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Messaggio Re: CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......

#166  pablo Sab 21 Feb, 2009 14:22

certo che agli occhi di un profano osservando questa carta si rimane abbastanza interdetti perchè io a parte la forte mancanza di ghiaccio in area europea ( sul mare di barents ad ovest della novaja zemlja)  sul mare glaciale artico non vedo grossi sconvolgimenti.

 artico



e (scusate  la provocazione) sempre agli occhi di un profano osservando l'antartico e usando il metro di giudizio che a volte molti scienziati usano per l'artico si potrebbe ipotizzare una imminente era glaciale

 antartide
 



 
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Messaggio Re: CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......

#167  il fosso Sab 21 Feb, 2009 14:35

Il sole continua a dormire, oggi 7gg di fila senza macchie, 42 gg senza macchie sui 51 totali del 2009!!!!
 




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Messaggio VERITà O FANTASIA???

#168  Frasnow Sab 21 Feb, 2009 15:09

Leggete questo, lo so è lungo, ma ne vale la pena, fidatevi!   

21 dicembre 2012:

fine del mondo o nuovo inizio?

Scienza e profezie



Quello che non sai...

Salute

Controllo Globale

Illuminati e manipolazione






La Verità sul Riscaldamento Globale

La corrente del Golfo

editoriale di

Drunvalo Melchizedek

Tutti i libri di Drunvalo Melchizedek



Ciò che state per leggere cambierà per sempre il vostro mondo, questo ve lo posso garantire. Devo scusarmi per essere io a portare queste notizie spiacevoli, ma è necessario che sappiate, se volete sopravvivere, che ciò che verrà sarà o SECCO e caldo o GHIACCIO e freddo.



Del riscaldamento globale si parla da 40 anni, e nel frattempo siamo diventati compiacenti. I nostri scienziati concordano sul fatto che il riscaldamento globale sarà causa di enormi cambiamenti e problemi nel mondo, ma secondo i loro ragionamenti ci vorranno cinquanta o cento anni prima di doverci occupare dei suoi effetti.



La loro idea è che, in generale, il riscaldamento globale sarà lento ed il mondo troverà il tempo per scoprire la soluzione ai problemi.

Nuove incontrovertibili prove suggeriscono invece che questo scenario è semplicemente sbagliato, e faremmo meglio ad essere pronti per un'altra, più improvvisa possibilità.



La Rivista Discovery



Uno dei primi dubbi sulla veridicità di quello che ci veniva detto (specialmente qui negli USA) fu sollevato dalla rivista Discovery nel Settembre 2002, il cui titolo di copertina annunciava: "La sorpresa del riscaldamento globale, una nuova era glaciale", mentre il sottotitolo aggiungeva che "Gli oceanografi hanno scoperto un grande fiume d'acqua dolce nell'Atlantico, formato dallo scioglimento dei ghiacci polari. Avvertono che questo potrebbe presto seppellire la Corrente del Golfo, facendo sprofondare il Nord America e l'Europa in inverni polari".



Questo quasi due anni fa, e nessuno ha prestato ascolto. La vita continua, incurante del terribile pericolo incombente.



L'INGHILTERRA & SIR DAVID KING



Poi, nel Gennaio 2004, è arrivato Sir David King, capo dei consulenti scientifici del primo ministro inglese. Sir King è andato da Blair e gli ha parlato del disastro che incombe su tutto il mondo, dicendogli che era loro dovere dire a tutti cosa stava per accadere.



Tony Blair disse a Sir King di stare tranquillo e di non parlare. Ma Sir King sentiva che tutto questo era semplicemente troppo importante per non parlarne, e così nello stesso mese aggirò deliberatamente Blair e pubblicò un articolo sulla rivista americana Science in cui comunicava tutte le sue informazioni e preoccupazioni.



Nel suo articolo Sir King afferma: "Dal mio punto di vista, i cambiamenti climatici sono il problema più grave che dobbiamo affrontare oggi, più grave della stessa minaccia del terrorismo".

L'Inghilterra ha emesso una diffida nei confronti di Sir David King, ed ora egli non può nemmeno parlare in pubblico dell'argomento senza il rischio di essere arrestato.



AMERICA & PENTAGONO



Il mese successivo, Febbraio 2004, vede l'ingresso in scena del Pentagono, il che ha indotto il mondo ad entrare in azione.



Il Pentagono studia il Riscaldamento Globale da molti anni, per via dei possibili problemi di sicurezza nazionale associati al tipo di cambiamenti che potrebbero prodursi nel mondo in seguito al Riscaldamento Globale.



Uno studio speciale fu condotto da uno dei dipartimenti del Pentagono, l' Office of Net Assessment (Ufficio Valutazioni Nette), diretto da Andrew W. Marshall, 83 anni, che ha la responsabilità di identificare i rischi a lungo termine degli USA.



Marshall, in collaborazione con l'organizzazione statunistense Global Business Network, compilò le possibilità del Riscaldamento Globale ed i loro effetti sulla sicurezza nazionale degli USA. Lo studio fu completato nell'ottobre 2003 e consegnato al Pentagono, che considerava la questione dal punto d vista del peggiore scenario possibile. Il titolo è "Lo scenario di un improvviso cambiamento climatico e le sue implicazioni per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti". Il testo andava ben al di là di quanto si aspettava la maggior parte degli esperti del Pentagono.



Rendendosi conto delle incredibili possibilità delineate da questo studio, Marshall prese la decisione di rendere pubblica la sua ricerca e altre informazioni a tutti gli americani. E, probabilmente a causa della posizione del presidente Bush sul Riscaldamento Globale - piuttosto negativa - decise di aggirare il presidente, e pubblicò le sue informazioni e preoccupazioni sulla rivista Fortune, il 9 febbraio 2004.



Nel suo articolo, Marshall spiega come le calotte polari che si stanno sciogliendo a nord e a sud, nonché i ghiacciai di tutto il mondo, sono composti di acqua dolce, e questa è la causa dell'imminente disastro climatico globale.



La Corrente del Golfo, che gli scienziati chiamano 'convettore termoalino nord atlantico', è una corrente d'acqua calda proveniente da Sud dell'Equatore, che scorre sulla superficie dell'oceano verso nord; quest'acqua calda evita che il Nord America e l'Europa Occidentale e Settentrionale si ghiaccino. Essa è anche responsabile dei modelli climatici mondiali che conosciamo.



Quando la Corrente del Golfo si raffredda, scende al fondo dell'oceano e va verso sud, dove si riscalda nuovamente e torna in superficie muovendosi ancora verso nord, in una corrente convettiva continua. Così facendo, disegna un gigantesco '8' tridimensionale.



Il motore che tiene in funzione questo flusso d'acqua calda si trova a nord, dove la Corrente del Golfo scende al fondo dell'oceano. E' la densità salina dell'oceano che causa l'inabissamento di questo fiume, e che "tira su" l'acqua calda dal sud.



Ora che le calotte polari si stanno sciogliendo, l'acqua dolce si sta riversando nell'Oceano Atlantico, la densità salina sta diminuendo, e la Corrente del Golfo non va più molto a fondo - il che risulta in un rallentamento di questa corrente. La Corrente del Golfo ha rallentato notevolmente il suo corso negli ultimi dieci anni.



Con il rallentamento della Corrente del Golfo, il calore non raggiunge più la regione nord atlantica, e i modelli climatici incominceranno a mutare, poiché la loro stabilità dipende da quel calore.



I POLI SI SCIOLGONO



L'Amministrazione Bush

Nel corso dell'amministrazione Bush, quando vi sono stati dibattiti sullo scioglimento dei ghiacci ai poli nord e sud, questo governo e le grandi corporazioni hanno sostenuto concordemente che gli scienziati di tutto il mondo sono in errore quando concludono che vi è un gran pericolo, e hanno indotto il pubblico americano a credere che non esista alcun problema.



Tuttavia, è stato su George W. Bush che si sono concentrati gli attacchi di Sir David King nel suo articolo su Science; i migliori scienziati del mondo - almeno 1.700, raccolti nella Union of Concerned Scientists (Unione degli Scienziati Preoccupati) - sostengono che, nel migliore dei casi, Bush è male informato.



Poiché il governo USA è responsabile del 25% dell'inquinamento da anidride carbonica nel mondo (che crea il Riscaldamento Globale), è assolutamente necessario discutere la politica di Bush sul Riscaldamento Globale. Forse uno dei migliori articoli che riassumono le posizioni di Bush è quello pubblicato dalla rivista Rolling Stone il 19 Maggio 2004, a firma di Tim Dickinson. Riportiamo qui di seguito, in corsivo, un brano tratto dal suo articolo.



Considerando l'imminenza della minaccia costituita dal Riscaldamento Globale, ci si potrebbe aspettare che perfino l'amministrazione Bush dichiari Guerra al Calore. Dopotutto, una delle promesse di Bush nella campagna elettorale del 2000 fu quella di "stabilire obiettivi di riduzione tassativi" per le emissioni di CO2, dichiarando che la questione avrebbe avuto priorità assoluta. Tuttavia, una volta diventato presidente, quella della riduzione delle emissioni di anidride carbonica è stata la prima promessa non mantenuta da Bush - e da allora ce ne sono state molte altre. Solo due mesi dopo essere entrata in carica, l'amministrazione si è ritirata dal Protocollo di Kyoto, il trattato globale che gli USA firmarono nel 1997 per stabilire rigidi limiti alle emissioni dei gas responsabili dell'effetto serra. Al suo posto, Bush istituì un piano di 'emissioni volontarie' che si è rivelato un fallimento totale: finora, soltanto 14 compagnie hanno dichiarato di voler ridurre le loro emissioni di CO2.



Il presidente trasformò inoltre il gruppo inter-agenzie che effettua il monitoraggio dei cambiamenti climatici in un Dipartimento del Commercio - affidandone la guida a Don Evans, ex amministratore di società petrolifere e del gas. Predispose inoltre ulteriori ricerche climatiche, che rimanderanno qualunque regolazione significativa per almeno altri dieci anni. In un discorso nel Rose Garden, Bush ha dichiarato: "Non sappiamo quanto potrà cambiare o cambierà il clima nel futuro". Affermazioni del genere hanno provocato la reazione di 20 premi Nobel, che in una lettera aperta hanno accusato senza mezzi termini l'amministrazione di aver "deliberatamente e cospicuamente inficiato" la comprensione pubblica del ruolo umano nel riscaldamento globale. (Il consigliere scientifico di Bush ha rifiutato di rilasciare un'intervista per quest'articolo)



Poi è arrivata la censura. Nel settembre 2002, la EPA, Environmental Protection Agency (Agenzia di Protezione Ambientale) ha reso pubblico un rapporto sulla qualità dell'aria che - per la prima volta dal 1996 - non comprendeva alcuna menzione del riscaldamento globale. Sette mesi dopo, la Casa Bianca effettuò una completa revisione del capitolo sui cambiamenti climatici del "Rapporto sull'Ambiente" dell'EPA, minimizzando l'influenza umana, cancellando i riferimenti all'impatto del riscaldamento globale sulla salute ed inserendo dati sul clima desunti da studi finanziati in parte dall' American Petroleum Institute. L'EPA rimosse poi il capitolo alterato, riconoscendo in un memorandum interno che "non rappresenta più in modo accurato il pensiero scientifico accettato sui cambiamenti climatici".



Perfino alcuni repubblicani sono rimasti sbalorditi dal pasticcio di Bush sulla faccenda dell'EPA. Russell Train, capo della stessa agenzia nelle Amministrazioni Nixon e Ford, ha dichiarato: "Sembra costantemente evidente che, con George W. Bush, l'EPA dovrebbe prendere ordini tassativi dalla Casa Bianca in materia di regolazioni. Ai miei tempi, non è mai successo." Train, che ricevette da Bush padre una Medaglia Presidenziale alla Libertà, definisce l'atteggiamento dell'attuale amministrazione nei confronti del riscaldamento globale "totalmente sbagliato" ed "irresponsabile".



Bush può contare su alcuni repubblicani di spicco che, nel Congresso, s'incaricano di bloccare ogni tentativo di ridurre le emissioni inquinanti ed evitare il disastro. Il senatore James Inhofe, consigliere del Environment and Public Works Committee (Commissione per l'Ambiente ed i Lavori Pubblici), liquida il riscaldamento globale come una 'bufala'. In un discorso tenuto nel luglio scorso, Inhofe ha paragonato l'IPCC ai Sovietici, tessendo le lodi di quello che ha definito 'un mondo rafforzato dall'anidride carbonica', ed ha concluso così: " Ho la fervida speranza che il Congresso respingerà i profeti di sventura che spacciano propaganda mascherata da scienza, in nome della salvazione del pianeta da un disastro catastrofico".



Da un altro punto di vista, nello stesso articolo si legge un'affermazione di Michael Oppenheimer, climatologo della Princeton University: "L'amministrazione Bush non ha un piano credibile, nazionale né internazionale, in merito al problema del riscaldamento globale. Dicono di non voler prendere una posizione sul riscaldamento globale perché - dicono - 'la scienza è incerta'. E' una posizione indifendibile, perché la scienza non è incerta."
 




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Messaggio Continua...

#169  Frasnow Sab 21 Feb, 2009 15:10

Lo Scioglimento del Polo Nord



Guardiamo i fatti. Due anni fa, per la prima volta nella storia a noi nota, il Polo Nord si è completamente disciolto. Per la prima volta navi militari e private hanno potuto navigare direttamente sul polo, poiché c'era solo acqua. Di solito, in quell'area c'erano sempre stati almeno tre metri di solido ghiaccio.



Alcuni anni fa Greenpeace annunciò che la calotta polare perenne del Polo Nord era arretrata di circa 450 km, ma nessuno ha ascoltato.



Oggi, mentre scrivo quest'articolo, siamo testimoni degli incendi in Alaska, che hanno consumato più di un milione di acri di foresta. Fino ad oggi, quell'area era sempre stata coperta dalle piogge o dalla neve. Anche questi incendi sono legati direttamente allo scioglimento dei poli e alla Corrente del Golfo.



Ma alla fine il Pentagono ha dovuto - grazie ad Andrew Marshall - ammettere la verità: hanno reso pubbliche foto satellitari che ritraggono il Polo Nord nel 1970 e nel 2003, e che dimostrano come il 40% del Polo Nord si è disciolto in soli 33 anni - ed ora lo scioglimento procede ad un ritmo ancor più rapido. Il Pentagono ha provato che tutte quelle dichiarazioni del governo sui poli che non si stavano sciogliendo erano pure menzogne - più dannose di qualunque cosa la guerra di Bush all'Iraq possa provocare agli Stati Uniti.



Lo Scioglimento del Polo Sud



Un paio d'anni fa la placca denominata 'Larsen A' si è staccata dalla calotta del Polo Sud, con grande stupore di molti scienziati. All'epoca il personale scientifico che conduceva gli studi su quest'evento affermò che non si trattava di qualcosa di veramente rilevante, poiché questo lembo di ghiaccio era stato parte del Polo Sud soltanto negli ultimi 10.000 anni.



Quegli stessi scienziati aggiunsero che invece la placca 'Larsen B', che si trovava dietro 'Larsen A', non si sarebbe mai sciolta, in quanto era rimasta lì per molte ere glaciali. E tuttavia l'anno scorso 'Larsen B' si è staccata e ha preso il largo. Sempre loro affermarono che ci sarebbero voluti sei mesi per sciogliere quell'immensa massa di ghiaccio, ma ancora una volta erano in errore: sono bastati 35 giorni, e - cosa più importante - il livello degli oceani in tutto il mondo è aumentato di circa 3 cm.



Ora che la placca 'Larsen B' non c'è più, resta esposta un'enorme massa di ghiaccio detta 'Placca di Ross', e l'unica cosa che la tratteneva dallo scivolare nell'oceano era proprio 'Larsen B'. Secondo le mie fonti, nella Placca di Ross si stanno producendo varie crepe.



Se anche lei scivolerà nell'oceano, si prevede che il livello degli oceani di tutto il mondo crescerà dai 5 ai 7 metri. Questo, amici miei, cambierebbe il mondo: quasi tutte le città costiere del mondo, molte isole e tutta l'Olanda sarebbero sommerse. Forse ci vuole un evento di questo tipo per risvegliare il mondo e prendere sul serio il Riscaldamento Globale.



NEL PASSATO



Anno 1300



Il Pentagono, nel suo studio su quello che sta accadendo nel nord dell'Oceano Atlantico, ha condotto una ricerca sul passato, per vedere quando si è verificato in precedenza questo rallentamento o arresto della Corrente del Golfo, e cosa è successo nei cambiamenti climatici del mondo a quei tempi.



In realtà un tale rallentamento o arresto della corrente nel Nord Atlantico è già successo centinaia di volte in passato, milioni d'anni fa; ma nel passato recente, gli ultimi 10.000 anni, è successo soltanto due volte.



L'ultima volta è stato nell'anno 1300 d.C, e allora si trattò di un semplice rallentamento, non si fermò. Gli scienziati dibattono sul perché di quel rallentamento - non sanno veramente perché è successo.



I repentini cambiamenti climatici globali che seguirono non tornarono alla normalità prima di 550 anni. Questo periodo di tempo della nostra storia è denominato 'Piccola Era Glaciale' per via dello sconvolgimento che determinò nel nostro clima e per il freddo intenso che ne risultò.



Al Pentagono si sono resi conto che all'epoca della 'Piccola Era Glaciale' la costa est del Nord America divenne estremamente fredda, e le aree centrali ed occidentali degli Stati Uniti divennero talmente secche e aride da trasformare il 'Midwest' americano in un'enorme piana polverosa, mentre le foreste montane bruciavano - esattamente come sta accadendo oggi… Poiché ai nostri giorni il rallentamento della Corrente del Golfo è già in atto da più di 10 anni. Il clima cambiò radicalmente anche in Europa durante questa 'Piccola Era Glaciale'.



Lo studio degli Indiani Anasazi del 14° secolo d.C. è illuminante. A Chaco Canyon, nel Nuovo Messico, gli Indiani Anasazi scomparvero completamente - e nessuno sa con precisione dove andarono. Ma dallo studio sulle cause che indussero gli Anasazi ad abbandonare l'area del Nuovo Messico è emerso qualcosa di interessante: nel corso del 14° sec. d.C. l'area di Chaco Canyon fu colpita da una siccità talmente terribile, da non ricevere una sola goccia d'acqua per ben 47 anni! E una siccità di tale durata indurrebbe certo chiunque ad abbandonare l'area in questione: niente acqua, niente vita.



Gli archeologi che presentarono questo studio non sapevano quale fu la causa della siccità, ma se consideriamo che, nel periodo immediatamente precedente, la Corrente del Golfo subiva un sensibile rallentamento, tutto diventa chiaro. Questo è esattamente ciò che il Pentagono pensa che succederà all'America, al Canada e all'Europa.



Noi oggi crediamo che l'attuale siccità dell'occidente degli USA avrà termine presto, ma la storia della Terra e della Corrente del Golfo suggerisce invece che potrebbe durare altri 40 anni prima che si possa tornare ad un certo equilibrio.


8.200 Anni Fa



In realtà il rapporto del Pentagono induce a credere che la Corrente del Golfo - per quello che ne sanno loro - stavolta non avrà un semplice rallentamento, ma piuttosto si arresterà. L'ultima volta che questo è successo è stato 8.200 anni fa.



Sempre stando ai risultati della ricerca del Pentagono, questo sarebbe uno scenario ben più drammatico. Quando, 8.200 anni fa, la Corrente del Golfo si fermò, in breve tempo l'Europa fu ricoperta da circa 750 m di ghiaccio, mentre l'Inghilterra e New York si ritrovarono con un clima simile a quello della Siberia oggi.



Ne seguì una vera e propria 'Era Glaciale' che durò circa 100 anni - vedete perché il Pentagono è preoccupato… Sia Andrew Marshall che Sir David King sostengono che questo problema della Corrente del Golfo è, per la sicurezza nazionale degli USA (e di altri Paesi), una minaccia più grave di quella rappresentata da tutto il terrorismo mondiale messo insieme. Davvero, se ci pensiamo, il terrorismo non è nulla, in confronto all'arresto della Corrente del Golfo. Non si può neanche pensare di fare un paragone.



E' evidente che, senza condizioni climatiche stabili, agricoltura e allevamento diventano quasi impossibili; secondo il Pentagono, nel prossimo futuro questo problema potrebbe divenire talmente serio che potranno aver luogo guerre non per il petrolio o l'energia,

ma per il cibo e l'acqua.



La minaccia maggiore per la sicurezza nazionale sarebbe rappresentata - sempre secondo il rapporto del Pentagono - dall'enorme flusso di immigrazione proveniente da quei Paesi come Finlandia, Svezia, Danimarca, che finirebbero ricoperti dai ghiacci, ed andrebbero evacuati, nonché da altre nazioni, che si spopolerebbero per altre ragioni.



E' per questo che Andrew Marshall e Sir David King volevano che il mondo sapesse la verità su quanto sta per succedere, in modo da potersi preparare per l'inevitabile.



IL SENATO USA

Nel marzo 2004 il Senato USA, messo al corrente dello studio del Pentagono, ha destinato fondi per 60 milioni di dollari alla ricerca sui CAMBIAMENTI IMPROVVISI DEL CLIMA GLOBALE. Questo ci lascia un po' di speranza - che presto il Senato USA incomincerà a dire a tutto il mondo quali cambiamenti climatici stanno per accadere.



LE NAZIONI UNITE

Il 29 Giugno 2004 si è concluso un incontro dell'ONU per discutere cosa fare a riguardo del Riscaldamento Globale e della Corrente del Golfo, cui hanno partecipato 154 nazioni. Il risultato è stato che l'unica cosa su cui sono riusciti a raggiungere un accordo è che bisogna eliminare l'uso di petrolio e benzina al più presto possibile. C'è gente che crede che, se continuiamo ad abbassare il livello delle emissioni di CO2, i problemi potranno diminuire, ed è certamente importante fare tutto ciò che possiamo. E' altrettanto importante comprendere che vi sono correnti oceaniche - diverse da quella nord atlantica - in ogni oceano; se tutte quante subissero un rallentamento o un arresto, la Terra entrerebbe senza alcun dubbio in una nuova Era Glaciale, e la Storia ci mostra che, se questo accadrà, la nostra civiltà non tornerà ad un clima temperato prima di circa 90.000 anni.



In realtà, indurre dei cambiamenti nelle correnti di tutto l'Oceano Atlantico (cambiarle, o aumentarle) per riportarle alla 'normalità' è al di là delle possibilità della razza umana e delle sue tecnologie. E' troppo tardi - secondo le previsioni della maggioranza degli scienziati mondiali - per cambiare il corso di ciò che ha già incominciato a succedere. Tutto ciò che possiamo fare ora è prepararci allo shock - ed il messaggio principale di Andrew Marshall e Sir David King è che la preparazione è essenziale.



LA NASA SI PREPARA

Il 13 Luglio 2004 la NASA ha lanciato in orbita un satellite - il primo di una serie di tre - il cui unico scopo è lo studio del Riscaldamento Globale. Oltre a studiare lo strato di ozono - altro enorme problema associato al Riscaldamento Globale - questo satellite effettuerà il monitoraggio della temperatura e della densità salina degli oceani. Forse riusciremo almeno a monitorare i rapidi cambiamenti e a predire ciò che potrà succedere a breve termine.





ALCUNI CAMBIAMENTI CLIMATICI INUSUALI VERIFICATISI DA QUANDO LA CORRENTE DEL GOLFO HA INIZIATO A RALLENTARE



Nel Marzo 2004 il mondo ha visto un grande uragano abbattersi sulla costa del Brasile. In tutta la storia, a memoria d'uomo, non era mai accaduto prima che un uragano si abbattesse sul Sud America continentale.

Nel Maggio 2004 gli USA hanno polverizzato ogni record di tornado in un solo mese: se ne contarono 562. Di questi, alcuni a Seattle - dove non se n'erano mai visti prima.



L'inverno 2003/04 è stato uno dei più rigidi della storia nel Canada orientale.

Da parecchi anni gli incendi distruggono le foreste di tutto il mondo - l'elenco sarebbe troppo lungo. L'Australia settentrionale sta bruciando, come l'Alaska - cose senza precedenti!



Tutto l'ovest degli USA è in prede alle fiamme, che si propagano di regione in regione, e il governo ha annunciato che questa è la peggiore siccità degli ultimi 500 anni.

In realtà tutto il mondo è in fiamme.



L'Europa - in particolare la Francia - ha avuto nel 2004 un'ondata di caldo che è costata la vita a 15.000 persone nella sola Francia, e 30.000 in tutta Europa;

e tutto questo è dovuto semplicemente all'intenso calore generato dal Riscaldamento Globale e dalla Corrente del Golfo.



Nel Luglio 2004 l'Argentina è stata travolta dalla peggiore tempesta della sua storia.



Il clima in Messico è talmente strano che in alcune zone si sono formati funghi e muffe sui raccolti - mentre in altre aree c'è siccità. Nella misura in cui i cambiamenti climatici inizieranno a succedersi rapidamente e radicalmente, la produzione di cibo diventerà il nostro più grande problema.



Le barriere coralline del mondo stanno morendo a causa del Riscaldamento Globale, e questo costituisce una seria minaccia per la maggior parte delle isole negli oceani, tra cui quelle del Pacifico. Probabilmente tutti coloro che vivono su un'isola dovranno presto abbandonarla, a causa dell'acqua marina salata che inquinerà le riserve d'acqua dolce. Di sicuro dovranno abbandonarle se il livello degli oceani salirà sensibilmente.



Oggi, 16 Luglio 2004, NPR dichiara che il 50% delle emissioni di CO2 immesse nell'atmosfera dalla nostra società tecnologica finisce negli oceani, e questo determina una diminuzione del PH fino a valori acidi. Ciò a sua volta concorre alla distruzione delle barriere coralline e alla scomparsa di un gran numero di altre forme di vita negli oceani.



E questa è solo la punta dell'iceberg. Se volessimo fare veramente sul serio e metterci a studiare tutte le bizzarrie del clima degli ultimi dieci anni (a partire dal rallentamento della Corrente del Golfo) incominceremmo a renderci conto per davvero dei radicali cambiamenti climatici globali a cui dovremo adattarci - se vogliamo che l'umanità continui a vivere sulla Terra.



IL MURO DI 13 METRI

Nel rapporto del Pentagono si raccomanda che gli Stati Uniti costruiscano un muro dell'altezza di circa 13 metri intorno a tutto il Paese, per tenere fuori coloro che vorrebbero immigrare, nel tentativo di sfuggire ai problemi climatici mondiali. Il Pentagono ritiene che i problemi più grossi saranno il cibo e l'acqua, e poiché gli USA hanno il denaro per acquistare cibo, pensano che riusciremo a far fronte a questo specifico problema più a lungo della maggior parte delle altre nazioni. La gente vorrà venire qui semplicemente per avere qualcosa da mangiare.



Se questo vi sembra qualcosa che andrebbe bene per un film apocalittico, sappiate che, di fatto, il governo degli USA ha già dato inizio alla costruzione di un tale muro al confine con il Messico.



Nota: parlando di film, il recente 'The Day After Tomorrow' è basato sulle informazioni relative all'arresto della Corrente del Golfo. A Hollywood hanno talmente esagerato la portata distruttiva delle tempeste, che la gente ha creduto che si trattasse di pura fantasia. Non è fantasia, sta succedendo realmente, ma… succederà nel modo prefigurato dal film? Nel film si vedono milioni da americani che scappano in Messico per sfuggire al clima troppo freddo.



Due settimane fa ho parlato con un funzionario militare USA coinvolto nella costruzione di questo muro di 13 metri. Durante la nostra discussione sulla Corrente del Golfo, di cui lui non sapeva niente, ad un certo punto ha detto: "Oh, ora capisco. Vedi, il muro è liscio ed invalicabile dal lato messicano, ma dal lato statunitense presenta scale e gradini che consentono di salirci su e passare in Messico. Non riuscivo a capire perché il governo stesse facendo questo."



IL CAMBIAMENTO DI FORMA DELLA CORRENTE DEL GOLFO

Nel suo rapporto, il Pentagono afferma che l'arresto della Corrente del Golfo si verificherà probabilmente nell'arco di 3-5 anni a partire dall'Ottobre 2003. Questa almeno è la loro opinione, ed essi stessi ammettono che è solo una teoria.



Ciò che ancora non sapevano - poiché era qualcosa che stava succedendo all'epoca in cui pubblicavano il rapporto - è che la Corrente del Golfo sta iniziando a cambiare forma. Questo è il segnale dell'inizio del processo di arresto di questa corrente d'acqua calda - e della fine della nostra civiltà, così come la conosciamo.



Queste informazioni provengono da due fonti, due famosi scienziati di fama mondiale, che però in questa fase preferiscono mantenere l'anonimato.

Se questo è vero, allora tutti gli effetti ed i tempi di cui parla il Pentagono nel suo rapporto vanno anticipati nel tempo, diciamo da 3 a 5 anni.

Non so se questo è vero, ma poiché non bisogna nascondere nulla, l'informazione è stata inclusa in questo articolo. Se riceverò le prove, le pubblicherò.



DAL MIO CUORE AL VOSTRO

Nel venire a conoscenza di queste informazioni, non sapevo se avrei dovuto scrivere o meno quest'articolo. Ma poiché credo nell'amore e nell'umanità, alla fine ho compreso - come Sir David King ed Andrew Marshall - che dovevo parlare, perché la conoscenza è potere.



E quando arriva per tutti noi il momento di prendere decisioni di vitale importanza, la mia preghiera è che possiamo andare tutti in quel luogo interiore dove *** risiede ed ascolta il nostro Cuore. Se abbiamo fede in noi stessi e nella presenza di una Guida Divina, sapremo tutti esattamente cosa fare e dove essere.



Possa *** benedirci tutti per ciò che verrà.



editoriale di

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Messaggio Re: CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......

#170  pablo Sab 21 Feb, 2009 17:24

beroitano.. varrà anche la pena leggerle....ma quante cavolate ci sono scritte su questi articoli...parecchie mesà...eh.....  
 



 
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Messaggio Re: CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......

#171  Frasnow Sab 21 Feb, 2009 17:25

pablo ha scritto: [Visualizza Messaggio]
beroitano.. varrà anche la pena leggerle....ma quante cavolate ci sono scritte su questi articoli...parecchie mesà...eh.....  


Delle cose sono false, ma altre sono veritiere!
 




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Messaggio Re: CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......

#172  sandro73 Sab 21 Feb, 2009 19:30

Beroitano scusa ma... sei "ilgrosso" di ML o avete semplicemente copiato dalla stessa fonte?
E basta co ste gufate, il mondo riuscirà a vivere nonostante noi.
P.S.: Su ML ci ho perso un po' di tempo a rispondere ma adesso mi secca riperderlo anche qua... magari faccio un copia e incolla più tardi, ora devo andare  
 



 
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Messaggio Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......

#173  marvel Mar 03 Mar, 2009 17:52

Dalla Russia ecco le previsioni climatiche per i prossimi anni (decenni) basate sulle variazioni dell'attività solare

From the Russian-Ukrainian project ASTROMETRIA on the Russian segment of the International Space Station

Il progetto Astrometria, utilizza dei sensori posti sulla sezione russa della ISS (International Space Station) per analizzare le variazioni di forma e di diametro del Sole, la radiazione totale e la struttura granulare della superficie e le sue dinamiche (ivi comprese le macchie solari).

tsi11-200_eng
Variations of the total solar irradiance over the period from 1978 to 2008

sunspot
Andamento dell'Attuale Ciclo solare (minimo solare)

L'attuale ciclo "anomalo", o meglio dire "imprevisto" con un minimo eccezzionale, fa scaturire delle previsioni quasi allarmanti per il futuro. Infatti la tendenza reiterata al ribasso del numero di macchie solari attese per il presente e per l'immediato futuro fa sempre più propendere per l'ipotesi che ci si possa trovare davanti all'inizio di un prolungata fase di debolezza dell'attività solare.

ssn-nasa-predictionsb
Proiezioni del prossimo ciclo solare (n24). Il minimo sta durando oltre qualsiasi previsione e le proiezioni sulla natura del prossimo ciclo vengono continuamente corrette al ribasso per quanto riguarda la sua intensità e dutata - (aprire l'immagine per vedere l'animazione delle correzzioni effettuate man mano che il minimo si prolunga)

consideriamo che al momento attuale non si è sicuri nemmeno che sia stato già raggiunto il minimo solare visto che le poche macchie apparse sono alternativamente appartenenti ora al vecchio ciclo 23, ora al nuovo ciclo 24... mentre normalmente le macchie del nuovo dovrebbero gradualmente prevalere su quelle del vecchio, e soprattutto apparire in altra posizione... ciò non si sta verificando.

Le previsioni degli scienziati russi prevedono che il ciclo di irradianza collegato alla variazione di diametro del sole duri 200 anni circa e che ci condurrà ad un minimo intorno all'anno 2042±11.

Tale minimo potrebbe essere molto simile a quello che si ipotizza sia avvenuto tra il 1645 e il 1715 (Minimo di Maunder) che produsse il periodo più rigido della PEG.

sa_eng
(Solid curves) solar activity variations over the period from 1700 to 2008 and (dashed curves) our predictions for the period from 2009 to 2042: (thin curve) 11-year variations, (thick curve) two secular variations

Come noi sappiamo (ma come i media non dicono) in questo ultimo decennio le T hanno smesso di crescere e in questi ultimi anni hanno invertito il trend. Dopo un picco tra il 1998 e il 2005 la T ha iniziato a scendere timidamente.

temperature
Previsione dell'andamento delle T globali in base alla teoria russa.

Il pianeta Terra, infatti, ha comunque una forte inerzia termica e il calore accumulato negli oceani tende a stabilizzare le variazioni climatiche dettate dall'attività solare.
Non a caso in questi ultimi anni le rilevazioni satellitari e delle sonde marine, ci comunicano che gli oceani stanno irradiando più calore di quanto ne ricevano, segno di una diminuzione nella sorgente solare.
Con la diminuzione della T dovrebbero diminuire anche le concentrazioni di vapore acqueo nella alta troposfera dove costituisce il principale "gas serra".
La CO2 continua a salire ma, secondo una teoria ora al vaglio delle commissioni scientifiche, la CO2 in atmosfera non si comporterebbe come nei modelli e negli esperimenti in laboratorio, infatti a differenza delle sperimentazioni su piccola scala (laboratotio), la CO2 sembrerebbe assorbire già da ora tutta la radiazione in uscita che sarebbe in grado di assorbire entro pochi metri dal suolo, ossia dalla sorgente.
Infatti una volta che la radiazione solare ha colpito la superficie terrestre (oceani e terreno) viene convertita e riemessa, in gran parte, sotto forma di radiazione infrarossa (ad onda lunga) che la CO2 è bravissima a catturare... talmente brava che già a pochi metri dal suolo completerebbe il suo lavoro assorbendo tutto quello che può assorbire (ossia in una ben determinata lunghezza d'onda)...  con un meccanismo di vibrazione molecolare finora sottovalutato, in pratica gli strati superiori di CO2 sarebbero completamente inutili a tale scopo, e il vapore acqueo completerebbe il lavoro assorbendo la radiazione nello spettro a lui congeniale (diverso da quello della CO2)... la radiazione rimanente (oltre a quella trattenuta dagli altri gas serra minori) è quella ceduta allo spazio. In questo modo sarebbe quasi inutile stare a misurare un eventuale raddoppio della CO2 presente in atmosfera, perchè comunque la capacità di assorbimento della CO2 amenterebbe di poco.
Inoltre tale teoria spiegherebbe perchè l'aspettato aumento delle T in media troposfera non ci sia stato, o sia avvenuto in modo molto contenuto. Spiegherebbe pure il fatto che, come i carotaggi glaciali dimostrano, l'aumento di CO2 sia sempre succeduto all'aumento della T (rilascio di CO2 dagli oceani e dalle torbiere in seguito al riscaldamento, ecc).
Purtroppo però i modelli hanno finora quasi ignorato l'attività solare che invece sembrerebbe essere il principale fattore di influenza del riscaldamento o raffreddamento terrestre (come forse era anche logico aspettarsi).

Pensare che invece, di fronte all'attuale minimone imprevisto, la NASA (NOAA) abbia dichiarato che nei prossimi anni ci sarà da aspettarsi una diminuzione di qualche decimo di grado delle T globali (no, dico, qualche decimo di grado!!! E l'attuale GW consiste in qualche decimo di grado!!!), anche se il ciclo solare dovesse riprendersi...!!!
Ma non sono gli stessi che dicevano che il fattore solare era ininfluente sulla T del pianeta e che quindi veniva inserito nei modelli praticamente come una costante????    

org_comp2_d41_61_0812
Irradianza degli ultimi cicli solari

La ricerca russo-ucraina sta tenendo sotto osservazione anche il pianeta Marte, infatti gli effetti di riscaldamento subiti dalla Terra sono stati osservati, in maniera anche più incisiva, su Marte (dove l'inerzia termica è davvero ridotta vista l'assenza di oceani e l'atmosfera rarefatta). Questo comportamento viene considerato anche una riprova del fatto che il GW sia un fenomeno pilotato dal Sole e che ha interessato l'intero Sistema Solare.

Se è vero che stiamo andando verso un raffreddamento dipendente dal Sole allora c'è da aspettarsi che Marte ne risenta più rapidamente con un rapido raffreddamento e per questo che è e sarà sempre di più un sorvegliato speciale.

Secondo le previsioni dei russi la diminuzione della T sulla Terra sarà graduale ed inizialmente davvero lenta, proprio per l'inerzia dovuta al sistema terrestre, e per 5-8 anni gli oceani perderanno calore rendendo la diminuzione termica quasi impercettibile. Solo dal 2013-2015 la diminuzione potrà essere più chiara, anche se molto lenta e solo qualche decennio più avanti si inizierà ad avvertire una diminuzione più incisiva.
Anche il minimo del 2042 sarà influenzato dall'inerzia termica, quindi gli effetti del minimo saranno espressi completamente solo dopo altri 15-20 anni, intorno al 2055-2060.

Praticamente noi saremo la generazione del breve "Optimum Tecnologicus", dopo di che la T inizierà nuovamente a scendere.
Poco prima del 2040 dovremmo tornare in media (fate i calcoli su quanti anni avrete... e capirete che sarà il caso di dotarsi di una pala meccanica o di un robot tuttofare per spazzare il marciapiede dalla neve... poi sai che dolori i reumatismi con il freddo... e che dire poi del fatto che dovremo ancora andare a lavorare perchè la pensione non la daranno più nemmeno ai centenari... )      
Comunque i nostri figli e nipoti potrebbero vivere una nuova PEG... e a dirla tutta mi dispiace per loro, speriamo solo che, se dovesse avvenire, il progresso, la scienza e la tecnologia (e l'etica politica) siano in grado di garantire cibo, acqua ed energia a tutta l'umanità, perchè la storia dimostra che durante le fasi fredde l'umanità è sempre stata decimata da malattie, fame e guerre.

scenario
Scenario of the deep cooling of the climate

(Ribadisco che questo è quello che ipotizzano in questo studio)

Vedi anche
http://www.pmodwrc.ch/pmod.php?topic=tsi/composite/SolarConstant

Vedere anche nella discussione:

Dalla Russia ecco le previsioni climatiche per i prossimi anni (decenni) basate sulle variazioni dell'attività solare

 




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Messaggio Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......

#174  marvel Mar 10 Mar, 2009 19:37

grandminimapn1
sunspotnumbersnb3

Con oggi abbiamo raggiunto il ciclo nuemro 17 (1933-1944) che annoverava la bellezza di 568 giorni spotless totali.
Il prossimo traguardo, è un ciclo proprio del 1800, e precisamente il numero 10 con 654 giorni spotless totali.

spotlessday

Il 20° secolo è stato un secolo caratterizzato da attività magnetica solare molto intensa (come non mai nei 1000 anni precedenti) e cicli abbastanza prolifici in quanto a macchie solari (attività solare) sembra che questo ciclo, invece, si stia comportando in modo piuttosto ottocentesco... staremo a vedere...!
 
 




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Messaggio Re: SOLE-CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......

#175  il fosso Mer 11 Mar, 2009 07:52

Sempre più sorprendente il minimo in atto, continua ad essere molto basso anche il flusso solare, il sole sembra dornmire ancora sonni profondi.
Tra l'altro ho letto che c'è la possiilità che il conteggio delle macchie possa essere addirittura sovrastimato,
o meglio le modalità di conteggio che vengono utilizzate oggi, hanno ovvie differenze con quelle dei decenni scorsi,
e quindi ora si contano macchie che prima non venivano considerate, o non erano visibili alla strumentazione,
quindi i paragoni con i precedenti minimi, potrebbero non essere veritieri, e il minimo in atto ben più "intenso", sempre rispetto ai minimi precedenti, di quanto si evince dagli attuali studi
 




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Messaggio Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......

#176  marvel Mer 11 Mar, 2009 13:19

il fosso ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Sempre più sorprendente il minimo in atto, continua ad essere molto basso anche il flusso solare, il sole sembra dornmire ancora sonni profondi.
Tra l'altro ho letto che c'è la possiilità che il conteggio delle macchie possa essere addirittura sovrastimato,
o meglio le modalità di conteggio che vengono utilizzate oggi, hanno ovvie differenze con quelle dei decenni scorsi,
e quindi ora si contano macchie che prima non venivano considerate, o non erano visibili alla strumentazione,
quindi i paragoni con i precedenti minimi, potrebbero non essere veritieri, e il minimo in atto ben più "intenso", sempre rispetto ai minimi precedenti, di quanto si evince dagli attuali studi


Si, e la sovrastima è soprattutto dovuta al problema che tu hai ben descritto, ma ci sono anche divergenze di opinione nel conteggio delle macchie di un ciclo e dell'altro (il vecchio 23 e il nuovo 24)... insomma i 2 istituti più accreditati, uno belga ed uno americano (NOAA), non concordano su questo punto... fino a pochi giorni fa, infatti, le rilevazioni davano una prevalenza di macchie (comunque piccole e sempre poco frequenti) appartenenti al vecchio ciclo su quello nuovo per l'istituto belga, e il contrario per l'ente americano... ciò significava per il primo che il vecchio ciclo ancora non si era concluso e che il minimo ancora non era stato raggiunto, per il secondo il minimo era stato superato e il nuovo ciclo era "iniziato".
Le ultime macchie hanno dato ragione all'istituto belga senza alcun dubbio.
Anche in questo caso non si capisce come mai gli americani del NOAA (vicinissimi all'IPCC) quando devono sbagliare lo fanno sempre nella stessa direzione...    
 




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Ultima modifica di marvel il Mer 11 Mar, 2009 14:54, modificato 1 volta in totale 
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Messaggio Re: SOLE-CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......

#177  il fosso Mer 11 Mar, 2009 13:40

Forse perchè per loro il ciclo 24 doveva essere comincito da mesi e sempre secondo loro sarebbe stato tra i più intensi mai registrati
Hanno preso un piccolissimo abbaglio
 




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Messaggio Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......

#178  marvel Ven 13 Mar, 2009 19:14

La NASA stanzierà 4.5 milioni di dollari in tre anni nel tentativo di capire cause e conseguenze di questo prolungato minimo solare.
A detta dei ricecatori coinvolti nella ricerca siamo di fronte ad un evento “straordinario” e in quanto tale dev’essere sfruttato per comprendere maggiormente i complicati meccanismi che regolano l’attività solare. Nel documento, datato 10 Marzo 2009, gli scienziati elencano i motivi che hanno spinto l’ente spaziale americano ad investire tante risorse in questo progetto:

1) Il flusso radio (F 10.7) è il più basso da quando vengono effettuate registrazioni sistematiche (1947).
2) Venti e pressione solare sono ai livelli minimi da quando è cominciata l’Età Spaziale (1957).
3) Lo campo magnetico del sole è del 36% più debole rispetto a quello osservato durante il precedente minimo.
4) Mancanza pressoché totale di sunspots.
5) Assenza della corrente equatoriale quiescente di plasma normalmente presente all’equatore.
6) Raggi cosmici vicini ai record assoluti di sempre.”

E ti credo, dopo che questo minimo ha minato completamente tutte le teorie sul funzionamento e ciclicità del Sole, dopo che le previsioni dei più grandi esperti mondiali sono andate rovinosamente e ripetutamente in fumo ... mi sembra proprio sia il caso di resettare il tutto, rimboccarsi le maniche e ricominciare da capo  

http://wattsupwiththat.com/2009/03/...imum/#more-6178

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Messaggio Re: SOLE-CLIMA: Si Va Verso Il Freddo? Una Nuova PEG?......

#179  Frasnow Ven 13 Mar, 2009 20:02

Bellisima la foto con la differenza negli anni!!!      
 




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Messaggio Re: SOLE-CLIMA: si va verso il freddo? Una nuova PEG?......

#180  marvel Gio 19 Mar, 2009 16:12

Attività magnetica solare: mai così bassa da quando sono iniziate le misurazioni!

ap-index-1932-2008-520

Vedi nuove previsioni ciclo anche  qui
 




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