La prestigiosa rivista “Altro consumo” pubblica nel numero 189 – gennaio 2006 una sintetica e illuminante inchiesta sullo stato dello sfruttamento delle energie alternative.
Ecco alcuni fra i dati più importanti.
1. Al ritmo attuale di produzione e di consumo mondiali, si stima che le riserve petrolifere potrebbero prosciugarsi entro i prossimi 40 anni. Idem dicasi per il gas naturale. Per il carbone i tempi sono molto più lunghi: 2 secoli e mezzo.
2. Secondo le proiezioni dell’International Energy Agency, le fonti rinnovabili possono arrivare a soddisfare il 20% della domanda di elettricità mondiale nel 2020 e il 50% di quella di energia nel 2050.
3. L’Italia è ancora all’anno zero. Il 16% della bilancia elettrica viene dalle fonti idriche; il 2% dalle altre fonti alternative. Data la situazione, è un’utopia il raggiungimento dell’obiettivo stabilito per il nostro paese dall’U.E. nel Libro Bianco del 1997: 25% sul totale di elettricità e 12% sul totale dell’energia.
4. Eolico: A fine giugno 2005 l’Italia disponeva di circa 1.500 MW di potenza eolica installata (inferiore all’1% della produzione di energia elettrica). Contro i quasi 20.000 MW della Germania e i 9000 della Spagna. Ogni Regione italiana si muove in ordine sparso: Toscana e Umbria hanno legiferato in merito alla compatibilità paesaggistica di questi impianti, la Sardegna li ha direttamente stoppati. Nel nostro paese c’è anche uno specifico problema di compatibilità fra il funzionamento intermittente dei mulini e quello generale della rete elettrica.
5. Solare: Una centralina domestica costa fra 1500 e 4500 euro, più 1000 per l’installazione e 70 annui di manutenzione. Gli incentivi variano da Regione a Regione, come pure i tempi di recupero dell’investimento, comunque lunghi. Il solare può essere usato anche per produrre energia elettrica in proprio; dal 28 luglio 2005 un D.M. ha introdotto il sistema del contoenergia. Ogni Kwh prodotto a casa viene conteggiato e pagato dallo Stato con un incentivo di € 0,445 oltre il prezzo di mercato (0,16). Entro il 2006m bisogna presentare domanda al Grtn (ENEL). Il rientro dell’investimento? Dopo 10 anni. Attualmente, il numero delle domande ha già raggiunto il tetto massimo finanziato dal D.M.
6. Geotermico. Il nostro sottosuolo è il più caldo d’Europa, eppure solo il 2% della notra elettricità proviene da questa fonte straordinaria, priva di controindicazioni di sorta.
7. Biomasse. Abbiamo subito un rimprovero da parte dell’U.E. per non aver rispettato la scadenza per presentare i programmi di diffusione dei carburanti verdi. Nel 2005 è stato ridotto di 1/3 il quantitativo di biodiesel esentato dalle accise.
8. Auto a idrogeno. Vengono attualmente prodotti modelli ibridi (elettrico/benzina, elettrico/diesel). Ma per i motori tutti a idrogeno si parla di 20 anni, prima di poter avere una diffusione di massa.