regionale). Questa la situazione: “la parte meridionale del Piemonte si trova in condizioni di siccità. In particolare, i bacini appenninici (Alto Tanaro, Bormida, Orba, Scrivia – Curone e Agogna-Terdoppio sono in siccità estrema mentre i bacini a sud del Po e il Cervo sono in siccità severa. “Le condizioni di siccità estrema osservate nei bacini al confine con la Lombardia – spiega l’Arpa – si verificano all’incirca una volta ogni 4/5 anni. Per il Tanaro, il valore di SPI a 6mesi registrato a settembre 2017 è il secondo più basso dal dopoguerra, dopo quello di gennaio 1990; per i bacini di Bormida e di Orba è il più basso in assoluto e per lo Scrivia-Curone è il secondo più basso dopo quello registrato nel mese precedente, ovvero ad agosto 2017″. “Dall’inizio dell’anno – conclude l’agenzia – le portate medie mensili sono state sempre inferiori ai valori medi mensili di riferimento storico (1996-2016). In particolare, nei mesi di maggio –giugno e luglio si è osservato un deficit superiore al 40 per cento, ad agosto il deficit si è portato ad un 30 per cento mentre a settembre è nuovamente intorno al 40 per cento”. La situazione, almeno per il momento, non è destinata a migliorare: salvo sporadici piovaschi e nevischio sulle creste alpine nordoccidentali e settentrionali, per i prossimi giorni non sono previste piogge."


Adriatic92 [ Ven 06 Ott, 2017 09:05 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
immagini-dal-satellite-modis-della-nasa-3bmeteo-80116

"Nonostante le deboli piogge che hanno interessato ad inizio autunno l'isola, in Sardegna resta ancora molto preoccupante il problema della siccità.Eloquenti i dati pubblicati dal distretto idrografico: su 1,799 miliardi di metri cubi d'acqua autorizzati nelle dighe dell'Isola, a settembre 2017 ne risultano invasati 848 milioni e 549 mila, pari al 47% con un indicatore del 0,279.

Nel mese precedente (agosto) gli invasi erano al 51% (923.325 mln), mentre a luglio erano al 59% (1.066,344 mln). Tra le zone a preoccupare maggiormente il Sulcis. L'invaso di Monte Pranu è al 26% (12.815 mln), mentre ad agosto si attestava al 31% con 14.955 mln di metri cubi di fronte ai 17.924 disponibili. Ancora peggio la situazione all'invaso di Cixerri dove il livello è al 10% (1.853) con Punta Gennarta al 6%.

Nel sistema Nord Occidentale si arriva al 41% (140.786) con Muzzone (Coghinas) al 56% e Casteldoria al 51%, ma con il Cuga al 4% e il Bidighinzu al 6%. Ancora, la diga Maccheronis di Posada precipita a un livello dell'8% (2.034 mln metri cubi d'acqua) dal 19% di agosto. Male anche il Taloro (28%), il Cedrino (16%). Persino nel sistema Tirso Flumendosa il livello che a giugno si attestava al 74%, a settembre è del 52%.

Secondo la comunità scientifica dei geologi anche la Sardegna dovrà iniziare a mettere in campo processi di desanilizzazione, utilizzando così l'acqua del mare. Negli ultimi 30 anni, proseguono gli esperi, si è assistito, in Italia, ad un aumento della temperatura media di circa 1.1 gradi centigradi ma nell'ultima estate si è registrata un'ulteriore impennata di oltre 2 gradi rispetto alla media climatica del periodo di riferimento 1971-2000. Sempre durante l'ultima stagione estiva, la temperatura del mare, in Italia, ha raggiunto valori di oltre tre gradi rispetto alle medie dell'ultimo ventennio.

Questo indica che ci dobbiamo abituare a estati con ondate di calore intense e prolungate di origine subtropicale con valori termici e pluviometri che solo 20 anni fa avevano dell'eccezionale. Ora invece sembrano la normalità indicando che il clima sta cambiando.

Per gli esperti sono destinate a cambiare "le stagioni turistiche ed agricole. Durante le future estati, con ogni probabilità avremo sempre meno acqua a disposizione e di questo dovremo essere consapevoli perché dal momento in cui l'acqua da fusione delle nevi sarà meno abbondante e si infiltrerà meno nelle falde acquifere più superficiali e le precipitazioni piovose saranno sempre più intense e meno persistenti, la risorsa idrica sarà evidentemente meno abbondante e di qualità organolettiche peggiori. Già adesso, in molte aree pianeggianti prossime alle coste, tra le quali il Campidano sardo, si assiste al fenomeno di ingressione del cuneo salino, che porta ad una minore disponibilità di acqua per l'irrigazione delle aree adibite ad uso agricolo con ovvie ripercussioni sulla loro produttività". "


menca92 [ Ven 06 Ott, 2017 10:48 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Adriatic92 ha scritto: [Visualizza Messaggio]


...

"Già adesso, in molte aree pianeggianti prossime alle coste, tra le quali il Campidano sardo, si assiste al fenomeno di ingressione del cuneo salino, che porta ad una minore disponibilità di acqua per l'irrigazione delle aree adibite ad uso agricolo con ovvie ripercussioni sulla loro produttività". "


In realtà è il depauperamento della falda acquifera dolce a causare l'ingressione del cuneo salino, non viceversa

Per quanto riguarda l'articolo sul Piemonte, ieri su Fb ho visto foto satellitari con incendi nel cuore delle Alpi Piemontesi


zerogradi [ Sab 07 Ott, 2017 08:56 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Mi sono sempre chiesto perché al primo anno di succità si dice subito che dovremmo abituarci ad avere sempre meno acqua, mentre in occasioni alluvionali (ben presenti negli ultimi 10 anni) non si dice mai il contrario...

Molto spesso il problema è che non si ha memoria.


Adriatic92 [ Ven 27 Ott, 2017 09:53 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Il Piemonte sta vivendo un lungo periodo drammatico, per colpa degli incendi di natura dolosa che in questi giorni devastano le Alpi (settore del torinese). Inoltre la grave siccità imperversa da mesi su tutta la regione..

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Adriatic92 [ Ven 27 Ott, 2017 10:32 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
http://www.meteolive.it/news/In-pri...ffrendo-/66850/


Carletto89 [ Ven 27 Ott, 2017 11:37 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Che dire...nulla di nuovo.
Tutto molto desolante e rappresentativo di come da 1 anno a questa parte il fianco orientale è quello che soffre un pelino di meno proprio grazie alle strisciate da est.


and1966 [ Mer 01 Nov, 2017 23:19 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Stasera impressionante la vista del Montedoglio ridotto praticamente ad una pozzanghera. Mai visto così in tanti anni.


stefc [ Gio 02 Nov, 2017 11:46 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
and1966 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Stasera impressionante la vista del Montedoglio ridotto praticamente ad una pozzanghera. Mai visto così in tanti anni.


...il livello è basso, ma per dovere di cronaca e soprattutto per un questione di correttezza di informazione (non certo la tua, ma quella di qualche notizia ultimamente uscita a tal riguardo), ad ottobre 2012 era molto peggio:

26 ottobre 2012

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31 ottobre 2017:

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Come si può vedere, in questo momento il livello della diga è circa due metri più alto di 5 anni fa.........
Insomma, c'è stato anche di peggio.........



Adriatic92 [ Ven 15 Mar, 2019 13:17 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
https://www.linkiesta.it/it/article...italiana/41408/

Al nord non piove più, e la siccità distruggerà l’agricoltura italiana
Il colpevole è sempre il solito: il cambiamento climatico. Le precipitazioni toccano un nuovo record negativo e mettono a dura prova coltivazioni ed ecosistemi, in un territorio già segnato da inquinamento e consumo di suolo. La soluzione? Cambiare tutto

HO / NASA / AFP
Nell’ultimo secolo le temperature medie globali si sono alzate di un 1,5 gradi centigradi. In Pianura Padana, di 2,5. Basta questo dato come indizio della situazione attuale: l’area del bacino del Po è ormai uno degli hotspot del global warming, al pari delle Alpi. E nell’Italia settentrionale aumento delle temperature significa siccità: le fasi critiche come quella che l’area sta attraversando in questi mesi si sono fatte sempre più frequenti, mettendo in ginocchio il sistema agricolo e minacciando la biodiversità.

L’Anbi (Associazione nazionale consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue)- ha segnalato come al momento le condizioni del fiume Po siano in linea con quelle registrate durante l’intensa siccità del 2007, considerata dagli esperti ancora più grave di quella che nel 2017 costò all’agricoltura del Nord Italia ben 2 miliardi di danni. E il climatologo Luca Mercalli è arrivato a paragonare il clima su cui si assesterà la Pianura Padana nel prossimo secolo con quello del Pakistan, territorio in continua emergenza idrica caratterizzato da temperature record che toccano i 53 gradi.

La tendenza sul lungo periodo è quindi ormai chiara. Per monitorare fenomeni di questo tipo è nato L’Osservatorio Siccità (Drought Observatory), sviluppato dall’Istituto di Biometeorologia (IBIMET) del CNR con l’intento di ridurre il gap temporale fra insorgere ed evolversi degli eventi siccitosi, migliorando così la gestione delle emergenze. Ramona Magno, ricercatrice del CNR-IBIMET e del Laboratorio di Meteorologia Modellistica Ambientale (LaMMA) della Regione Toscana, nonché coordinatrice scientifica dell’Osservatorio Siccità, chiarisce la dinamica a cui stiamo assistendo: «Dall’inizio del secolo si sono verificati episodi siccitosi di intensità elevata e di medio-lunga durata, fra i 6 e i 12 mesi. Dall’analisi di questi episodi emerge come il deficit di pioggia interessi sempre più frequentemente il periodo tardo autunno-invernale, per poi proseguire nelle stagioni successive, quando le temperature raggiungono i valori più alti dell’anno, determinando ulteriori perdite della risorsa idrica per evapotraspirazione. In tale situazione si creano problemi non solo nella portata di fiumi e laghi, ma anche a livello di falda, con gravi impatti sulle attività agricole e progressivamente sulla disponibilità di acqua per usi potabili e industriali».

Nei primi mesi del 2019 la portata del Po è già stata di molto inferiore alla media stagionale, toccando il -70% in gennaio e il -40% in febbraio. A richiamare l’attenzione è anche la situazione dei grandi laghi lombardi, i cui livelli sono fortemente al di sotto la media. Ramona Magno spiega: «Anche questo autunno-inverno si è caratterizzato come decisamente anomalo, con scarse e spesso intense precipitazioni; anche la neve caduta è stata poca e concentrata a quote elevate».

Con uno zero termico registrato quest’anno anche a 3000 metri, la scarsità di manto nevoso riduce ulteriormente la speranza che laghi e fiumi si riassestino dopo lo scioglimento primaverile. L’origine del problema va cercata sull’Atlantico: «Negli ultimi quattro mesi la circolazione atlantica che porta le piogge nei periodi freddi si è mantenuta molto più a nord rispetto al normale, favorendo una maggior frequenza di tipi di circolazione anticiclonica e, quindi, anche temperature al di sopra delle medie del periodo. Inoltre le previsioni stagionali che abbiamo per i prossimi mesi primaverili, abitualmente piovosi, indicano piogge nella media se non lievemente al di sotto e temperature presumibilmente superiori». Una congiuntura che si traduce in un verdetto infausto per l’economia agricola, ossia in «una scarsa probabilità di riuscire a recuperare il deficit accumulato, con il conseguente verificarsi di un nuovo prolungato evento siccitoso».

Tra le tante sfaccettature del processo di riscaldamento capaci di avere ripercussioni sull’economia troviamo in primo luogo la “finta primavera”, che anticipa il risveglio dei germogli rendendoli così vulnerabili alle gelate ancora possibili tra marzo e aprile. I danni per la produzione in questo caso sono incalcolabili. Salta poi la programmazione delle colture, con ortaggi diversi che maturano nello stesso momento a causa delle temperature anomale. Contemporaneamente, aumenta passo passo la risalita del cuneo salino lungo il delta del Po, minacciando aree produttive e habitat protetti di dimensioni sempre più ampie. L’acqua dolce del fiume, ridotta al minimo, non contrasta più l’immissione di acqua salata, che riesce così ad espandersi per oltre nove chilometri modificando interi ecosistemi. Sommati agli effetti diretti della riduzione delle precipitazioni questi fenomeni hanno già portato in febbraio a un aumento dei prezzi di frutta e verdura del 18%.


Il verdetto per l’economia agricola in poche parole: «Una scarsa probabilità di riuscire a recuperare il deficit accumulato, con il conseguente verificarsi di un nuovo prolungato evento siccitoso».

Il costo da pagare è elevato in termini economici e ambientali e potrà essere contenuto solo guardando in faccia la realtà. Il rischio è che in un circolo vizioso le tecniche agricole scorrette si sommino all’aumento delle temperature determinando un irrecuperabile impoverimento del territorio. «Gli effetti dei cambiamenti climatici in Pianura Padana sono già visibilmente all’opera» dichiara Claudio Celada, Direttore Conservazione Natura della Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU), associazione sempre più impegnata nello studio e nella proposta di nuovi modelli agricoli compatibili con la conservazione faunistica. «In questo contesto la biodiversità deve già fare i conti con elevata urbanizzazione e consumo del territorio, un’agricoltura molto intensiva e poco ospitale per la diversità biologica, presenza ubiquitaria di infrastrutture lineari (strade, ferrovie, elettrodotti).

Un’agricoltura peraltro dominata da coltivazioni a mais utilizzate soprattutto come foraggio per gli allevamenti di bestiame; il mais richiede molta acqua, una risorsa che nei prossimi anni scarseggerà, ed elevati input chimici che dobbiamo a tutti i costi ridurre fino ad annullarli, anche perché sono causa di elevate immissioni di gas clima-alteranti».

Aumenta passo passo la risalita del cuneo salino lungo il delta del Po, minacciando aree produttive e habitat protetti di dimensioni sempre più ampie. L’acqua dolce del fiume, ridotta al minimo, non contrasta più l’immissione di acqua salata, che riesce così ad espandersi per oltre nove chilometri modificando interi ecosistemi

Che strada percorrere allora per limitare i danni? Se su larga scala è necessario lavorare per temperare l’ormai avviato processo di riscaldamento globale attraverso la riduzione dei gas serra, sul territorio servono soluzioni immediate che combinino la tutela della ricchezza biologica con un’agricoltura realmente sostenibile, che non intacchi l’equilibrio ambientale: «Ormai nella programmazione agricola della Pianura Padana occorre mettere in conto il cambiamento climatico» ha dichiarato Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, «bisogna iniziare a riprogrammare per aumentare la resilienza, diversificando le colture, migliorando la risposta del suolo agli stress idrici, aumentando le rotazioni».

Celada aggiunge: «Dobbiamo fermare immediatamente il consumo del suolo, affidandoci unicamente alla rigenerazione urbana. Il dibattito politico è dominato dalla contrapposizione su si/no alle grandi opere. Noi pensiamo che occorra grande prudenza in questo settore, migliorando la gestione di quanto esiste ed evitando nuove opere inutili». E conclude: «Serve un adattamento che avvantaggi le comunità umane in termini di salute e di risorse per le prossime generazioni, perché oggi ci stiamo giocando anche la fertilità dei suoli. Contemporaneamente dobbiamo consentire alle specie animali e vegetali di persistere in un ambiente già di per sé parecchio compromesso. Di vitale importanza è prendere sul serio aree protette, parchi naturali e riserve naturali, inclusi i siti Natura 2000 protetti dalle direttive europee, come laboratori per operare questo cambiamento. La politica decida e si prenda le sue responsabilità, invece di marginalizzare il ruolo di queste aree preziosissime. Non c’è più tempo per rimandare queste decisioni».

https://www.agi.it/cronaca/siccita_...ews/2019-03-14/

"A Nord-Ovest e lungo il Tirreno fiumi e laghi in secco. A Est, sulle coste adriatiche e a Sud fino alla Sicilia, acqua in abbondanza.
C’è una linea che attraversa in senso longitudinale il nostro paese e che segna due scenari profondamente diversi tra loro: da una parte una siccità che sembra annunciarsi molto seria e dall’altra, al contrario, un quadro che vede il pieno recupero dei bacini idrici che vanno dal Friuli fino alla Sicilia.

C’è anche il rischio che neanche le piogge di questi giorni possano riuscire a colmare il deficit idrico tra le due aree del paese.

Il paradosso sta tutto nei numeri che raccontano della secca del Po e degli invasi siciliani già colmi e quasi al limite della loro capacità di trattenere acqua.

Il Settentrione è il più colpito
Quella che preoccupa è naturalmente la siccità al Nord che sembra interessare il quadrante più occidentale.

E’ dal mese di gennaio che sono cominciati ad arrivare i primi segnali preoccupanti, quando le tempeste che subito dopo la Befana hanno portato copiose nevicate si sono concentrate prevalentemente sui versanti settentrionali dell’arco alpino, soprattutto in Baviera e in Austria con accumuli molto consistenti e superiori anche al metro.

In quella occasione, una sacca di alta pressione aveva impedito che le precipitazioni interessassero anche i versanti meridionali, quelli italiani delle Alpi, lasciando a secco gli impianti sciistici in Trentino.

Se però a gennaio era assolutamente prematuro parlare di rischio siccità, ora l’allarme è conclamato.

Almeno per il settore occidentale delle Alpi siamo in piena siccità. A raccontarlo in maniera eloquente è il Po, il grande fiume che con i suoi 71.000 chilometri quadrati di bacino idrografico drena le acque di gran parte dell’Arco Alpino centrale e occidentale e dell’Appennino Settentrionale.

Alla stazione di Boretto oggi il livello del grande fiume è a meno 2,44 metri rispetto alla soglia dello zero idrografico e la tendenza è in leggero ma costante calo.

Per avere un raffronto, basta ricordare che all’inizio di agosto del 2017, in piena estate dunque e nell’anno della grande siccità era a -3 metri e 8 centimetri.

Un fenomeno in aumento
La siccità non è però una novità, e anzi, pare essere un fenomeno che, per questa area del paese sembra essere in aumento.

“Se guardiamo alle dinamiche di lungo periodo - spiega Massimiliano Pasqui, ricercatore dell’Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche e coordinatore dell’Osservatorio Siccità - si osserva un aumento significativo degli eventi siccitosi in questa area del paese”.

Significa che episodi di siccità più o meno intensa sono sempre più frequenti e questo si traduce in uno stress molto più intenso sui corpi idrici che fanno fatica a recuperare e a tornare a livelli ottimali.

Un fenomeno aggravato dalle temperature sempre crescenti che mettono a rischio i ghiacciai e dunque le riserve idriche destinate ad alimentare i corsi d’acqua nella stagione estiva.

Alla fine di febbraio l'anticiclone Frauke ha mandato in tilt tutte le centraline di rilevamento della temperatura in Europa, con un impatto davvero significativo.

“Sulle Alpi Graie in Piemonte afferma Claudio Cassardo, meteorologo dell’Università di Torino - nella stazione ARPA di Lago Agnel (a 2300 metri di quota) il termometro non è sceso sotto zero per tre giorni consecutivi, pur essendoci sotto la capannina uno spessore di oltre un metro di neve al suolo”.

“Anche la stazione più in alto, sulla cima della Gran Vaudala (a oltre 3200 m di quota), ha fatto registrare una massima di oltre 7 gradi. Sono solo due dei numerosissimi esempi che si potrebbero citare”.

“I ghiacciai alpini fondono quindi abbondantemente già a febbraio, e a fronte di un inverno non particolarmente abbondante in neve, queste caldazze suscitano parecchia preoccupazione”.
Eventi siccitosi più frequenti e temperature sempre più calde rallentano il recupero dei corpi idrici e anche di quelli su cui facciamo affidamento per dissetare le città.

Emblematico il caso del Lago di Bracciano che, proprio nell’estate del 2017, è stato protagonista della crisi idrica della Capitale.

siccita italia tirreno nordovest
siccità aridità secco terra terreno
A distanza di quasi due anni dallo stop delle captazioni, il lago è ancora a -145,5 centimetri dallo zero idrometrico, cioè a livelli che sono ben al di sotto della soglia stabilita dalla Regione Lazio per poter usare le sue acque in caso di necessità.

Se nei prossimi mesi la siccità dovesse acuirsi, Roma non potrà contare sulla sua riserva strategica.

“Per il momento - dichiara Erasmo D’Angelis, segretario generale dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Centrale - non sembra esserci alcun rischio per l’area dell’Italia centrale che ricade sotto la nostra giurisdizione (Marche, Umbria, Abruzzo e gran parte del Lazio)”.

Non illudiamoci: queste piogge non bastano
Tuttavia la guardia è alta e la situazione è strettamente monitorata. “Resta uno stato di attenzione generale e tra una ventina di giorni riuniremo di nuovo l’Osservatorio permanente per gli usi idrici e valuteremo di nuovo l’evoluzione della situazione”, aggiunge D’Angelis.

Anche le piogge di questi giorni non devono trarre in inganno. “Questi - sottolinea Pasqui - sono mesi abitualmente molto piovosi, è dunque normale che piova. Il punto è capire se pioverà sopra la media in modo da compensare l’acqua che è mancata nei mesi precedenti”.
Le stime elaborate proprio dal Consiglio Nazionale delle ricerche non sembrano però essere incoraggianti.

“Le proiezioni che abbiamo elaborato per i prossimi tre mesi - prosegue - indicano che avremo un livello di precipitazioni nella media stagionale se non addirittura al di sotto della media”.

Se le proiezioni dovessero trovare conferma nelle prossime settimane significa che ci troveremo ad affrontare la stagione calda, quella in cui i consumi aumentano alle stelle, con un deficit idrico, che in certe aree è consistente.

“Contrastare la siccità significa mettere in campo azioni che permettano di mitigare la carenza delle risorse nei momenti più critici, come per esempio i mesi estivi. Forse in questo caso - conclude - è arrivato il momento di trovare in tempo soluzioni efficaci che consentano di affrontare la crisi”. "


Carletto89 [ Mer 27 Mar, 2019 12:16 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Quando parliamo di siccità, forte carenza di precipitazioni, allarmismi per l'imminente futuro ecc... Lo facciamo con cognizione di causa o è solo una percezione soggettiva?

Secondo questa interessante analisi, non c'è ancora da allarmarsi ma dovremo presto farlo se aprile e maggio non rispetteranno i standard medi precipitativi, ergo: le paure che un po tutti abbiamo per la forte carenza di precipitazioni che da febbraio è tornata a farci visita rischiano di non sparire bensì di diventare una brutta realtà.

La Carenza di precipitazioni sull’Italia Analizzata con l’Ausilio di Serie Storiche di Lunga Durata - da Climatemonitor


Frasnow [ Mer 27 Mar, 2019 13:37 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Carletto89 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Quando parliamo di siccità, forte carenza di precipitazioni, allarmismi per l'imminente futuro ecc... Lo facciamo con cognizione di causa o è solo una percezione soggettiva?

Secondo questa interessante analisi, non c'è ancora da allarmarsi ma dovremo presto farlo se aprile e maggio non rispetteranno i standard medi precipitativi, ergo: le paure che un po tutti abbiamo per la forte carenza di precipitazioni che da febbraio è tornata a farci visita rischiano di non sparire bensì di diventare una brutta realtà.

La Carenza di precipitazioni sull’Italia Analizzata con l’Ausilio di Serie Storiche di Lunga Durata - da Climatemonitor

Me lo sono letto con grande interesse Cà, beh non resta che sperare in qualcosa di buono prossimamente


marvel [ Mer 27 Mar, 2019 16:31 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Non facciamo allarmismi prematuri.
Siamo ancora a primavera, ci sono ancora troppi SE... se non pioverà ad Aprile, se non pioverà a Maggio, idem per giugno... SE l'estate sarà particolarmente calda e secca... SE SE SE
Se sapessimo aspettare, invece di gridare al lupo al lupo anzi tempo , faremmo una cosa assai più saggia.
Solo che va poco di moda.
Ricordo che, anche in queste lande (Forumisticamente parlando) diversi anni fa si urlava alla desertificazione... salvo poi essere sommersi da fiumi d'acqua e da proclami di tropicalizzazione...
Si chiama variabilità climatica (che non c'entra nulla con il Cambiamento climatico, ma è espressione stessa della natura del CLIMA. Le medie climatiche sono tutt'altra cosa e non rappresentano le oscillazioni interannuali o anche decennali, che invece sono normalissime).
Senza SE e senza MA.



nicola59 [ Mer 27 Mar, 2019 18:07 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
marvel ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Non facciamo allarmismi prematuri.
Siamo ancora a primavera, ci sono ancora troppi SE... se non pioverà ad Aprile, se non pioverà a Maggio, idem per giugno... SE l'estate sarà particolarmente calda e secca... SE SE SE
Se sapessimo aspettare, invece di gridare al lupo al lupo anzi tempo , faremmo una cosa assai più saggia.
Solo che va poco di moda.
Ricordo che, anche in queste lande (Forumisticamente parlando) diversi anni fa si urlava alla desertificazione... salvo poi essere sommersi da fiumi d'acqua e da proclami di tropicalizzazione...
Si chiama variabilità climatica (che non c'entra nulla con il Cambiamento climatico, ma è espressione stessa della natura del CLIMA. Le medie climatiche sono tutt'altra cosa e non rappresentano le oscillazioni interannuali o anche decennali, che invece sono normalissime).
Senza SE e senza MA.


Bravissimo Massimiliano. Quoto in pieno.


Carletto89 [ Mer 27 Mar, 2019 18:20 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Marvel, mi spiace che non si sia capito il senso del mio post ma non voleva gridare a nessun allarmismo, al contrario voleva dare, tramite l'analisi linkata, una spiegazione ed una sorta di stato dei fatti sul deficit pluviometrico che ci sta interessando e rimarcare il fatto che nonostante tutto al momento non è nulla di eccezionale.

Visto appunto la situazione avara di piogge che ci sta interessando da febbraio in maniera molto evidente, trovo che non ci sia nulla di male nel fare delle ipotesi con dei se e dei ma per i prossimi mesi primaverili, su quali potrebbero essere le conseguenze.
Come sempre prima o poi la situazione speriamo si sbloccherá, ci mancherebbe altro.


marvel [ Mer 27 Mar, 2019 19:14 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Carletto89 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Marvel, mi spiace che non si sia capito il senso del mio post ma non voleva gridare a nessun allarmismo, al contrario voleva dare, tramite l'analisi linkata, una spiegazione ed una sorta di stato dei fatti sul deficit pluviometrico che ci sta interessando e rimarcare il fatto che nonostante tutto al momento non è nulla di eccezionale.

Visto appunto la situazione avara di piogge che ci sta interessando da febbraio in maniera molto evidente, trovo che non ci sia nulla di male nel fare delle ipotesi con dei se e dei ma per i prossimi mesi primaverili, su quali potrebbero essere le conseguenze.
Come sempre prima o poi la situazione speriamo si sbloccherá, ci mancherebbe altro.


Nulla da dire su quella di climatemonitor...

però... se non è esageratamente allarmistica una descrizione del genere.... che di ANALISI non ha niente, sono solo CONGETTURE.

L’Umbria nella morsa del caldo

paesaggi-umbria: La danza della pioggia sembra non bastare per scongiurare il rischio di una vera e propria catastrofe. L’Umbria, al pari di tante altre regioni e’ a secco. All’autunno e all’inverno scarsi di millimetri di pioggia e neve sui rilievi, si sono aggiunti una primavera particolarmente ‘arida’. Secondo alcuni esperti, questa situazione sara’ solo la prima di una serie di lunghi periodi con i quali dovremo fare i conti. Gli studi sui cambiamenti climatici lo confermano: a periodi sempre piu’ lunghi caratterizzati da un aumento delle temperature e una diminuzione della piovosita’, si accompagneranno una concentrazione delle precipitazioni in periodi piu’ brevi, e quindi emergenze. Negli ultimi anni in Umbria, come del resto in molte regioni del centro e del sud del Paese si e’ verificato un inasprimento dei fenomeni estremi. Dall’emergenza idrica’ si e’ passati ad eventi alluvionali di tipo tropicale e per quanto ci si voglia attrezzare per affrontare al meglio queste calamita’, con piani di monitoraggio e prevenzione e un’attenta programmazione per la tutela delle risorse idriche e la difesa idraulica del territorio, la forza della natura ci prende quasi sempre in contropiede. Ma a garantire l’approvvigionamento idrico e ridurre gli impatti dei prolungati periodi con scarse precipitazioni, l’Umbria puo’ contare sui due invasi di Montedoglio e della diga sul Chiascio e su un sistema di interconnessione di condotte e acquedotti. Di sicuro, spiegano alcuni esperti, la gestione della risorsa idrica e la messa in sicurezza del territorio rappresentano una priorita’. Come sempre in queste circostanze le associazioni dei coltivatori, i primi ad essere interessati da questa sciagura, hanno lanciato l’ennesimo grido di allarme. E se ad una primavera ‘avara’ di pioggia, si dovesse aggiungere un’estate rovente, a far la parte del leone saranno gli incendi che gia’ in molte regioni del centro fanno registrare i primi focolai. E le previsioni mostrano senza appello il volto della preoccupazione. Per i prosimi giorni sono infatti attese temperature massime sopra i 30 gradi. A parte i probabili annuvolamenti pomeridiani sui rilievi, il tempo si manterra’ stabile e soleggiato su gran parte del Paese, mostrando, in generale per l’area centrale dell’Italia, un consolidamento ulteriore dell’anticiclone atlantico con caldo e Siccita’ crescente. Secondo il meteo ‘solo’ in Valnerina, salvo sorprese, sono attesi occasionali rovesci.


il fosso [ Mer 27 Mar, 2019 19:44 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
marvel ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Non facciamo allarmismi prematuri.
Siamo ancora a primavera, ci sono ancora troppi SE... se non pioverà ad Aprile, se non pioverà a Maggio, idem per giugno... SE l'estate sarà particolarmente calda e secca... SE SE SE
Se sapessimo aspettare, invece di gridare al lupo al lupo anzi tempo , faremmo una cosa assai più saggia.
Solo che va poco di moda.
Ricordo che, anche in queste lande (Forumisticamente parlando) diversi anni fa si urlava alla desertificazione... salvo poi essere sommersi da fiumi d'acqua e da proclami di tropicalizzazione...
Si chiama variabilità climatica (che non c'entra nulla con il Cambiamento climatico, ma è espressione stessa della natura del CLIMA. Le medie climatiche sono tutt'altra cosa e non rappresentano le oscillazioni interannuali o anche decennali, che invece sono normalissime).
Senza SE e senza MA.



Inappuntabile.


Frosty [ Mer 27 Mar, 2019 20:04 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
il fosso ha scritto: [Visualizza Messaggio]
marvel ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Non facciamo allarmismi prematuri.
Siamo ancora a primavera, ci sono ancora troppi SE... se non pioverà ad Aprile, se non pioverà a Maggio, idem per giugno... SE l'estate sarà particolarmente calda e secca... SE SE SE
Se sapessimo aspettare, invece di gridare al lupo al lupo anzi tempo , faremmo una cosa assai più saggia.
Solo che va poco di moda.
Ricordo che, anche in queste lande (Forumisticamente parlando) diversi anni fa si urlava alla desertificazione... salvo poi essere sommersi da fiumi d'acqua e da proclami di tropicalizzazione...
Si chiama variabilità climatica (che non c'entra nulla con il Cambiamento climatico, ma è espressione stessa della natura del CLIMA. Le medie climatiche sono tutt'altra cosa e non rappresentano le oscillazioni interannuali o anche decennali, che invece sono normalissime).
Senza SE e senza MA.



Inappuntabile.
anche per me


Adriatic92 [ Ven 18 Ott, 2019 07:44 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
https://www.cronachemaceratesi.it/2...-breve/1313422/


Adriatic92 [ Mer 30 Ott, 2019 21:34 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
https://m.cronachemaceratesi.it/201...dacqua/1319130/


Adriatic92 [ Gio 06 Feb, 2020 23:00 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
La siccità preoccupa in tutto il territorio da ben 2 mesi..

"Un bimestre davvero difficile, dal punto di vista pluviometrico, è stato il dicembre 2019 – gennaio 2020 per la nostra regione. Precipitazioni inferiori alla norma che stanno provocando condizioni di siccità a dir poco preoccupanti a meno di un mese dall’inizio della primavera[3] ed anche perché l’affondo depressionario delle ultime ore ha avuto sì il merito di abbassare le temperature (cresciute a dismisura nei giorni passati) ma non è riuscito a generare fenomeni sufficientemente abbondanti e duraturi.

A livello regionale le precipitazioni medie di dicembre sono state di 57mm, inferiori del 38% rispetto alla media di riferimento 1981-2010[5]. Gennaio per le Marche non è di solito un mese particolarmente piovoso (51mm la media 1981-2010) ma quest’anno è stato decisamente avido di piogge e neve, con un totale medio regionale di appena 11mm corrispondente ad un deficit del 78%.

Le province che stanno soffrendo di più la carenza di precipitazioni sono quelle meridionali così come mostrano i valori riportati nella tabella 1. Per le province di Ascoli Piceno e Fermo l’ammanco dell’intero bimestre è del 62%. Non se la passano tanto bene nemmeno le province Ancona e Macerata con punte di deficit del 80% e oltre in gennaio."

http://www.meteo.marche.it/blogmete...Bgy2KJL0-YUyhsQ


Adriatic92 [ Mar 11 Feb, 2020 17:56 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
http://www.greenreport.it/news/agri...ltura-italiana/

Temperature primaverili e siccità, l’inverno 2020 sta mandando in tilt l’agricoltura italiana
Anbi: in Puglia risorse idriche dimezzate in 12 mesi, in Basilicata mancano all’appello 162 milioni di metri cubi d’acqua. Coldiretti: «Le piante sono state ingannate da una finta primavera»

[10 Febbraio 2020]


Dopo un 2019 che è stato in Italia il quarto anno più caldo dal 1800, con una temperatura superiore di 0,96 °C rispetto alla media di riferimento, il 2020 è iniziato all’insegna della siccità: se i dati del 2019 parlano di un anno caratterizzato da un’Italia “idricamente rovesciata” con bacini in sofferenza soprattutto al nord, adesso sono Puglia e Basilicata a destare le maggiori preoccupazioni in questo avvio d’anno.

I dati riportati dall’Anbi (Consorzi di bonifica) mostrano che in Puglia la disponibilità d’acqua è dimezzata in 12 mesi, con risorse idriche per circa 140 milioni di metri cubi contro i 280 di un anno fa; in Basilicata mancano invece all’appello circa 2/3 delle risorse idriche disponibili rispetto a febbraio 2019: oggi sono pari a 257 milioni di metri cubi, ovvero 162 milioni di metri cubi in meno rispetto allo stesso periodo del 2019.

«La natura è in tilt nel cuore dell’inverno – commentano gli agricoltori Coldiretti –, dove a macchia di leopardo lungo la Penisola si sono verificate fioriture anticipate delle mimose in Liguria e dei mandorli in Puglia, Sicilia e Sardegna dove inizia a sbocciare anche qualche pianta da frutto, ma in Abruzzo sono in fase di risveglio, con un anticipo di circa un mese, gli alberi di susine, pesche mentre gli albicocchi in Emilia hanno già le gemme che si stanno addirittura aprendo nei noccioleti del Piemonte. Le piante sono state ingannate da una finta primavera dopo un mese di gennaio estremamente mite», e inoltre le alte temperature «stanno anche favorendo la sopravvivenza degli insetti alieni arrivati in Italia dall’estero proprio con il surriscaldamento del clima che stanno provocando una strage nei raccolti in Italia dove per la sola cimice asiatica nel 2019 si contano danni per 740 milioni nel 2019 a 48mila aziende agricole».


marvel [ Mar 11 Feb, 2020 18:22 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
marvel ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Non facciamo allarmismi prematuri.
Siamo ancora a primavera, ci sono ancora troppi SE... se non pioverà ad Aprile, se non pioverà a Maggio, idem per giugno... SE l'estate sarà particolarmente calda e secca... SE SE SE
Se sapessimo aspettare, invece di gridare al lupo al lupo anzi tempo , faremmo una cosa assai più saggia.
Solo che va poco di moda.
Ricordo che, anche in queste lande (Forumisticamente parlando) diversi anni fa si urlava alla desertificazione... salvo poi essere sommersi da fiumi d'acqua e da proclami di tropicalizzazione...
Si chiama variabilità climatica (che non c'entra nulla con il Cambiamento climatico, ma è espressione stessa della natura del CLIMA. Le medie climatiche sono tutt'altra cosa e non rappresentano le oscillazioni interannuali o anche decennali, che invece sono normalissime).
Senza SE e senza MA.



Era lo scorso marzo.
E poi sappiamo come è andata.
Rinnovo questo invito a non allarmarci per la siccità.


Adriatic92 [ Mar 11 Feb, 2020 18:31 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
marvel ha scritto: [Visualizza Messaggio]
marvel ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Non facciamo allarmismi prematuri.
Siamo ancora a primavera, ci sono ancora troppi SE... se non pioverà ad Aprile, se non pioverà a Maggio, idem per giugno... SE l'estate sarà particolarmente calda e secca... SE SE SE
Se sapessimo aspettare, invece di gridare al lupo al lupo anzi tempo , faremmo una cosa assai più saggia.
Solo che va poco di moda.
Ricordo che, anche in queste lande (Forumisticamente parlando) diversi anni fa si urlava alla desertificazione... salvo poi essere sommersi da fiumi d'acqua e da proclami di tropicalizzazione...
Si chiama variabilità climatica (che non c'entra nulla con il Cambiamento climatico, ma è espressione stessa della natura del CLIMA. Le medie climatiche sono tutt'altra cosa e non rappresentano le oscillazioni interannuali o anche decennali, che invece sono normalissime).
Senza SE e senza MA.



Era lo scorso marzo.
E poi sappiamo come è andata.
Rinnovo questo invito a non allarmarci per la siccità.


A me preoccupa l'irregolarità ESTREMA delle precipitazioni , non me ne faccio nulla di 200 mm in una mesata (tipo come lo scorso Maggio) e 6 mesi poi successivi in gravoso deficit. Se ne vengo da un trimestre invernale con un'anomalia del 70-80% di precipitazioni inferiori al normale, è giusto anche preoccuparsi per il futuro in vista dell'estate.


Adriatic92 [ Ven 14 Feb, 2020 16:34 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Dunque.. sono caduti quasi 10 mm in un'oretta scarsa questa mattina, non bastano però di certo a risanare la forte carenza idrica, i terreni sono secchi arsi. Servirebbero precipitazioni ben più durature e abbondanti spalmate ovviamente per più giorni, sperando che arrivino il prima possibile..

Intanto da Dicembre questa è la situazione nelle Marche..


Adriatic92 [ Mar 18 Feb, 2020 12:53 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
http://www.rainews.it/dl/rainews/ar...5e161bfc02.html


Adriatic92 [ Mar 18 Feb, 2020 12:55 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
https://www.ilfattoquotidiano.it/20...ioggia/5708580/

Esagerati..


GiagiMeteo [ Mar 18 Feb, 2020 13:09 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Adriatic92 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/02/17/sicilia-contro-la-siccita-sindaco-e-cittadini-di-poggioreale-in-processione-santantonio-mandaci-la-pioggia/5708580/

Esagerati..

Metodi alternativi


MilanoMagik [ Mar 18 Feb, 2020 13:47 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Adriatic92 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/02/17/sicilia-contro-la-siccita-sindaco-e-cittadini-di-poggioreale-in-processione-santantonio-mandaci-la-pioggia/5708580/

Esagerati..


Queste cose nel 2020 davvero lasciano senza parole però


Freddoforever [ Mar 18 Feb, 2020 13:52 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
MilanoMagik ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Adriatic92 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/02/17/sicilia-contro-la-siccita-sindaco-e-cittadini-di-poggioreale-in-processione-santantonio-mandaci-la-pioggia/5708580/

Esagerati..


Queste cose nel 2020 davvero lasciano senza parole però


e se la cosa funzionasse ?


Boba Fett [ Mer 19 Feb, 2020 00:31 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Freddoforever ha scritto: [Visualizza Messaggio]

e se la cosa funzionasse ?


Come diceva un mio conoscente, l'importante è crederci


Adriatic92 [ Sab 22 Feb, 2020 09:26 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
http://www.greenreport.it/news/clim...e-anche-peggio/

Non sono bastate, come in molti speravano, le forti piogge autunnali: l’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po (AbdP) dice che «La totale assenza di precipitazioni nei mesi di gennaio e febbraio e la presenza di temperature più alte rispetto alla media stagionale hanno portato al peggioramento delle portate idrologiche dei corsi d’acqua. I livelli idrometrici del fiume Po sono sotto la media stagionale: la situazione della disponibilità di risorse idriche, anche in vista dell’inizio imminente inizio della stagione irrigua, va costantemente monitorata». Per questo il segretario generale dell’Autorità, Meuccio Berselli, ha convocato per il l prossimo 6 marzo la prima riunione dell’Osservatorio sulle crisi idriche per ottimizzare la gestione delle risorse e predisporre le azioni necessarie per affrontare la situazione nei vari bacini e sottobacini del territorio per prepararsi alla gestione delle risorse idriche nei prossimi mesi.

L’AbdP sottolinea che «Il bollettino di portata fa registrare livelli idrometrici nelle cinque stazioni del fiume Po inferiori alla media stagionale (Piacenza: 0.22 metri; Cremona: -6.05 metri; Boretto: -1.85 metri; Borgoforte -0.92 metri; Pontelagoscuro: -4.65 metri). Anche se nel mese di gennaio i livelli erano superiori alla media, ora si stanno progressivamente riducendo: negli ultimi due mesi infatti il contributo delle precipitazioni è stato quasi totalmente assente. Nelle prossime settimane non si prevedono precipitazioni, se non di scarsa entità e comunque non da influenzare l’incremento della falda: potrebbero verificarsi ulteriori riduzioni dei livelli idrometrici, nell’ordine del 20%. Anche i livelli dei grandi laghi sono sotto osservazione: il lago di Iseo ed il lago di Como sono infatti già al di sotto dei valori stagionali. Il contributo nivale è praticamente assente nelle zone appenniniche mentre quello alpino si ridurrà ulteriormente a causa dell’innalzamento delle temperature e dell’assenza di precipitazioni. Dopo una discesa momentanea, infatti, nei prossimi giorni sono previsti aumenti compresi tra i 5 e gli 8 gradi centigradi».

Coldiretti ha lanciato un nuovo drammatico allarme ed evidenzia che «Il livello idrometrico del Po è sceso ed è basso come in piena estate ma anomalie si vedono anche nei grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 25% di quello di Como al 28% dell’Iseo». Dal monitoraggio effettuato dalla più grande associazione agricola italiana emerge che «Il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca è di -2,4 metri, lo stesso di metà agosto scorso. Sono gli effetti del grande caldo e dell’assenza di precipitazioni significative in un inverno bollente con una temperatura che fino ad ora è stata in Italia superiore di 1,65 gradi la media storica secondo le elaborazioni su dati Isac Cnr relativi al mesi di dicembre e gennaio».

Ma Coldiretti fa notare che «Nel centro sud la situazione è ancora più difficile con l’allarme siccità in campagna che è scattato a partire dalla Puglia dove la disponibilità idrica è addirittura dimezzata negli invasi rispetto allo scorso anno secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Anbi che registra difficoltà anche in Umbria con il 75% di pioggia in meno rispetto allo scorso anno caduta nel mese di gennaio ed in Basilicata dove mancano all’appello circa 2/3 delle risorse idriche disponibili rispetto allo steso periodo del 2019. In Basso Molise i terreni secchi seminati a cereali rischiano di non far germogliare ed irrobustire a dovere le piantine mai i problemi riguardano anche gli ortaggi, che già necessitano di irrigazioni di soccorso. Difficoltà si registrano anche in Sardegna il Consorzio di Bonifica di Oristano hanno addirittura predisposto a tempo di record l’attivazione degli impianti per l’irrigazione per garantire acqua ai distretti colpiti dalle grave siccità a causa della mancanza di piogge a seguito alle segnalazioni relative alle colture in sofferenza per il perdurare dell’assenza di precipitazioni. In vaste aree della Sicilia i campi sono aridi e i semi non riescono neanche a germinare ma la mancanza di acqua ed il vento minaccia anche le lenticchie di Ustica e problemi nella zona del ragusano ci sono nei pascoli per l’erba è secca e si temono speculazioni sul prezzo del fieno per alimentare gli animali».

E Coldiretti ricorda che il clima anomalo «ha mandato in tilt la natura con piante in fiore e gli animali con le chiocciole che si sono risvegliate dal letargo prima del tempo nel Veneto ma le ripetute giornate di sole hanno risvegliato 50 miliardi di api presenti sul territorio nazionale che sono state ingannate dalla finta primavera e sono uscite dagli alveari presenti per ricominciare il loro prezioso lavoro di bottinatura ed impollinazione ed ora-il rischio e che ritorni di freddo possano far gelare i fiori e anche far morire parte delle api dopo una delle peggiori annate per la produzione di miele in Italia. Il clima mite si fa sentire anche con le fioriture anticipate delle mimose in Liguria e dei mandorli in Sicilia e Sardegna dove iniziano a sbocciare le piante da frutto, ma in Abruzzo sono in fase di risveglio gli alberi di susine, pesche mentre anche gli albicocchi in Emilia e in Puglia hanno già i fiori. Sui banchi sono arrivate con oltre un mese di anticipo le primizie e se nel Lazio gli agricoltori offrono agretti, carciofi romaneschi, erbe spontanee come il papavero e le fave che sono già presenti anche in Puglia insieme alle fragole arrivate prima di alcune settimane e già pronte al consumo».

E, nonostante qualche ex padanissimo secessionista, convertitosi sulla via di Damasco del nazionalismo italico, continui a negare il cambiamento climatico, Coldiretti sottolinea che «L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai diventata la norma anche in Italia tanto che siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione in Italia dove il è stato il quarto anno più caldo per il nostro Paese dopo i record di 2014, 2015 e 2018 secondo le elaborazioni su dati Isac/Cnr che effettua le rilevazioni dal 1800. L’andamento anomalo di questo inverno conferma dunque, i cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi e sfasamenti stagionali che sconvolgono i normali cicli colturali ed impattano sul calendario di raccolta e sulle disponibilità dei prodotti che i consumatori mettono nel carrello della spesa».

Coldiretti conclude: «L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali ed eventi estremi che hanno causato una perdita in Italia di oltre 14 miliardi di euro nel corso del decennio tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali».


Gab78 [ Sab 22 Feb, 2020 14:56 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Ridendo e scherzando, si fa per dire, qua a San Giovanni l'accumulo piovoso annuale è fermo a tristissimi 20 mm...

... e siamo praticamente a Marzo...


fiocco_di _neve [ Sab 22 Feb, 2020 15:12 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Avevo letto e visto al Tg,che il po' è sotto di 2,43 mt sotto lo 0 idrometrico.


daredevil71 [ Sab 22 Feb, 2020 17:34 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
La situazione e' gia grave in Umbria..tenendo conto della scarsita' delle precipitazioni e della sua modalita' di distribuzione ...servirebbero precipitazioni costanti da oggi fino a giugno....sperando che anche nel trimestre luglio-settembre vi siano precipitazioni e non siccita' totale come negli ultimi anni.


Frasnow [ Dom 23 Feb, 2020 11:15 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Gennaio 2020:


Adriatic92 [ Gio 05 Mar, 2020 10:38 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
https://www.cronachepicene.it/2020/...PV5EK84phe1mQgY


Matteo91 [ Gio 05 Mar, 2020 10:53 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Adriatic92 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
https://www.cronachepicene.it/2020/03/04/emergenza-idrica-in-codice-rosso-in-arrivo-limitazioni-delle-utenze-e-chiusura-dei-serbatoi/189335/?fbclid=IwAR2LIcHF2ldhq4ErKPud1nhbPC8x6WIA8anhzcurFqFePV5EK84phe1mQgY

Si è una vita che non piove come si deve


Boba Fett [ Gio 05 Mar, 2020 14:25 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Adriatic92 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
https://www.cronachepicene.it/2020/03/04/emergenza-idrica-in-codice-rosso-in-arrivo-limitazioni-delle-utenze-e-chiusura-dei-serbatoi/189335/?fbclid=IwAR2LIcHF2ldhq4ErKPud1nhbPC8x6WIA8anhzcurFqFePV5EK84phe1mQgY


Davvero brutta la situazione in adriatico, ma quanto è piovuto da gennaio 2019?


Matteo91 [ Gio 05 Mar, 2020 23:01 ]
Oggetto: Re: Allarme Siccità In Italia: La Situazione Regione Per Regione
Boba Fett ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Adriatic92 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
https://www.cronachepicene.it/2020/03/04/emergenza-idrica-in-codice-rosso-in-arrivo-limitazioni-delle-utenze-e-chiusura-dei-serbatoi/189335/?fbclid=IwAR2LIcHF2ldhq4ErKPud1nhbPC8x6WIA8anhzcurFqFePV5EK84phe1mQgY


Davvero brutta la situazione in adriatico, ma quanto è piovuto da gennaio 2019?

Poco, almeno qui. Daniel forse ti darà qualche dato che io non ho




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