#1 Francesco Lun 23 Set, 2013 17:56
Appena uscita la notizia su Repubblica.it in prima pagina!!
Le anticipazioni sul quinto rapporto dell'IPCC che sarà reso noto il 27 settembre. Il testo, 2.200 pagine frutto di 6 anni di lavoro di oltre 200 cattedratici coadiuvati da 1500 esperti, è ora al vaglio dei governi ma i numeri sono ormai definiti. Gli scenari previsti per la fine del secolo sono quattro. Nel più drammatico i mari saliranno di 62 centimetri e la temperatura crescerà di 3,7 gradi rispetto al periodo 1986 - 2005: dunque sfonderà il muro dei 4 gradi rispetto all'epoca preindustriale di ANTONIO CIANCIULLO
ROMA - Il conto alla rovescia è scattato. Abbiamo davanti 10 anni per evitare la catastrofe climatica. E bruceremo i primi 7 senza impegni obbligatori per metterci al sicuro: solo nel 2020 dovrebbe entrare in vigore un accordo globale, ancora da definire, per tagliare le emissioni serra. Le cifre del divorzio tra scienza e politica sono contenute nel quinto rapporto che l'Ipcc (Intergovernamental Panel on Climate Change), la task force scientifica dell'Onu che ha vinto il Nobel per la pace, renderà pubblico venerdì prossimo.
Il testo, 2.200 pagine frutto di 6 anni di lavoro di 209 scienziati coadiuvati da un team di 1.500 esperti, è ora al vaglio dei governi ma i numeri sono ormai definiti. Gli scenari previsti per la fine del secolo sono quattro. Nel più drammatico - prendendo la media delle previsioni - i mari saliranno di 62 centimetri e la temperatura crescerà di 3,7 gradi rispetto al periodo 1986 - 2005: dunque sfonderà il muro dei 4 gradi rispetto all'epoca preindustriale, il disastro paventato dalla Banca Mondiale in un allarmato rapporto del novembre scorso.
IPCC, gli scenari e l'andamento reale delle emissioni
Nello scenario più favorevole, i mari cresceranno di 24 centimetri e la temperatura aumenterà di un grado rispetto al periodo 1986 - 2005. E dunque di 1,7 gradi rispetto all'epoca preindustriale, sfiorando così la soglia dei 2 gradi considerata dai governi il limite di sicurezza da non superare.
Ma quale di questi due estremi è più probabile? Per chiarire il quadro, l'Ipcc apre uno spaccato sul meccanismo che guida la mutazione del clima: l'accumulo di anidride carbonica (CO2) in atmosfera. Potremmo salvarci, imboccando la via dello scenario migliore, se riuscissimo a restare, sempre a fine secolo, entro un tetto di 421 parti per milione di CO2. Non sono poche: in epoca preindustriale erano 280 e da milioni di anni non si supera il livello attuale. Abbiamo già oltrepassato le 400 parti per milione e l'indicatore continua a salire al ritmo di 2 parti abbondanti per anno. Tra 10 anni saremo fuori dall'area di sicurezza.
Dovremmo dare un taglio immediato e drastico all'uso di combustibili fossili, responsabili assieme alla produzione di cemento dell'89 per cento delle emissioni, e bloccare la deforestazione, che pesa per il rimanente 11 per cento. Ma il risultato delle riduzioni volontarie volute dall'asse Stati Uniti - Cina -India - Brasile al vertice di Copenaghen del 2009 è stato un aumento delle emissioni serra che viaggia oltre il 2 per cento l'anno. Anche se si stabilisse un buon accordo globale da far entrare in vigore nel 2020, il tetto delle 421 parti per milione verrà superato dall'inerzia di un sistema energetico che continua a puntare su carbone, petrolio, gas tradizionale e shale gas.
Mentre le probabilità di imboccare la strada della difesa del clima si riducono, lo scenario più catastrofico appare in linea con quanto sta accadendo. Uno dei diagrammi esaminati dagli scienziati proietta nel futuro i 4 possibili destini del clima e li confronta con l'evoluzione delle emissioni serra: le nostre azioni seguono passo passo lo scenario dei 4 gradi di aumento, quello in cui le concentrazioni di CO2 arriveranno a 936 parti per milione trasformando il pianeta in un forno tropicale.
Tracciati gli scenari, l'Ipcc risponde indirettamente alle polemiche che lo hanno preso a bersaglio. Forte dell'abbondanza delle prove accumulate in questi anni, il rapporto usa un'espressione molto forte definendo "virtualmente certo" il cambiamento climatico e la spinta verso l'aumento della temperatura.
"Per la prima volta ci è stato chiesto di esaminare l'ipotesi di un aumento compreso tra i 4 e i 6 gradi, quello verso cui attualmente stiamo andando", racconta Riccardo Valentini, uno dei coordinatori europei degli scienziati Ipcc. "In questo caso l'impatto sulla vita del pianeta sarebbe pesantissimo: i biologi ormai parlano di sesta estinzione di massa".
"L'ultima volta che il nostro pianeta è stato esposto a concentrazioni di anidride carbonica superiori a 400 parti per milione le temperature erano di 4 gradi più alte e i mari avevano guadagnato fino a 40 metri: non sembra il caso di ripetere quell'esperienza dovendo trovar posto a 9 miliardi di esseri umani", commenta Stephanie Tunmore, la responsabile clima di Greenpeace. "Agendo subito in direzione dell'efficienza energetica, delle fonti rinnovabili e della modifica degli stili di vita possiamo ancora contenere i danni".
Articolo
http://www.repubblica.it/ambiente/2...slider=67119697
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#2 marvel Lun 23 Set, 2013 18:26
Meglio che non commento... l'IPCC continua sulla strada che l'ha portata a scadere nel ridicolo, continua a paventare scenari che finora non hanno fatto altro che registrare smentite.
A proposito, quel grafico dei ghiacci artici, se aggiornato, mostrerebbe la tendenza a non scendere ulteriormente (vedi sotto), proprio come le temperature hanno smesso di salire, attestandosi su una temperatura media relativamente costante, seppur sempre alta.
Secondo le loro previsioni nell'estate 2013 la calotta artica si sarebbe dovuta fondere completamente, così come i ghiacciai himalayani, e così via.
Le previsioni precedenti sono andate tutte a vuoto, adesso per quale strano motivo dovrebbero andare a segno queste?
PS(l'IPCC non tiene in minima considerazione l'effetto della variabilità solare, così come di tanti altri fattori che, a questo punto, comincerei a ritenere importanti, visti gli insuccessi ottenuti)
PPS(Sono e sono sempre stato favorevole alla riduzione dei combustibili fossili, ma soprattutto per il loro ruolo nocivo per la salute umana e dell'ambiente, ultimo per il ruolo sull'effetto serra, visto che vapor d'acqua ed altri fattori naturali hanno un ruolo gigantesco rispetto alla CO2. Sono convinto, però, che parlare seriamente di questo problema significhi proporre energie alternative, che riescano veramente a sostituire i combustibili fossili, ma senza l'utilizzo massiccio del nucleare si parla ancora di piccole quantità, di briciole. Se ridurre le emissioni significa semplicemente aumentare le tasse non caviamo un ragno dal buco!)
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#3 Cyborg Lun 23 Set, 2013 21:19
Che presunzione a dare per certe queste proiezioni e a non ammettere i propri errori! Sono sempre più penosi. Sono alla pari dei politici... tante chiacchiere per tralasciare i veri problemi che affliggono il pianeta!
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#4 marvel Lun 23 Set, 2013 22:02
Comunque quello dell'IPCC è un proclama degno dei peggiori disaster movie hollywoodiani... i loro report, con i classici scenari (ne avessero azzeccato uno... siamo sempre rimasti di molto sotto a quello più ottimistico), assomigliano sempre di più a sceneggiature all'armageddon.
Che abbiano in mente di chiedere aiuto a Superman o ai Fantastici 4 per questa "mission impossible"?
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#5 marvel Lun 23 Set, 2013 22:16
Attenzione attenzione, leggete qui: http://ricerca.repubblica.it/repubb...e-la-terra.html
DIECI ANNI PER SALVARE LA TERRA - La Repubblica
Lo dice Repubblica. <<E' iniziato il conto alla rovescia per la Terra, dice il Worldwatch Institute. Entro dieci anni si dovrà porre rimedio alle modificazioni del clima, al buco nello strato dell' ozono, al degrado del suolo e alla crescita della popolazione. Altrimenti il nostro pianeta entrerà in balia di mutamenti irreversibili, prima dell' ambiente e subito dopo dell' economia. Tra dieci anni, se nulla cambierà in meglio, avremo ormai superato il punto di non ritorno. Ovvero, qualunque intervento sarà inefficace: non ci resterà che calcolare gli anni di sopravvivenza per il genere umano. Il grido d' allarme del Worldwatch Institute di Washington, il prestigioso ente statunitense di ricerca sull' ambiente, è contenuto nel rapporto annuale, il sesto, senza dubbio il più drammatico sinora pubblicato.>> Ah, ma correva l'anno 1989...!!!
Corsi e ricorsi storici... l'ennesima riprova che i catastrofisti e gli urlatori ci sono sempre stati!
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#7 andrea75 Mar 24 Set, 2013 08:42
Attenzione attenzione, leggete qui: http://ricerca.repubblica.it/repubb...e-la-terra.html
DIECI ANNI PER SALVARE LA TERRA - La Repubblica
Ah, ma correva l'anno 1989
Praticamente hanno fatto un copia-incolla, compreso il titolo!  AH no... lì si parlava di buco dell'ozono, che ora è stato tappato!
A parte gli scherzi.... il problema delle emissioni c'è, come c'è quello dell'inquinamento, e come ce ne sono tanti altri 1000. E vanno affrontati, con l'impegno di tutti, ma seriamente.... farlo dicendo ogni 15 anni che ce ne rimangono 10 per salvare la Terra, fornendo dati buttati là, e proponendo scenari da "Day after tomorrow" simulati con un Commodore 64 non credo sia il modo migliore.
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#8 Cyborg Mar 24 Set, 2013 09:50
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#9 Porano444 Mar 24 Set, 2013 11:04
aspetto di leggere il paper per capire se l'informazione fatta è tale o solo disinformazione
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#10 Cyborg Mar 24 Set, 2013 11:51
Vi segnalo questo stupendo articolo di Guido Guidi (è lungo ma vale la pena di leggerlo):
La truffa dei report IPCC
Questi sono degli stralci che mi sono piaciuti in particolare:
"Gli scienziati non esistono, esistono solo persone che si occupano di scienza, e la differenza è enorme, gli scienziati nell’immaginario collettivo sono individui completamente razionali che ragionano solamente su dati concreti utilizzando la logica, invece le persone che si occupano di scienza sono solo persone, e come tali hanno sempre opinioni preconcette sui fenomeni che stanno indagando, e tendono a preferire irrazionalmente una soluzione ad un’altra se non ci sono troppe evidenze sperimentali contro. Consideriamo le scienze del clima. Uno scienziato vero non dovrebbe trarre le conclusioni, dovrebbe limitarsi a dire che siamo ancora lontani dall’avere una piena comprensione dei meccanismi climatici composti da miliardi di meccanismi di azione e controreazione, ma una persona che si occupa di scienze del clima ad un certo punto della sua vita sente il bisogno di trarre delle conclusioni, e poco importa l’essere consapevoli che non solo non si potrà mai conoscere l’intera bibliografia esistente, e che anche se la si conoscesse questa è ancora lontana da una soluzione, ad un certo punto si sentirà il bisogno di tirare le somme, perché per l’individuo l’idea di passare la vita a studiare fenomeni di cui non conoscerà mai la soluzione è semplicemente psicologicamente inaccettabile."
"In definitiva, non solo quel che viene fuori dai report IPCC non rappresenta affatto lo stato delle scienze che compongono il corpo della climatologia, ma non essendo gia abbastanza distorto ed alterato quello che esce dalla penna degli “esperti” di scienza, i politici ci mettono la loro mano pensante alterando ulteriormente i lavori e facendoli passare dallo 0,00..% allo zero assoluto di validità scientifica, in pratica quel che viene fuori è al 100% un’opinione politica. Ovviamente tutto questo non è frutto della mia opinione, non ho inventato nulla ne su modi in cui lavorano né sui tempi di lavoro, è tutto dichiarato da loro qui , io non ho fatto altro che prendere in mano la calcolatrice. Nel prossimo report che sta per arrivare avranno la faccia tosta di dire al mondo che stavolta la scienza del clima è sicura al 99% che le conclusioni raggiunte nel modo che abbiamo visto rappresentano una realtà scientifica, e di questo passo la sicurezza degli esponenti IPCC sulla validità dell’ipotesi AGW crescerà più velocemente delle temperature terrestri. E vista la serietà della cosa nei report degli anni venire si avrà almeno il 102% di confidenza, tanto ormai ogni traccia di buon senso è stata accuratamente cancellata.
Qualcuno forse si chiederà come farà tutta la stoltezza cosi prodotta dall’ IPCC a difendersi dalle critiche? Semplice, la stoltezza dichiarerà se stessa sapiente e dichiarerà la sapienza stolta od incompetente a criticarla."
Ultima modifica di Cyborg il Mar 24 Set, 2013 11:52, modificato 2 volte in totale
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#12 Cyborg Mar 24 Set, 2013 12:17
Ma il Climategate qualcuno spero se lo ricordi...  La storia in fondo è recente... eppure sono stati bravi a dimenticarsela... loro!
http://www.lineameteo.it/fuga-di-no...ico-vt7171.html
Infatti, perchè allora viene ancora dato credito a questa gente? Semplice... perchè il mondo è marcio e governato dalla politica e dai soldi in tutte le istituzioni più importanti
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#13 MySn0w Mar 24 Set, 2013 12:54
Dovevate vedere ieri con quale preoccupazione hanno dato questa notizia al tg1!!
Il problema è che tutti coloro che si informano esclusivamente con i massmedia danno importanza a queste notizie non rendendosi conto delle bufale che gli vengono rifilate!!
Purtroppo la priorità dei tempi moderni è disinformare le masse..
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#14 zeppelin Mar 24 Set, 2013 14:38
Seppur d'accordo con voi sull'obbiettiva esagerazione sia del titolo che del senso dell'articolo di Repubblica (ma non c'è da stupirsi guardando le stronzate che pubblicano sulla home page!), non sono sicuro al 100% che l'IPCC abbia del tutto torto, cioè dal 1998 in poi aveva previsto una curva assai più inclinata che invece è stata praticamente piatta ma ciò non vuol dire che fino al 1998 non ci sia stata (e ci sia: a livello di temperature decadali la decade 2001-2010 è stata la più calda di sempre) una tendenza all'aumento delle temperature globali, quello che non sappiamo è se, ad esempio, la seconda decade del secolo, cioè la 2011-2020, sarà ancora più calda della precedente oppure no. Riguardo al futuro quindi, visto lo smarrimento e la polarizzazione su fronti contrapposti (e le spinte politiche stanno da tutte e due le parti, non solo da una!) della comunità scientifica, a questo punto credo che solo l'onnipotente (o chi per lui) possa dire quello che succederà...
Ultima modifica di zeppelin il Mar 24 Set, 2013 19:15, modificato 1 volta in totale
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#15 giulys Mar 24 Set, 2013 15:40
Quello che fa rabbia è la sicumera con cui sostengono le loro opinioni, come se fossero delle verità assolute o perlomeno questa è l'impressione che ne ricavo leggendo le notizie in internet o sui giornali, perché lo confesso non sarei in grado di leggere i loro report, immagino in inglese e se anche lo fossi, non avrei certo voglia di leggermi 2000 pagine.
Dato che mi occupo di perizie, non vorrei facessero come spesso accade nel mio settore, in cui si chiede al committente a quale importo vuole arrivare o quanto è disposto a sborsare per acquistare un bene od un'azienda, per cui il valore, se non è palesemente fuori logica, viene stabilito in poco tempo e solo successivamente si redige una bella perizia di 10/2 o 200 pagine, con centinaia di pagine di allegati, in modo da fare delle relazioni belle spesse e pesanti e giustificando con molte belle parole il valore deciso; se si è onesti si evita però di dire cose false.
Questo sistema è adottato anche nelle grandi acquisizioni, in quanto spesso l'imprenditore, con pochi dati, riesce ad avere già un'idea abbastanza precisa del suo obiettivo e della spesa che vuole sostenere.
Con questi qui credo che il metodo sia lo stesso, si è stabilito a priori che il riscaldamento è inarrestabile e quindi se la temperatura non sale più si dice che è una stasi temporanea, che l'influenza del sole è scarsa (figuriamoci, è grazie a lui se è possibile la vita sulla terra!!!), ma a volte alterano addirittura i dati (scandalo climagate) o quantomeno dimenticano quelli che contrastano con la loro teoria, esaltando quelli favorevoli.
Con questo non nego certo il riscaldamento che c'è stato, che è sotto gli occhi di tutti, ma mi da molto fastidio il modo come viene proposto ed il volerlo imputare in massima parte all'uomo, senza che vi siano prove scientifiche a dimostrarlo
Saluti
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