Riguardo alla prima dico semplicemente che i ricercatori devono fare pace col cervello, o almeno se non con il proprio (operazione a volte impossibile anche per i più intelligenti) almeno con quello dei colleghi, soprattutto se della stessa corrente catastrofista.
Infatti una volta esce uno studio che afferma che il maggior riscaldamento delle acque sia causa di fenomeni più violenti, poi che lo stesso fenomeno possa causare un affievolimento degli stessi.
Premesso che sarei molto curioso di leggere quei dati, visto che negli ultimi anni le tempeste estive nordatlantiche sono state tra le più violente e durature che io ricordi, con alluvioni in ogni dove, anche nel cuore dell'Europa...
Fatto sta che gli studi che hanno seriamente ricercato (e non modellizzato-simulato, come più spesso accade) i fenomeni estivi, alla ricerca di variazioni di intensità e frequenza dei fenomeni, e non solo in area tropicale, non sono riusciti a determinare nessuna particolare tendenza.
Passando, invece, al secondo articolo, sono alquanto (ancora di più che per il precedente articolo) dubbioso su quanto affermato. Infatti, volendo anche ipotizzare la crisi mondiale bella che finita... (purtroppo non siamo i soli ad esserne ancora immersi fino al collo... e forse anche oltre) si va a cozzare immancabilmente contro altri dati, come quelli che indicavano un rallentamento dovuto unicamente alla crisi:
http://www.adnkronos.com/sostenibil...html?refresh_ce
Comunque anche fosse, è sempre più evidente quanto si stia parlando di pagliuzze in un fienile, di bazzecole rispetto alla crescita incontrastata delle emissioni dei paesi in via di sviluppo, in tutti i settori, e non solo quello energetico, che rendono i sacrifici europei inutili se non ridicoli.
Quindi, pur restando convinto che l'eventuale (irrisorio) rallentamento della crescita delle concentrazioni sia principalmente dovuto alla crisi, e poi ad una risposta della biosfera (che ne sta aumentando il consumo), pur restando convinto che questa abbia ben poca influenza sulle T globali (vedi mia risposta
qui), sono molto scettico su queste notizie, tutte orientate ad influenzare l'opinione pubblica e i politici sugli accordi pseudo-ambientalisti di prossima data).
Qui sotto dei grafici con dati osservati e proiezioni, tanto per capirci: