vi racconto i due giorni di full immersion nevosa a San Martino di Castrozza appena passati.
Con la mia compagna decidiamo di salire su il 6, cerchiamo ospitalità in uno dei 5 hotel aperti (eh si, solo 5, questa è la situazione signori) e, trovato accoglienza, facciamo un bagaglio minimal.
L'idea (mia) è di vedermi due giorni di neve ininterrotta, passeggiare in paese o primi dintorni (il Rolle è chiuso, gli impianti pure, con le ciaspole è bene non allontanarsi troppo ...) e approfittare finché siamo gialli sia noi veneti che i trentini.
L'albergatore, il giorno 5, ci parla di una buona nevicata, non eccezionale. 60 cm ci dice ... fantastico come tutto sia relativo.
Il giorno 6 partiamo da Padova con temperatura decisamente mite, oltre i 10°C. Prima di partire do uno sguardo alle notizie sulla viabilità, visto che il bellunese, col rialzo termico in corso, presenta varie criticità, soprattutto in agordino. Ma noi il bellunese lo attraversiamo per qualche decina di km, dalla Valsugana fino a Lamon. Si tratta comunque di un percorso che costeggia corsi d'acqua con alveo ben più basso della strada.
Infatti il viaggio scorre liscio. Certo, la diga di Schener credo di non averla mai vista tanto piena e tumultuosa, e nel tratto più stretto della valle cascate effimere d'acqua precipitano da ogni dove.
Io però sono preoccupato per il termometro: Fiera di Primiero è ancora a 6° e restano da salire 750 m per raggiungere i 1450 di San Martino ...
Le prime tracce di neve consistenti sono sui 1000 m, evidentemente tormentate da una notte di pioggia.
A San Martino ci sono circa 2° e scende mista. Sono le 12 circa, al suolo ci sono 50-60 cm. E' evidente il limite della neve vera circa 150 m più in alto.
Ma il tempo di farsi un panino e un bicchiere di vino (eh, fa freddo oh!) e gira a neve!

Nevica per tutto il pomeriggio, ma è bagnata. Compone abbastanza a fatica. Ne mette giù circa 15 cm sull'auto e forse una ventina sulle superfici già innevate. Giriamo tutto il paese e ci spingiamo ai margini, zona Prà delle Nasse, vicino alla foresta demaniale:

Verso l'ora di cena la situazione cambia in maniera repentina e radicale: la temperatura scende di quel tanto che basta, la qualità della neve migliora e l'attecchimento procede spedito:

Vado a letto verso le 23 con una pausa imminente delle precipitazioni.
Per il giorno successivo sono previsti altri 30 cm di neve minimo, ma San Martino tanto teme i richiami caldi quanto riesce a spremere ogni fiocco da situazioni di questo tipo.
Quindi mi sveglio così:

Quella sarebbe la mia auto con la neve caduta nella notte. Tirarla fuori alcune ore più tardi sarà una faticaccia.
Il resto della giornata è pura apoteosi, la temperatura è ormai sui -2°, la neve è di qualità eccellente e dalle 8 del mattino alla nostra partenza verso le 14 ricordo un paio di pause da 10 minuti ciascuna. Per il resto ha sempre nevicato tra il moderato e il forte. I 30 cm previsti sono arrivati senza dubbio.
Raggiungiamo prima la vicina Malga Col, poi torniamo indietro, saliamo fino alla stazione a valle degli impianti Col Verde, quindi giù fino a Prà delle Nasse. Poi attraversiamo, con discreta fatica su percorso parzialmente battuto, la bellissima foresta demaniale, fino al parcheggio degli impianti Ces, quindi costeggiamo la zona Laghetto davanti all'Hotel Plank, e rientriamo stanchi (si, sarà un giro da 6 km, ma senza ciaspole e con la neve che ti soffoca il respiro è fatica, credetemi) all'auto. Prima però un panino e un altro bicchiere di rosso!

E per questa giornata faccio parlare solo le foto:







Lasciamo il paese e torniamo a Padova. Il giorno successivo ha sempre nevicato. Lo spessore in paese è ora sicuramente superiore al metro, considerato che era di circa 80 cm quando sono partito.
