Nel rugby, ad oggi, siamo un po' come nel calcio negli anni 20/30. Allora era la grande scuola danubiana (Inghilterra a parte, che non si mescolava ai continentali, restando nel suo 'splendido isolamento', a proposito di spocchiosi) a dettare legge, e solo a partire dal 1928/30 cominciammo a ribaltare la situazione.
Anche allora, guarda caso, la fase di transizione della ns Nazionale fu affidata a traghettatori di scuola danubiana (ungheresi, in particolare). Il salto di qualità arrivo' tuttavia con ottimi oriundi (Orsi e Monti, ad esempio) ma soprattuto con l' avvento di fuoriclasse come Peppino meazza.
ecco, i vorrebbe un Meazza del rugby per faqre il definitivo salto di qualità, senza magari dover troppo recriminare quando fra un mesetto rimedieremo, probabilmente, 5 o 6 mete dal Galles o dalla Scozia ....
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" Intra Tupino e l'acqua che discende
del Colle Eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI