......dal CORRIERE.IT :
L'ira del ministro per la «sanatoria» sui reati contabili
Governo, Di Pietro minaccia di uscire
«Dopo l'approvazione della manovra chiariamoci o lasciamo l'esecutivo. Qui c'è qualcuno che ha tradito la nostra buona fede»
ROMA - «La Finanziaria serve al Paese e noi l'approveremo, ma, il giorno dopo, un chiarimento politico sul tema della legalità e della giustizia è improcrastinabile per il mantenimento stesso della nostra presenza in questa maggioranza. Perché qui c'è qualcuno che ha tradito la buona fede». A porre questa condizione come qualcosa che «va oltre l'ultimatum» è il ministro per le Infrastrutture, Antonio Di Pietro, che, intervistato dal quotidiano on-line Affaritaliani.it ritiene che «è un chiarimento politico irrinunciabile perché non siamo qui a farci prendere in giro da chi utilizza strumenti leciti per fini immorali».
L'ira di Di Pietro è contro «l'azione furbesca di qualcuno all'interno della maggioranza, e forse anche del governo, che ha inserito all'interno degli emendamenti un provvedimento disastroso per la credibilità dell'Unione, che è quello della prescrizione di fatto per i reati contabili commessi dalla Corte dei Conti». «È un emendamento - prosegue il j'accuse del leader dell'Idv - che porta l'Unione a comportarsi alla Berlusconi maniera. Io e l'Italia dei Valori abbiamo combattuto per cinque anni le leggi ad personam del governo Berlusconi e con un sotterfugio viene introdotta questa norma che di fatto impedisce allo Stato di recuperare le somme che funzionari e dipendenti corrotti dello Stato si erano appropriati. È grave soprattutto perché questo emendamento. prosegue - carpisce la buona fede di chi come me al governo si è fidato del fatto che il maxi-emendamento governativo fosse nel pieno rispetto del programma dell'Unione e che oggi si trova ad avere una responsabilità oggettiva per un emendamento non concordato, non voluto, che mai avremmo approvato e che mai approveremo».
Per questo «chiediamo un chiarimento politico al governo e alla maggioranza, non per questa Finanziaria che ormai è agli sgoccioli e di cui il Paese ha bisogno e che approveremo. Ma per rimanere noi stessi dell'Italia dei Valori all'interno di una maggioranza, che sui temi della giustizia scimmiotteggia troppo il centrodestra.
Non tarda ad arrivare la risposta del governo. Sarà un decreto, da emanare prima della fine dell’anno, ad abrogare il contestato comma della Finanziaria che accorcia i tempi di prescrizione per i reati contabili prima dell’entrata in vigore della legge stessa. E’ questa, a quanto si apprende, la soluzione concordata tra maggioranza e governo per cassare la norma inserita nel maxiemendamento ieri ha suscitato le proteste della Corte dei Conti e di molti settori dell’Unione, tra cui appunto Di Pietro. Emanando il decreto nel periodo di vacatio legis della Finanziaria, spiega un senatore dell’Unione, si eviterà che scatti il ’favor rei’ e che quindi qualche amministratore sotto processo per reati contabili possa beneficiare dei ridotti tempi di tempi prescrizione.
15 dicembre 2006
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dichiarazione del ministro Di Pietro sul suo blog:
" Ho chiesto un chiarimento politico sul tema della legalità e della giustizia in merito alla norma inserita in Finanziaria sulla ‘prescrizione di fatto per i reati contabili’.
Un provvedimento disastroso per la credibilità dell'Unione.
Un emendamento che, di fatto, allinea il comportamento dell’Unione a quello di Berlusconi. Dopo aver combattuto, a parole, per cinque anni le leggi 'ad personam' del governo Berlusconi, si introduce, con un sotterfugio, una norma che impedisce allo Stato di recuperare le somme di cui si sono appropriati indebitamente funzionari e dipendenti corrotti dello Stato. Questo emendamento è di una gravità assoluta anche perchè tradisce la buona fede dell’Italia dei Valori sul fatto che il maxi-emendamento governativo rispettasse il programma dell'Unione. "