Nell'attesa delle scoppiettanti vicende meteo che ci apprestiamo a vivere, vorrei ricordare una ricorrenza importante.
Oggi si celebra la giornata mondiale 2013 contro il femminicidio.
Vorrei approfittare di questo spazio per testimoniare una solidarietà che mi sembra importante, questo è un forum frequentato soprattutto da maschietti, ma comunque persone di animo gentile che manifestano una particolare sensibilità, per cui credo che solidarizzare sia una cosa bella, ancor più da un ambito come il nostro, oltre che rappresentare una doverosa forma di rispetto per chi subisce le violenze fisiche e verbali.
Vorrei peraltro ricordare che il fatto del femminicidio in sè costituisce solo la punta di un sommerso non quantizzabile, non denunciato, fatto di soprusi e violenze psicologiche quotidiane.
Esprimendo una mia opinione, a mio avviso è inammissibile che in epoca moderna ancora si debba ricorrere alla sopraffazione per soffocare un diritto di libertà di pensiero e di scelta che una donna vuole esercitare.
Spesso addirittura sono delle ex, sono storie già chiuse che un uomo non vuole accettare (notoriamente siamo più lenti nel comprendere i cambiamenti, ma straordinariamente lesti ad esercitare la nostra balordaggine).
Insomma c'è poco da difendere, ma possibile che come genere maschile dobbiamo fornire un'immagine così bestiale?
Uomini di buona volontà, cerchiamo di dare un segno di cambiamento, e se qualcuno dice che questa brutalità è nella nostra natura (boh? e perché? semmai negli antichi stereotipi culturali dai quali non ci siamo ancora scrollati) cerchiamo di cambiarla, questa natura.
Mettete un dito qui sotto e testimoniate la vostra solidarietà.

 :friends:  :friends:  :friends:

D'accordo su tutto ciò che hai scritto. E grazie per il topic, senz'altro utile per muovere i nostri pensieri verso questa triste piaga.

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Per carità solidarietà sempre e comunque  :ok: , anche se il problema è molto articolato e secondo me non lo si stà affrontando nel modo giusto. Denunciare va benissimo è sacrosanto, ma bisognerebbe fare qualcosa di più verso il "maschio italiano" che ha perso completamente la bussola. Fin da piccoli sarebbe opportuno lavorare sul concetto di proprietà "nessuno è padrone di nessuno" sul rispetto delle idee e dei sentimenti altrui e soprattutto di chi è donna, fidanzata o spesso madredei tuoi figli. Sarà lunga credo... :bye:

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Condivido ogni singola parola!
Credo che sia giusto estirpare il maschilismo che ancora sopravvive in molte famiglie e che porta a piccoli e grandi soprusi che con il tempo possono sfociare in cose anche più gravi.
Non è ammissibile che le donne spesso siano ancora trattate come esseri da possedere.

Michela (moglie) proprio oggi ha scritto un articolo a proposito della violenza psicologica, ve lo consiglio:

http://blog.leiweb.it/michela-rosat...ugni-nellanima/

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icchese ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Fin da piccoli sarebbe opportuno lavorare sul concetto di proprietà "nessuno è padrone di nessuno" sul rispetto delle idee e dei sentimenti altrui e soprattutto di chi è donna, fidanzata o spesso madredei tuoi figli. Sarà lunga credo... :bye:

Nulla di più vero  :urted:
Il fatto è, che certi comprtamenti (maschilismo, razziamo, paraculismo, etc.) si cambiano solo con il tempo, con l'educazione che diamo ai nostri figli. Mi sembra purtroppo che siamo in pochi ad insistere su questi temi.

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Saluti Fabrizio :ok:
Le mie foto su:
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bix ha scritto: [Visualizza Messaggio]

icchese ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Fin da piccoli sarebbe opportuno lavorare sul concetto di proprietà "nessuno è padrone di nessuno" sul rispetto delle idee e dei sentimenti altrui e soprattutto di chi è donna, fidanzata o spesso madredei tuoi figli. Sarà lunga credo... :bye:

Nulla di più vero  :urted:
Il fatto è, che certi comprtamenti (maschilismo, razziamo, paraculismo, etc.) si cambiano solo con il tempo, con l'educazione che diamo ai nostri figli. Mi sembra purtroppo che siamo in pochi ad insistere su questi temi.

E mi sa che c'hai proprio ragione.  Anzi a me sembra che vada sempre peggio. Spesso mi capita di vedere genitori, in particolare padri,  impegnati a spiegare ai figli come farsi rispettare  (e fin qui tutto bene) che in certi posti,  come le grandi città (vedi  Roma), significa fregare  glialtri prima che siano loro a fregare te. Insomma, come ci insegnano i nostri  politici,  il rispetto per gli altri e per le regole è l'ultimo dei problemi. Si sta tornando all'età della pietra e,  in questo contesto "culturale",  non ci si può aspettare altro che l'uomo prenda o pretenda con la forza quello che vuole. Non sono molto ottimista,  ci sono troppe cose da cambiare.
Bisogna ripartire dalle basi della civilizzazione.

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