E' innegabile dire che notevoli passi siano stati fatti rispetto alle emissioni di ieri, o ancor di più di quelle di paio di giorni fa.
Le carte serali ci mostrano una situazione decisamente estrema, sicuramente troppo, da parte di GFS, che lascia il nostro paese sotto condizioni di freddo molto intenso intorno a metà settimana, e una decisamente più prudente del modello inglese, che tuttavia modifica i propri scenari rispetto alle precedenti emissioni, avvicinandosi, almeno nel medio termine, al modello americano.
Modello americano che come dicevamo estremizza e non poco la fase fredda, che come è ormai certo, interesserà a partire dalla prossima settimana l'Est europeo.
E sarà una fase fredda importante, che già da Lunedì/Martedì porterà sui paesi balcanici termiche di tutto rispetto:
Lo snodo se vogliamo sta tutto in questa fase, e il protagonista come spesso accade è la solita figura anticiclonica, che salendo di latitudine, lascerà scorrere le correnti fredde dall'Est europeo verso il Mediterraneo.
Ma se già a 120 si nota la differenza tra GFS e Reading, che vediamo qui sotto
E più avanti che le differenze si fanno ancora più marcate, con il modello americano che addirittura ci mostra una figura anticiclonica davvero imponente, con suoi i massimi che si portano sino a lambire i confini russo-scandinavi.
Inutile dire che in questo caso la massa di aria fredda avrebbe strada aperta verso la nostra penizola, portando una fase di freddo decisamente intensa. E' sufficente postare la carta delle temperature ad 850 hPa previste per Venerdì 16 per rendersene conto.
Decisamente diversa invece la portata dell'elevazione dell'alta pressione verso Nord vista da Reading, che sebbene mostri valori pressori molto simili al suolo, evidenzia dei geopotenziali decisamente più bassi, non sufficienti a veicolare una maggior quantità di aria fredda verso Ovest.
Ciò potrebbe comunque avere delle conseguenze non del tutto negative, specie per il Nord Italia, perché come vediamo dall'immagine qui sopra, una minor spinta anticiclonica, favorirebbe correnti instabili nord-atlantiche, che a loro volta potrebbero portare una modesta perturbazione a ridosso delle regioni settentrionali e possibili nevicate a quote basse.
Insomma, tanta carne al fuoco, sicuramente non prevista fino a qualche giorno fa.
L'impressione, è che come spesso si dice in questi casi, la verità stia un po' nel mezzo, ed è più probabile che l'Italia resti coinvolta solo marginalmente, anche se probabilmente avremo un deciso calo termico (non previsto nemmeno questo rispetto a qualche emissione modellistica dei giorni scorsi), e chissà, anche qualche possibile complicanza legata a possibili ingerenze atlantiche in grado di combinarsi all'aria fredda in arrivo da Est.
Sul seguito ovviamente è bene non esprimersi, specie fino a quando non verranno sciolti i nodi nel medio termine. Ad oggi, nonostante qualche disturbo, sembra che l'alta pressione abbia ancora lunga vita, e che sia davvero difficile scalfirne il predominio in area Mediterranea, ma è chiaro che uno sconvolgimento barico nel medio termine, potrebbe cambiare radicalmente le carte in tavola.