La colpa, o il merito per i freddofili incalliti, è da ricercarsi nella distensione di un potente anticiclone lungo i paralleli, dalla Spagna alla Scandinavia.
Eccolo nel suo massimo splendore

Lungo il suo bordo meridionale, masse d'aria fredda di origine continentale investono l'Europa Centrale e l'Italia centro-settentrionale. In Aprile, lo scontro tra l'aria fredda e il tiepido clima Mediterraneo non può fare altro che instabilizzare l'atmosfera. Ecco quindi un minimo formarsi al largo delle coste tirreniche, foriero di precipitazioni per domenica.

Dato l'afflusso piuttosto consistente di aria fredda (-1° a 1500m, -28° a 5500m), la neve cadrà sui rilievi oltre 1000/1200 metri, specialmente lungo l'Adriatico.
A seguire, ci sono due strade:
1. il nucleo freddo viene assorbito dalla LP portoghese, con risalita termica sull'Italia e miglioramento del tempo.
2. la LP portoghese rimane confinata in Atlantico e non interferisce con il nucleo freddo, che invece va in cut-off su Europa Centrale diventando una grande goccia fredda, continuando ad instabilizzare per più giorni il tempo sull'Italia.
Le ultime emissioni di GFS, in accordo con ECMWF, propendono per la seconda ipotesi:

Insomma, se si verificasse la seconda ipotesi (60/70% direi), avremo almeno sino al 15 Aprile tempo instabile con piovaschi e acquazzoni, e temperature decisamente fresche, per non dire fredde oltre 6/700 metri.
