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Messaggio Quarto Conto Energia: ecco come cambieranno gli incentivi al fotovoltaico

#1  marvel Ven 06 Mag, 2011 16:11

Quarto Conto Energia: ecco come cambieranno gli incentivi al fotovoltaico
Scritto da Anna Tita Gallo      
Venerdì 06 Maggio 2011 10:55


Con 5 giorni di ritardo rispetto a quanto era stato imposto dal decreto Romani di marzo, il Quarto Conto Energia è stato varato ieri dal governo. Sarà valido fino al 31 dicembre 2016 e non ci saranno proroghe al 31 agosto del Terzo Conto Energia. L’obiettivo di potenza installata in Italia sarà di circa 23 mila MW, mentre il costo indicativo cumulato annuo per lo Stato sarà di 6-7 miliardi di euro.

Come abbiamo già spiegato ieri, nel testo sono stati eliminati i limiti alla produzione con un meccanismo di regolazione automatica del livello degli incentivi in base alla potenza installata. Tutto questo entrerà a regime dal 2013, mentre nel periodo transitorio è previsto un decalage progressivo “necessario per allineare il nostro Paese ai livelli comunitari e la salvaguardia degli investimenti in corso”, come recita una nota del MSE che annuncia l’approvazione del decreto.

Per i grandi impianti (superiori a 1 MW su tetto e 200 kW a terra) è previsto un tetto di spesa massima ed un registro tenuto dal Gse, volti a limitare i fenomeni speculativi.

L’ammontare degli incentivi viene determinato dal momento dell'entrata in esercizio dell'impianto, con la garanzia del rispetto dell’iter di connessione da parte del gestore di rete, in conformità con i tempi e le relativi sanzioni previste dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas. “Con questo nuovo sistema - si legge ancora sulla nota del MSE - si prevede di raggiungere la grid parity, e cioè la competitività della tecnologia, già al 2017”.

Di fatto, il decreto rispecchia l’ultima bozza, circolata ieri, e risolve lo scontro tra il ministro dello Sviluppo Economico e quello dell’Ambiente a favore del primo. Si tratta di una quarantina di pagine, compresi gli allegati, che danno ragione a Paolo Romani dopo la disputa con Stefania Prestigiacomo: alla fine, gli incentivi scatteranno da quanto gli impianti verranno allacciati alla rete nazionale e terranno conto delle tariffe in vigore in quel preciso momento. Da parte sua, la Prestigiacomo è riuscita a vincere facendo aggiungere un comma all’art. 6, che prevede “l’indennizzo nel caso di perdita del diritto a una determinata tariffa incentivante” qualora si verificasse una situazione di “mancato rispetto da parte del gestore di rete, dei tempi per il completamento della connessione”. Questi tempi – è giusto ricordarlo – sono stati già fissati dall’AEEG in passato, nel 2008, e prevedono che le connessioni siano effettuate in 30 giorni lavorativi per quelle semplici o in 90 (più altri 15 a km) nel caso di quelle complesse.

Come si legge ancora sulla nota del ministero dello Sviluppo economico, sono stati inseriti alcuni bonus particolari:

- premialità per le installazioni finalizzate alla sostituzione di amianto, per la realizzazione di impianti in aree da bonificare o soggette a recupero ambientale, per i moduli su barriere fonoassorbenti;

- a vantaggio dei consumatori e della qualità del Made in Italy, vengono inoltre introdotti determinati requisiti di garanzia, efficienza e innovazione degli impianti, al rispetto dei quali sono previsti livelli di incentivazione più elevati.  

Il premio aggiuntivo per gli impianti fotovoltaici che hanno minimo il 60% di componentistica europea passa dal 5 al 10%, il doppio rispetto alle bozze del decreto. Resta al 5%, invece, il premio per i piccoli impianti installati in certe aree industriali, in zone da bonificare o oggetto di recupero ambientale, oppure realizzati dalle amministrazioni pubbliche in comuni poco popolati.

Anna Tita Gallo

Quarto Conto Energia: tutte le reazioni delle associazioni ai nuovi incentivi
Scritto da Anna Tita Gallo      
Venerdì 06 Maggio 2011 14:56


Il Quarto Conto Energia, approvato dal Consiglio dei ministri e in attesa di essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, piace o no alle associazioni? A quanto pare no, o almeno non a tutte visto che centocinquanta aziende, affidatesi a SOS Rinnovabili, hanno annunciato un’azione legale contro il provvedimento.

Ecco quanto si legge sul sito dell’associazione:

“Il primo ricorso verrà presentato alla Corte di Giustizia Ue, ‘perché il decreto del 3 marzo scorso – così come il Commissario europeo all’energia Oettinger ha sottolineato in una lettera inviata al ministro Romani – non recepisce la direttiva europea che prevede lo sviluppo delle rinnovabili, ma anzi limita lo sviluppo delle energie dal sole’.  La seconda azione già studiata dall’associazione ‘sarà invece avviata nei confronti del TAR. E non è improbabile che si finisca davanti alla Corte costituzionale: perché il provvedimento danneggia le aziende  che, pur avendo rispettato le norme di legge vigenti, avranno un diverso trattamento a livello di tariffe incentivanti’. Secondo l’associazione, nata sul web e promotrice di numerose iniziative di contestazione al decreto, in lista ci sarebbero poi ulteriori azioni risarcitorie: ‘un ricorso alla Corte dei Conti perché il decreto espone lo Stato al rischio di esborsi pesanti; e, infine, una segnalazione all’Antitrust: il provvedimento emanato dal governo falsa i termini della concorrenza, avvantaggiando i grandi gruppo oligopolistici’. La proposta di portare la questione in tribunale è stata lanciata solo ieri, nel corso del Solar Expo di Verona, da SOS Rinnovabili: ‘In un solo giorno abbiamo avuto mandato da 150 aziende’”.

E, a quanto pare, tra le 150 aziende unite contro il decreto, molte sono in contrasto con Confindustria, proprio mentre dal GIFI (il Gruppo che riunisce le imprese del fotovoltaico e fa parte di Confindustria ANIE) arrivavano parole di soddisfazione. “Il testo condiviso e approvato – si legge in una nota - garantisce un futuro importante e sostenibile all’intero settore, fornendo i presupposti per uno sviluppo industriale di medio lungo periodo. Rispetto alle ipotesi di partenza e alle molteplici versioni circolate, sono stati raggiunti obiettivi importanti e migliorativi per il mercato: l'innalzamento della potenza incentivabile da 8.000 MW a 23.000 MW è sicuramente uno degli elementi più positivi del decreto, così come l’innalzamento sino a 1.000 kW per gli impianti su edificio che resteranno fuori dal registro, oltre ad altri molteplici meccanismi premianti”.

Lo stesso presidente, Valerio Natalizia, si esprime a favore del decreto “E’un momento storico – ha affermato - Finalmente è stato firmato il decreto che permette all’intero comparto di ripartire e pianificare i prossimi 5 anni di attività. GIFI/ANIE è orgogliosa di aver contribuito in maniera sostanziale alla stesura del testo definitivo. La politica del dialogo portata avanti dalla nostra associazione ci ha permesso di portare dei correttivi fondamentali che hanno portato all’approvazione di un testo che garantisce lo sviluppo del mercato”.

Assolutamente contrario, invece, il WWF: "Non siamo di certo d’accordo – ha affermato in una nota l’associazione ambientalista - sulla necessità di procedere in fretta e furia per porre un tetto allo sviluppo delle rinnovabili in Italia senza costruire invece un percorso di agganciamento degli incentivi ai costi reali, nel quadro di una Strategia Energetica nazionale che pure il Ministro Romani dice di voler completare prima dell'estate. Consideriamo inoltre inadeguato il fatto che non si sia tenuto conto delle osservazioni delle Regioni e che il decreto attuativo sia un pasticcio che si poteva scongiurare sul nascere, evitando cioè di porre limiti agli incentivi nel decreto legislativo da cui è scaturito. Prendiamo le distanze soprattutto dal fatto che il decreto venga presentato per quello che non è, un successo per l'ambiente, pur avendo apprezzato i tentativi di miglioramento da parte del ministro Prestigiacomo. I toni trionfalistici di alcuni esponenti del Governo sul provvedimento che definisce il quarto Conto Energia ci paiono decisamente fuori luogo – ha aggiunto il WWF -. L’Esecutivo sta cercando di drenare i soldi dei consumatori verso altri obiettivi, ancora ignoti, visto che il nucleare è formalmente abbandonato. Le rinnovabili, insieme all'efficienza e al risparmio energetico, devono essere il fulcro della strategia energetica nazionale, sia per assicurare una vera politica di taglio delle emissioni inquinanti, sia per garantire la sicurezza energetica del Paese. Porre oggi dei limiti, come se l'obiettivo europeo non dettasse il minimo, ma il massimo di approvvigionamento da fonti rinnovabili, è decisamente anti-storico. Appare inoltre ridicolo che ci si preoccupi dei costi in bolletta per i consumatori, quando ancora non si è riusciti ad eliminare e a quantificare i sussidi ai combustibili fossili attraverso la voce 'assimilate' del CIP6 e le regalie al ‘nucleare che non c'è’, che i consumatori erogano ormai da oltre,vent'anni e che hanno raggiunto la cifra di 300 milioni l’anno per la gestione di quanto di radioattivo rimasto nelle vecchie centrali. Figuriamoci i costi nel caso dovessero aggiungersene delle altre”.

Infine, le parole di Filippo Levati, presidente di IFI: "Il Comitato Imprese Fotovoltaiche Italiane esprime grande soddisfazione per il riconoscimento da parte del Ministro e delle istituzioni del ruolo che la filiera industriale italiana può ricoprire nello sviluppo del settore. Si tratta di un grande risultato per il neo-costituito Comitato IFI che raggruppa diverse imprese associate a Confindustria e caratterizzate da una produzione nazionale di celle e moduli fotovoltaici. Il governo ha compiuto un passo decisamente importante. E' stato riconosciuto come priorità per il sistema paese il ri-orientamento del sistema degli incentivi al fotovoltaico in una logica di investimento di medio lungo periodo. In questo modo si favorirà lo sviluppo del modello di generazione distribuita e del consumo di energia da fonte fotovoltaica in armonia con altre fonti, ottenendo un necessario controllo del tetto di spesa complessivo. L’impianto del testo nel suo complesso si rivela valido, con un approccio prospettico che potrà consentire al sistema Paese di lavorare nei prossimi anni al consolidamento della propria posizione competitiva a livello globale e contribuire al raggiungimento della grid parity, in armonia con le diverse necessità di bilanciamento del mix energetico".

Anna Tita Gallo

http://www.greenbiz.it/quadro-norma...vi-fotovoltaico
http://www.greenbiz.it/panorama/ita...uovi-incentivi-
 




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