Forse molti degli addetti ai lavori nemmeno lo sanno, ma pur essendo vero che annaffiando di giorno si consuma più acqua è anche vero che si ottiene una migliore resa vegetativa e si scongiura la proliferazione di muffe e funghi dannosi.
Di notte, le piante (prato compreso) non "bevono" e quindi una parte di quell'acqua irrorata evaporerebbe comunque prima che i vegetali inizino a succhiarla non appena fa giorno e l'altra ristagnerebbe più a lungo sul terreno e soprattutto sulle foglie per via dell'assenza del sole, favorendo lo sviluppo di un sacco di malattie che comprometterebbero la qualità delle coltivazioni.
Annaffiare col sole può essere uno shock termico solo se lo si fa improvvisamente alle 2 del pomeriggio, ma se si inzia qualche ora prima o dopo non ci sono problemi. E comunque molti vegetali (prato in primis) sono abituati a questi sbalzi.
Del resto anche in natura capita che ci sia il sole a picco con 35°C fino alle 2 del pomeriggio e poi faccia un bell'acquazzone gelido seguito di nuovo dal sole a picco e non sembra che questo crei problemi....
Semmai c'è da chiedersi se sia proprio necessario annaffiare sempre a tutta manetta (magari anche mentre diluvia per ore ed ore), soprattutto se poi la produzione viene buttata al macero per avere qualche rimborso economico (vedi tabacco).......