#1 meteopalius Sab 04 Ago, 2007 20:48
siamo in veste... "para-autunnale"... in vita mia (30 anni) MAI, dico MAI vista una cosa simile da queste parti...
tutta l'Italia centrale, eccetto la media-alta Toscana, ha paesaggi simili o anche peggiori... quì, a differenza di alcune zone di questo settore, ancora aspettiamo la prima innaffiata dopo oltre 2 mesi...
Shot with Digimax A50 / KENOX Q2 at 2007-08-04
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da inizio anno quì sono caduti circa 400 mm... benchè sia la metà di quanto avremmo dovuto accumulare, non è tanto questo il problema... il vero problema è stato l'arrivo dell'Estate praticamente con quasi 2 mesi d'anticipo, unito ad altri 2 fattori determinanti: 1) l'interruzione delle prcp. ai primi di giugno, senza più neanche uno scroscio d'acqua (ne sarebbe bastato anche solo uno a metà strada tra i primi di giugno ed oggi, che il sottobosco avrebbe trattenuto quel poco di umidità di base: ci vuole molto perchè si asciughi e poco per bagnarsi, grazie alla porosità di questi terreni), 2) la concomitanza di temperature elevate + bassissima umidità e ventilazione continua, a causa della lontananza dal mare e della presenza di gole che creano incanalamento del vento (un conto sono 2 mesi senza pioggia ma con massime sui 32-33°, u.r. sempre sopra il 40% e vento debole, vedi la costa, dove non c'è un albero secco... un altro conto è avere sempre 2 mesi senza pioggia, ma con massime fino a 38-39°, vento e u.r. diurna sempre sotto il 20% )...
in sostanza: anche altri anni ha piovuto così poco... ma una differente distribuzione delle prcp. ed un clima meno caldo-secco-ventoso hanno limitato moltissimo i danni...
il problema è che ormai è troppo tardi, anche se piovesse: il danno è fatto!! La pioggia abbondante a questo punto farebbe bene solo alle falde... ma il terreno vedrebbe solo spuntare un bel tappetino verde... di certo per le piante e per gli arbusti non c'è più nulla da fare...
ma attenzione: abbiamo difronte ancora 1 mese... non solo difficilmente si migliorerà... è che si potrebbe anzi aggravare la cosa
Ultima modifica di meteopalius il Sab 04 Ago, 2007 20:50, modificato 1 volta in totale
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#2 meteopalius Sab 04 Ago, 2007 20:49
a proposito: il giorno dei 40 mm di gubbio, nonostante ci separino appena 20 km, quì mi hanno riferito di poco o nulla... stessa cosa ieri...
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#3 andrea75 Sab 04 Ago, 2007 21:58
Concordo caro Roberto... anche qui il paesaggio è tristemente brullo ed arido come da anni non si vedeva. Mi ricordo il verde acceso che avevamo l'anno scorso, quando almeno qui la primavera e i solui colori sono durati praticamente fino a Settembre.
Oramai come hai giustamente detto c'è solo da augurarsi che la situazione non peggiori, ma che per lo meno si fermi qui. Del resto il problema, più che per il paesaggio potrebbe diventare quello delle risorse idriche, ed allora ci sarebbe davvero da preoccuparsi. Stiamo a vedere. Per ora l'inzio di Agosto è stato abbastanza confortante: certo, voglio ricordare che dura battere i ben 189 mm caduti nello stesso mese dell'anno scorso. Ma i 30 mm di ieri sono comunque un buon inizio... sperem!
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#4 burjan Sab 04 Ago, 2007 23:24
Carissimi,
purtroppo le siccità estive sono sempre state una caratteristica del nostro clima; ricordiamo che da un punto di vista storico, di lungo periodo, gli anni 60-70 del secolo scorso sono stati una vera anomalia, che ci ha abituati male. Quanto a Perugia, Andrea, ricorda che da un punto di vista statistico è uno dei luoghi più secchi della regione: avete scialato per qualche anno, adesso la pagate, è normale.
E' però vero che da qualche anno a questa parte le cose sono peggiorate,e più per le concause di cui parlava Meteopalius (vento, scarsa umidità) che per il regime pluviometrico in sè per sè. Qui sopo i 15 mm di ieri c'è di nuovo POLVERE a giro, grazie alla furiosa tramontana che imperversa da 24 ore senza sosta.
Purtroppo, di fronte alle tendenze del clima degli ultimi anni, l'Umbria è particolarmente vulnerabile: siamo lontani dalle influenze mitigatrici del mare, esposti a mille venti di caduta, ad oltre 150 km dall'oceano (tale è il Tirreno) da cui dovrebbero venire le piogge, con un'agricoltura che ha sempre scialato su falde abbondantissime, acque minerali a tutta callara el'illusione dell'eterna verzura.
In pochi anni, non solo è finita l'illusione del periodo freddo 1945-70, ma stiamo scendendo velocemente la china, verso una continentalizzazione-inaridimento che mette a rischio le stesse basi del nostro sistema ecologico e produttivo.
Quello che possiamo fare facciamolo, ma temo non sia moltissimo. Se il destino ci ha scelti come cantori di questa epopea, facciamo come Meteopalius, non tiriamoci indietro e fotografiamo, parliamo, chiediamo rispetto per le risorse rimaste, razionalizzazione della distribuzione, ricerca scientifica su cause e meccanismi.
Cos'altro si può fare?
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#5 meteopalius Dom 05 Ago, 2007 09:14
un'altra cosa che noto è come spesso i temporali estivi evitano la parte più interna dell'Appennino... da quì vedo spesso che provano ad arrivare o da Gubbio o da Fabriano, o da Pergola, senza mai riuscirci o al amssimo arrivano spompati, mentre nelle città che ho detto cade molta pioggia...
in teoria io starei nell'asse più piovoso dell'Appennino, secondo le carte 1950-1980... ma dubito che ultimamente sia così: credo che stia cambiando anche la distribuzione spaziale dei fenomeni, non solo la quantità o la distribuzione temporale...
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#6 Icestorm Dom 05 Ago, 2007 10:30
D'accordissimo con voi...abbiamo pur ricevuto la pioggia che ci competeva avere fino a questo periodo dell'anno, ma poi determinate condizioni meteo hanno permesso il raggiungimento delle condizioni attuali di certo non proprio consone alla nostra regione, anche se non del tutto inusuali, come altrettanto giustamente riporta Burjan.
Per quanto riguarda la mia zona, posso fortunatamente parlare di una situazione cromatica migliore rispetto a quella del umbria centro-settentrionale, con Spoletino, Valnerina tutta (da Terni a Norcia) abbastanza verdeggianti e rigogliose, proprio dalle parti di Norcia e Visso credo che forse ci sia un pò più sofferenza della vegetazione, in quanto sono aree abituate a ricevere accumuli in maniera abbastanza sistematica anche nel periodo estivo..venendo meno queste precipitazioni logicamente, un pò di sofferenza viene a manifestarsi.
Inoltre, siccome ho spesso l'opportunità di percorrere il tratto Terni-Perugia, vorrei ravvisare le condizioni dei due maggiori fiumi umbri, il Tevere ed il Nera.
Con il primo in grande sofferenza, ed il secondo su livelli bassini, ma non di certo minimi!
Un fiume Nera che come prerogativa ha il regime abbastanza costante durante l'anno non si sta sconfessando, avendo aree di alimentazione come l'Umbria sud-orientale e l'Abruzzo interno (Velino), aree ricchissime di acque, deve insomma succedere un cataclisma per vedere il Fiume Nera ai livelli del Tevere..
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#7 andrea75 Dom 05 Ago, 2007 10:36
Ci sono zone qui nel perugino in cui chiamare "letto" certi tratti del Tevere è a dir poco un eufemismo... le immagini del TG regionale di qualche giorno fa hanno mostrato tratti in cui sono presenti poco più che delle pozzanghere!
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#8 Icestorm Dom 05 Ago, 2007 10:39
Vorrei sottoporre alla vostra attenzione questo interessante articolo, di cui cito la parte più importante sotto, ma rimando all'articolo vero e proprio anche perchè è giusto che si legga il lavoro fatto da altre persone..
http://www.lst-spoleto.it/fiumenera.html
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Fino agli inizi del Novecento il fiume Nera
scorreva nel suo letto in condizioni naturali.
Si ha conoscenza delle portate di magra
ordinaria del fiume dalla Carta Idrografica del
Bacino del fiume Tevere edita dal Ministero di
Agricoltura, Industria e Commercio nel 1908,
dove si legge che la portata di magra ordinaria
del fiume lungo il suo percorso variava così:
-Triponzo prima della confluenza col Corno
-Triponzo dopo la confluenza con F.Corno
-sotto il ponte di Scheggino
-sotto il ponte di Arrone
-Marmore prima della confluenza del Velino
-Marmore dopo la confluenza del Velino
-Narni presso il Ponte di Augusto
-Orte presso la confluenza nel Tevere
5.5 mc/s
10 mc/s
13,5 mc/s
16,6 mc/s
17 mc.s
55 mc/s
57 mc/s
68,7 mc/s
Quest'ultimo valore è dieci volte maggiore della portata del Tevere prima di Orte e
rappresenta circa il 70% della portata del Tevere a Roma, tanto che un vecchio
proverbio ternano recita che "Il Tevere non sarebbe Tevere se non ci fosse la Nera
a dargli da bere".
PROVERBIO RIMESSO BENE:
Il Tevere non sarebbe Tevere se non ci fosse il Nera a daje da bevere! (poi ho omesso LU, lasciando IL)
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#9 Icestorm Dom 05 Ago, 2007 10:44
Ancora un importante contributo tratto da wikipedia, 7° fiume d'Italia come portata!
La Nera è un fiume che, a dispetto della limitata lunghezza, ha una fondamentale importanza nel bilancio idraulico del Tevere in quanto nella stagione estiva costituisce i 2/3 della sua portata. Il bacino idrografico della Nera infatti è interamente impostato su rocce permeabili e in zone prevalentemente di media ed alta montagna, il che fornisce al fiume un regime assai regolare con portate minime alla foce che non scendono mai sotto i 70 metri cubi al secondo. Ciò non di meno, la portata nelle massime piene può anche superare i 1.000 mc/sec. Da precisare inoltre che un'aliquota rilevante della sua portata media (almeno 60 mc/sec) deriva dall'afflusso del fiume Velino che si getta nel Nera a Papigno, alle porte di Terni, formando l'alta (m 165, in tre salti successivi, dei quali il primo di 120 m) e famosissima Cascata delle Marmore.
Sotto l'aspetto idraulico, il fiume Nera è dunque fra i principali d'Italia: per la precisione, nella gerarchia dei fiumi italiani a maggiore portata media alla foce viene al 7° posto dopo Po, Ticino, Tevere, Adige, Adda e Isonzo, precedendo invece Garigliano, Dora Baltea, e molti altri fiumi più lunghi e a più esteso bacino idrografico come Oglio, Tanaro, Arno, Piave, Reno, Volturno, ecc.). Questa abbondanza di acque in ogni stagione ha consentito la realizzazione, fra il Nera ed il suo principale affluente Velino, un sistema idroelettrico che è il maggiore dell'Appennino e fra i maggiori in Italia; tale sistema è stato prevalentemente a servizio delle acciaierie di Terni fino a pochi anni orsono.
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#11 meteopalius Dom 05 Ago, 2007 12:30
Di verde umbria ormai è rimasto solo il mio sito!!!  Che tristezza...tra un po' dovrò cambiare nome al dominio!!! 
no, il tuo sito è splendido, lascialo così !!
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#12 burjan Dom 05 Ago, 2007 17:54
Di verde umbria ormai è rimasto solo il mio sito!!!  Che tristezza...tra un po' dovrò cambiare nome al dominio!!! 
Tranqui Elisa, fatti una girata di questi tempi per il Tavoliere delle Puglie e vedrai che il nome del sito non lo cambi!
Quanto alle piante ingiallite non temete, è una strategia di autodifesa. Nel 2003 tutta la costa del Sasso di Pale era in quello stato, dopo una settimana dalla prima pioggia i lecci erano nuovamente verdi, non se n'è seccato uno. E poi un minimo di selezione naturale va bene.
Insomma: un'estate cattiva ci sta, il dramma vero sarebbe un autunno balordo.
Stesso rapporto fra Tevere e Nera c'è fra l'Arno e la Sieve, il fiume del Mugello che vidi in piena nel 1991 raggiungere una larghezza di almeno 200 metri:
"Arno non cresce se la Sieve non mesce".
Uno dei pochi nomi di fiume italiani ad essere di genere femminile.
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#13 melelao Dom 05 Ago, 2007 18:19
Sicuramente la situazione attuale non è felice (ho una pianta di fico a Colle San Lorenzo, vicino Foligno che ha perso tutte le foglie, tuttavia il fico d'India e l'agave sono in gran forma!), ma questa non mi sembra un'estate anomala, almeno per quello che posso ricordare.
Il problema, secondo me, risiede nelle scarse precipitazioni invernali, non nell'estate!
Ricordiamoci che l'Umbria è caratterizzata dal clima mediterraneo, il che vuol dire estati calde e secche e precipitazioni concentrate in inverno. Non dimentichiamoci che massime intorno ai +30C sono la media e che più di una volta il mese di luglio si è chiuso con 0mm di pioggia.
Così, a memoria io ricordo come piovosa solo l'estate del 2002 (il mio bottino di fungarolo in quel mitico agosto fu di 183 porcini e 82 ovuli!); tutte le altre le ricordo come secche e calde.
Le "peggiori" che io ricordi sono quelle del 1993, 1994 (di questa ricordo che non piovve da inizio giugno fino a metà settembre), 1997, 1998 e 2003 (voi che avete i dati controllate se le mie sensazioni sono giuste!): anche in questi anni l'erba era gialla, il Topino in secca e le piante perdevano le foglie come meccanismo di difesa.
Non ci (vi, visto che io torno ad ammuffire in Olanda) resta che sperare in un bell'autunno pieno (come negli anni novanta) di belle pertubazioni atlantiche...
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#15 Icestorm Lun 06 Ago, 2007 01:05
Anche la Nera ufficialmente dovrebbe chiamarsi al femminile, solo che a Terni non ce la chiama nessuno..
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