Ebbene, che i modelli deterministici stiano svalvolando è sotto gli occhi di tutti... e non è la prima volta, in vista di variazioni stratosferiche.
Vi ricordo, infatti, che le dinamiche di coupling (parlo più elegante da dire, rispetto all'italiano "accoppiamento" :P ) tra troposfera e stratosfera non sono del tutto comprese, idem per la formazione e lo sviluppo dei riscaldamenti stratosferici, dove varie teorie si susseguono, man mano che le ricerche vanno avanti, ma senza un definitivo e chiaro assetto teorico unificatore.
Questi sono solo alcuni dei motivi per cui i maggiori centri di calcolo, pur avendo sviluppato algoritmi complessi per la previsione dei vari livelli atmosferici, non sono ancora in grado di determinare come le due "sfere" si influenzeranno di volta in volta.
Ed è questo che rende appassionante quest'area della meteorologia dove l'uomo riesce ancora a dire la sua a dispetto della potenza di calcolo "della macchina". ;)
Detto questo, come già ripetutamente sottolineato in precedenza, ci sono chiari segnali premonitori (derivanti da diversi dati osservati) dell'imminenza di un riscaldamento stratosferico.
Come questo si svilupperà, espanderà e diffonderà, non v'è ancora modo di saperlo.
E' già tanto sapere che avverrà (e anche questa non è certo una certezza).
Solo quando si innescherà, saremo in grado di capirne l'entità (dal differenziale termico e dalla reazione dinamica atmosferica ... gradiente barico).
Tutto quello che si può diere è che probabilmente arriverà un'azione di disturbo al
VP, tale da vivacizzare nuovamente la stagione.
Inoltre non darei per perso l'
HP termico russo-siberiano... altro elemento assai difficile da masticare per i modelli, specie sul lungo. ;)
Speriamo che presto arrivino elementi concreti su cui puntare l'attenzione.
:bye: