#1 tifernate Ven 25 Set, 2009 13:02
...quantomeno mappare gli edifici a rischio e prevenire piani d'intervento per il consolidamento. Invece no, nessuno in municipio pensa a questo, o avverte i privati.
http://www.trgmedia.it/n.aspx?id=32951
C.Castello. Il prof. Enzo Boschi a TRG: Altotevere da troppo tempo senza "sisma".
C.Castello. Intervista su TRG del prof. Enzo Boschi, presidente dell`INGV, ha dichiarato che il territorio altotiberino è da troppo tempo assente da eventi sismici.
"Altotevere da tempo senza sisma" queste le parole del Prof. Enzo Boschi intervistato da TRG in onda nel tg delle 13,30. Se le scosse nel triangolo Todi –Massa Martana- Acquasparta hanno suscitato preoccupazione nella gente, a cui sembra di ripercorrere lo scenario del maggio 1997, quando il sisma colpì pesantemente la cittadina ai piedi dei Monti Martani, ci sono altre zone dell’Umbria dove il terremoto si astiene dal “bussare”da molto tempo, ma che, proprio per questo, non possono dormire sonni tranquilli.
Il richiamo è del presidente dell’Ingv, Enzo Boschi in un incontro a Sulmona.
Boschi ha ammesso che è possibile indicare le zone più a rischio rispetto ad altre, cosa che lui stesso cominciò a fare quindici anni fa, quando furono individuate le zone d`Italia ad altissimo rischio sismico.
«Quattro zone da troppo tempo non soggette a movimenti sismici», ha spiegato.
Sono le stesse pubblicata sul Corriere della Sera nel settembre del 1999: l`Appennino Centro-settentrionale tra il Casentino e Città di Castello; l`Appennino centrale tra Rieti e Sulmona; l`Arco Calabro settentrionale tra Castrovillari e Cosenza e la Sicilia orientale nella Val di Noto. Oltre a queste zone venivano indicate probabili lacune nella Costiera adriatica, tra Marche e Romagna e nell`Appennino Centro-meridionale, nel Sannio.
Il Casentino è una delle quattro vallate principali in cui è suddivisa la provincia di Arezzo, che confina con l’Umbria.
È la valle in cui scorre il primo tratto del fiume Arno, che nasce dal Monte Falterona (1654 m s.l.m.). Il Monte Falterona, assieme al Monte Falco (1658 m s.l.m.), costituisce infatti il limite settentrionale della vallata, ai confini con la Romagna.
L`Alpe di Serra e l`Alpe di Catenaia separano, a Oriente, il Casentino dall`alta Val Tiberina e quindi dalla zona di Città di Castello. A Ovest il massiccio del Pratomagno lo separa dal Valdarno Superiore.
I rilievi occidentali del complesso del Monte Falterona, infine, separano la valle dal Mugello e anche questo è un nome che è tornato alle cronache sismiche proprio in questi giorni.
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#2 Pigimeteo Ven 25 Set, 2009 15:54
A dire il vero, nell'aprile del 1998, in occasione della fase gualdese del sisma umbro-marchigiano, parlandoci in occasione di non ricordo quale incontro, a me e a non poche altre persone aveva detto testualmente che, in Umbria, le zone di Città di castello e di Branca erano quelle in cui, entro non moltissimi anni, ci sarebbero stati anche altri sismi, in quanto da secoli non interessate da movimenti tellurici. Ed ora, a Branca, per giunta su terreno alluvionale, sorge addirittura il nuovo ospedale di Gubbio...
Mi sa che, alivello regionale, le teorie di Boschi non risultano molto seguite...
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#3 prometeo Ven 25 Set, 2009 17:24
Secondo me Boschi è un grande, talvolta anche scomodo ai politici del momento, un antitesi di Bruno Vespa in poche parole  e per questo l'emerito professore merita più che rispetto.
Cetarmente un sisma importante nell'Alto tevere c'è d'attenderselo, guardando la sismicità della zona difatti si evince che dal 1700 non ci sono più scosse rilevanti mentre prima c'erano dei movimenti anche dell oridne dei 10gradi mercalli( con le dovute tarature dovute ai strumenti dell'epoca) quindi nessun allarmismo ma al contempo anche un accurata prevenzione per una scossa che ci sarà, poi se è tra un anno o cento è un altro discorso, un secolo per la terra è come un minuto per noi
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#4 Pigimeteo Ven 25 Set, 2009 18:56
Secondo me Boschi è un grande, talvolta anche scomodo ai politici del momento, un antitesi di Bruno Vespa in poche parole  e per questo l'emerito professore merita più che rispetto.
Cetarmente un sisma importante nell'Alto tevere c'è d'attenderselo, guardando la sismicità della zona difatti si evince che dal 1700 non ci sono più scosse rilevanti mentre prima c'erano dei movimenti anche dell oridne dei 10gradi mercalli( con le dovute tarature dovute ai strumenti dell'epoca) quindi nessun allarmismo ma al contempo anche un accurata prevenzione per una scossa che ci sarà, poi se è tra un anno o cento è un altro discorso, un secolo per la terra è come un minuto per noi 
Per carità! Lungi da me il pensare che Boschi sia o non sia competente! Non sono né un geologo né uno studioso di tettonica a placche, per cui non mi permetto di giudicare nessuno di quel ramo, famoso o non famoso che sia. Dico solo che comunicativamente è efficace, dà una buona impressione. Che poi esistano dettrattori lo so bene, perché qualcuno me ne ha parlato bene, altri male. Però, il suo parere va ascoltato. E con attenzione.
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#5 Poranese457 Ven 25 Set, 2009 20:01
Un solo accorgimento gente... il solito accorgimento poi: fate attenzione a tirare in ballo nomi e cognomi!! In questo caso non c'è nulla di offensivo verso nessuno, però non vorrei che con il trascorrer del topic venissero fuori terminologie scorrette.
Scrivete solo se quello che dite è corredato da fatti ed evitate al massimo le vostre opinioni personali su terzi, purtroppo è la storia di questo forum a costringermi a dirvi ciò.
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#6 melelao Ven 25 Set, 2009 22:34
Un solo accorgimento gente... il solito accorgimento poi: fate attenzione a tirare in ballo nomi e cognomi!! In questo caso non c'è nulla di offensivo verso nessuno, però non vorrei che con il trascorrer del topic venissero fuori terminologie scorrette.
Scrivete solo se quello che dite è corredato da fatti ed evitate al massimo le vostre opinioni personali su terzi, purtroppo è la storia di questo forum a costringermi a dirvi ciò. 
Confermo in pieno... Fate attenzione a quello che dite!
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#7 tifernate Sab 26 Set, 2009 09:50
........ comunque Enzo Boschi è aretino e conosce bene queste zone.
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#8 Pigimeteo Sab 26 Set, 2009 14:44
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#9 icchese Gio 01 Ott, 2009 17:41
Secondo me Boschi è un grande, talvolta anche scomodo ai politici del momento, un antitesi di Bruno Vespa in poche parole  e per questo l'emerito professore merita più che rispetto.
Cetarmente un sisma importante nell'Alto tevere c'è d'attenderselo, guardando la sismicità della zona difatti si evince che dal 1700 non ci sono più scosse rilevanti mentre prima c'erano dei movimenti anche dell oridne dei 10gradi mercalli( con le dovute tarature dovute ai strumenti dell'epoca) quindi nessun allarmismo ma al contempo anche un accurata prevenzione per una scossa che ci sarà, poi se è tra un anno o cento è un altro discorso, un secolo per la terra è come un minuto per noi 
Se permettete ho altri dati. L'area in questione, almeno quella più a ridosso del confine umbro è stata interessata da negli ultimi 100 anni da almeno due forti terremoti.
1) Terremoto di Monterchi - Citerna 26/04/1917 magnitudo richter 5.9 Una ventina di morti e circa 300 feriti di cui esiste un belll'articolo proprio del Prof. Boschi sulla Nazione.
2) Terremoto di Sansepolcro 13/06/1948 magnitudo Richter 4.9 Un morto e 25.000 senza tetto.
Detto questo sono anch'io dell'idea che è un area ad alto rischio.
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#10 Fede Gio 01 Ott, 2009 21:39
Secondo me Boschi è un grande, talvolta anche scomodo ai politici del momento, un antitesi di Bruno Vespa in poche parole  e per questo l'emerito professore merita più che rispetto.
Cetarmente un sisma importante nell'Alto tevere c'è d'attenderselo, guardando la sismicità della zona difatti si evince che dal 1700 non ci sono più scosse rilevanti mentre prima c'erano dei movimenti anche dell oridne dei 10gradi mercalli( con le dovute tarature dovute ai strumenti dell'epoca) quindi nessun allarmismo ma al contempo anche un accurata prevenzione per una scossa che ci sarà, poi se è tra un anno o cento è un altro discorso, un secolo per la terra è come un minuto per noi 
Se permettete ho altri dati. L'area in questione, almeno quella più a ridosso del confine umbro è stata interessata da negli ultimi 100 anni da almeno due forti terremoti.
1) Terremoto di Monterchi - Citerna 26/04/1917 magnitudo richter 5.9 Una ventina di morti e circa 300 feriti di cui esiste un belll'articolo proprio del Prof. Boschi sulla Nazione.
2) Terremoto di Sansepolcro 13/06/1948 magnitudo Richter 4.9 Un morto e 25.000 senza tetto.
Detto questo sono anch'io dell'idea che è un area ad alto rischio. 
E quindi è un'area ad alto rischio come un po' tutta la regione di cui fa parte. E quindi? Quale novità?
Sono un assoluto profano e quindi perdonerete l'imprecisione ma delle due l'una:
Fosse vero che dal 1700 non ci sono state scosse importanti (cito) non depone certo per un alto rischio solo perchè in 300 anni non ci sono stati terremoti e quindi statisticamente è facile che ne arrivi uno ora. Un po' approssimativo, no?.
Fosse che nel 17 e nel 48 ci sono state due scosse inferiori a magnitudo 6 (cito ancora) può voler dire che è una zona in cui possono avvenire terremoti "discreti" un paio di volte ogni secolo e "alto rischio per un evento imminente" lo vedo più adatto ad altre situazioni.
E pacifico che l'Umbria dove più dove meno sia una zona sismica e il buon senso oltre che la legge vorrebbe che le costruzioni recenti siano state fatte e verranno fatte con rigidi criteri antisismici. Fa bene il prof. Boschi a riferirlo a livello amministrativo regionale e centrale così che tali criteri vengano controllati severamente ed applicati. Non vedo l'utilità di dichiarazioni di questo tipo al TG delle 13 che hanno come unico risultato un allarmismo di una settimana nella popolazione locale che anche se motivato non porta mai a niente di buono nè di utile....se ha ragione e domani c'è un terremoto non è servito molto dirlo al telegiornale il giorno prima, se passano altri 50-100 anni per una scossa forte aveva torto.
Il prof Boschi mi è simpatico ed ha il dono di spiegare bene le cose che dice, ha una faccia affidabile e simpatica e anche se non ho modo di dare giudizi scientifici credo sia molto preparato.
Detto questo però non capisco il perchè di una dichiarazione di questo tipo con queste modalità nè ci vedo molte differenze rispetto ai plastici del sopra citato Vespa.
Qualcosa di simile sta succedendo con l'influenza a H1N1: da una parte terrorismo TG-mediato sulle morti provocate dal virus; dall'altra terrorismo della così detta controinformazione sulla pericolosità del vaccino e sul disegno criminale di instaurare un genocidio da parte Anglo-Americana (vedi video del Dr. Horowitz su youtube: ex dentista che ha scritto 13 libri tutti sul tema di cui uno recente recente in libreria....). Chi sta in mezzo cosa dovrebbe fare? Smettere di pagare il canone e la corrente che alimenta il televisore la vedo come la migliore opzione.
Un pensiero che non mi pare offensivo verso nessuno e che spero venga tollerato come io tollero tutte le sciocchezze che il web, la stampa e i media in genere mi propinano quotidianamente
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#11 Fede Gio 01 Ott, 2009 21:54
A dire il vero, nell'aprile del 1998, in occasione della fase gualdese del sisma umbro-marchigiano, parlandoci in occasione di non ricordo quale incontro, a me e a non poche altre persone aveva detto testualmente che, in Umbria, le zone di Città di castello e di Branca erano quelle in cui, entro non moltissimi anni, ci sarebbero stati anche altri sismi, in quanto da secoli non interessate da movimenti tellurici. Ed ora, a Branca, per giunta su terreno alluvionale, sorge addirittura il nuovo ospedale di Gubbio...
Mi sa che, alivello regionale, le teorie di Boschi non risultano molto seguite...

Non per polemica ma per capire anche perchè altrimenti ognuno può sparare su qualunque ambulanza raccogliendo consensi e siccome sembri ferrato sull'argomento approfitto.
Ma secondo te quindi l'ospedale unico per Gubbio e Gualdo dove andava fatto? Una cosa, pensavo, è fare un superponte di cui si può fare a meno su un terreno minato, altra, pensavo, è NON costruire un ospedale perchè l'area è sismica ed il terreno alluvionale. Il vecchio ospedale di Gubbio era quindi forse più sicuro? O quello di Gualdo era costruito forse con criteri antisismici o in una zona non a rischio? In Giappone e in California quindi niente ospedali, scuole, cinema....? E come la mettiamo con tutta la valle del Tevere per non parlare della enorme e popolosissima Roma nord che presumo sia tutta terreno alluvionale? Altro che ospedale di Branca.....
O sai cose che altri non sanno o bisogna che spieghi meglio perchè detta così chiama in ballo diverse e svariate incompetenze professionali ed amministrative di cui non mi meraviglierei ma che bisogna circostanziare meglio.
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#12 icchese Ven 02 Ott, 2009 10:33
Allora, facciamo ordine in almeno due cose.
Primo, il distretto sismico dell'alta valle del Tevere, ha storicamente (almeno dall'anno mille, vedi studio finalizzato geodinamica sui terremoti storici) dato terremoti di intesità IX -X Mercalli che considerate le tipologie costruttive delle varie epoche e i danni registrati possono essere assimilati a magnitudo Richter tra 5.5 - 6.5 approssimativamente. Il Tempo di ritorno di tali eventi è di circa 100 anni, per cui se si trascura il terremoto di Sansepolcro del 1948 con M < 5 , l'ultimo terremoto forte in quell'area fu quello di Monterchi del 1917. E' quindi chiaro che a valle di ciò si può dire che in quest'area ci si aspetta un evento sismico importante. Dirlo anche in TV non è assolutamente sbagliato, anzi ci si dovrebbe allertare e cominciare a fare qualcosa per le situazioni e gli edifici più a rischio. Gli americani ad esempio sono anni che parlano del "Big One" , il devastante terremoto che dovrebbe colpire l'area di Los Angeles e San Francisco. Nell'attesa si preparano a prevenirne gli effetti. Sarebbe peggio scoprilo dopo, che abitavi in un luogo dove esperti del settore temevano si verificasse un forte terremoto.
Secondo punto. I sedimenti alluvionali non sono le "sabbie mobili" ci si può tranqullamente costruire sopra e credo di non dire una stupidaggine se affermo che in Italia così come in Umbria la stragrande maggioranza degli edifici è costruita su terreni alluvionali. In particolare le opere pubbliche cosidette "strategiche" come scuole, ospedali, ponti, ferrovie ecc.. devono per legge essere costruite in maniera tale da poter restare in piedi anche a fronte del più disastroso terremoto che si possa verificare nell'area in cui ricadono.
Allo stesso modo l'ospedale di Branca è stato costruito con criteri che hanno tenuto conto dei sedimenti alluvionali e della loro risposta sismica ed è sicuramente molto, ma molto più sicuro dei vecchi ospedali di Gubbio e Gualdo Tadino. Certo se poi al posto del cemento ci metti la sabbia......., ma questo è un altro argomento.
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#13 Fede Ven 02 Ott, 2009 10:58
Riguardo al punto 1) ti ringrazio per il chiarimento....ma allora c'è da aspettarsi che possa verificarsi un terremoto in quella zona vista la cadenza "regolare" di tali fenomeni. Non dirlo sarebbe certo sbagliato. Dirlo nelle sedi opportune e derivarne degli interventi sia strutturali sia educativi sulla popolazione avrebbe un senso maggiore. Questo intendevo. Come mi sarei aspettato che una notizia del genere fosse già nota in ambito protezione civile, urbanistica locale etc etc e che non ci fosse bisogno che il Prof. Boschi la dovesse dare come una primizia al TG delle 13. Ha fatto bene a darla. Mi auguro che abbia canali privilegiati per poter far derivare da tale informazione i provvedimenti necessari. Anche se avendo lavorato nella zona di Città di castello ho visto in più occasioni esercitazioni di CRI e protezione civile che presumo fossero finalizzate in tal senso. La situazione di edifici pubblici e privati ovviamente non la conosco.
Riguardo al punto 2) invece è come immaginavo e ti ringrazio anche qui per la spiegazione.
E' auspicabile almeno che nelle nostre zone il cemento non sia impastato con sabbia di mare ma con la rena del Tevere....
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#14 and1966 Ven 02 Ott, 2009 12:54
A dire il vero, nell'aprile del 1998, in occasione della fase gualdese del sisma umbro-marchigiano, parlandoci in occasione di non ricordo quale incontro, a me e a non poche altre persone aveva detto testualmente che, in Umbria, le zone di Città di castello e di Branca erano quelle in cui, entro non moltissimi anni, ci sarebbero stati anche altri sismi, in quanto da secoli non interessate da movimenti tellurici. Ed ora, a Branca, per giunta su terreno alluvionale, sorge addirittura il nuovo ospedale di Gubbio...
Mi sa che, alivello regionale, le teorie di Boschi non risultano molto seguite...

Effettivamente, il sisma del marzo '98 ebbe Cerqueto di Gualdo come epicentro, mentre quello dell' '84 ebbe Monte Urbino (12 km a SO di Gubbio) come epicentro. Se consideriamo che i sismi di Valfabbrica nell' ottobre '82 erano probabilmente relativi a faglie secondarie (chiedo conforto, in tal senso, a Icchese e Federico  ), restano "scoperti" proprio i km che separano le due località citate per prime (20/25 km in linea d'aria, non pochi se li si considera facenti parte di un' unica faglia). Ricordando che a Branca e dintorni vi sono pure cavità nel sottosuolo derivanti dall' estrazione di lignite (proseguita fino al dopoguerra, ed il cui imbocco è a 500 mt dall'ospedale....), tali cavità possono avere ripercussioni su sismi ? E tale tratto puo' essere a rischio ? E la piana alluvionale Chiascio/Saonda farebbe da smorzatore o amplificatore ?? (oppure dico una marea di caxxate ?  ).
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#15 icchese Ven 02 Ott, 2009 16:28
Effettivamente, il sisma del marzo '98 ebbe Cerqueto di Gualdo come epicentro, mentre quello dell' '84 ebbe Monte Urbino (12 km a SO di Gubbio) come epicentro. Se consideriamo che i sismi di Valfabbrica nell' ottobre '82 erano probabilmente relativi a faglie secondarie (chiedo conforto, in tal senso, a Icchese e Federico  ), restano "scoperti" proprio i km che separano le due località citate per prime (20/25 km in linea d'aria, non pochi se li si considera facenti parte di un' unica faglia). Ricordando che a Branca e dintorni vi sono pure cavità nel sottosuolo derivanti dall' estrazione di lignite (proseguita fino al dopoguerra, ed il cui imbocco è a 500 mt dall'ospedale....), tali cavità possono avere ripercussioni su sismi ? E tale tratto puo' essere a rischio ? E la piana alluvionale Chiascio/Saonda farebbe da smorzatore o amplificatore ?? (oppure dico una marea di caxxate ?  ).
Grazie e :bye:[/quote]
Per rispondere a Fede, la notizia riportata da Boschi ultimamente sulla possibilità che l'alta valle del Tevere possa essere interessata in un futuro non troppo lontano da una scossa sismica importante, non è uno scoop dell'ultima ora, ma è una prospettiva nota da almeno un decennio. Infatti in quelle aree sono stati effettuati studi di microzonazione sismica e vulnerabilità degli edifici, come ad esempio per il centro storico di Città di Castello.
Sulla possibilità che Branca di Gubbio possa essere la zona epicentrale di un futuro forte terremoto sono piuttosto scettico. Non si ha storicamente traccia di eventi simili. I terremoti di Gualdo Tadino e di Monte Urbino sono legati a due faglie differenti che non hanno un punto di contatto nella zona di Branca. Le gallerie della miniera di lignite credo che ormai si siano completamente richiuse e non possono rappresentare un problema per la zona. I sedimenti fluvio -lacustri che riempiono il tratto di valle citato, non hanno spessori rilevanti e pur amplificando l'onda sismica non presentano caratteristiche tali da dare origine a liquefazioni. Inoltre basta adeguare i criteri progettuali a tali tipi di terreni e si dovrebbe dormire tranquilli.
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