Il ciclone Xandra, il riassetto barico e la situazione barica europea.
Il satellite di oggi ci suggerisce tanti spunti interessanti, sia sulla situazione meteorologica in atto sia su un possibile (ma non sicuro) “stravolgimento” barico a livello europeo che potrebbe dare una svolte decisiva all’andamento dell’inverno meteorologico appena iniziato.
Guardando l’Europa dal satellite possiamo vedere come la parte centro-meridionale sia interessata da un’ansa depressionaria molto vasta, con l’apice del maltempo sull’Italia e sulla Spagna.
Infatti, guardando bene, si possono apprezzare due minimi di pressione, uno sulla Spagna meridionale in spostamento verso est ed alimentato, parzialmente, d’aria fredda Nord Atlantica ed un altro vortice di bassa pressione, denominato Xandra dall’Istituto Tedesco di Meteorologia dell'Università di Berlino (unico istituto autorizzato a denominare le varie figure di alta e bassa pressione, quindi diffidare da altri nomi “imposti” da siti meteo privati), in atto sull’Italia, e più precisamente, sulla Romagna e Triveneto.
Tale ciclone non è da scambiarsi con i cicloni tropicali o quelli Mediterranei (TLC), che hanno strutture a cuore caldo e più complesse con venti e precipitazioni ben più potenti.
Qualsiasi centro di bassa pressione può essere chiamato ciclone.
Riprendendo il discorso precedente, tale ciclone, partito 3 giorni fa al largo della Sardegna e potenziatosi grazie all’apporto caldo ed umido del mare, ora ha deviato verso N/E su Romagna e Triveneto. Qui, dopo un relativo calo di potenza al suo passaggio nell’Italia centrale, ha ripreso vigore sulla Romagna grazie al pescaggio d’aria più fredda dalla porta della Bora (frecce blu), apportando piogge anche di oltre 100 mm su quest’ultima regione.
Tale vortice sta apportando una risalita d’aria calda ed umida sulla penisola Ellenica.
Volgendo lo sguardo più a nord, invece, possiamo apprezzare la parziale risalita verso NE dell’anticiclone delle Azzorre, un anticiclone ormai sparito dalla scena europea in questi ultimi anni. Grazie all’elevazione di tale alta pressione che è riuscita a fare un debole “ponte” con l’alta pressione russa (figura a destra nella parte centrale), ha favorito ulteriormente il risucchio d’aria fredda da parte del ciclone Xandra.
Tale anticiclone avrà un ruolo piuttosto importante nei prossimi giorni. Le sue pulsazioni verso Nord riusciranno a far scendere aria sempre più fredda verso l’Italia, anche grazie a piccoli impulsi perturbati da NW (e non più da WSW come negli scorsi mesi) che porteranno piogge meno intense ma più freddo (alternati ad altrettanti brevi periodi soleggiati), riportando le temperature a livelli consoni e alla neve in montagna (e, a tratti, anche sino alla media collina).
Le altre figure di bassa pressione nel Nord Europa sono il vortice polare con il suo lobo sull’Islanda.
Sembra possibile che il vortice polare aumenterà, nelle prossime settimane, la sua forza (cosa piuttosto classica in questo periodo) e si “trasferirà” più ad est. Questo suo trasferimento potrebbe far diminuire la frequenza di perturbazioni molto piovose e miti a favore, inizialmente di alte pressione oceaniche su di noi ma, poi, si potrebbero innescare discese d’aria fredda ed eventuali impulsi perturbati più veloci e meno piovosi, questo anche grazie, come detto prima, ad una maggiore facilità dell’anticiclone delle Azzorre di ergersi maggiormente verso NE (visto che non vi sarà più un vortice islandese molto forte che lo schiaccerà verso sud ma le maggiori zone cicloniche alle alti latitudini si saranno spostate più verso Est), e questo sembra supportato anche da alcuni indici previsionali a lungo termine.
Ma questo è solo una possibilità previsionale, non certo una sicurezza.
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