Messaggi: 8648 Località: Città della Pieve (PG), 490 m (Casa). Chiusi o Castiglione del Lago 250m. (Lavoro)
			Gio 09 Lug, 2020 19:07
		 
		Alessandro, come ho già scritto, pur in una situazione di precipitazioni scarse paragonabile, gli alberi non si disseccano andando in sofferenza e quindi perdendo le foglie con 2-3 mesi di anticipo a causa di un mese caldo soltanto, ma di vari mesi di caldo e siccità. Mentre sono decisamente paragonabili a livelli di precipitazioni,
 le estati del 1993 (globalmente a +0,25/+0,50 dalla media, normale secondo gli standard di adesso) e 2017 (oltre +2 gradi sopra la media 1981-2010, la seconda estate più calda di sempre dopo il 2003) non possono assolutamente essere messe a paragone a livello di temperature nè a livello nazionale nè a livello europeo, come puoi vedere dalle anomalie del NOAA qua sotto:
1993
 
 
2017
 
 
Questo è importante per il discorso siccità perchè la traspirazione occupa un posto importante quasi quanto le precipitazioni nell'equilibrio della vegetazione e ovviamente 2 gradi abbondanti di anomalia positiva per 3 mesi accompagnati da precipitazioni scarse sono molto peggio di 3 mesi di precipitazioni scarse accompagnati però da temperature globalmente appena superiori alla norma. Detto ciò, sicuramente successe qualcosa di simile nel 1993 ma non ai livelli del 2017, quando, citando quello che diceva un agronomo in quei giorni “le piante, trovandosi in uno stato di grave stress, accelerano la perdita delle foglie, che in un primo momento gli permette di sopravvivere anche in condizioni di stress termico. Alcune piante piccole, però, per esempio, sono già morte, e quindi il processo è irreparabile. C’è da auspicarsi che, nel più breve tempo possibile, arrivino delle piogge importanti, oltre ad un calo termico sensibile, altrimenti, c’è il rischio – continua Moraldi – che le piante si dissecchino, e che non riprendano quindi il loro ciclo vegetativo la prossima primavera”.
Una roba del genere che si ripetesse per due anni di fila, per capirsi, potrebbe provocare morie generalizzante di piante nei nostri boschi e la probabilità che ciò avvenga aumenta ogni anno che passa visto che cresciamo di mezzo grado a decennio circa.