Venerdì scorso si è tenuta a Raticosa, sulle montagne del Folignate, una commemorazione delle imprese della Brigata Garibaldi, che lassù operò fra il settembre 1943 e il giugno 1944.
Ho avuto modo di ascoltare i racconti dei partigiani e delle loro imprese.
Mi ha colpito più di ogni altra cosa questa affermazione: "Ogni volta che catturavamo un fascista, cercavamo di convincerlo ad unirsi a noi. Se non ci riuscivamo, e non aveva commesso crimini, lo liberavamo. Eravamo animati da uno spirito di riconciliazione, non di vendetta. Se invece eravamo noi ad essere catturati da loro, era morte certa."
Mai come in questi giorni sarebbe necessario il ritorno di uno spirito di riconciliazione nazionale, di mutuo riconoscimento delle diversità altrui e del diritto di ciascuno a viverle.
Dal sito dell'Associazione Nazionale Deportati. Per non dimenticare.
http://www.deportati.it/archivio/olgalucchi_duecroci.html